Si è molto parlato in questi anni dello “spezzatino” dei Campionati: gare che si giocano dal venerdì al lunedì, in tutti gli orari possibili. Da nessuna parte d’Europa esiste una programmazione gare del genere! Ciò ha il risultato di allontanare sempre più i tifosi dal calcio o, come minimo, di allontanarli dagli stadi. Dalla tribuna al divano, sembra essere questo il “mantra” cui le Leghe (Serie A e B su tutte) si stanno adeguando. O che forse esse stesse chiedono, barattando per un pugno di euro il fascino di quello che era il gioco più bello del mondo con uno spettacolo TV da seguire con popcorn e birra, secondo il più classico, banale ed esautorato schema proposto dalle pubblicità. Sono le Società che vogliono questo, non ci prendiamo in giro! Giocare di notte in pieno inverno o alle 15.00 di pomeriggio a tarda primavera in stadi spesso deserti non giova al calcio ma – forse! – alle casse di qualche Società o di qualche TV. Poi, quando si sentono Presidenti o Dirigenti che lamentano orari impossibili, si raggiunge il massimo dell’ipocrisia! Il tutto per spartirsi la torta dei diritti TV secondo la logica che chi è più ricco si prende la fetta maggiore ed i più poveri le briciole. Esattamente all’inverso di quanto si fa, ad esempio, in Inghilterra dove chi governa il calcio pensa ad aiutare chi di soldi ne ha meno, e non di più.

Una vecchia storia! Alla quale non avrei certo dedicato tempo e preso spazio  sulla nostra testata se non fosse che lo “spezzatino”, ormai per il secondo anno consecutivo, riguarda anche il Campionato Primavera 1. Guardare la programmazione gare della prossima prima giornata di Campionato, prego. E guardare la programmazione di tutte le gare disputate lo scorso Campionato 2018/19. Due considerazioni.

La prima. Al Campionato 2019/20 partecipano ragazzi nati dal 1 gennaio 2001 e che, quindi, nella maggior parte dei casi, dovrebbero essere iscritti all’ultimo anno di corso delle Scuole Superiori. Avranno gli esami di Stato. Il governo del calcio, che tanto dice di avere a cuore la formazione dei giovani anche fuori dal campo, davvero ritiene utile, opportuno, appropriato, mandare un ragazzo che deve affrontare la Maturità a giocare – facciamo solo degli esempi di quanto si è regolarmente verificato la scorsa stagione – di venerdì pomeriggio alle 14.00, o di sabato alle 13.00, o di lunedì sera alle 19.00? Li aspetto, poi, i Lor Signori del calcio, a riempirsi la bocca, alla prima intervista, di frasi fatte e vuote, di quella (ancora!) retorica tutta italiana di parlare di tutto per non dire niente.

La seconda. Si pensa davvero che lo “spezzatino” applicato anche ad un Campionato del Settore Giovanile quale quello della Primavera, renda questo più appetibile per il pubblico poltronaro del pallone? Mi piacerebbe vedere gli ascolti. E ci piacerebbe soprattutto sapere quanto ci guadagnano le Società ad acconsentire (o addirittura al richiedere…) a questo tipo di scempio. E’ così che si tutelano i propri giocatori? E’ così che se ne favorisce la crescita umana e culturale?

Dopo non essere riusciti a decidere una volta per tutte sulla necessità o meno delle seconde squadre, dopo il colpo di genio di aver portato addirttura a 5 i fuori quota, uno dei quali può addirittura essere in età da pensione, dopo aver acconsentito allo spezzatino del Campionato Primavera, cosa ancora ci riserveranno i governanti del nostro calcio?

Nel silenzio complice di tutti, delle Società (per i soldi), del mondo della scuola (per ingoranza), dei genitori (perché sperano di avere in casa un futuro Messi), della stampa (qualche voce, ogni tanto, si leva da un coro di muti), dei media (a qualcuno di loro fa comodo così, altrimenti addio utili e pubblicità), il calcio va, e nel suo andare trascina con sé anche i giovani, il suo futuro.

Mi sorge spontanea una domanda: davvero qualcuno pensa che questo “sistema” possa durare all’infinito? Un’occhiata agli stadi basterebbe a vedere già alcune crepe. Un’occhiata al mondo del tifo ne farebbe vedere altre. Un’occhiata in casa propria, ai propri bilanci, ad un mercato sempre più folle fuori regola, altre ancora. Ma..meglio celebrare l’arrivo in Italia di Cristiano Ronaldo! Il calcio, quello che milioni di altri praticano ed ancor più milioni (per ora) seguono può attendere! Oppure morire…basta solo che non faccia troppo rumore!

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12 Commenti

  1. Domanda: “Vedere una partita in TV, in poltrona o sul divano, con uno stadio teatro del match che risulta vuoto o semi-deserto, siamo proprio sicuri che sia uno spettacolo gradito anche per chi guarda dalla TV?”.

    La stupidità, l’ottusità di questo Paese in ogni ambito è fatto noto.
    Anche chi gestisce diritti TV e programmazione partite non fa eccezione

    • La tua domanda è molto interessante. Anche Pierluigi Pardo, alla radio (tutti convocati, radio 24) parla spesso di questo. Proprio lui che fa telecronache sa benissimo che share e pubblicità si ottengono con stadi pieni ed è già questo spettacolo di per sè. Resta da capire se vogliono ottenere botte piena e moglie ubriaca o se con Inter Milan e Juventus Napoli fanno un pieno di ascolti col quale coprire poi i “buchi” lasciati ad esempio da un Sassuolo-Chievo.

      Ringrazio Fioravanti, mai banale, sempre pungente con eleganza nelle sue esposizioni.
      Spero vivamente che il nostro sport non muoia, ma le crepe ci sono davvero.
      Forza Empoli, buona serata a tutti.

  2. …giustissimo, ma in questo schifo, nè più nè meno, ci sta anche la nostra; no perché il dire “…a qualche società…” non è assolutamente obbiettiva come affermazione.

    • ….certo, infatti il il conte un s’è mai lamentato per la distribuzione dei diritti eh? Ma va bene eh, se c’è sta roba è giusto che tutti ne usufruiscano, però insinuare che solo qualche società ne goda è ipocrita.

  3. Il calcio è un baraccone che costa e chi sostiene le spese sono per lo più le televisioni che alla fine finanziano le squadre le quali non possono far altro che accontentare le tv. Una tv a cui giova sempre di più avere più partite divise in più giorni per avere più utenti e più show, ovvero più entrate pubblicitarie. Si il calcio odierno è uno schifo rispetto al passato, all attesa spasmodica di arrivare alla domenica alle 15.00 per avere tutte le partite, ma si sa I tempi cambiano e purtroppo chi non cambia è perduto.
    Ma siamo proprio sicuri che ci sia bisogno di cambiamento?

  4. domenica dopo vent’anni circa non vedro’ l’empoli in tv al circolo ……….che m…e schifose!da qui in avanti me ne andro’ a spasso con la consorte piano piano ci fanno disinnamorare di tutto……

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