A cura di Claudio “Freccia”

Gruppo principale: Curva Ferrovia La Spezia 1906

Altri Gruppi/compagnie esistenti: Irriducibili Favaro, Gruppo Bullone, Vecchia Guardia Ultras Spezia 1974, Orda Ligure, Orgoglio Spezzino 1988, Fedelissimi Mazzetta, Spezia Comanda, Coma Etilico,  Sarzana Presente, Gruppo Storico, Old School, Fantasmi del Passato, Belini Frizzanti, Romito Magra, Supporters Brianza, Brigata Alberto Picco (dal nome dello stadio), Vecchi Gradoni, Senza Futuro, Turbe Giovanili, Ceparana-Serra, SP0187.

Settore: Curva “Ferrovia” (Sud), tranne il Gruppo Bullone, in gradinata-distinti.

Siti Internet: http://ultrasspezia1974.forumfree.it

Politica: ufficialmente apolitici, con correnti sia di destra che di sinistra.

Gruppi disciolti più importanti in ordine sparso: Fronte del Porto (di recente, causa massiccia repressione e nuove leggi), Gioventù Ultras, Out Heads, Eagles Supporters, Manicomio, Fighters, Brigate, Aficionados, Commandos, Brigata Tafferugli, Skinheads, Collettivo Bianconero

Storia del tifo spezzino: Gli spezzini si costruirono già nei primissimi anni ’20 (!) la reputazione di tifoseria calda, ingaggiando scontri furibondi coi genoani, durante derby già molto sentiti in quegli anni, che coinvolgevano non solo la zona dello stadio, ma si allargavano ad altre zone cittadine. La Lega Calcio decise così di adottare una punizione esemplare, squalificando il campo di casa per un anno, causando l’immediata reazione dei tifosi, che organizzarono, invano, cortei di protesta. Dopo l’ultima Serie B dell’immediato dopoguerra (1950/51), gli spezzini si abituano a seguire la loro squadra nei campi dilettantistici, con la società che attraversa un momento di crisi societaria, una parabola  discendente, che si arresta solamente un decennio più tardi col ritorno in Serie C. Gli albori del tifo organizzato si hanno nei primi anni ’70, col gruppo “Gioventù Ultras”, ma è nel 1974 che, con la nascita degli “Ultras Spezia”, avviene la svolta decisiva in seno alla tifoseria. Gli Ultras diventano il gruppo principale: indole grezza e portuale, sani principi di una volta, si ritrovano in gradinata dietro uno striscione nero con la scritta bianca “Ultras” ed al centro un teschio. La prima trasferta è quella di San Giovanni Valdarno, nell’ottobre dello stesso anno, dove compare lo striscione per la prima volta. In quegli anni il gruppo cresce di entità, facendosi apprezzare come uno dei più passionali della categoria, seguendo sempre la squadra, in casa e in trasferta, dai derby con Lucchese, Massese, Pisa e Carrarese, spesso teatro di accesi scontri, ai lunghi esodi di Teramo, Giulianova e in Sardegna. Gli spezzini si fanno la nomea di “romani del Nord”. La rivalità più sentita è sicuramente quella coi pisani, tant’è che, nell’ottobre 1976, circa 150 ultras spezzini si presentano all’”Arena Garibaldi” di Pisa, rigorosamente vestiti con maglioni bianchi, per cercar di passare inosservati dalle forze dell’ordine, scontrandosi coi tifosi locali. Nei primi anni ’80 gli Ultras lasciano il settore gradinata-distinti, per spostarsi in curva Ferrovia, piccola e lontana dal campo. Durante la stagione 1979/80 viene sancito il gemellaggio con gli Ultras Tito Cucchiaroni Sampdoria, nel corso di una partita tra la Doria e il Pisa, comune tifoseria rivale. Gli anni ’80 rappresentano il picco più alto in chiave anti-Toscana: i derby sono all’ordine del giorno con frequenti incontri-scontri tra tifoserie, ad eccezione degli “Ultras Fossa Livorno”, coi quali viene stretta un amicizia deterioratasi poi nel tempo. In quegli anni, avari di soddisfazioni, il pubblico del “Picco” era comunque uno dei più temuti e rispettati. Una trasferta da ricordare è quella di Voghera, del giugno 1985, con gli Ultras che trascinano lo Spezia ad una importante e entusiasmante salvezza, nonostante le difficoltà economiche della società. Nella stagione seguente arriva l’inaspettata promozione in C1, con ben 12mila persone che assistono alla gara decisiva con la Pistoiese;  mister Carpanesi e i giocatori portati in trionfo. Il triennio ’86-’89 per gli spezzini rimane un periodo storico e indimenticabile, erano gli anni dell’idolo Luciano Spalletti; fanno conoscere il loro calore su tutti i campi. Gli Ultras Spezia cominciano a crescere di “volume”, grazie ai risultati positivi della squadra. Nel frattempo il tifo più caldo viene spostato in Curva Piscina, dove è pronta la nuova curva in ferrotubi. Memorabile l’annata 1988/89, quella della Serie B mancata per un soffio e del raddoppio della Curva Piscina, ad opera degli stessi tifosi spezzini che, col vecchio “Picco” che aveva bisogno di una nuova curva, si mettono a lavorare per alcuni mesi, costruendo la parte superiore della curva Ferrovia, senza badare troppo alle misure di sicurezza. Le trasferte sono quasi sempre di massa, si va dai 4-5mila a Lucca, ai 3mila a Reggio E., dai 2mila a Bergamo, ai 1500 di Monza e Tortona. Si rinsaldano inoltre i rapporti con doriani e parmensi, nel più classico dei gemellaggi triangolari, e si crea una certa simpatia coi savonesi. Poi nel gruppo “Ultras” avviene il “passaggio di testimone” tra i fondatori e la nuova guardia. Ben presto squadra e società tornano alla mediocrità, nell’anonimato della C1, ma, anche in questi anni bui, lo “zoccolo duro” non demorde e segue ancora lo Spezia. Ci vorrà l’ingresso di Zanoli e compagni in società per rivedere il “Picco” di un tempo. Intanto, nel 1993, viene inaugurata la grande Curva Ferrovia, attuale dimora del tifo spezzino, sul modello del mitico stadio “Velodrome” di Marsiglia, con una forma a “mezzaluna” che ne esalta coreografie e coralità. Col passare degli anni si fa più forte il rapporto coi savonesi, mentre si raffreddano i rapporti con livornesi e modenesi. La squadra nel ’97 conosce anche la C2, dove rimane fino al 2000, dopo aver perso due Playoff. In C1 perdono altri due Playoff: sono le stagioni esaltanti di Zaniolo, Bordin, Pisano…, del 5° posto nel 2001 e dei 70 punti, difficili da digerire i Playoff persi a Trieste. Sono anni in cui lo stadio è più volte esaurito, la squadra gioca davvero bene e una nuova generazione di tifosi si attacca alla maglia. Nel 2001/02 da ricordare la trasferta di Livorno, non solo per la bella vittoria, ma soprattutto per l’intensità del tifo dei circa 1800 spezzini, che raggiunge forse uno dei picchi più alti nella storia della tifoseria ligure, in uno stadio completamente colorato d’amaranto. La curva, in simbiosi con la squadra, passa momenti belli e momenti brutti: scioperi del tifo, contestazioni…, che altro non fanno che confermare l’attaccamento quasi morboso ai colori bianconeri. Nel 2004 gli “Ultras Spezia” festeggiano i 30 anni di attività, facendosi conoscere finalmente anche nel calcio che conta, quello della Serie B, nel 2006, dove restano due anni, dopo una storica salvezza, raggiunta grazie a vere e proprie imprese, come la vittoria a Marassi col Genoa e quella di Torino con la Juve, e vincendo i Playout col Verona (2-1 in casa, pari in Veneto). Nel 2008 lo Spezia si trova in una disastrosa crisi finanziaria, mancano i fondi e, nei mesi di gennaio e febbraio ’08, il mancato pagamento degli stipendi arretrati e l’accumulo di debiti portano la società sull’orlo del fallimento. La città decide pertanto di mobilitarsi, gli Ultras in prima fila raccolgono denaro e si autotassano. Viene così velocemente costituita una S.r.l. denominata “Lo Spezia siamo noi”, con l’intento di creare una sorta di azionariato popolare. Il 1° aprile 2008 la neonata società rileva il 70% delle quote societarie dal presidente Ruggeri, diventando socio di maggioranza dello Spezia Calcio, fatto storico e unico in Italia: i tifosi diventano padroni della propria squadra. Il 25 maggio, alla penultima giornata di campionato, arriva la matematica retrocessione in C1 della squadra. In estate l’associazione popolare non trova acquirenti in grado di rilevare la squadra e coprire gli ingenti debiti ereditati dalla gestione precedente, nonostante la mediazione del Sindaco e del presidente dell’Inter, Massimo Moratti. Il 17 luglio 2008, dalle ceneri dello Spezia Calcio 1906, nasce l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Spezia Calcio 2008”. Il 4 agosto la neosocietà, per meriti sportivi e bacino di utenza viene affiliata alla Lega Nazionale Dilettanti e acquistata da Gabriele Volpi, già noto nell’ambiente sportivo in quanto patron della

squadra di pallanuoto della Pro Recco. La squadra, ammessa al campionato di Serie D, girone A, arriva al 2° posto, preceduta dalla Biellese. Accede ai Playoff, dove arriva alle Semifinali, sconfitta dal Vico Equense. Presenta domanda di ripescaggio in Lega Pro, che viene accolta. Intanto la curva segue le sorti della squadra, è presente dappertutto, anche se in maniera un po’ distaccata. In Lega Pro 2^ Divisione (la vecchia C2) la squadra arriva 2^ in campionato e vince i Playoff. Nel 2010-11 la squadra, presa per mano dal trequartista ex-empolese, Ighli Vannucchi, e guidata da mister Pane per diversi mesi (altro ex-Empoli), arriva solo 6^. Torna comunque l’entusiasmo nell’ambiente e l’anno dopo viene allestita una rosa composta da grandi nomi, alcuni giocatori di categoria superiore, anche se l’inizio non è dei migliori. Il primo posto sembra saldamente nelle mani del Trapani, che a febbraio vince lo scontro diretto portandosi a “+11” sugli Aquilotti, che però, nell’ultime 10 giornate, sospinti dall’entusiasmo della tifoseria, realizzano 24 punti, contro i soli 11 dei siciliani, che, alla 33^, vengono superati in classifica. Una promozione bellissima per pubblico e squadra, anche perché ormai insperata. Nel 2012 vince anche la Coppa Italia Lega Pro. Nel 2013 anonimo piazzamento in B. Nel 2014, ’15, ’16, ’17, perdono i Playoff per la A, piazzandosi rispettivamente 8.i, 5.i, 7.i e 8.i. Nel frattempo, il 22 novembre 2014, per Spezia-Bologna, fa il suo esordio il nuovo striscione di una 40ina di metri “Curva Ferrovia La Spezia”, concepito per riunire simbolicamente tutte le sigle del tifo spezzino.

Amicizie: –Savona: vecchio rapporto, maturato nella prima metà degli anni ‘80. Innumerevoli le visite reciproche, ad esempio striscione “Ultras Savona” presente in Spezia-Lumezzane 01/02. Savonesi con pezza in Spezia-Bari 16/17. Gli “Ultras Spezia”, negli anni ‘90, erano direttamente gemellati coi “Dolphins” Savona. –Bari: forte amicizia, che negli ultimi anni è stata il pretesto per consumare insieme pranzi e bevute, farsi un giro per la città ligure nel prepartita e intonare cori reciproci. –Salernitana: buoni rapporti, feeling, visto anche il gemellaggio tra salernitani e baresi, amici degli spezzini.

Ex-gemellaggi: –Parma: è stato il primo gemellaggio dei “Boys Parma”, allacciato nel gennaio ’78, esattamente dai “C.U.S.” Parma. L’amichevole di Salsomaggiore Terme, dell’agosto ’07, decreta la fine del gemellaggio, ma già da un anno i rapporti si erano deteriorati tra i “Boys” e una parte della curva spezzina, situazione che rendeva il rapporto non troppo sereno. Nessuno si è poi più mosso per ricucire lo strappo e da qui è nata la decisione di porre fine al gemellaggio. A Salsomaggiore, nonostante i soliti saluti e lo scambio di stima e amicizia, non c’è nessuna festa, nessun coro reciproco. Nel prepartita, mentre i ragazzi dei vari gruppi discutono tra loro, si respira da ambo le parti un aria rammaricata e dispiaciuta per quello che era successo, consapevoli che ormai la situazione era irrimediabile. Gli striscioni “Fossa” dei livornesi e “Boys” Parma si poterono vedere in una gara degli anni ’90 a La Spezia, visto che tutt’e due erano amici dei locali. –Sampdoria: il gemellaggio era vecchissimo, datato 1977 (l’anno in cui i pisani ebbero alcuni incidenti con gli spezzini), vissuto tra alti e bassi. Il campionato successivo, con il Pisa in B, gli spezzini vanno a Genova in occasione di Sampdoria-Pisa e “caricano” i pisani insieme agli Ultras Tito e qui nasce il duraturo rapporto. L’amichevole Spezia-Sampdoria del 2006, giocata un sabato pomeriggio al “Picco” e un’altra amichevole, disputata nel ’09, sanciscono la rottura, ormai definitiva, anche se rimangono, ovviamente, le amicizie personali. Nel ’93, per la riapertura della Curva Ferrovia, era andata a fargli visita una rappresentanza degli Ultras Tito Cucchiaroni (precisamente la sezione della Val di Vara), che con sciarpe e bandiere blucerchiate era partita da Genova alla volta di La Spezia con tutte le buone intenzioni. Ebbene, questi ragazzi sono stati accolti in curva a calci, nonostante il gemellaggio legasse le due tifoserie ormai da tantissimi anni, da un gruppo di fede milanista che non perse l’occasione per far fare una figuraccia alla città, mettendo a rischio lo splendido gemellaggio che intercorreva coi doriani. Successivamente gli spezzini si sono scusati e dissociati. Il gemellaggio è andato ancora avanti pur entrando in crisi. –Livorno: campionato di C2, girone A, 11 dicembre ’83: Spezia e Livorno tornano ad affrontarsi dopo 6 anni e al “Picco” i tifosi amaranto si presentano coi consueti canti contro i pisani; la curva di casa gradisce unendosi al coro e in un attimo siamo allo scambio delle sciarpe. Nella partita di ritorno gli amaranto festeggiano la promozione davanti al loro pubblico con 5 giornate d’anticipo e i liguri sono ospiti graditi. Per tre anni le squadre si perdono di vista, anche per sistemazioni in gironi diverse della C1. Nell’86 lo Spezia, avendo il campo squalificato, gioca contro la Lucchese all’Ardenza di Livorno. Qui i gruppi organizzati bloccano la strada una ventina di minuti, dando vita a un bellissimo incontro, suggellato dal consueto scambio di vessilli. Una foto dell’epoca ritrae lo striscione “Ultras” Spezia con lo striscione “Teppisti Livorno”, tenuti in mano da alcuni ragazzi fuori dallo stadio. Dopodiché il vetro comincia pian piano a incrinarsi. In un Livorno-Spezia 87-88, dopo un gol degli aquilotti, un gruppetto di ultras sbotta mandando a quel paese tutta Spezia: siamo all’incidente diplomatico. Al ritorno rivince lo Spezia, il Livorno è messo male, i rapporti sembrano essere salvi, ma niente sarà più come prima. Nel 1989, in Spezia-Napoli di Coppa Italia a Livorno, i tifosi di casa, appena retrocessi hanno poca voglia di unirsi ai cori e i più restano a casa. Poi il Livorno fallisce e per ritrovarsi ci vuole un Livorno-Cittadella al “Picco”, nel 2000, dove uno dei leader delle B.a.l. (Brigate Autonome Livornesi) grida al megafono che lui degli spezzini non ne vuol sapere, diffidando i compagni allo scambio di sciarpe. A gemellaggio ormai finito le squadre si ritrovano da avversarie nel 2000/01, per giocarsi l’anno dopo la promozione sul filo di lana. –Varese: gemellaggio nato in campo neutro, a Como, nel campionato 90/91, quando i “Boys Varese” si unirono agli spezzini. L’anno dopo, in occasione di Spezia-Varese, venne rafforzata l’amicizia con un bel giro di campo fatto coi bandieroni, uno scambio amichevole di sciarpe e con due striscioni recanti le scritte “Gemellati oggi…amici per sempre” e “1990-91 – 2000-2001 la nostra amicizia oltre ogni ostacolo”. Il gemellaggio, che sembrava uno dei più sentiti del panorama italiano, si scioglie per problemi interni alla curva varesotta, alcuni anni fa, praticamente dopo lo scioglimento dei “Boys”. –Modena: vecchio gemellaggio tra le “Brigate Gialloblù Modena” e gli “Ultras Spezia”, deterioratosi nel tempo e rotto definitivamente nei primi anni 2000. Ora fiera rivalità. –Atalanta: vecchia amicizia-gemellaggio, targato anni 70-80.

Rivalità: –Lucchese: acerrima, forte, storica rivalità, risalente addirittura agli anni 70/80. La partita tra le due squadre è sempre stata ad alto rischio. Incredibili scene di violenza degli ultras bianchi contro 200 ospiti toscani in uno Spezia-Lucchese di diversi anni fa. Anche “La Domenica Sportiva” documentò a milioni di spettatori che i lucchesi, sfidando un clima intimidatorio, furono accolti da 10 quintali di strame di cavallo sparsi sulle gradinate. Inoltre, lancio di numerosissime biglie di acciaio verso i toscani al loro ingresso allo stadio, nonostante la scorta delle f.d.o. Scene di guerriglia aperta dentro e fuori lo stadio, annunciata però nel corso di tutta la settimana avanti la gara, aperta da un volantino-proclama: “Domenica tutti in Ferrovia, partecipate al massacro lucchese”. Le forze dell’ordine forse sottovalutarono il problema. Biglie, tondini di ferro, pietre nascoste dentro e fuori lo stadio, ecc., raccontano di una guerriglia organizzata, studiata a tavolino. Le due tifoserie si sono trovate divise nello stadio da una debole barriera metallica e le f.d.o. sono dovute intervenire, caricando duramente col manganello, per sedare l’aggressività degli spezzini. Violenti corpo a corpo, anche dopo la gara, tra f.d.o. e locali, che avevano programmato anche assalti al treno lungo la linea. Teatro di battaglia la zona intorno alla stazione ferroviaria. Esasperati e impauriti dai lanci di blocchi di cemento, alcuni appartenenti alle f.d.o. persero la calma, diversi rimasero feriti, tra cui il vicequestore. Altre cariche vennero effettuate in città, colpendo anche imprudenti curiosi. Bilancio: 5 fermati, subito rilasciati; due identificati per lo strame. In Lucchese-Spezia 2001 di Coppa Italia si registrano incidenti. 6 tifosi denunciati e 2 arrestatI, poi condannati a sei mesi di reclusione con la condizionale e daspati. Nei tafferugli lievemente contusi due agenti e danneggiate alcune auto della polizia. Problemi anche alla stazione di Viareggio. Gravi incidenti anche in uno Spezia-Lucchese giocato sul  neutro di Livorno nel 2000/01. Due poliziotti e due rossoneri all’ospedale, ripetuti lanci di sassi, diverse auto danneggiate a colpi di spranga, insulti continui. Dal treno speciale, alla stazione di Avenza (Ms) gli ultras spezzini lanciano di tutto: braccioli, lampadine, bottiglie…. Per tutta la settimana c’erano stati insensati proclami di violenza, da una parte e dall’altra, ed era facile intuire cosa sarebbe successo. Fino al termine della gara la situazione era sotto controllo. I gruppi  ben divisi: spezzini in Nord, lucchesi in Sud. Dopo la fine, il questore di Livorno (già vicequestore a Lucca) viene colpito alla testa da un sasso, partito, sembra, dalla Tribuna coperta. Fuori, poi, i primi scontri, con le forze dell’ordine che fanno partire un colpo di pistola in aria. Poi creano un cordone che accompagna gli spezzini al treno speciale. Nel tragitto, però, qualche frangia ultras riesce a scappare e prende di mira le auto dei lucchesi, colpite con sassi e spranghe. Prognosi riservata per due lucchesi. In un Lucchese-Spezia del 2003 nasce un parapiglia sul vialone che porta dallo stadio alla stazione. Alla vista del corteo di spezzini, un gruppo di locali intona cori di scherno cercando il contatto. Le f.d.o. però fanno da cuscinetto, intervengono energicamente e riportano la calma. I liguri riprendono la marcia verso la stazione con, per trofeo, una bandiera rossonera strappata ai fan lucchesi. Sulla via del ritorno, solito caos alla stazione di Viareggio, presidiata dalle f.d.o. Striscioni “Warriors” e “Brigate” lucchesi finiti nel tempo in mani spezzine. In Spezia-Lucchese 04/05 esposta la scritta “Dopo Raisat il festival di Sanscemo, questo il futuro rossonero…fate ridere”. Carrarese: fortissima rivalità, odio acerrimo di campanile, derby sentitissimo, ricco di incidenti specie negli anni ’80-’90. In seguito agli incidenti del dopo partita di un vecchio Spezia-Carrarese, fermati 12 giovani, di cui 3 arrestati e gli altri denunciati, quasi tutti minorenni, che devono rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Denunciato un 16enne per detenzione di coltello a serramanico. A nulla servono le buone intenzioni della vigilia. Al termine del derby, gli ultras spezzini, a centinaia, danno battaglia: nei pressi della stazione formano uno sbarramento nel tentativo di bloccare i tifosi ospiti. Le f.d.o. rispondono con lacrimogeni che rompono l’assembramento. Altro scontro in una piazza cittadina dove le f.d.o. devono usare manganelli e lacrimogeni. Alcuni giovani, inseguiti, finiscono in questura. Alcuni carraresi, che sarebbero stati picchiati, preferiscono farsi medicare nella loro città. Eloquente lo striscione carrarese al ritorno “Chi semina vento raccoglie tempesta spezzino bastardo attento alla testa”, in bella mostra durante la partita. In un Carrarese-Spezia del 2002, prima della gara, gli oltre mille ultras spezzini danneggiano il treno su cui viaggiano, creando non pochi problemi nel tragitto stazione-stadio. Dal lungo corteo, guardato a vista dagli agenti anti-sommossa, partono a più riprese brevi sassaiole; alcuni vandali si staccano dal gruppone infrangendo vetrine e causano così gravi danni agli esercizi situati lungo il corteo. Durante la gara, sotto il rettilineo, prolungato corpo a corpo tra opposte fazioni, sedato solo dall’arrivo delle f.d.o. Dopo la gara ancora scontri e incidenti, con quasi 500 agenti mobilitati apposta, che possono fare ben poco per evitarli; almeno 4-5 auto incendiate (spaccato il vetro e lanciati fumogeni all’interno), cariche della polizia, 5 feriti, “ordinarie” scene da guerriglia urbana, sassaiole contro gli agenti, cassonetti rovesciati. La città visse una serata da incubo, segnata dai cori trucidi e violenti dei tifosi, dall’acre odore dei lacrimogeni, dal traffico in tilt per ore. Un bandierone “Cuit Carrarese” finì nel tempo nelle mani spezzine. –Pisa: fortissima rivalità, vecchio odio acerrimo. In Pisa-Spezia 00/01, scontri furibondi all’”Arena Garibaldi”, con pisani e forze dell’ordine, e a San Rossore, coi livornesi di ritorno da Carrara. Una vera guerra, con 50 persone refertate all’ospedale S.Chiara di Pisa. Tafferugli tra pisani, che cercano il contatto con gli spezzini e f.d.o., nel prepartita, ma il peggio è verso fine gara, quando i circa 1500 spezzini, irritati dall’arbitraggio (3 espulsi fino a quel momento, 5 totali a fine gara nello Spezia), cominciano a divellere seggiolini e lanciarli verso il campo e le forze dell’ordine, che rispondono lanciando lacrimogeni in curva. Poi escono dallo stadio indisturbati e si scatena la guerriglia. Chi tenta il contatto coi pisani, chi con le f.d.o. e chi si abbandona ad atti teppistici: auto distrutte, motorini gettati a terra e persino raid all’interno di case private. Un poliziotto viene raggiunto al volto da una mattonata, perdendo tutti i denti superiori: il ferito più grave. Un 26enne spezzino viene arrestato per danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale. Una volta sul treno che li riaccompagna a casa, fatti pochi chilometri, a San Rossore, qualcuno tira il freno d’emergenza. Dopo pochi minuti, in direzione opposta, arriva il treno dei livornesi, provenienti da Carrara; anche loro tirano il freno d’emergenza, e scoppia il finimondo, una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi: lancio di pietre, bottiglie, lattine, suppellettili, pistole lanciarazzi usate come vere armi. Alcuni giovani rimangono feriti. Altri problemi alla stazione di Viareggio con nuovo lancio di oggetti dai finestrini. Feriti in modo leggero un poliziotto e una donna. Il bilancio, fatto il giorno dopo la battaglia di Pisa, è disastroso, a cominciare da quello economico: le Ferrovie, tra danni e ritardi, avrebbero perso qualcosa come tre miliardi di lire (!). La maggior parte dei sostenitori aquilotti prendono le distanze dagli atti di vandalismo. Il presidente dello Spezia, Angelo Zanoli, a “La Domenica Sportiva” afferma che non si può colpevolizzare una città intera per un gruppo di teppisti. Nel successivo Livorno-Spezia esposto dai padroni di casa lo striscione “San Rossore: la fuga dei mille”, riferendosi agli scontri di S.Rossore. Un 19enne tifoso pisano venne aggredito a bastonate da un gruppetto di spezzini, ai primi anni 2000, arrivati a Genova da La Spezia, per assistere alla partita Sampdoria-Pisa. Il giovane se la cavò con una contusione alla testa. I suoi amici scapparono, lui rimase indietro e venne colpito. Uno degli aggressori del giovane venne arrestato perché trovato in possesso di un coltello a scatto a lama lunga, più due pistole lanciarazzi. Incidenti piuttosto pesanti anche in un Pisa-Spezia del 2004, con 5 giovani, 3 spezzini e 2 pisani, denunciati per incidenti avvenuti dopo la gara. I 5, identificati grazie alle videoriprese, sono ritenuti responsabili di aver lanciato pietre, bottiglie e cartelli stradali contro le forze dell’ordine, senza mai venire a contatto coi poliziotti, ad eccezione di uno spezzino, denunciato anche per violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. In Spezia-Pisa 03/04 esposto lo striscione “Pisa merda, Leffe da giugno 2003 la birra più indigesta”, in riferimento ai Playoff persi dal Pisa con l’Albinoleffe nel 2003, facendo un gioco di parole con la birra “Leffe”. In Spezia-Pisa 99/00 (C2/a), pomeriggio difficile contrassegnato dal lancio di oggetti da parte degli ultras liguri, dirottati dalle autorità locali nella curva più piccola, per lasciare la curva più capiente ai pisani. Risultato: partita sospesa per il ferimento di un guardalinee e un giocatore del Pisa, con gara sospesa 10’, e 0-2 a tavolino con squalifica del campo. Inizialmente venne chiesto addirittura dagli Ultras ai giocatori di non scendere in campo, ma vista l’impossibilità di questa scelta, in base alle conseguenze negative che avrebbe avuto la società, gli spezzini optarono per la sospensione, scelta che costò 30 diffide con obbligo di firma. Da sottolineare che la mattina prima della partita i liguri si trovarono in 800 per occupare la curva: polizia schierata, vi furono degli scontri. –Genoa: antica, forte e sentitissima rivalità. Momenti di paura in Spezia-Genoa del 2006: alcuni tifosi genoani, nei pressi dello stadio, sparano ad un pullman alcuni razzi bengala, per fortuna senza conseguenze. Pochi minuti dopo gli agenti lanciano un lacrimogeno per disperdere un gruppo di spezzini, che attende il passaggio dei supporters rossoblù. Tafferugli anche all’ingresso della stazione tra f.d.o. e ultras dello Spezia. Il bilancio finale è di 15 feriti e di quattro spezzini arrestati. Stendardo genoano in Genoa-Spezia di Coppa Italia 06/07 esposto nel settore ospiti. Nei distinti, uno striscione genoano recitava “Welcome to Liguria”. Un amichevole Spezia-Genoa, nel 2000/01, finisce con una rissa sugli spalti e un’invasione di campo. La gara finisce al 25° della ripresa quando, in piena  bagarre, l’arbitro dichiara finito il match.-Livorno: un tempo c’era il gemellaggio (vedi sezione “ex-gemellaggi”), ora una fiera rivalità. Condannati a 6 mesi di reclusione 5 ultras dello Spezia che, nell’ottobre 2005, furono responsabili di sassaiola e lancio di bottiglie contro un pullman di livornesi, nell’area di servizio “Tugo Ovest”, sulla Parma-Spezia. I tifosi, appartenenti al gruppo “Fronte del Porto”, furono poi in realtà condannati ad una multa di quasi 7mila euro che l’indulto ha cancellato per tutti, tranne che per uno di loro. Le due tifoserie, provenienti da trasferte diverse, si incrociarono per caso in quell’autogrill. Negli ultimi anni lo Spezia è stata un’autentica bestia nera per il Livorno, i cui tifosi spesso sono stati oggetto di cori di scherno tipo “Non vincete mai”. –Cesena: nel 2007 tre ultras spezzini venivano bloccati dalla polizia mentre cercavano, come se niente fosse, di far entrare allo stadio due bombe-carta. Le due tifoserie, pur rivali, soprattutto per le amicizie dei romagnoli, in passato non avevano mai mostrato astio particolare. Spezia-Cesena del 13/14 regala un movimentato prepartita. A pochi minuti dall’inizio del match, arrivano tre pulmini di cesenati già pronti e carichi, che incontrano nel percorso alcuni spezzini che ancora non sono entrati e non rinunciano a far casino. Ne nasce un duro scontro, con un corpo a corpo che si protrae sino all’arrivo delle F.d.o. Dentro lo stadio, padroni di casa in gran forma, ma purtroppo niente sfida a livello di tifo, perché i cesenati vengono trattenuti fuori dall’impianto sino al 20° del secondo tempo; solo allora gli sarà permesso d’entrare. Sempre in quegli anni, in notturna, i cesenati, giunti coi pulmini, in un parapiglia nel prepartita feriscono leggermente alla testa uno spezzino, gesto che alza, come ovvio, la tensione della gara. Molti i cori ostili dentro lo stadio, tipo “vi romperemo il c…”. Al termine dell’incontro i padroni di casa cercano il contatto coi rivali, che vengono tenuti dentro l’impianto fino a mezzanotte e mezzo. All’esterno, le f.d.o. caricano per tenere lontano gli spezzini dagli ospiti. Ma sulla strada del ritorno i pulmini ospiti vengono infranti da sassi e mazze, riportando seri danni. –Reggiana: forte e vecchio odio, visto anche che gli emiliani sono gemellati coi pisani, fortemente odiati dai liguri. In uno Spezia-Reggiana di C1 88/89, coi reggiani ormai promossi In B, si verificano incidenti piuttosto gravi. Gli animi si scaldano nel prepartita, quando alcuni reggiani compiono un incursione nella curva dei locali, fermati poi dall’intervento delle forze dell’ordine. Ma le ostilità riprendono nel secondo tempo; gli ospiti segnano il primo gol e qualcuno brucia alcune bandiere reggiane, poi il secondo gol fa degenerare la situazione: volano sassi, mortaretti e altri oggetti. A fine partita, fuori dallo stadio, le f.d.o. hanno il loro daffare per contenere le scaramucce degli ultras delle opposte fazioni, riversatisi in mezzo alla strada, armati di bastoni, fumogeni e mazze. 2 persone alla fine vengono medicate in ospedale. Gli uomini della “squadra mobile” a tarda sera denunciano a piede libero una decina di persone, sia spezzini che reggiani, e sequestrano bastoni, aste di bandiera e rudimentali mazze. Gli incidenti avranno poi un antipatica coda: viene aggredita, sembra giorni dopo, una coppia di giovani sposi di Reggio Emilia, da parte di ultras spezzini. Costretta a fermarsi nel traffico cittadino, la loro macchina viene circondata e danneggiata con vari oggetti da diversi ragazzi, che rivolgono pesanti apprezzamenti alla donna. A questo punto i due coniugi escono dall’abitacolo arrabbiati, ma vengono subito circondati. Uno dei ragazzi, armato di un oggetto contundente, avrebbe vibrato alcuni colpi allo sposo, procurandogli contusioni e abrasioni al volto, al dorso e ad un braccio, costringendolo a cure ospedaliere. Disordini in entrambe le gare del 2000/01. In un Reggiana-Spezia 01/02, i reggiani espongono il vecchio striscione parmense “Boys ’77”, coi parmensi a fianco degli amici spezzini. –Alessandria: ad Alessandria, nell’86, con lo stadio pieno, anche perché le due squadre, in C2, sono in testa alla classifica, c’è aria di derby lontano da Marassi: i grigi sono gemellati coi genoani, gli spezzini coi doriani. All’arrivo degli spezzini (almeno 300 tra ultras e “normali”) si scaldano gli animi, i liguri tirano fuori lo striscione “Non scappate per favore”, riferito agli incidenti dell’anno prima. I grigi non si fanno pregare e provano la carica, scontrandosi poi con le forze dell’ordine, che riportano la calma. Coreografia dei grigi con nel mezzo lo striscione “spezzini infami”, riferito anche questo agli scontri dell’anno precedente, quando i bianconeri caricarono i grigi e da lì nacque una forte rivalità, destinata a durare per diverso tempo. Il dopogara è caratterizzato da diversi tentativi di scontri tra le due tifoserie, ma non ci furono feriti gravi, solo molte auto danneggiate dai due gruppi e diversi arresti. Danni anche al treno, distrutte alcune carrozze. Per Spezia-Alessandria, 4.i di finale Coppa Italia 15/16, 1350 circa gli ospiti presenti: le forze dell’ordine riescono a sventare un assalto con mazze e bastoni ai pullman ospiti prima della gara.  –Napoli: un napoletano arrestato, uno spezzino denunciato, un’auto della Digos assaltata a sassi e bottigliate dagli ultras locali, scaramucce e scazzottate tra componenti delle opposte tifoserie prima e dopo la partita, con due supporters napoletani medicati al pronto soccorso. E’ questo il bilancio degli incidenti di Spezia-Napoli 06/07: quasi un bollettino di guerra. Uno spezzino di 35 anni, pluridiffidato, venne notato dalla Digos mentre prendeva a bastonate un giovane napoletano. Una trentina di ultras spezzini lanciano pietre e bottiglie contro la vettura della polizia. Prima della partita piccoli diversi agguati a tifosi partenopei che andavano allo stadio. In Napoli-Spezia dello stesso anno, in tarda serata, tre tifosi spezzini rimasero feriti nei pressi dell’autogrill “San Nicola”, poco distante dalla città partenopea, 2 accoltellati alle braccia, il terzo al volto. Scontri si verificano anche dopo il match di Supercoppa di C1 del 2006. –Juve: al ritorno da Torino, stagione di Serie B 2006/07, i pullman della tifoseria spezzina si fermano al primo autogrill e trovano il pullman della Juve del gruppo “Tradizione”, che viene accerchiato e per 10’ ne impediscono la ripartenza, dopodiché riparte tra gli applausi ironici degli spezzini. Pare che qualche juventino abbia preso calci e schiaffi dentro l’autogrill. In precedenza, lancio di oggetti, da e verso il settore ospiti dentro lo stadio. –Torres: Scontri fra tifosi spezzini e sardi si verificano in un Torres-Spezia dell’aprile 2004, in mattinata, fuori dallo stadio. Verso le h. 9 si presentano nei pressi dello stadio circa 200 supporters liguri. Verso le 12, nel piazzale antistante lo stadio, un gruppo di ultras sardi sembra si diriga verso gli spezzini per parlamentare, indispettiti dall’atteggiamento ritenuto provocatorio, a loro dire, dei tifosi ospiti, molti con aste e bastoni nei pressi dello stadio. Dalle parole si passa ai fatti in un attimo: iniziano violenti corpo a corpo tra le due fazioni, poi i sardi, forse anche in numero minore, iniziano ad arretrare; la rissa si trascina fin sotto il settore di casa. Lo scontro dura una 20ina di minuti, fino all’intervento delle forze dell’ordine, poco presenti fino a quel momento, considerata la presenza e l’atteggiamento dei liguri. Le tensioni proseguono però dentro lo stadio, con continui lanci di pietre e torce tra il settore ospiti e quello attiguo. La polizia, adeguatamente rinforzata, riesce poi a riportare la calma, e riprende in mano la situazione. La scintilla scoppia quando alcuni leader dei due gruppi stanno trattando e chiarendosi; dalle retrovie tifosi sardi lanciano verso gli spezzini alcuni sassi, che causano la pronta, immediata reazione, con violente cariche. Per l’acredine derivante da quella occasione, poi, in uno Spezia-Torres del 2005 altri gravi incidenti. All’arrivo dell’80ina di tifosi sardi, un centinaio di ultras spezzini cerca ripetutamente lo scontro. Per circa 20 minuti, fuori dallo stadio è una vera e propria battaglia, con lancio di lacrimogeni da parte della polizia per sedare gli incidenti. Pesante il bilancio: diversi feriti anche tra i carabinieri, tra cui il Dirigente Divisione Anticrimine. A fine partita tifosi della Torres scortati fino alla stazione e gruppi di liguri nuovamente a cercare lo scontro. Nel giro di un anno Spezia-Torres diventa così una partita ad alto rischio, da segnare in rosso. Infatti, anche all’andata, alla prima giornata, a Tempio (il campo di Sassari è inagibile), altri violenti incidenti prima e durante la gara, con pullman degli ospiti attaccato con sassi e razzi, e altri incidenti più tardi, con cariche reciproche vicino allo stadio e f.d.o. in chiara difficoltà.-Massese: rivalità vecchia e sentita, di confine, campanilistica. Derby infuocati specialmente negli anni 70-80. Il 13 aprile ’17, alla fine della gara di Serie D Fezzanese-Massese, giocata a Sarzana, vicina a La Spezia si verificano scontri tra tifosi ospiti e spezzini. Le indagini della Digos permettono di risalire agli spezzini: a 4 di loro, sui quali grava un Daspo, la durata dello stesso viene portato a 8 anni, 3 ne  dovranno scontare 5, e altri tre un anno.  –Bologna: rivalità riacutizzatasi recentemente, non sembrava molto sentita. Diversi anni fa (intorno al ’90), andando a Rimini, trovarono 10 pullman bolognesi che, vista la netta inferiorità numerica, li lasciarono andare. Nel luglio 2015, amichevole Bologna-Spezia a Castelrotto (BZ), sede del ritiro precampionato del Bologna, ultras delle due squadre, una ventina per tifoseria, si picchiano violentemente nel pregara: 15 minuti di botte e bastonate davanti ai bambini. Una 15ina di bolognesi provano ad entrare senza biglietto e vengono a contatto con gli spezzini. Tanta paura tra la gente, un ferito tra i liguri alla testa, curato dal medico del Bologna.  Una decina di poliziotti intervengono separando a fatica le due tifoserie; alcuni contusi anche tra loro. –Como: esposto striscione degli “Ultras” Como in Como-Spezia 00/01. Nelle mani degli spezzini sono finiti nel tempo altri striscioni “minori” comaschi. Singolare il caso del dopo Spezia-Como del 2000/01, con lancio di vasi sul corteo dei lariani da parte di semplici cittadini. –Cremonese: vecchia rivalità anni 70-80. –Fano: scontri tra le due tifoserie durante i Playoff 2009 al “Picco”. Molto caldo il finale di partita, nonostante il 3-0 degli aquilotti. Una ventina di sostenitori spezzini, alcuni a volto coperto, tendono un agguato al pullman dei sostenitori del Fano, prendendolo a bottigliate. Danni solo alla carrozzeria del pullman: nessun tifoso ferito. Denunciati 7 tifosi delle Aquile, tra cui una ragazza. Verranno emessi alcuni Daspo. La miccia è scattata per un fatto banale: 2 spezzini volevano entrare nel settore ospiti per donare una maglia dello Spezia a un loro parente. Da lì l’equivoco, poi è degenerato tutto, visto che i due “disturbarono” non poco i fanesi, poi i 2 spezzini raccontarono tutto una volta in Ferrovia. –Pistoiese: rivalità sentita fin dai primi vecchi derby. Alcuni scontri tra tifosi delle due fazioni avvengono al termine di Pistoiese-Spezia del 2004. Sembra che una 20ina di pistoiesi abbia teso un agguato ad un gruppo di “cani sciolti” tifosi spezzini, venuti con le proprie auto, in una via vicino lo stadio. I due gruppi si affrontano e si scontrano violentemente per alcuni minuti, a colpi di cinghie e aste. In seguito l’intervento delle forze dell’ordine riporta la calma e divide i due gruppi. Dopopartita bollente in un Pistoiese-Spezia del 2005, con sassaiole dei tifosi spezzini: 4 poliziotti feriti. Contro la polizia viene lanciato di tutto: pietre, bastoni, cestini dei rifiuti e, subito dopo la partenza del loro convoglio, addirittura un estintore. –Trapani: rivalità recente ma accesa, nata nella stagione 2011/12, con come posta in palio la promozione in B. Nel 13/14, a La Spezia, visto che ogni volta che gli spezzini giungono a Trapani i loro mezzi vengon presi a sassate, si attendono con rabbia i siciliani, che però vengono blindati dalle f.d.o.; al passaggio degli ospiti vi è un po’ di tensione tra padroni di casa e sbirri con lancio di oggetti. Da La Spezia arrivano a Trapani una 70ina scarsa nel 14/15, scortati e tenuti in aeroporto fino a poco prima del match per evitare contatti. Alla loro entrata subito cori ostili della Nord che ricorda i diffidati dell’anno prima, quando i liguri furono oggetto di una sassaiola a fine gara. –Triestina: rivalità acuita dalla corsa alla Serie B, alcuni anni fa, ma risale a diverso tempo prima il furto dello striscione “Blach & White Warriors” da parte dei triestini. In Spezia-Triestina, semifinale Playoff del 2002, dopopartita movimentato per i 600 tifosi ospiti. Dopo il triplice fischio qualche centinaio di liguri, furibondi per l’eliminazione dopo essere stati a un passo dalla promozione diretta, sfogarono ovunque la loro rabbia, dirigendosi in particolare verso il settore dei triestini, bruciando loro pure un furgone. Numerose fioccarono poi le diffide. Tensioni e incontri ravvicinati tra le opposte fazioni anche a margine di Spezia-Triestina 2011/12. Vengono avvistati una ventina di triestini a piedi, così nasce uno scontro duro ma leale, col solito repertorio di cinghie e bottiglie, in assenza di forze dell’ordine. Dopo un’iniziale resistenza, gli ospiti sono costretti a ripiegare. In settimana poi, i media daranno risalto allo scontro. –Empoli: rivalità antica ma mai esasperata. Le due tifoserie erano gemellate coi parmensi; ora che i liguri non lo sono più, in occasione di Spezia-Empoli 12/13, si respira aria di tensione e a farne le spese sono alcuni empolesi giunti a La Spezia in macchina, che vengono sorpresi dai liguri, con alcuni danni alle auto. –Prato: vecchie ruggini, poi i pratesi sono gemellati coi reggiani, amici dei carraresi. In occasione di Prato-Spezia 11/12 tensioni e scontri tra gruppi delle due fazioni a margine della gara, all’esterno dello stadio. 9 denunciati e qualche contuso. –Spal: vecchia, ruvida e sentita rivalità, risalente agli anni ’70, teatro di scontri anche piuttosto pesanti. Gli spallini si sono rivisti al “Picco” nel 91/92 e nel 06/07, dopo tanta attesa. –Padova: incidenti al termine di Padova-Spezia del 2006, che sancì la promozione in B degli spezzini, con 7 persone delle forze dell’ordine contuse. Tre arresti tra gli spezzini, tra cui uno processato per direttissima. Nell’86 andarono a La Spezia una 50ina di padovani che, pur uscendo maluccio, accettarono, onore a loro, lo scontro. Successe un finimondo, gravi scontri. Nel postpartita di Spezia-Padova, aprile ’14, alcune auto padovane vengono “pizzicate” dagli spezzini mentre si trovano bloccate nel traffico. –Viareggio: scontri per Viareggio-Spezia, Coppa Italia Lega Pro 2009. Momenti di tensione già durante il match, poi, a fine partita, i tifosi dello Spezia sono fatti uscire per primi, facendo attendere molto quelli di casa. Fuori dallo stadio alcuni spezzini, arrivati in treno, aggrediscono due tifosi del Viareggio, refertati con 7 e 10 giorni di prognosi. –Brescia: nel settembre ’12, per Spezia-Brescia, serata movimentata, coi supporters liguri che presidiano il territorio e nel pregara intercettano i mezzi bresciani, che escono malconci dopo il lancio di sassi e bottiglie. I lombardi, circa 280, al coro spezzino “dal pullman quando scendete?”, rispondono con “se volete caricare siamo qua” e “dal pullman scendiamo dopo”. Al termine dell’incontro gli ultras locali si portano sul viale esterno lo stadio, insultano i rivali, con quest’ultimi che dall’interno del proprio settore, cercano di uscire con forza e riescono a sfondare un cancello vicino all’uscita. Scontrandosi però poi solo con le f.d.o. Volano qualche torcia e aste, tre carabinieri rimangono lievemente feriti. –Verona: due tifosi spezzini vengono arrestati al termine di Verona-Spezia, Playout di Serie B 2006/07, che vedono la squadra ligure salvarsi. I due, 41 e 34 anni, vengono processati per direttissima con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e uso di oggetto atto a offendere. Le forze dell’ordine erano intervenute per evitare, nel corso della partita, il contatto tra le due fazioni. –Rimini: scontri in un Rimini-Spezia del 2000, specie con la celere e a metà anni 90. –Modena: scontri nel 2000/01, con contatti sotto la curva dei gialloblù. Attimi di tensione in Spezia-Modena dell’ottobre 2013, quando, a fine gara, i modenesi aprirono un cancello di un portone che collega il settore ospiti ai Distinti. Contatti sempre a La Spezia nel 14/15. Nel 15/16 esposto dalla curva di casa spezzina lo striscione “Modenese pezzo di merda”, che in

settimana sarà punito con un Daspo pesante nei confronti di un minorenne. –Vicenza: vecchia rivalità anni 70-80, riesplosa recentemente. Incidenti nel maggio 2015 con momenti di tensione nel dopogara (vedi sezione “Curiosità). Il 28 dicembre 2016 a La Spezia, assalto dei tifosi di casa ai vicentini, dopopartita movimentato. Un gruppo di facinorosi, coperti in volto, sferrano l’attacco ai rivali veneti lanciando sassi e torce all’indirizzo del corteo di mezzi vicentini. L’intervento delle f.d.o. sul posto scongiura il peggio. –Perugia: nel dopogara di Spezia-Perugia dell’ottobre ’14, lanci di sassi e oggetti su alcuni mezzi ospiti e contatti tra umbri sui pulmini e spezzini ad aspettarli nei viali adiacenti lo stadio. Dopo Spezia-Perugia, del dicembre 2016, un gruppo di spezzini tenta di assaltare il bus dove si trovano i perugini, che stanno lasciando la città. Il tentativo non riesce perché intervengono immediatamente le forze dell’ordine, che allontanano i malintenzionati. –Avellino: al termine di Spezia-Avellino del marzo 2017 un gruppo di ultras locali si avvicina alla colonna di mezzi avellinesi, facendosi vedere e tirando oggetti, ma interviene prontamente la scorta. –Arezzo: screzi nel 2000/01. –Pro Patria, –Teramo: vecchie ruggini, anche per amicizie contrapposte.

Curiosità: -La Curva Ferrovia, da un po’ di tempo, complici i tanti, troppi Playoff per la A persi negli ultimi anni e le numerose diffide, recentemente “morde” meno del solito. E’ difficile vederla piena e non tutti partecipano al tifo. Tra le diffide ricordiamo quelle di Castelrotto, in seguito all’amichevole del 2015 col Bologna, e quelle prese coi vicentini sul finire della stagione 14/15. -Si è svolta il 19 agosto ’17 la 6^ edizione del Trofeo “Mattia e Ilaria”, dedicato ai due giovani tifosi aquilotti, prematuramente strappati alla vita. Nel 2016 il Trofeo viene impreziosito dalla valenza benefica, infatti è stata anche l’occasione per aiutare il piccolo Gabriele Andreani, ad appena 3 anni costretto a lottare con una rara e spietata malattia vascolare che si era portata via la gamba sinistra, purtroppo deceduto nel maggio 2017. In curva il 13 maggio contro il Pisa gli è stato dedicato lo striscione “Ciao Gabri…ciao leone” (la curva l’aveva come adottato). Già in passato la curva si è prodigata a gesti così nobili. Infatti per Spezia-Lanciano del 24 dicembre 2014 sono stati venduti alcuni calendari, al prezzo simbolico di 1 euro, e attivata una raccolta fondi, per pagare le spese mediche a Fabienne, colpita da una grave malattia, per le visite specialistiche e le cure costosissime. Purtroppo anche Fabienne non ce l’ha fatta, e a soli 40 anni lascia tre figli. Alcuni mesi prima, nel settembre ’14, una raccolta fondi aveva permesso a Rita Fresco di essere operata e di tornare a vivere il “Picco” da supporter. -Così come fatto da molte altre curve italiane, anche quella spezzina raccoglie fondi e beni di prima necessità per le popolazioni del centroitalia colpite dai terremoti dell’agosto e dell’ottobre 2016. In particolare per quello del 30 ottobre. Quasi 4mila €. i fondi raccolti in tutti i settori dello stadio, prima di Spezia-Frosinone del 3 dicembre 2016, sull’iniziativa “Un giocattolo per Norcia” degli ultras della Curva Ferrovia, memori della splendida ospitalità ricevuta durante il ritiro dello Spezia a luglio 2016. La Curva Ferrovia, dopo l’impegno di tutta la tifoseria nel sostenere il piccolo Gabriele, decide di non fare nessuna raccolta fondi, né raccolta di beni di prima necessità da spedire, per il sisma del 24 agosto che colpì Amatrice e i paesi limitrofi, ma ha deciso di utilizzare parte dei ricavi dello “SpeziaFest” per donare 5000 bottiglie d’acqua alle zone colpite. -La Curva Ferrovia ha saltato nel 16/17 per protesta la trasferta di Pisa, in quanto non le erano stati concessi almeno 600 tagliandi, a fronte dei 2000 richiesti. -Il 7 maggio 2015 è venuto a mancare Ramon Bertucci, a 48 anni, da 30 figura di spicco della curva, uno dei leader della “Ferrovia”, conosciuto, rispettato, stimato in tutta Italia all’interno del movimento ultras, persona carismatica. Era afflitto da problemi di salute da svariati anni. Attestati di stima e affetto da diverse curve d’Italia, ad esempio i romanisti. Grande partecipazione ai funerali, con rappresentanze e messaggi di cordoglio di varie tifoserie italiane. In Spezia-Vicenza del 9/05/15 è ricordato con gli striscioni “Vola solo chi osa farlo! Ciao Ramon, la tua curva”, con tanto di coreografia, e “La storia narra e per sempre narrerà, Ramon capo degli ultrà”. Anche i vicentini gli dedicano gli striscioni “Vicini nel dolore Rip Ramon” e “Oltre ogni rivalità rispetto per un vecchio ultrà…ciao Ramon”. Tutto ciò non basta a tranquillizzare i presenti, infatti nel dopopartita si verificano pesanti incidenti, con un gruppo di spezzini che riescono a portarsi a ridosso della zona dove transiteranno i mezzi vicentini, a bloccarli e a scontrarsi pesantemente con gli ospiti, che non si fanno pregare e scendono da pullman e pulmini, facendo nascere un corpo a corpo e scene che non si vedevano da tempo; fitta la sassaiola, diffidati subito 12 spezzini. -Anche in questo 2017 si è svolta, dal 30 giugno al 2 luglio, lo “Spezia Fest”, giunto alla quarta edizione, riuscitissimo, che prevedeva bar, musica dal vivo e Dj Set, dibattiti ed esposizioni a tema, attività per bambini e adulti con animazione. -Il 9 ottobre 2016, giorno di Spezia-Carpi (0-1), la centralissima Piazza Cavour, dalle 17,30, si tinge di bianco per festeggiare i 110 anni dello Spezia Calcio. Per i tifosi è l’occasione di approfittare degli stand enogastronomici presenti in piazza per sfamarsi e dissetarsi. Intorno alle h.18 arriva in piazza anche la prima squadra, guidata da mister Di Carlo, pronta a brindare insieme al popolo spezzino. Bella la coreografia allo stadio, semplice ma di stile, con il numero 110 formato da bandierine gialle e in basso la scritta “Tra gioia e dolore, una vita d’eterno amore”. -Il 16 dicembre 2015 si gioca, per gli 8.i di finale di Coppa Italia 15/16, Roma-Spezia, che dopo lo 0-0 d.t.s.,vede lo Spezia vincere ai rigori, coi più di 2mila spezzini che vedono realizzarsi un sogno inimmaginabile alla vigilia e che la fanno da padroni, sistemati in uno spicchio di Curva Nord, con un tifo bello e costante, grazie allo sciopero della Curva Sud romanista, e alla poca affluenza anche negli altri settori. La squadra festeggia a lungo sotto il settore ospiti. -Nel pregara di Spezia-Catania 14/15, manifestazione degli Ultras, con in testa lo striscione “Il nostro silenzio…grida dissenso”, questo dopo le sonore vittorie legali ottenute dai ragazzi di “Curva Ferrovia” nei confronti di diverse questure italiane, ma qualcuno ha pensato a come fargliela pagare , ed il conto è arrivato salato. A Brescia archiviazione penale del reato contestato a 4 ragazzi da parte del Pm, ma la questura della città lombarda, un po’ come un’amante tradita, s’è risentita e ha mantenuto il Daspo per gli stessi, in barba al principio cardine della nostra giurisprudenza, che comporta il decadere dei reati amministrativi e delle sanzioni accessorie, nel caso l’ambito penale decada. Per un altro ragazzo costituito un dossier trentennale, corredato da una richiesta fatta ad un collegio giudicante, per far condannare la persona al massimo della pena prevista, anche se la stessa non ha procedimenti penali in corso ed ha espiato l’ultima condanna diversi anni addietro. -Il 15 marzo 2014, in campo Spezia-Pescara, mentre in Curva un 22enne tifoso spezzino accende un fumogeno, parte di una coreografia, come motivo centrale lo striscione “Tifo d’altri tempi”. La Digos della Questura spezzina, a gara finita aveva individuato colui che reggeva in mano il fumogeno. Soprattutto per non averlo buttato in campo o altrove, il giovane è stato assolto nel maggio 2016 con formula piena perché “il fatto non sussiste”. Nel frattempo comunque il tifoso ha comunque scontato 23 mesi di Daspo, sui 24 che gli erano stati comminati. -Molto bella la coreografia realizzata in Spezia-Avellino (1-2 d.t.s.), Playoff per la A 14/15, fatta di cartoncini bianchi e neri, con lo stemma della città al centro e in balaustra “Una città assetata di gloria…insieme scriviamo la storia!”. -Un altro lutto colpì la curva i primi di ottobre del 2014: la scomparsa di Marco Canalini, detto “il Califfo”, o più semplicemente “Cali”, all’età di 52 anni, la maggior parte dei quali trascorsi al seguito dello Spezia, storico ultrà conosciutissimo, era tornato al “Picco” poche settimane prima per l’ultima volta per riassaporare quel luogo a lui tanto familiare.  A Vercelli, l’11 ottobre, per la gara successiva alla sua

scomparsa, esposto come unico striscione semplicemente “Ciao Cali”; col Catania, gara successiva in casa del 18 ottobre ‘14 la curva presenta il solo grande striscione “Con il sorriso ci hai lasciato: non sarai mai dimenticato. Ciao Cali”. In seguito gli verrà dedicata la pezza “Califfo vola e portaci in Europa”, con “Califfo” scritto in rosso. Per Spezia-Carpi del 9 ottobre ’16, a due anni dalla sua morte, esposto il messaggio “In ogni coro è forte il tuo ricordo…Cali con noi!”. -Mercoledì 15 gennaio 2014 gli spezzini invadono San Siro per gli 8.i di finale di Coppa Italia col Milan, che sarà ricordata per il più grande esodo della tifoseria spezzina, con oltre 7mila tifosi presenti in trasferta: una carovana di pullman che si muoveva in autostrada della lunghezza, è stato calcolato, di circa 1 chilometro. Tifo esaltante e appassionato, quanto mai all’altezza, nonostante il risultato avverso (1-3); un giorno indimenticabile per ogni spezzino. -In Spezia-Viareggio del 1999/00, allestendo una coreografia tricolore, i tifosi rivendicano lo scudetto del 1944 vinto dai Vigili del Fuoco, con lo striscione “1944, il grande Toro abbiamo battuto-lo scudetto va riconosciuto”. Lo scudetto ’44, vinto dalla squadra Pompieri di La Spezia è stato poi in seguito riconosciuto dalla F.i.g.c. Uno striscione ironico e d’effetto dei carraresi ad inizio anni 2000, recitava “Lo scudetto di Grisù non ve lo ridanno più”. -Per Spezia-Frosinone, 2^ giornata 14/15, c’era curiosità per vedere come la curva avrebbe reagito alla 50ina di diffide piovute la stagione precedente sulla curva, la quale si presenta con l’enorme striscione sorretto a mano “Chi la dura la vince!” e numerosissime bombe carta. Dopo i 38 diffidati di Cesena e i 4 di Brescia, per Spezia-Siena dell’aprile 2014, dopo che alcuni organi di stampa non si erano fatti scrupolo a fornire versioni a dir poco fantasiose su quanto accaduto in Romagna, i ragazzi decidono di assistere muti alla gara, con la sola scritta “Questo è il Picco che volete…”, per i primi 14’, per poi, allo scoccare del 15°minuto scatenarsi in un tifo rimbombante, con torce e bombe carta , con la scritta “…Non l’avrete mai!” al posto della precedente. Apparsa poi “11/4 Cesena ‘vergogna mediatica’”. -Sempre esposte le “pezze” di Mattia, Mirco (sul suo stendardo al posto della “i” c’è una chiave inglere, a rimarcarne l’estrazione proletaria del ragazzo del quartiere Favero) e Ilaria, tre giovani tifosi prematuramente deceduti. -Bella la pezza, pressoché sempre esposta, “Ai cativi marinai tutti i venti ien contrari”.

Clubs principali: Spezia club Femminile “Curve Pericolose” (hanno festeggiato il decennale nel 2009), Spezia Club Stefano Serra, Club Cavatorti, Club Bragazzi, Club L. Cozzani

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2 Commenti

  1. Perchè secondo voi il gruppo ”Tradizione” andava al Comunale in pullman e si fermava in autogrill?!?!? Sarà stata (forse) una sezione. Va bene raccogliere le notizie un po’ qua e un po’ là, ma alcune andrebbero filtrate anche solo usando la logica…
    Detto questo per il resto il sito è molto bello.

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