La prima salvezza azzurra, quella che non si scorda mai, fu quella nella nostra prima serie A nella stagione 1986/87. La vittoria valeva due punti, le squadre partecipanti erano sedici e giù andavano le ultime tre. In quella stagione furono fondamentali i 9 punti di penalizzazione inflitti all’Udinese che terminerà in campionato con 15 punti all’attivo, sul campo i friulani fecero 24 punti che sarebbero stati sufficienti per salvarsi con relativa retrocessione azzurra.

La lotta per non retrocedere, con i bianconeri ormai out, vedeva di fatto quattro squadre per due posti: Ascoli, Empoli, Brescia ed Atalanta. La penultima giornata di campionato fu quella attesa da tutti, l’Empoli giocava in casa contro un Avellino che ormai non aveva più niente da chiedere alla stagione ed una vittoria avrebbe messo una seria ipoteca sulla salvezza. Gli azzurri a sorpresa persero 1-0 condannati da un gol di Schachner e parallelamente arrivarono le vittorie dell’Ascoli nello scontro diretto con il Brescia, e clamorosa quella dell’Atalanta contro l’Inter. A novanta minuti dalla fine della stagione la classifica recitava Ascoli 23, Brescia 22, Empoli ed Atalanta 21 virtualmente retrocesse.

All’epoca non c’erano i social e chi scrive aveva 11 anni. Ma i discorsi e lo scetticismo intorno ad una salvezza praticamente impossibile da raggiungere erano forti ed ancora vivi, gli azzurri avrebbero dovuto vincere una gara non impossibile a Como ma soprattutto Brescia ed Atalanta avrebbero dovuto perdere due gare che sulla carta non era facili (Brescia con la Juve ed Atalanta con la Fiorentina) ma visti gli obbiettivi spaventavano molto. Le radioline, in quel pomeriggio del 17 maggio 1987 furono le grandi protagoniste, sia per chi era a Como, sia per i tanti rimasti in città. La gara di Torino tra Juve e Brescia era la più movimentata in fatto gol, una sorta di altalena, ma al 66′ Osio (che aveva segnato qualche mese prima lo storico primo gol azzurro in serie A) porto’ in vantaggio l’Empoli. In quel momento Juve-Brescia 2-2, Fiorentina-Atalanta 0-0. Non bastava.

La prima gioia arrivo’ da Torino quando la radiolina esplose al gol di Bonetti al 79′, poteva bastare dieci minuti più tardi anche da Firenze arrivo’ la bella notizia con il gol di Di Chiara a mettere KO i bergamaschi. Fischi finali sui campi, Empoli salvo, la storia era stata scritta ancora una volta. Un ricordo incredibile per chi ha avuto la fortuna di viverlo, un ricordo di cui far tesoro anche oggi, trenta anni dopo con la storia che aspetta di essere ancora scritta ma con la grande differenza che le radioline (ed internet) potrebbero anche rimanere spente.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

16 Commenti

  1. Che emozioni quel giorno. Quegli ultimi 10 minuti attaccati alle radioline e poi l’esplosione di gioia di tutti i tifosi empolesi in curva.

  2. Ditemi se questo gol non era da ufficio indagini………..una cosa così oggigiorno sarebbe da arresto immediato……..eppure………..!!!

  3. Quanta acqua e quanta pioggia quel pomeriggio a Como…Ma la la soddisfazione fu enorme!!Anche all’ora c’era un misto di malumore e pessimismo perché la sconfitta in casa contro un Avellino senza pretese sembrava una condanna…Ma il Grande Marco Osio (che apre e chiude le marcature di quel campionato) ci regalò una salvezza inaspettata. Coincidenza anche quell’anno l’attacco non funzionava un gran che visto che ci salviamo se non sbaglio con soli 13 gol fatti in tutto il campionato,FORZA RAGAZZI!

  4. Va be’.. lasciamo perdere..comunque bei ricordi, fantastica invasione di campo finale, abbracci e scambio di sciarpe, ho sempre quella della fossa lariana.

    • un caro saluto a Tutti ,
      io non giocavo , ma c’ero :))) bei ricordi.

      in quell’occasione dovevamo solo vincere e sperare nella sconfitta delle altre squadre
      a Palermo dipendera’ solo dall’Empoli.

      FORZA EMPOLI che ce la possiamo fare.
      claudio vertova

  5. Io andai al castellani come tanti a aspettare il pullman che tornava da Como per festeggiare quella salvezza fu proprio un miracolo, bisogna trovare lo smalto di Firenze per domenica

  6. Ricordo quella trasferta…c’ era pessimismo…la domenica prima un Avellino già salvo ci aveva fatto un brutto scherzo…e a quel punto non dipendeva solo da noi…poi Nane e Gobbi fecero il loro dovere contro Atalanta e Brescia….nonostante non avessero niente da chiedere al campionato…il Como contro di noi non si sbattè più di tanto…il ritorno fu bellissimo.

  7. Io c’ero.Non avevo ancora compiuto 12 anni.Quanta acqua quel giorno! E poi dopo la partita che gioia! Condivisa anche con la gente di Como.

  8. Io non ero ancora nato…ma per fortuna c’è chi me lo ha raccontato!! Cavolo avessimo giocato con un’altra squadra avrei preso la macchina e sarei andato a sostenere il mio Empoli…Però a Palermo, calcolato anche l’orario della partita , proprio non posso! È un peccato ma chi lavora lunedì mattina come cavolo fa ad andarci ???!!

  9. Io la sciarpa che porto al collo ora al castellani è quella che scambiai con con comasco a fine partita. Che giornata che acqua e che emozioni ….. Le porterò sempre con me. Pensate alla classifica dell epoca e però tanti empolesi erano lì. Ora abbiamo un punto in più ma tutti sfiduciati a criticare ( io in primis ). Altri tempi. La squadra non aveva nemmeno la divisa ufficiale ma gli attributi li aveva e grossi!

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