Una nuova rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Scontro da metà classifica, almeno per ora, della 15esima giornata del campionato di Serie A 2021/22, giocato in un giorno e ad un’ora inusuali, cioè di giovedì alle h.18,30, il 2 dicembre 2021. L’affluenza allo stadio, di conseguenza, è piuttosto poca: nonostante in questa partita si festeggi il 115esimo compleanno del Torino, il dato ufficiale del numero dei paganti è di soli 7.002 unità, sugli spalti anche i ragazzi delle giovanili granata e sicuramente più di qualcuno “imbucato”. La Curva “Maratona” degli ultras del Torino non è piena, anzi, ma è l’unico settore in cui c’è un considerevole numero di persone, mentre pieni neanche a metà sono i “Distinti”. Semideserta la Curva opposta, la “Primavera”. La festa del Torino Calcio è stata anticipata di un giorno, infatti sulle maglie granata dei giocatori in campo, sotto il simbolo del Toro, vi è la scritta della data esatta della fondazione della gloriosa Società granata: “03 dicembre 1906”. Per onorare la festa la gente granata non si è risparmiata con voce e cuore. Più che buono il tifo della Curva, anche se mancano ancora gli striscioni dei gruppi principali purtroppo, ma non c’è dubbio che la prova dei torinisti sia stata all’altezza, anche se di colore se ne vede pochino, soprattutto alla ringhiera, coi simboli del Toro, poi poco sventolio di bandieroni. Insomma, la prova della Curva “Maratona” si può dire che è soprattutto salvata dai cori, anche belli.

I “Distinti” sono occupati nel primo anello dai ragazzi del settore giovanile. I tifosi del Torino si sono “sciolti” in tanti, quando sugli schermi dell’”Olimpico-Grande Torino” sono passate le immagini dei protagonisti della storia del Toro: dagli Invincibili, periti il 4 maggio 1949 in un disastro aereo sul colle di Superga, di ritorno da un amichevole giocata a Lisbona, a Gigi Meroni, “la Farfalla granata”, da capitan Giorgio Ferrini, scomparso l’8 novembre 1976, ai ragazzi dello scudetto 1975/76, l’unico dopo la Tragedia del “Grande Torino”. Gli empolesi, soprattutto se si pensa al giorno e all’orario, salgono nella non certo vicina Torino in buon numero. Gli Ultras della “Maratona Emiliano Del Rosso” sono circa 40-45 e sono autori di una buona prova, con un bandierone sventolato continuamente e con gli striscioni dei gruppi, in primis quello dei “Desperados Empoli” al loro posto. I cori sono piuttosto continui, con qualche pausa, ma si sentono solo a tratti, anche se si vedono agitarsi non poco. Saranno ripagati dalla buona prova dell’Empoli, che, in apnea per 30 minuti, dopo l’espulsione del granata Singo al 32°, prende coraggio, avvia la rimonta poco dopo con Simone Romagnoli, e la completa sul pareggio con Andrea La Mantia al 72°, rete che fa esplodere di gioia il settore ospiti. Nel finale l’Empoli assedia il Torino alla ricerca del goal della vittoria, sospinto dagli Ultras azzurri, che però, sia pure per poco, non arriverà. In quanto a cori ostili, non se ne sentono, anche se forse qualcosa c’è stato, visto che i rapporti tra biancazzurri e granata non sono dei più idilliaci, soprattutto se si pensa al fraterno gemellaggio che intercorre tra torinisti e fiorentini, acerrimi nemici dei tifosi empolesi.

Negli anni 80, ad esempio, non era così: i rapporti tra Viola e Azzurri erano di un gemellaggio, forse non condiviso da tutti, ma pur sempre gemellaggio. Il primo Torino-Empoli in assoluto in Serie A risale al primo storico campionato dell’Empoli in questa categoria, 1986/87, esattamente al 12 ottobre 1986, col Torino vincente 1-0 (gol di Lerda al 46°). Si deve a un Juventus-Empoli (3-0) sempre di quell’anno, una visita di una delegazione di Ultras Granata agli empolesi in trasferta, non molti per la verità, che videro la partita insieme ai toscani, parlando e sparlando del tifo bianconero. Voltando pagina, coi Viola, nemici degli empolesi, gemellati ai torinisti, si registrano alcuni tafferugli coi torinisti tanti anni fa, poco prima del 2000, con i granata presi alle spalle, e con la diffida, che all’epoca era solitamente di un anno, di alcuni empolesi. Poi altre scaramucce, come quelle in centro a Empoli del 19 maggio 2019, 37^ giornata 2018/19, con alcune macchine di empolesi ammaccate. I torinisti erano arrabbiati nel dopopartita poiché la loro squadra perse 4-1, con gol di Acquah, del granata Iago Falque, Brighi, Di Lorenzo e Caputo. All’Empoli non bastò la vittoria per salvarsi, dato che perse 2-1 a Milano con l’Inter all’ultima giornata, col famoso “biscotto” di Fiorentina-Genoa 0-0.

Uno sguardo altrove: ancora una volta buona la prova dei veneziani, questa volta a Bergamo per ATALANTA-VENEZIA, tanta voce e una presenza più che buona, di martedì alle h.18. I bergamaschi appendono a centrocurva il loro simbolo della Dea con la scritta “Atalanta 1907”, pochi cori, comunque ben fatti, e molte pause, affluenza buona del pubblico atalantino; veneziani più continui. Pochi i sampdoriani a Firenze per FIORENTINA-SAMPDORIA, con poco colore, uno striscione blucerchiato e basta. 17.913 il numero ufficiale degli spettatori al “Franchi”, riempita abbastanza la Curva Fiesole, semideserta la “Ferrovia”, di buon spessore il tifo dei fiorentini.

In VERONA-CAGLIARI, la curva Sud scaligera festeggia i 50 anni delle, a dire il vero disciolte, “Brigate Gialloblù” (l’anima della Curva però è ancora quella), nate esattamente il 30 novembre 1971, presso il Bar Olimpia di Borgo Venezia, e per l’occasione sono appesi tutti gli striscioni d’antan, tipo “Gioventù Scaligera”, “Hellas Alcool”, “Ultras”, “Inferno Gialloblù”, ecc., non erano appese le solite bandiere, ma sventolavano sopra molte bandiere e bandieroni gialloblù. Tantissimi e potenti i cori, che hanno fatto girare la testa ai giocatori del Verona che si riscaldavano nel prepartita. Tra i cori più belli, in generale, “E quando i blue saranno in ciel” e “Aprite le porte che passano i gialloblù”. Non si nota nello stadio la presenza dei cagliaritani.

Spettacolare la coreografia dei salernitani all’ingresso in campo dei giocatori per SALERNITANA-JUVENTUS, da rimanere a bocca aperta, con un megastriscione che prende tutta la Curva con scritto a grandi lettere “L’amore o vero” (l’amore vero), con il simbolo dell’ippocampo all’estrema destra e all’estrema sinistra, e al centro, soprattutto nell’anello superiore, un grosso cuore rosso granata trafitto da una freccia, al piano superiore negli spazi scoperti, cartoncini bianchi e granata. Oltre 20mila spettatori. Gli juventini prendono tutto l’anello inferiore del settore ospiti, la stragrande maggioranza sono clubs del Centro-Sud, gioiscono ai gol ma si sentono poco nella bolgia infernale dell’”Arechi”. 15.780 il numero ufficiale degli spettatori di BOLOGNA-ROMA, con 2.000 romanisti al seguito, numero più che buono, considerato il giorno feriale, ma che però non sono autori del consueto bel tifo. Si fanno apprezzare molto invece i bolognesi, che si sono ben riorganizzati, superiore nettamente il loro tifo.

Molti spezzini a Milano per INTER-SPEZIA e buona affluenza di pubblico, considerato il mercoledì, h.18,30. Ovviamente si sentono molto di più gli interisti, che comunque hanno alcune pause. Discontinui anche i bianconeri. GENOA-MILAN vede i genoani occupare quasi tutta la Gradinata Nord, mentre la Sud è semivuota. Buon tifo, con nella parte superiore della Gradinata gli striscioni “Figgi do Zena” e il significativo “Claudio”, per Claudio Vincenzo Spagnolo, detto “Spagna”, che il 29 gennaio 1995 fu accoltellato a morte da tale ultrà milanista Simone Barbaglia, partita sospesa e caccia ai milanisti subito dopo, con la celere che ebbe il suo bel daffare ad arginare la rabbia genoana in cerca di vendetta. Barbaglia venne scarcerato il 14 dicembre 2006 ed affidato ai servizi sociali fino al 28 febbraio 2007 e da allora è un uomo libero. Buonissimo come di consueto, tanto da coprire spesso il tifo della Nord (bella però la sciarpata finale dopo lo 0-3) mercoledì scorso il tifo rossonero, coi milanisti che occupavano tutto il settore ospiti superiore, con qualcuno anche al piano di sotto.

Tanti i napoletani a Reggio Emilia per SASSUOLO-NAPOLI, presenti gli Ultras della “Curva A” con tanto di striscione, riempiono buona parte della Curva Nord e sono autori di un bel tifo, con potenti cori. Soliti 30-40 gli Ultras sassolesi dietro le solite due pezze. Solo 5mila spettatori circa per LAZIO-UDINESE, partita rocambolesca (0-2, 1-3, 4-3, 4-4), che avrebbe meritato un pubblico più numeroso specie in una quasi deserta Tribuna Tevere. Solo la Nord centrale contiene un numero considerevole di pubblico, anche i Distinti Nord sono semideserti, ma non per questo manca il tifo, che nei momenti cruciali della partita è fondamentale. Alcune decine gli udinesi che sono da apprezzare soprattutto per il giorno lavorativo alle h.20,45.

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10 Commenti

  1. Come sempre grande articolo sul tifo completo e fatto bene. Da segnalare però la presenza dei cagliaritani a Verona anche in buon numero, e a Torino si sono sentiti un paio di empoli empoli vaffxxxxlo

  2. ” In quanto a cori ostili, non se ne sentono …” , bisogna essere stati sordi o assenti per non averli sentiti; sarebbe bastato accendere la tv, e ascoltarli durante la partita su Dzn !!!

  3. beh insomma i granata presi alle spalle…diciamo che furono provocati ‘alle spalle’ da qualcuno, ma 20 secondi dopo se non schieravamo l’artiglieria pesante in via de coubertin sarebbero arrivati nel piazzale…
    a livello di tifo invece sono molto sopravvalutati, sono pochi e cantano ancora in meno..

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