Perfino wikipedia si è organizzata con una figurina raffigurante la “death”, in italiano morte. Si tratta di una figura con un omino vestito di nero che rappresenta la fine della storia di un club: passando sopra alla figura con il mouse appare proprio il messaggio “death”.

 

Purtroppo sta diventando una cosa normale, ma chi retrocede dalla serie B alla LegaPro finisce per sparire dal calcio dei prof e sprofondare nel vasto e anonimato mondo dei dilettanti.

 

La stagione 2008-2009 è stata emblematica, con tre delle quattro retrocesse dalla serie cadetta che sono scomparse subito: Treviso, Avellino e Pisa tutte finite in serie D, mentre la quarta è il Rimini che ha retto un solo anno in Prima Divisione prima di sciogliersi come burro al sole agli albori di questa estate e dover ricominciare tutto da capo partendo dalla serie D.

 

Adesso la storia sembra ripetersi ancora. Le quattro retrocesse dalla serie B della scorsa stagione sono Gallipoli, Mantova, Triestina e Salernitana. Per Gallipoli e Mantova la sentenza è già arrivata e la figura di wikipedia con la scritta “death” è già comparsa. Entrambi i club ripartiranno dai dilettanti: Mantova dalla serie D e Gallipoli dall’Eccellenza Puglia. Per Triestina e Salernitana si attendono i responsi entro pochi giorni. A Salerno si sta facendo la corsa contro il tempo.

 

Guardando indietro nel tempo al termine della stagione 2007-2008 le quattro retrocesse furono: Avellino, Ravenna, Spezia e Cesena. Nessun problema per le romagnole ma Avellino e Spezia di problemi ne avevano eccome. Fu il fallimento del Messina, che chiuse il campionato a metà classifica, a spianare le porte alla B scongiurando il fallimento dell’Avellino (arrivato poi 12 mesi dopo, ndr), mentre per lo Spezia non ci fu niente da fare.

Al termine della stagione 2006-2007 fu retrocessione in C per Arezzo, Hellas Verona, Crotone e Pescara. A distanza di tre anni anche l’Arezzo è stato costretto al fallimento. E in questi giorni è attesa la sentenza per sapere se gli amaranto ripartiranno dalla serie D o addirittura dall’Eccellenza Toscana.

 

In LegaPro, ex Serie C, la situazione è addirittura catastrofica, con almeno un terzo delle squadre partecipanti alle due categorie (5 gironi, 2 di Prima e 3 di Seconda Divisione, ndr) che rischiano di scomparire dal calcio prof. Ma di questo argomento ne parleremo più avanti con il nostro Alessandro Marinai, esperto e profondo conoscitore della terza divisione.

In Toscana invece la crisi sta stravolgendo tutto anche nei dilettanti: il Cecina per esempio ha perso stadio e serie D. I rossoblù ripartono dall’Eccellenza oppure dalla Promozione ma non sanno dove giocare: al “Martelli” giocherà il Palazzaccio formazione cecinese (paragonabile all’Avane di Empoli, ndr) che gioca nel campionato di seconda categoria.

 

Insomma in serie B il rischio retrocessione è diventato un vero e proprio incubo… per i bassifondi della classifica si parla sempre di zona rossa ma da oggi, che tutti o quasi i club sono sull’orlo del lastrico e al verde, forse è il caso di chiamarla “The death zone” ovvero la zona nera.

 

Gabriele Guastella

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