Continua l’attesa per la presentazione dei pacchetti da parte di Mediapro per i diritti della Serie A 2018/21. Un’attesa che potrebbe ulteriormente prolungarsi.

Si va, però, verso lo scontro: Mediapro è infatti pronta ad offrire un maxi-pacchetto da 380 partite completamente pre-confezionato, con un prodotto da 270 minuti per gara comprensivo non solo del match ma anche del pre e post partita, telecronaca compresa (che porterebbe il gruppo cinese-spagnolo a dover creare in pochi mesi una redazione in Italia). Un piano che, secondo quanto riportato da Repubblica, non piacerebbe a Sky, che punta ad una maggiore esclusività del prodotto: per questo, Mediapro dovrebbe presentare anche un pacchetto riservato alla sola pay-tv.

Tuttavia, il bando, spiega Repubblica, presenterebbe dei buchi, in cui potrebbero intervenire gli avvocati di Sky per bloccare tutto, così come potrebbero rivolgersi alle Autorità per le telecomunicazioni e per la concorrenza, rallentando ulteriormente la situazione. Molto infatti si gioca anche su quello che decideranno Antitrust e Agcom, che potranno intervenire per valutare se i nuovi pacchetti siano conformi non solo alle linee guida ma anche alla Legge Melandri.

Il termine per la decisione da parte delle due autorità, spiega Prima Comunicazione, è di 60 giorni: in sostanza, una decisione può arrivare addirittura al termine del campionato in corso, a poco meno di un mese dal via ufficiale della stagione 2018/19 a luglio (con la prima giornata del prossimo campionato fissata per il 19 agosto).

In tutto questo, la Lega Serie A sta completando l’ultimo bando per i diritti tv del prossimo triennio, ovverosia quello relativo ai diritti tv della Coppa Italia sia a livello nazionale che internazionale. L’obiettivo, rivela Repubblica, è di superare quota 50 milioni di euro annui: ad oggi la Rai versa nelle casse dei club 21 milioni di euro annui per i diritti tv domestici (ai quali sarebbe interessata anche Mediaset), cifra comunque inferiore rispetto a quanto versa B4 per la trasmissione delle sfide della Tim Cup all’estero.

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9 Commenti

  1. ORARI E GIORNI CRETINI
    FAVOREGGIAMNETO DELLE SCOMMESSE
    SOLDI A PALATE SULLE SPALLE DEGLI SPETTATORI

    PAY TV DOVETE SPARIRE VOI SIETE LA ROVINA DEL CALCIO

    • La rovina del calcio sono i giocatori e i presidenti che vendono le partite.
      Non le televisioni. Ci sono un sacco di persone, nel mondo reale, che per diversi motivi non possono andare allo stadio.

      • APPUNTO SE GIOCASSIMO LA DOMENICA ALLE 15
        APPARTE I TURNISTI
        E GLI IMPEGNI FAMILIARI
        LA GENTE VERREBBE

        MA SE TU GIOCHI A FEBBRAIO ALLE 20:45 A MENO CINQUE GRADI DI MARTEDI

        …UN C’È CERVELLO IN QUESTA COSA

        POI PER PEGGIORARE QUALCOSA COME IL CALCIO CI VOGLIONO I NUMERI
        È PIU PERSONE TIENI A CASA ALLA TV E PIU’ LO SPETTACOLO VA A MORIRE

        LA PROPORZIONE È CHE È PIÙ LESIVA LA PAY TV CHE QUALCHE PRESIDENTE O GIOCATORE APPARTENENTE AL SISTEMA MALATO

  2. Il problema è che senza quei soldi, diverse squadre scomparirebbero o dovrebbero ripensare le loro strategie.
    Senza stadi di proprietà è impossibile competere col resto del calcio europeo

  3. È molto difficile che una piccola società possa sostenere uno stadio di proprietà. Direte Frosinone, al momento è presto per valutare, se rimane in B (come spero) fra qualche anno chissà. . (Vedi Reggiana)
    Considerato che non faremo grandi numeri neppure con il nuovo stadio, personalmente lo farei con una capienza inferiore, anche per non giocare quasi sempre nel deserto.
    Anch’io giocherei alle 15 la domenica in contemporanea, ma è impossibile comandano le TV essendo la maggiore risorsa delle società.
    Spero di essere smentito e che il pubblico si riavvicini alla squadra prima dell’ultima giornata…

  4. Il sistema potrebbe morire: soldi dati dalle tv che arricchiscono le società ma svuotano di fatto gli stadi. Il secondo step è, alla lunga, la perdita dell’interesse e del ricambio generazionale perché i tifosi non vivendo lo stadio non saranno più tali. E poi non essendo tifosi non faranno nemmeno abbonamenti tv. Resteranno 8/10 realtà europee e poi il calcio finirà come qualsiasi altro impero della storia.
    Siamo ancora in tempo.
    Ma la passione x quei gradoni deve continuare. Altrimenti la fine è scritta. Forse ci vorranno degli anni, ma è inevitabile.

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