Non volevamo darne conto perché c’è il rischio dell’ennesimo annuncio della Lega che poi si conclude con un nulla di fatto. Ma alcuni giornali e siti specializzati nel Settore Giovanile ne parlano e noi ve ne diamo conto, giustp per dovere di cronaca…con tutte la cautele possibili del caso e prendendo atto che ancora siamo alla enunciazione di principi più che a proposte concrete di organizzazione. Stiamo parlano della riforma del Campionato Primavera…delle “seconde squadre”…eccc..

Per adesso prendiamo a prestito l’articolo di Iaria Marcouscito su La Gazzetta dello Sport del 6 maggio scorso. Poi giovedì, a Penalty, su Antenna 5, avremo ospite il Direttore del Settore Giovanile dell’Empoli FC Marco Bertelli ed a lui chiederemo ulteriori chiarimenti.

 

In un sistema così ingessato, poco incline a valorizzare i giovani talenti, qualcosa si sta muovendo. Ieri la Lega Serie A, seppur in una riunione tecnica e non nella sovranità dell’assemblea dove i presidenti sono abilissimi a fare e disfare, ha compiuto due passi in avanti: sì alle seconde squadre in Lega Pro e sì alla riforma del campionato Primavera. Gli effetti potranno concretizzarsi a partire dalla stagione 2017-18 ma è apprezzabile lo sforzo a fare qualcosa per agevolare la crescita dei giovani e rendere più morbido il passaggio al professionismo. Di seconde squadre si parla da anni, invano, guardando con ammirazione al modello spagnolo (e a quello tedesco). Negli ultimi mesi tuttavia si è registrata un’apertura epocale del nuovo presidente della Lega Pro Gabriele Gravina. Ci si attendeva una mossa della Lega maggiore, visto che in passato le contrapposizioni non sono mancate. Ieri per la prima volta si è votato e il responso è stato netto: 18 club a favore e due astenuti (Lazio e Verona). Beninteso, a votare sono stati i dirigenti delle società in un incontro informale, ma il pronunciamento segna un passaggio non banale. Tanto da far dire a Beppe Marotta, a.d. della Juventus: «Quasi all’unanimità le componenti tecniche dei club di A hanno riconosciuto il valore delle seconde squadre come strumento di crescita e formazione dei giocatori. Sono molto soddisfatto di questa svolta e spero che i presidenti e le istituzioni calcistiche prendano atto di questa indicazione, in modo da farcela per il 2017-18. Dobbiamo prendere esempio dalle migliori pratiche europee. In questo modo troverebbero la collocazione più giusta quei giovani che non possono più giocare nel campionato Primavera e che potrebbero continuare ad allenarsi con la prima squadra e allo stesso tempo partecipare a un campionato di Lega Pro». Dal canto suo, il presidente federale Carlo Tavecchio aspetta le delibere assembleari di Serie A e Lega Pro per poter aprire il dialogo istituzionale e studiare le modalità di implementazione delle seconde squadre, nell’ambito del più ampio processo di riforma dei campionati. Una cosa è certa: così il sistema italiano non funziona, né dal punto di vista economico-finanziario (troppi club professionistici, basti pensare alle classifiche falcidiate dalle penalizzazioni) né sotto il profilo tecnico (i campionati inferiori non hanno una mission specifica). Ieri in Lega non si è parlato delle modalità di inserimento e funzionamento delle seconde squadre, si è chiarito soltanto che non saranno obbligatorie ma facoltative. Gravina ha annunciato che in Lega Pro ci sarebbero sei posti disponibili. Le società interessate potrebbero essere otto: a parte le big anche società attente al vivaio come l’Atalanta. A ogni modo, bisognerà passare dall?assemblea e poi aprire una discussione con la Lega Pro. Per riformare la Primavera è sufficiente una delibera tutta interna alla Serie A. Il torneo verrà suddiviso su due livelli con promozioni e retrocessioni: Primavera 1 e Primavera 2. Le squadre in totale resteranno 42 (20 di A e 22 di B) ma saranno collocate nelle due categorie in base al ranking delle ultime stagioni. Quanti gironi? Dipende dagli incastri del calendario. Ma potrebbe servire un anno di transizione, altrimenti si rischia di estromettere dalla Primavera 1 (a 16 o 18 squadre) alcune società di A senza il giusto preavviso. Bocciato il torneo Under 21 perché molti club non hanno giocatori a sufficienza.

 

f.f.

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13 Commenti

  1. D’accordo sulla riforma del campionato Primavera ma non sulle seconde squadre che penalizzano piccole realtà italiane che potrebbero stare in Lega Pro e che devono lasciare il posto alle seconde squadre dei grandi club italiani che tra l’altro non possono essere promosse o retrocedere. Poi non generalizziamo, in Spagna ci sono le seconde squadre ma per esempio in Inghilterra no eppure i giovani vengono lanciati lo stesso in prima squadra perché lì al ragazzo viene data la possibilità di sbagliare, poi (opinione personale) non credo che se un giocatore della Juve è bravo in Lega Pro passa direttamente in prima squadra. Sono curioso di capire la posizione dell’Empoli e i motivi per i quali avrebbe votato sì.

    • Secondo me Francesco, è propio legato al tuo discorso “non credo che se un giocatore della Juve è bravo in Lega Pro passa direttamente in prima squadra”. Il giocatore della Juve in questione prima di passare alla prima squadra può essere girato in prestito all’Empoli …. ed ecco spiegato il motivo dell’assenso della nostra società.

  2. Le piccole realtà vanno sacrificate se vogliamo far crescere il calcio
    Il modello liga funziona sennò non avrebbero 3 squadre nelle finali europee in modo costante!!
    Le squadre di serie A devono assolutamente avere seconde squadre dove fare crescere giovani talenti che le squadre di pro non riuscirebbero nemmeno a prendere!!
    Chissene frega con tutto rispetto di certe squadrette, le scelte non accontentano mai tutti, ma puntano ad accontentare la magioranza e a far crescere il calcio italiano, che ad oggi è la cosa che più conta (a livello sportivo)

  3. Una stratosferica cazzata, quindi un’iniziativa perfettamente in linea con la gestione assurda del nostro calcio…a chi commenta definendo sacrificabili le piccole realtà ricordo che Empoli è una di queste. Che le spagnole prineggino per via delle seconde squadre è un’assurdità: prima di loro dominavano le inglesi, che non propongono nulla di simile nei loro campionati…sono semplicemente situazioni cicliche: oggi loro, domani forse le tedesche e via andando.

  4. La Spagna primeggia perche’ al calcio e’ garantito una tassazione di favore!!!! Le seconde squadre non c’entrano nulla.

  5. Ma le seconde squadre non potrebbero essere società affiliate che godrebbero di iniezioni importanti di giocatori e partecipare a campionati altrimenti irraggiungibili?

  6. Con gente come voi non si andrà mai avanti…
    Tutti i fenomeni del barca sono passati dalla cantera..
    Le squadre di b e di lega pro sono piene di stranieri o anche di vecchietti inutili, almeno le squadre di A con i vincoli di avere giovani e solo italiani nelle seconde squadre, farebbero crescere i talenti, che ci sono, e anche la nazionale avrebbe un futuro
    E anche l’empoli che ha sempre puntato su italiani ha preso un brutto andazzo

  7. E l’Empoli se sta in A prenderebbe un giovane della Juve che ha fatto bene in Lega Pro? Non credo proprio…

  8. Leggendo i vostri commenti devo dedurre che non avete compreso il vero problema del calcio italiano.
    Ossia sono i moltissimi stranieri che giocano in Italia in una percentuale più alta rispetto ad altre realtà come quello spagnolo e tedesco realtà vincenti invece quello inglese è simile al sistema italiano infatti la nazionale inglese non sta facendo grandi risultati da anni.
    Vista la crisi sia economica che di talenti si deve far qualcosa poi con il tempo si vedrà se saranno scelte giuste.

  9. Per Francesco con l’inserimento delle seconde squadre tutto il sistema della lega pro ne guadagnerebbe sia in termini economici che d’immagine un Milan b- Albinoleffe certamente raccoglierebbe più interesse di un incontro Albinoleffe – Renate .
    E anche vero che bisogna salvaguardare le piccole realtà è studiando un modo per non penalizzarle il calcio delle piccole entità avrebbe solo da guadagnarci.
    Poi non dimentichiamo i continui fallimenti delle piccole società con i continui scandali con relativi penalizzazioni avvenuti negli anni passati.
    Per finire un Empoli di turno ci sarà sempre perché più dei soldi contano le capacità imprenditoriale e la conoscenza del calcio vedesi il Leicester

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