Riprenderà domani la preparazione degli azzurri ed inizierà, di fatto, l’ultima settimana di lavoro. Dopo la gara con l’Atalanta, che ancora non ha una sua collocazione precisa, scatterà il rompete le righe e tutti a casa fino al ritiro del prossimo luglio. A livello infermeria vedremo se in questa settimana si completerà il recupero di Di Francesco, giocatore sotto la lente di ingrandimento anche per via del possibile riscatto. Da dire che quello di ieri però non è stato il definitivo congedo stagionale dallo stadio di casa, infatti ricordiamo che martedi sera (ore20:30) gli azzurri giocheranno questa amichevole contro la nazionale Ucraina. Il congedo “ufficiale” però c’è stato ed è stato con quel bel saluto della squadra alla maratona, con la ormai classica chiamata uno per uno. Di fatto l’unico momento intimo tra la squadra ed il pubblico azzurro, visto che la gara di ieri la si è giocata in casa soltanto per un mero fatto geografico. I circa 6/7 mila tifosi vestiti di granata hanno reso davvero particolare il clima, spostando virtualmente l’Arechi sulle rive dell’Arno. Una gara, quella di ieri, che aveva un significato sportivo soltanto per i campani. All’Empoli si chiedeva però di metterci grande impegno, di onorare partita e campionato e, magari, di arrotondare quegli iniziali 37 punti. Tutto questo possiamo dire che è stato fatto. Anzi a volerla dire tutta ci sarebbe anche da rammaricarsi per le non poche occasioni che i nostri – soprattutto dopo il vantaggio – hanno sprecato, con la possibilità di poter raddoppiare e magari chiudere la partita. In questo non sono mancate le offensive della squadra di Nicola, anzi, ieri Vicario si è superato ancor più di sempre con almeno tre parate incredibili, più il rigore sul punteggio di 1-1. In mezzo c’è stato proprio il gol della Salernitana che nasce da uno dei pochissimi errori stagionali del nostro portiere. E’ stata una gara piacevole, giocata a viso aperto e ricca di occasioni, una bella cartolina per chi ama il calcio. E’ chiaro che l’Empoli aveva già in tasca il suo obiettivo ed è chiaro che non è più il tempo delle “pulci”; ieri la squadra – come chiesto anche da Andreazzoli – ha tenuto un atteggiamento sportivamente serio e di questo possiamo essere più che orgogliosi. Alla storia passeranno soltanto le immagini del dopo gara, di quella festa, di questa salvezza, d questa impresa.

Andreazzoli torna al 4-3-1-2 e rispolvera Cutrone dal primo minuto. Ancora Verre sulla trequarti con Bajrami in panchina. I campani partono affidandosi ai lanci lunghi per Djuric, ma quando gli azzurri dialogano al centro sfondano quando vogliono. Il gol di Cutrone – che in avvio si era divorato un’occasione clamorosa – è un gol da manuale di tattica, un’azione in verticale tutta di prima senza errori. Sostenuta da oltre 6mila tifosi, la formazione di Nicola ha nella fisicità di Djuric, unita a quella dei mediani e dei difensori, quel grimaldello utile a scardinare la difesa azzurra sui calci piazzati. E’ così che i granata creano pericoli nel primo tempo, ma il loro allenatore, che non è uno sciocco, capisce che non può bastare e così nella ripresa toglie Lassana Coulibaly per riportare Radovanovic davanti alla difesa.I granata alzano il baricentro con l’intento di osare di più, ma così facendo prestano il fianco alle occasioni azzurre in contropiede. L’Empoli – ed è questo il vero cruccio della formazione di Andreazzoli, ovvero quello che impedisce a Pinamonti e soci di chiudere e vincere la partita – è però incredibilmente svagato e distratto là davanti. Le palle gol sono almeno quattro, ma tutte vengono più o meno fallite prima da Cutrone, poi da Bandinelli, infine da Bajrami e Verre. E così, picchia e mena, la Salernitana pareggia. Vicario, che in due occasioni precedenti era stato addirittura miracoloso su Bonazzoli e Djuric, perde il pallone su un corner di Verdi e così facendo favorisce la rovesciata dello stesso Bonazzoli, che da un passo fa 1-1. Il Castellani, che per tre quarti è granata, diventa improvvisamente una bolgia e poco dopo potrebbe esplodere definitivamente quando Romagnoli stende Mahamadou Coulibaly in area. Dal dischetto si presenta Perotti, ma stavolta Vicario e perfetto e para. Nel finale c’è ancora tempo per un paio di occasioni, la prima di Bajrami e la seconda di La Mantia, che da un passo prova ad imitare Bonazzoli in rovesciata. Palla alta e tutti sotto la Maratona a prendersi gli applausi dei tifosi. Per la partita e per la salvezza.

Guardando alla prova dei singoli, scontato, è a Guglielmo Vicario che va la palma del migliore. Siamo andati vicini vicini ad uno storico 10 in pagella se non fosse stato per quel pallone che gli sguscia di mano e permette a Bonazzoli un gol da copertina. Per il resto crediamo che sia una delle migliori prestazioni assolute per un portiere con la maglia azzurra di sempre. Ottima la partita di Asllani, giocatore che ormai non sorprende più e che è già pronto per essere un cardine della prossima squadra. Il suo primo tempo di ieri è qualcosa di mostruoso, perde qualcosa alla distanza ma ormai è un gioiello da vetrina. Piace molto la partita di Verre, e chissà che la sua presenza in campo non possa essere anche un segnale per il futuro. Il giocatore di proprietà della Samp detta molto bene i ritmi della partita e gioca a tutto campo dando pochi punti di riferimento agli avversari. Si vede che la condizione fisica non è ancora delle migliori ma quello di ieri è un netto passo avanti. Per il resto tutti bene e sopra la sufficienza senza starci a dilungare oltre il dovuto. Il mister prepara molto bene la gara, come se questa mettesse in palio ancora punti che servono per centrare l’obiettivo. Palla a terra si vede perchè l’Empoli è già salvo e la Salernitana ancora no, peccato per quel secondo gol più volte sbagliato ma va bene cosi e con 38 punti vengono eguagliati i punti fatti nella sua precedente gestione seppur a metà con Iachini.

Adesso si guarda alla coda del campionato, alla gara di Bergamo. Come già detto ci sarà l’appuntamento di martedi, con questa particolare amichevole che ha creato anche un po’ di discussione nei giorni passati. La testa però inizia già ad essere al futuro con i non pochi interrogativi inerenti a quelle che saranno le situazioni che vivremo e racconteremo, a partire dalla posizione del DS che non sembra essere cosi ben salda. Potrebbe rientrare anche nell’ordine delle cose che, dopo aver centrato questo importante obiettivo, e con tutto da perdere la prossima stagione, Accardi voglia provare a misurarsi in una nuova realtà con suggestioni diverse. Il discorso impatta anche Andreazzoli che, nonostante un contratto in essere, non ci sentiamo di dare per scontato (la speranza è ovviamente che però si riparta con lui) sulla prossima panchina. E poi il mercato che anche la prossima estate sarà lungo e pieno di movimenti. Ultima settimana e poi spazio a tutti questi discorsi.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

12 Commenti

  1. Bravo considerala, come concio sei perfetto, sei fatto della stessa materia. Ah a proposito la tu moglie ha detto che la sistemo meglio io di quasi tutti i tuoi amici

  2. Bene. Anche stavolta avevamo tempo per programmare e anche stavolta perderemo due mesi dietro le solite ripetitive stucchevoli saghe estive su DS e allenatore. Se vuole andare via, che vada.

  3. Perchè si legge da tutte le parti che VICARIO non sarà riscattato? mi sembra che qualcosa la società ci possa guadagnare….o sbaglio?

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