Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Un autentico scontro diretto per la salvezza quello che si gioca stasera, venerdì 9 febbraio 2024, alle h.20,45, che per la Salernitana sa già di ultima spiaggia e che la vede quasi costretta a vincere, nonostante ci sia ancora diverso tempo da qui alla fine del campionato. Si gioca questo anticipo valevole per la 24esima giornata, quinta del girone di ritorno, del campionato italiano di calcio di Serie A 2023/2024, davanti a 18.510 spettatori ufficiali, che non sono pochi ma sinceramente ce ne aspettavamo qualcuno in più, visto come la tifoseria più calda aveva caricato giocatori e ambiente alla vigilia durante l’allenamento a porte aperte. La serata solo un po’ nuvolosa e per niente fredda avrebbe dovuto favorire un afflusso maggiore di pubblico. L’Empoli nelle ultime quattro partite prima di stasera aveva raccolto cinque punti, mentre la Salernitana, nel solito arco di partite, ne raccoglie solo uno. L’Empoli formato Davide Nicola è davvero un’altra cosa rispetto a quello di Andreazzoli: lotta su ogni pallone con voglia, grinta e determinazione e si aggiudica la posta in palio con pieno merito. Il primo gol giunge al 23° provocato da un cross di Cambiaghi deviato sfortunatamente nella propria porta da Zanoli; i granata pareggiano con un gol di testa di Weissman al 69°, l’Empoli sbanda un po’ per una decina di minuti, poi dilaga, prima con un sacrosanto rigore su Jacopo Fazzini, trasformato dal nuovo arrivato Niang all’88’, che poi offre la palla a Cancellieri che in surplus al 94°, per il più classico dei contropiedi, batte ancora Ochoa.

La Maratona “Emiliano Del Rosso” formato trasferta questa sera ha macinato davvero tanti chilometri, 1.100 tra andata e ritorno, per una delle trasferte più lunghe di questo campionato. I tifosi empolesi al seguito sono 96: veramente in un buon numero, se si considera, tra le altre cose, appunto la lontananza e che la partita si gioca di venerdì sera, quindi in un orario e in un giorno assurdi, visto che la gente deve pur lavorare. Ottima presenza quindi. Gli empolesi arrivano a Salerno con un pullman quasi pieno dei “Desperados Empoli” e con diversi pulmini, alcuni degli “Ultras Empoli”, e con auto private. La maggioranza dei tifosi empolesi entra proprio a ridosso del fischio d’inizio e sono quasi tutti ultras, pronti fin da subito ad incitare gli azzurri e a dare battaglia, nei limiti del possibile, alla più quotata tifoseria casalinga. Si alzano subito molti cori, uno dei primi è il “E quando andiamo in trasferta portiamo dietro il nostro orgoglio….”, un classico. Poi si continua con “Empoli alé alé, canto solo per te, sempre ti sosterrò e mai ti lascerò…”. Ci si sgola cercando di farsi sentire ma non è facile, anche se l’impegno è forte. Poi arriva, un po’ fortunoso, lo 0-1. L’Empoli in campo sfodera gli artigli e il settore ospiti spinge molto convinto. I cori vengono piuttosto bene sull’onda dell’entusiasmo, tipo “…E forza azzurro Empoli ti ama tutta la settimana io penso solo a te…”. Gli Ultras empolesi ci danno dentro, finisce il primo tempo sul coro “E’ una vita che vivo insieme a te…”. Purtroppo però il secondo tempo inizia con gli ultras non ai propri posti, ci si attarda prima di riprendere il tifo al bagno o al bar e per 4-5 lunghi minuti l’Empoli è come se giocasse da solo, senza i propri tifosi. Poi finalmente si ricomincia col tifo, convinto, ma la Salernitana è ritornata in campo con più determinazione di prima, con un altro piglio, l’Empoli è più sulla difensiva, agisce in contropiede, poi prende il gol dell’1-1. Il settore ospiti accusa un po’ il colpo, l’’Arechi’ è in ebollizione, ma l’Empoli dopo un po’ si riorganizza ed è letale in contropiede. Gli empolesi al seguito non sono stati zitti quasi mai, neanche nei momenti più difficili per l’Empoli, alzando tanti cori, tra i quali i tre immancabili per i Diffidati. Il settore ospiti, con due bandieroni sempre al vento, diversi stendardi e bandierine, striscioni e pezze tenuti a mano, è sempre stato molto colorato. Al momento del rigore dell’1-2 impazzisce di gioia e urla a squarciagola cori come “…Empoli calcio…” ed “…E’ la mia vita è per sempre insieme a te…ovunque andrai non ti lascerò mai…”, tenuto su praticamente fino alla fine, anche dopo l’1-3. Al fischio finale l’Empoli va a raccogliere i meritati applausi dai propri tifosi, e lancia loro diverse maglie. Il livello del tifo azzurro questa sera è stato più che buono, si merita un bel voto: 7,5.

L’’Arechi’ questa sera, nonostante i proclami della vigilia, come sopraccennato non si presenta pieno, anzi. Però è la consueta bolgia, soprattutto nei primi 15-20 minuti – ma si può dire fino al gol dell’Empoli – e la partenza della Curva Sud “Siberiano” mette davvero i brividi, con cori come “Quando saremo nella Curva Sud come una bomba il tifo esploderà…” e altri ancora molto intensi e fragorosi. Dopo lo 0-1 si accusa il colpo, e non potrebbe essere altrimenti visto che comincia ad aleggiare il fantasma della sconfitta. Si continua a folate, a fiammate, in campo la Salernitana è in difficoltà. Nel secondo tempo la spinta della Sud “Siberiano” è più convinta, coadiuvata da tantissimi bandieroni, ed al momento dell’1-1 l’’Arechi’ esplode letteralmente arrivando a decibel altissimi, in un frastuono incredibile: è un’autentica polveriera, l’inferno. In più punti dello stadio si accendono torce/fumogeni. C’è un gruppo di persone nei Distinti inferiori, lato Nord, piuttosto vicino al settore ospiti, che già di tanto in tanto aveva provato a proporre qualche coro, che al momento del gol fa esplodere almeno due bombe carta e accende diversi fumogeni. L’entusiasmo dello stadio in quei frangenti è davvero alto, ma poi, chissà perché, dopo una decina di minuti diminuisce, e ritorna a cantare a folate e a fiammate di gioco dei granata. Canta soprattutto la parte inferiore della Sud, quasi sempre, e la parte centrale superiore. Ma i cori non sembrano continui, anche se alcuni vengono bene, come “Oh dai Salerno alé…”. Al momento del calcio di rigore di Niang lo stadio fischia in maniera assordante, poi si zittisce fino al triplice fischio del signor Mariani di Aprilia, autore di una buona direzione. La Salernitana va verso la propria curva, che quasi la respinge. I fantasmi della Serie B sono sempre più presenti. Certamente l’Empoli si è dimostrato superiore, più squadra. Il livello del tifo salernitano è questa sera più che buono. Voto: 7,5.

Uno sguardo altrove: L’anticipo del sabato alle 15 è CAGLIARI-LAZIO, coi laziali che prendono tutto il settore ospiti; molti a un certo punto rimangono impavidi a torso nudo sotto la pioggia. Autori di un buon tifo, agitano diversi bandieroni, con pezze e striscioni quali “Ultras Lazio”, “C.m.l.” (Commandos Monteverde Lazio), “Tavoletta”, “Pluto”, “Assenti Giustificati”, il volto di Gabriele Sandri, “Diablo”, “Marcolino” e “L’odierò finché vivrò”. Per loro una bella vittoria per sognare l’Europa che conta. I sardi in occasione del 37esimo anniversario degli “Sconvolts”, che cade esattamente il 6 febbraio 2024, risfoderano il loro bellissimo mitico striscione ed altre pezze, al centro un piccolo bandierone coprisettore con nel mezzo un pitbull, e sopra lo striscione “Da 37 anni…a guardia di un mito”, per una coreografia semplice ma stilosa. Ne faranno un’altra, sempre col famoso striscione “Sconvolts”, più su un piccolo copricurva col volto di Valery Melis (scritta “Valery” con una sua gigantografia), ricordato a 20 anni dalla sua scomparsa anche dalla Società, con il capitano del Cagliari Pavoletti che prima dell’inizio del match depone un mazzo di fiori ai piedi della Curva Nord. Melis, caporalmaggiore e ultrà del Cagliari, è morto il 4 febbraio 2004 a 27 anni causa un linfoma di Hodgking, contratto durante il servizio militare, nelle missioni di pace in Macedonia e Kosovo, per colpa forse dell’uranio impoverito che veniva usato in tali missioni. La Nord, oltre a omaggiarlo col piccolo copricurva gli dedica, sotto il suo volto, lo striscione “Le nostre azioni nel tuo ricordo”. 16.155 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato si svolge ROMA-INTER, uno dei due match-clou della 24^ giornata. Gli interisti sono poco meno di 4mila, con lo striscione “Curva Nord” (e, sopra ad esso, “Diffidati”) e un bandierone, più diversi stendardi. Il nucleo che tifa come sempre è in basso, e li si sente abbastanza, mostrando una buona compattezza e destando una buona impressione. Bellissimi alcuni battimani. La pioggia battente per tutta la partita stimola la Curva Sud, che tifa con forza fin da prima dell’inizio. Mantiene un livello davvero molto buono per tutto il primo tempo, galvanizzata anche dal 2-1 giallorosso. La Sud ricorda alla dirigenza, con tanto di data all’americana, come non si possa essere praticamente assenti per celebrare il terzo giocatore giallorosso per presenze, Giacomino Losi, scomparso il 4 febbraio scorso a 88 anni. Per il resto ricordato il triestino Stefano Furlan, scomparso l’8 febbraio 1984, a seguito delle tante percosse ricevute dai celerini dopo il derby di Coppa Italia Triestina-Udinese, ed esposto uno striscione ironico contro gli interisti. Buono anche il secondo tempo, anche se l’avanzare della squadra nerazzurra ha sul finire un po’ frenato la Sud, che comunque batte le mani ai giocatori, venuti ancora una volta sotto il settore. Striscioni anti laziali esposti in città: “Assalti e fai chiudere le attività, tiri bomboni e accoltelli gente normale…guardati in casa non sei nella posizione di darmi dell’infame!!”; “Bomboni ai Distinti, coltellate in petto, mi chiami infame e reclami rispetto ma il vero infame sei tu l’ho sempre detto!”. 65.044 gli spettatori ufficiali.

Alle 20,45 del sabato sera si gioca SASSUOLO-TORINO, coi torinisti che non sono pochi ma potrebbero essere di più a Reggio Emilia, dove sfoderano un copricurva molto bello, con la scritta in basso “La Maratona”, granata su sfondo bianco, e sopra il simbolo del toro dipinto di giallo, su sfondo granata e il resto bianco. Offrono un buon tifo fino alla fine. Il resto dello stadio è semideserto, complice anche la pioggia battente, ed i sassolesi sembrano, oltre ad essere invero pochi, fare meno “quadrato” del solito. Moltissimi gli abbonati rimasti a casa. Sassuolo che riesce a strappare un punto al Toro. Il consueto lunch-match della domenica è FIORENTINA-FROSINONE, col “Franchi” che presenta davvero larghi vuoti, con circa 20mila spettatori. I frusinati occupano tutto il secondo spicchio del settore ospiti e sono molto vivaci, con tanti bandieroni al vento. Si faranno sentire anche nonostante il pesante passivo: sotto di due gol per esempio con cori come “Canterò per te forza Frosinone alé…”, mentre sul 4-1 alzano il coro “Frosinone olé, Frosinone olé!”. Davvero autori di un bel tifo, sembrano più continui della “Fiesole”, non muoiono mai. “Fiesole” che presenta qualche buco di troppo, ma il tifo parte davvero bene, per poi proseguire così così. Sul definitivo 5-1 bella la sciarpata, col coro “Alé alé alé viola alé alé…”, poi parte quello sulle note dell’Aida di Verdi, che festeggia l’importante successo in chiave Europa. In basso in “Fiesole” esposto lo striscione “Cresciuto fin da bambino…con la leggenda dell’Uccellino! Ciao Kurt”, in memoria di Kurt Hamrin, detto l’Uccelllino, scomparso a 89 anni il 4 febbraio scorso, bandiera della Fiorentina dal 1958 al 1967; ha realizzato ben 191 gol in Serie A. Alle 15 domenicali si gioca BOLOGNA-LECCE. Tanti i salentini saliti al “Dall’Ara, si fanno sentire a più riprese ma non sembrano in grande giornata quest’oggi. I bolognesi, all’ingresso delle squadre in campo, insieme a una bella sciarpata accendono alcuni fumogeni colorati ed espongono lo striscione “Passa il tempo ma noi no…Bologna e Nocera amicizia vera!”, firmato “Mai Domi” e “Settore Ostile”. Parte bene il tifo rossoblù, subito col coro “Dai Bologna lotta e vinci per la Nord…”. Sul definitivo 4-0 parte un “M’innamoro solo se vedo giocare il Bologna…”.  Bello, anche se non nuovo, lo stendardo “Stay rude Stay rebel Stay Ultras”. Molto applaudito quando entra in campo il leccese Nicola Sansone, reduce da quattro anni belli a Bologna.

Si gioca alle 15 di domenica anche MONZA-HELLAS VERONA. Buona presenza dei veneti per una trasferta non certo tra le più lontane, ma ben onorata con un buon tifo e tanti cori forti, come “E dai Verona facci un gol…”, “La gente vuol sapere, chi noi siamo ve lo diciamo! Brigate Brigate Gialloblù!”. Al novantesimo una bella sciarpata sulle note di un altro coro. Presenza dei fratelli gemellati tedeschi del Kaiserslautern. Esposto fisso lo striscione “8 febbraio: Stefano presente”, per il triestino Furlan (vedi sopra). Anche i monzesi spingono, con un bel sventolio dei bandieroni, ma sono apparsi più in forma altre volte. Simpatica la pezza “Tifa bevi combatti”. Alle 18 domenicali si gioca a “Marassi” l’interessante GENOA-ATALANTA, con gli atalantini che esprimono il loro disappunto per l’invio a Bergamo di soli 700 biglietti, per una questione di ordine pubblico, con un comunicato ufficiale che si chiude con “O tutti o nessuno!” e con lo striscione “11-02 dalla Tessera alle restrizioni ci avete rotto i coglioni”, esposto all’esterno dello stadio genovese. I Gruppi della Curva Nord atalantina quindi per protesta non sono andati a Genova. Grandissimo il tifo genoano che spinge alla grande fin dall’inizio. Poi, verso il 10° minuto, bellissima, fittissima sciarpata di tutto lo stadio, con accesi tantissimi lamperogeni e fumogeni, e con lo scoppio di tante bombe carta, sulle note del “Porompompero…”. Lo stadio non si scalfisce e continua imperterrito a tifare anche dopo l’eurogol di De Ketelaere, che mostra irriverente gli orecchi, con cori come “Un gol, un gol, Grifone facci un gol, è la Nord che te lo chiede…”. L’ambiente è incredibilmente bellissimo. Al gol del pari di Malinovskyi viene letteralmente giù lo stadio, con la Nord che accende diverse torce. Cori prolungati come “Forza Genoa alé vinci per la Nord, canterò per te forza grande Genoa alé…”. La Dea va sull’1-2, lo stadio canta come se nulla fosse e smetterà solo sull’1-3 e sull’1-4 definitivo, per la gioia dei tifosi venuti da Bergamo che, anche se praticamente come ultras sono pochi, specie nel finale si sono fatti sentire. Sconfitta pesante del Genoa nel risultato ma non certo nella prestazione, e alla fine la Nord canta “Vi vogliamo così!”. Non trattate per motivi tecnici le partite MILAN-NAPOLI e JUVENTUS-UDINESE.   

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6 Commenti

    • L’intero calcio italiano l’anno scorso ha preso UN MILIARDO di Reddito di Calciopolanza dal governo, che ha pagato A DEBITO CON I SOLDI DI TUTTI gli stipendi dei calciatori… per non parlare di 220 miliardi di sussidi di stato percepiti dagli Agnelli dal Dopoguerra ad oggi: la percezione del percepire dei percettori riguarda e vale solo per i poveri…?

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