Una nuova rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Si gioca in un gelido pomeriggio invernale questo match di centroclassifica valevole per la 21nesima giornata, seconda di ritorno, del campionato di calcio di Serie A 2021/22, alle h.14,30 di domenica 9 gennaio 2022, con un’affluenza di pubblico piuttosto scarsa, vuoi per il freddo intenso, vuoi per la riduzione al 50% della capienza degli stadi decisa dal Consiglio dei ministri il 29 dicembre 2021 contro la variante Omicron del Covid, ormai dilagante in tutto il Paese (per la 22^ e 23^ giornata la capienza degli stadi sarà ridotta a soli 5.000 spettatori, con stop per le trasferte, decisione dell’assemblea di Lega dell’8 gennaio 2022), con un dato ufficiale di 4.081 spettatori, compreso i 2.858 abbonati, ma tanti di essi sono rimasti a casa. Com’è noto, da quando la capienza è al 50% degli stadi, i gruppi Ultras della “Maratona Emiliano Del Rosso” non presenziano; praticamente siamo tornati all’inizio del campionato in corso per quanto riguarda il tifo empolese, con sempre un gruppo di persone che si impegna, con grande volontà, per non lasciare sola la squadra.

Contro il Sassuolo il gruppo era abbastanza nutrito, all’incirca 80 persone, forse più, anche perché la gara era di quelle sentite dalla tifoseria, sia per la presenza, sulla panchina del Sassuolo, di Alessio Dionisi, mister del trionfale campionato di Serie B 2020/21 dell’Empoli, con il quale si è lasciato la scorsa estate in maniera controversa, considerato dai tifosi empolesi un traditore, avido di soldi, sia per la ormai consolidata rivalità con gli ultras del Sassuolo, con i quali da tempo non corre buon sangue, condita anche da tafferugli in questi anni. Il gruppo incita la squadra in modo volenteroso, certo non è come quando ci sono i gruppi organizzati, ma ce la mette tutta per non farli rimpiangere. I cori sono piuttosto continui, seppure con qualche pausa. La loro performance comprende, oltre a cori per la squadra, ovviamente anche quelli contro i sassolesi presenti e contro il ripudiato Alessio Dionisi. Il risultato, alla fine contrario all’Empoli in maniera molto pesante, soprattutto per l’espulsione in circostanze grottesche di Mattia Viti al 60° che ha lasciato l’Empoli in 10, e per il bislacco 1-3 con fallo su Tonelli, ritenuto troppo lieve dall’arbitro Volpi, nel suo evolversi non spaventa il gruppo, sistemato più verso la Curva Sud rispetto a quando ci sono “Desperados” & C., che anzi, col passare dei minuti e il passivo sempre più pesante, intensifica il suo tifo.

Nei minuti finali, sull’1-4, si inneggia ai colori con un classico del tifo empolese, un bel “Forza Azzurro” e si manda, ormai in maniera esilarante, fregandosene totalmente del risultato (significativo il “Noi tifiamo anche se perdiamo”), ripetutamente a quel paese Dionisi e i sassolesi, con cori inventati lì per lì ma divertenti, inneggiando pure mister Andreazzoli. L’1-5 di Scamacca al 92° non li scalfisce neanche minimamente e, dopo il triplice fischio, hanno la forza di applaudire gli azzurri, che contraccambiano applaudendo a loro volta. I sassolesi saranno una quarantina o qualcosa in più, di cui circa 20 ultras, e si sistemano nello spicchio di curva più lontano dalla Maratona, dietro alle solite pezze, quella con la scritta “Sassuolo” sopra un tricolore (anche la loro connotazione politica “nera”, contro quella “rossa” degli empolesi, contribuisce ad alimentare la rivalità tra le due fazioni) e quella con la scritta in latino “Olc ex murice gemmae”, che significa “Dai sassi fioriscono le gemme”, motto contenuto sullo stemma del Comune di Sassuolo. Il manipolo emiliano si presenta fin da subito molto agguerrito, con la voglia di confrontarsi nei cori, e quindi di rivaleggiare con quelli di sfottò, con il gruppo empolese in piedi, aiutati dal risultato ampiamente a loro favore.

Due bandiere di media proporzione sono sventolate dal club “Sasòl”, che espone anche lo striscione omonimo ed uno con la scritta “Forza Sassuolo”. Il club è comunque staccato dagli Ultras. La rappresentanza sassolese, ridotta com’è a poche decine di unità, diciamo che fa già tanto, e che, per quel che può, si dimostra piuttosto combattiva.

Uno sguardo altrove: A Venezia, in occasione di VENEZIA-MILAN, vista da 5.582 spettatori ufficiali, i milanisti si presentano in buon numero, riempiendo quasi tutto il settore ospiti e un pezzetto adiacente: solita buona prova aiutati dal risultato, tantissimi i “due aste”. I veneziani non espongono tutte le solite pezze ma i belli striscioni “Brigate” e “Veterani”, poi poco altro; accettabile il loro tifo. In un “San Paolo-Maradona” semideserto si gioca NAPOLI-SAMPDORIA, con gli Ultras della Curva A e della B assenti, come spiegano in un volantino distribuito, non per protestare per la capienza al 50% degli stadi, né per la ridotta futura capienza degli stessi a 5.000 spettatori, ma per prevenire i sovraffollamenti, vista l’aggravarsi della situazione sanitaria per cui vengono a mancare i requisiti essenziali della loro presenza come il tifare e lo stare vicini. Si vedono costretti a uscire dalle curve, augurandosi che la situazione attuale migliori per tutti, restando all’esterno dello stadio.

Presenti pochi sampdoriani. Poca affluenza al “Friuli-Dacia Arena” di Udine per un UDINESE-ATALANTA falsato dalle tantissime assenza per Covid dei friulani, coi loro tifosi ridotti numericamente rispetto alle altre uscite casalinghe, ma che comunque si fanno sentire per quel che possono. Gli atalantini non sono molti e tifano sotto i loro standard. In buon numero gli spezzini a Genova per GENOA-SPEZIA, mostrano un tifo più che buono e alla fine festeggiano coi giocatori per un selfie in tripudio collettivo squadra-Ultras. I genoani si fanno sentire anche loro, sventolano i propri bandieroni e, dopo il triplice fischio, vista la meritata sconfitta, contestano duramente i loro giocatori chiamati sotto la Gradinata Nord con l’intento di dargli una svegliata, per una situazione che si fa sempre più drammatica.

Gli juventini all’”Olimpico” di Roma per ROMA-JUVENTUS sono circa 2mila, stanno in silenzio per quasi tutto il tempo della partita, esplodendo alla rete del 3-4 ed a fine gara. La Sud torna al 50% e l’ambiente non è quello dei Roma-Juve che conosciamo. Gli abbonati della Sud, esiliati in Nord, si collocano giustamente in basso verso il settore ospiti. Il freddo e la situazione ambientale non riescono a trascinare il settore che, dopo l’incredibile suicidio giallorosso (da 3-1 a 3-4 nel giro di pochi minuti), saluta la squadra con un eloquente “tirate fuori le palle”. 33.178 gli spettatori ufficiali. In VERONA-SALERNITANA, sciopero del tifo dei padroni di casa, per protestare contro la decisione dell’Assemblea di Lega di limitare a 5.000 spettatori la capienza degli stadi almeno per le prossime due giornate. I salernitani non sono tantissimi, ma come al solito si fanno sentire, ed a fine partita esultano con la squadra. 29.471 gli spettatori ufficiali di INTER-LAZIO, con le due tifoserie che si fanno sentire e che onorano il fraterno gemellaggio che intercorre tra loro da molto tempo.

Si gioca davanti a spalti semideserti, di lunedì alle 17, giorno e ora veramente infelici, TORINO-FIORENTINA. Poca la presenza gigliata, solo qualche decina di persone per onorare il gemellaggio. La Curva “Maratona” torinista è l’unico settore dello stadio riempito da un po’ di persone e tifa ad intermittenza. CAGLIARI-BOLOGNA: non esaminata per esigenze giornalistiche.

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8 Commenti

  1. Come tutti sapete con la Roma max 5.000 presenze senza tifosi ospiti.
    Cerchiamo di non fare la solita figura cascina ed essere di aiuto alla squadra.
    Le regole Covid sono le stesse di quando avete sottoscritto gli abbonamenti, con unica differenza che 200 tifosi dovrebbero accomodarsi tranquillamente in Maratona superiore.
    Rispetto chi scelto di non venire mai per il Covid, ma per gli altri meno slogan e menate varie e più voce!

  2. Più che 20 ultras neroverdi erano 10 bimbiminkia..
    Dire che la curva di empoli è rossa è un insulto a quando lo era, non scherziamo.

  3. L’ insulto è che in Emilia, terra della resistenza, dei fratelli Cervi, questi servi del padrone, per un abbonamento gratuito si definiscano di destra, e magari i loro nonni hanno combattuto per la libertà. Poerannoi…

  4. Da casa (costretto) ho sentito un bellissimo nostro tifo. Molto metà anni ’90, autentico, sincero, popolare. Mi ha ricordato davvero quando “in pochi si faceva tanto”!
    Onore a chi c”era!

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