Lento

Anche contro l’Udinese la casella dei gol fatti è rimasta desolatamente vuota. In 720 minuti di campionato, gli azzurri sono andati in gol solo al 34° del primo tempo di Empoli-Salernitana quando Baldanzi, assistito da Cancellieri, ha siglato il gol decisivo che, allo stato attuale, consente ai ragazzi di mister Andreazzoli di galleggiare in una situazione di classifica tuttavia ancora non compromessa. A.A.A. finalizzatore cercasi. Sì perché l’impressione è quella di un Empoli notevolmente migliorato, in termini di qualità di gioco e di sviluppo della manovra, ma disperatamente alla ricerca di una figura in grado di concretizzare la mole di occasioni da rete procurate. È un momento in cui anche la fortuna sembra voltare le spalle a Ciccio Caputo quando, per una questione di centimetri, il centravanti pugliese si è visto prima annullare un gol a Bologna, su assistenza di Ebuehi, poi al Castellani con l’Udinese su verticalizzazione di Baldanzi. In questo asfittico scenario realizzativo, a finire sul banco degli imputati è inevitabilmente il reparto offensivo. Per essere onesti bisogna però sottolineare come lo stesso centrocampo, a eccezione di alcuni virtuosismi balistici di Razvan Marin, non abbia nelle sue corde particolari affinità con il gol. In sintesi: anche la carenza nella rosa azzurra di efficaci incursori in grado di rendere più pingue il bottino realizzativo, può alla lunga rivelarsi un fattore.

Andante

Il primo mini ciclo griffato Andreazzoli è da considerarsi tutto sommato positivo. Giocare alla media di un match ogni tre giorni – quattro gare in meno di due settimane – non rappresenta esattamente il top quando l’intenzione è porre le basi per un nuovo progetto tattico e affinare un nuovo sistema di gioco. In un calendario che non lascia tregua, l’Empoli è stato in ogni modo in grado di riproporsi in maniera credibile sul piano del ritmo e dell’intensità. Se si eccettua la non veritiera scoppola di Bologna, l’Empoli ha giocato a testa alta con l’Inter, ha dominato con la Salernitana e si è fatto preferire all’Udinese per oltre un’ora. Anche contro una squadra fisica e atleticamente dotata come quella friulana, gli azzurri, dopo aver sofferto le qualità di Samardzic nella prima mezz’ora, sono usciti fuori alla distanza e hanno finito in crescendo una gara che avrebbero meritato di vincere. Anche gli episodi, spesso decisivi nel “corpo” di una gara, non hanno premiato Baldanzi e soci. E qui si aprirebbe un capitolo sulla fosca ombra gettata dal VAR in occasione del rigore, prima concesso, poi revocato agli azzurri per l’intervento di Samardzic su un ispirato Cancellieri. È vero, in questo momento l’Empoli non ruba la scena per lucidità sotto porta, concretezza e pragmatismo ma i presupposti per invertire la rotta non sono così irraggiungibili.

Allegro

Se a Empoli non c’è esattamente da stare allegri, anche in altre coordinate geografiche non si fa festa. Il Cagliari, al netto di un calendario terribile, offre la sensazione di una squadra fragile e estremamente permeabile, con 12 gol subiti nella ultime 4 partite. La Salernitana, un punto in sei gare e un calendario neppure trascendentale, non se la passa meglio, con la panchina di Paulo Sousa che traballa vertiginosamente. La stessa Udinese, sebbene forte di una struttura societaria più consolidata, non strappa applausi per brillantezza e vivacità. Il Verona, dopo un avvio incoraggiante, sembra essere tornato sui binari mestamente percorsi un anno fa. Lecce e Frosinone rappresentano sinora le sorprese più liete del campionato. A oggi possono contare su un ambiente elettrizzante e sull’onda lunga dell’entusiasmo ma, alla distanza, non sembrano organici così inavvicinabili. Tradotto: con 30 giornate da disputare e una classifica tutt’altro che compromessa, l’Empoli può ancora dire la sua. Gli azzurri dovranno essere bravi a mantenere la lucidità e a tener botta sul piano nervoso quando, dopo la sosta per le nazionali, saranno chiamati all’appuntamento con un filotto di gare piuttosto complicato.

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12 Commenti

  1. “Se si eccettua la non veritiera scoppola di Bologna, l’Empoli ha giocato a testa alta con l’Inter, ha dominato con la Salernitana e si è fatto preferire all’Udinese per oltre un’ora.”

    Bravissimo Nico 👏

  2. Giù un si dice nulla della porcata Europeo 2032 a mezzo,guarda mi va bene solo perché almeno si fa lo Stadio…
    Ma sempre una porcata rimane….

  3. Oddio certo se per finalizzare si toglie una mezzala e si mette in campo un mediano (in forma splendida poi) mi sa che si va poco lontano o sbaglio?

  4. Nico è speranzoso e mi pare che qto sia giusto. È anche bravo nel vedere le cose senza acrimonia e con un certo ottimismo. E così deve essere. E poi scrive piuttosto bene,

  5. Enrico puoi esultare !!! L’Europeo del 2032 in Italia e Turchia è cosa fatta e certa. E’ stato così deciso e condiviso: si è lasciato campo libero alla Gran Bretagna e all’Irlanda per quello del 2028; domani la votazione per la ratifica, ma tutto è bello deciso.

  6. Analisi lucida e secondo me giusta sulla situazione attuale del nostro empoli.
    La mancanza di goal è evidente, giusto rimarcarla ma bisogna anche dire che prima o poi il vento cambierà e se non ci saranno Var o sfortune di vario genere si tornerà a segnare.
    I margini di crescita ci sono soprattutto dalla contola in su. La difesa mi preoccupa più per la coperta corta visto che ci sono giocatori infortunati e che si infortunano spesso.
    Rispetto a quattro giornate fa la situazioni delle concorrenti è più fluida e fà capire che alla fine ci saranno le solite 6/7 squadre a lottare per la salvezza.
    Quindi coraggio avanti, forza Empoli

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