Uno dei luoghi comuni, più comuni, è quello che tanto prima o poi bisogna giocare con tutte, una volta in casa ed una volta fuori. Vero, non fa una piega. Ma il calendario però ha una forte rilevanza su quello che puo’ essere il cammino di una singola squadra, basti pensare alle ultime giornate di campionato ed a chi puo’ giocare avendo qualcosa a cui ambire contro chi invece ormai il suo l’ha terminato, nel bene o nel male. Non solo questo, perchè anche affrontare una squadra X in un determinato momento puo’ essere diverso che affrontarla in un’altro, dove magari puo’ stare più o meno bene a livello mentale o puo’ avere più o meno giocatori importanti a disposizione. E poi ci sono le sequenze, quelle che ti possono mettere di fronte per più partite a squadre alla portata o meno, dando poi una rilevanza anche psicologia, secondo i risultati emersi, per cio’ che verrà dopo.

Ed il calendario, ad oggi, non è certo amico degli azzurri. Qualcuno potrà dire che sulla carta l’inizio doveva essere agevole, pensando di poter essere più forti di Samp ed Udinese e poi magari con la vittoria con il Crotone di essere già a 7 o magari perchè no, 9 punti. Ormai quelle sono andate, e dobbiamo guardare all’oggi ed al domani. Gli azzurri hanno avuto tre gare difficilissime l’una dietro l’altra, tre gare dove sapevamo che sarebbe stato difficilissimo portare a casa anche solo un punto, cosa che purtroppo (nonostante la sfortunata gara di Roma) è accaduta. Tre sconfitte di fila non sono mai positive, proprio per quanto dicevamo sopra, ovvero il possibile condizionamento psicologico che queste portano. All’orizzonte il Genoa, squadra che lo scorso anno ci siamo messi sotto, squadra che non ha fatto particolari scintille nel corso dell’ultimo calciomercato ma squadra che è partita benissimo in questa stagione (potenzialmente potrebbe essere seconda alla pari con il Napoli) e che dentro il proprio stadio ha indubbiamente una marcia in più. Andando oltre c’è il Chievo. Sicuramente sulla carta una gara abbordabile con un quoziente di difficoltà apparentemente più basso rispetto a quelle che l’hanno preceduta, apparentemente. I veneti sono al quinto posto, con già 13 punti in cassaforte e la dimostrazione che ad oggi poco hanno a che spartire con la lotta promozione, quindi gara che tutto si puo’ fare fuorché definirla facile ed alla portata.

Dopo il Chievo altre due partite che potremmo definire inarrivabili. Prima al San Paolo contro il Napoli, che pur privo di Milik resta l’unica vera antagonista della Juve per la corsa al titolo, e poi la Roma del grande ex Spalletti che verrà ad Empoli per non perdere terreno sulle protagoniste e giocarsi la sua stagione alla ricerca di un posto in Champions. La Roma arriverà ad Empoli all’undicesima giornata, se ne sarà andato il primo quarto di stagione e non potremo più dire che siamo all’inizio. Dopo la Roma si va a Pescara, in un vero e proprio spareggio salvezza, una di quelle gare che valgono sei punti ed a Pescara, con tutte le difficoltà ambientali del caso, sarà davvero vietato sbagliare. Ma a Pescara non si potrà arrivare certo nelle attuali condizioni di punteggio, impensabile. Gli azzurri dovranno essere più forti anche di questo calendario che nelle prossime quattro gare non ci farà sconti, sperando di riuscire a trovare ed a dare sempre il nostro 100%, potendo contare sempre su una condizione fisica e mentale ottimale e con la speranza che gli altri arrivino a queste partite con qualche piccolo problema. Sarà un ottobre di ferro, un mese importante per il nostro cammino.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

3 Commenti

  1. Le prossime due, poi non è possibile più sbagliare, e si dovrà andare a prendere i punti anche in campi difficili o proibitivi. Non me ne voglia Giovanni, ma si gioca tutto in 15 gg e anche i giocatori una gran fetta della loro credibilità, prorogare sarebbe difficile recuperare.

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