Abbiamo incontrato mister Simone Bombardieri nel pomeriggio del raduno dei Giovanissimi Nazionali, pronti ed emozionati per questa avventura in maglia azzurra (per qualcuno di loro sarà la prima volta).

Anche quest’anno mister Bombardieri riparte con una squadra nuova: tutti ragazzi nati nel 1999.

 

Questo è il terzo anno in cui alleni i Giovanissmi Nazionali…mi sbaglio?

No non ti sbagli

 

Prima di parlare della prossima stagione vorrei un attimo soffermarmi sulla “coda” della stagione scorsa….l’uscita della squadra dalle Fasi Finali del Campionato a seguito della gara con la Roma… Questa gara ha lasciato qualche strascico sui ragazzi?

Beh…sono esperienze che si fanno. Già rispetto all’anno precedente è stata comunque un’esperienza migliore perché l’esperienza ti forma e ti fa crescere, da ogmi punto di vista. Quini anche quell’episodio lì lascia un’esperienza che di sicuro non fa piacere (pensiamo a  come siamo usciti…dopo un’annata lunga di sacrifici…) ma rimane comunque la gratificazione di aver lasciato un bel gruppo e dei ragazzi che hanno fatto comunque il loro percorso di crescita insieme a me

 

A proposito dei ragazzi dello scorso anno, quest’anno non ne avrai nessuno con te perché come sempre riparti di nuovo: tutti ragazzi nati ne l999!

Sì, il gruppo del 1999 è un gruppo che vede sei nuovi inserimenti, per un totale di 23 ragazzi. E’ un gruppo che speriamo faccia bene, come i gruppi precedenti, anche se sappiamo che dobbiamo lavorare duro per crescere

 

Qual è l’obiettivo minimo stagionale che ti prefiggi?

Parto sempre dall’idea, in perfetto accordo sol direttore, di far crescere i ragazzi sia da un punto di vista umano che tecnico-tattico. Nell’idea c’è quella di fare un buon Campionato, di far bene anche a livello italiano, se ce la facciamo. L’obiettivo principale comunque della Società non è tanto quello del risultato ma quello della crescita dei ragazzi

 

Quest’anno l’Empoli è capitato un girone simile a quello dello scorso anno. Cosa ne pensi della discussione che è in atto tra gli addetti ai lavori sui gironi dei Giovanissimi Nazionale, dove si fa notare in modo evidente il gap tra alcune squadre di Società di A e B e le altre.

Dal punto di vista nostro e mio personale sono contento. Nel senso che è un Campionato che comunque non è facile, come abbiamo visto anche l’anno scorso quando abbiamo visto che ci sono almeno 4 o 5 squadre che sono competitive. Per noi ogni partita è un derby ed ogni partita ha le sue difficoltà. Ci sono squadre come Fiorentine e Spezia che si sa che investono molto, squadre come il Livorno che si stanno ben attrezzando e che ha tirati su una squadra competitiva…quindi sicuramente è meglio per noi perché in Toscana ci sono molte piazze importanti…vedi anche Prato. Alla fine partite difficili in Campionato ce ne sono anche se resta meno faticoso perché non dobbiamo più fare, come accadeva fino a due anni fa, trasferte lontane, andando anche a giocare con squadre che non consentivano un elevato livello di competitività. Il Campionato può essere formativo, può essere una buona preparazione in vista di obiettivi importanti nel futuro

 

Oggi è il 16 agosto ed il Campionato inizierà il 15 settembre. Che tipo di lavoro farai in questo mese?

Le prime settimane ci serviranno per conoscere bene il gruppo, per conoscere bene i ragazzi molti dei quali li ho visti giocare ma sicuramente il lavoro delle preparazione ci aiuterà a capire quelli che saranno gli obiettivi della stagione. Il tempo è poco perché, se si calcola che ci sono ben 6ragaziz nuovi, alla fine sarà importante giocare (con la Società sono già state fissate due amichevoli: una col Pisa sabato 24 e una col Margine del ’98). Lavoreremo per dare ai ragazzi la giusta mentalità e per colmare il più possibile lacune tecniche nella speranza di arrivare al 15 settembre pronti per misurarsi con le altre squadre.

 

Le tue squadre hanno sempre giocato bene facendo un calcio molto prepositivo. Pensi di cambiare qualcosa quest’anno?

Intanto ti ringrazio…però alla fine la differenza la fanno i giocatori ed anche la rosa viene stabilita in base non tanto a quelle che sono le mie idee ma in base a quelle che so o le caratteristiche dei ragazzi. L’importante è che ogni giocatore sia valorizzato nelle sue qualità con la speranza di divertirci e di fare un calcio bello.

 

 


Fabrizio Fioravanti

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