Lo stemma di ParmaTorna la rubrica di presentazione della prossima avversaria dell’Empoli.

Questa settimania parliamo di Parma, dato che sarà la metà della prossima trasferta.

 

Iniziamo con un pò di informazione generali. Parma come tutti sanno fa parte dell’Emilia Romagna ed ha circa 180mila abitanti.

La distanza che separa Empoli da Parma è di 206 km, percorribili in macchina in due ore circa.

 

Parma non assomiglia a nessuna delle tante belle città di media grandezza che attirano i visitatori in Italia. Essa è città di aristocratiche tradizioni culturali, ricca di monumenti insigni, di preziose opere d’arte e delle memorie del suo passato di capitale, famosa nel nome dei suoi figli più illustri o degli artisti che qui lasciarono importanti lavori – basti ricordare Benedetto Antelami, il Correggio, il Parmigianino, il Bodoni, e poi Bottesini, Verdi e Toscanini. Molti furono anche i poeti, gli scrittori, i cineasti che ad essa si ispirarono, primo fra tutti Stendhal che la sognò fantastica nelle pagine della sua “Chartreuse”.
Ne fanno una città unica le testimonianze – fra le massime – del suo grande periodo artistico e le istituzioni di civiltà per cui la città fu illustre in Europa, le signorie dei Farnese e dei Borbone, per cui Parma, nel XVIII secolo, poteva essere definita “l’Atene d’Italia”, l’illuminato governo di Maria Luigia d’Austria; la raffinatezza della vita sociale e il fervore di multiformi interessi culturali; nonché il dinamico spirito imprenditoriale che si realizza nelle sue aziende industriali e nel suo quartiere fieristico, il gusto raffinato per la convivialità e – last but not least – la buona tavola che nasce dai prodotti gloriosi della sua terra.

Parma è sicuramente una capitale Europea della musica ed infatti la vocazione teatrale e musicale della città di Parma costituisce un unicum nella pur ricca tradizione italiana: dal 1628, anno d’inaugurazione del “Gran Teatro”, poi Teatro Farnese, fino alle stagioni di Verdi e di Toscanini e allo straordinario sviluppo del Teatro Regio, la città si è imposta a livello europeo come autentica capitale della musica e della scena.

 

Assolutamente da visitare, una volta a Parma, piazza del Duomo, che anche se circondata dai rumori e dalla vivacità dell’ambiente cittadino, la Piazza sembra trattenere, con le sue pietre secolari, il fluire del tempo.

Altro luogo da visitare è la Cittadella, una grande fortezza costruita alla fine del XVI secolo su ordine del duca Alessandro Farnese, a margine delle mura storiche di Parma, per scopi difensivi e quale emblema del potere ducale. La sua costruzione fu anche l’occasione di fornire lavoro a gran parte della popolazione. Di forma pentagonale, l’architettura si ispira fortemente alla cittadella di Anversa. Oggi il suo interno è un vasto e frequentatissimo spazio dedicato a verde pubblico, attrezzato con numerosi impianti sportivi e giochi per bambini.

 

Se Parma è stata eletta come capitale della musica, dobbiamo anche darle delle onoreficenze in fatto gastronomico. La vocazione alimentare della città si legge anche nella produzione del Prosciutto crudo di Parma, la cui dolcezza nasce dall’aria delle colline parmensi profumata dalle pinete della Versilia e dai castagneti, in quella dei salumi di Felino, e ancora nella produzione del “Culatello” di Zibello, uno dei migliori prodotti dell’intera tradizione salumiera parmense, che nasce solo dalla parte più nobile e perfetta della coscia di maiali selezionati, e matura per oltre 20 mesi in cantine con particolari e delicati microclimi in una ristretta area della bassa parmense.

Da non dimenticare il Parmigiano Reggiano esportato in tutto il mondo.

 

E siccome si parla di cibo, consigliamo, per poter degustare la vera cucina parmigiana, di fermarsi alla “Trattoria Corrieri” in via conservatorio al numero 1. Basterà entrare per respirare i profumi della gastronomia locale.

 

Finito il pranzo possiamo andare verso lo stadio, che prende il nome da “Ennio Tardini” ex presidente del Parma scomparso un anno prima dell’inaugurazione.

Lo stadio è stato completato solo nei primi anni novanta quando il Parma A.C. è approdato in serie A ed ha iniziato una fase di successi a livello nazionale ed europeo. Nell’estate 2006 è stata rimossa la parte superiore della Tribuna Est (i cosiddetti distinti), fatta di tubi innocenti, per una nuova tribuna anch’essa provvisoria. La parte inferiore della tribuna ha i sedili gialli e la parte superiore ha i sedili blu.

Gli ultras e i tifosi gialloblù più accesi occupano la curva Nord dello stadio, intitolata a Matteo Bagnaresi, mentre la tifoseria ospite è situata in curva Sud; il resto della curva Sud raramente si affolla.

Posizionato in Viale Partigiani d’Italia, a pochi minuti dal centro cittadino, lo stadio Tardini ha una capienza di 27.906 posti.

Da annotare che questo è lo stadio piu vecchio tra quelli attualmente in funzione.

 

Vediamo adesso tutti i risultati che l’Empoli ha conseguito sul “parmigian” prato:

 

46-47   B     1-0   39′ Pozzo

48-49   B     1-0   59′ Garovoglia

52-53   C     0-0

71-71   C     1-0  57′ Bonci

75-76   C     1-0  83′ Rizzati

76-77   C     3-2  20′ Verdiani (A), 44′ Borzoni, 48′ Colonnelli, 50′ Rizzati, 65′ Farinelli

77-78   C     1-0  21′ Ancelotti

80-81   C     1-1  4′ Mariani (A), 49′ Ravot

81-82   C     1-0  75′ Cannata

84-85   B     0-1  49′ Cinello

88-89   B     2-0  30′ Minotti, 83′ Faccini

97-98   A     2-0  74′ Adailton, 85′ Sensini

98-99   A     1-0  9′ Stanic

02-03   A     2-0  13′ Gilardino, 82′ Mutu

03-04   A     4-0  37′ Barone, 60′ e 63′ Gilardino, 79′ Bresciano

05-06   A     1-0  17′ Corradi

06-07   A     3-1  8′ Muslimovic, 16′ Budan. 28′ Saudati, 87′ gasbarroni

07-08   A     1-0  21′ Paci

 

Il bilancio degli azzurri è decisamente negativo: una sola volta abbiamo espugnato Parma, e la categoria era proprio la serie B.    

 

A.C.

 

 

 

 

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