Proseguiamo il giro di interviste con i nostri colleghi della stampa locale per capire un po’ come anche loro vivono il momento particolare e storico che stiamo vivendo e quali sono le impressioni sul futuro calcistico. Oggi ringraziamo di essere con noi Alessandro Marinai di “Antenna 50”

Ciao Alessandro. Domanda di prassi, come stai vivendo questo (ormai lungo) periodo davvero particolare?

E’ devastante la quarantena, però necessaria. Tutti noi non vediamo l’ora di tornare alla normalità, alla vita di tutti i giorni anche se, purtroppo, temo ci vorrà ancora del tempo“.

E’ in atto un dibattito molto inteso sulla ripresa dell’attività calcistica, il come il quando e tante altre cose. Voglio però partire da un tuo posto molto sintetico ma che dice molto: C’è chi confonde il calcio con la serie A. Mi piacerebbe tu lo approfondissi…

Il senso del post è che la Serie A è costretta ad anteporre altri interessi. La frenesia, la fretta con la quale si vuol far ripartire il campionato non è tanto per tornare a giocare ma per rimettere in moto un’industria che fattura milioni di euro e che coinvolge centinaia di migliaia di persone che vivono di calcio, direttamente e indirettamente. Legittimo voler ripartire così come si fanno pressioni per riaprire le grandi aziende, ma se leggiamo il protocollo inviato dalla FIGC al Governo c’è da mettersi le mani nei capelli. Le norme da seguire per il Covid-19 cozzano con uno sport di contatto, corsa e furore come il calcio

Stando a quanto più o meno arriva, il 4 maggio dovrebbero riprendere gli allenamento e poi, fine maggio o inizio giugno, si dovrebbe tornare a giocare. Ma secondo ci sono i presupposti?

La Serie A ci proverà e parliamo di società che possono avere le strutture e l’organizzazione per cercare di garantire la sicurezza, ma non sarà facile. Per tutte le altre realtà la vedo molto, molto difficile

Riprendere a giocare può essere un segnale di distensione e speranza, oppure visto che ci chiederanno altri sacrifici, puo’ dare il messaggio sbagliato? Tradotto, si gioca solo per business?

Sì, si gioca solo per business, per interesse, altrimenti se fosse per altro si potrebbe aspettare tranquillamente. Intendiamoci, io capisco i motivi di voler ripartire, ma ritengo anche che questi motivi fanno a pugni con la logica

Noi vogliamo provare a portarci avanti e guardare alla ripresa. Che Empoli abbiamo lasciato?

Abbiamo lasciato un Empoli che aveva scalato posizioni importanti e puntava dritto a traguardi importanti. Gli investimenti fatti a gennaio, insomma, stavano tracciando la strada auspicata e probabilmente avrebbero portato lontano

Che Empoli pensi si possa ritrovare dopo la lunga sosta?

Impossibile dirlo, sempre che la Serie B riesca a portare a termine il suo campionato. Se però fosse ripartiremo tutti da capo, in una situazione che non ha precedenti e quindi non paragonabile con niente. Sarà importante il lavoro dei preparatori atletici più che degli allenatori. In ogni caso l’Empoli si presenterebbe con buone credenziali se pensiamo alla rosa attuale e a quanto fatto vedere prima dello stop forzato

Lo chiedo anche a te. Se sarà, sarà un calcio senza pubblico… fattore che potrà avere il suo peso?

Non potrebbe essere altrimenti, ma una partita di calcio senza pubblico è una delle cose più tristi che si possano vedere in tv. Avrà il suo peso, sì, ed è uno degli elementi che condizioneranno le gare restanti perchè comunque sia saranno campionati falsati

Benevento e Livorno a parte è un campionato che può dire ancora molto. Facciamo un gioco, mi dai l’altra promossa diretta, playoff, playout e retrocesse?

Mi riallaccio al discorso di prima e non per sottrarmi al gioco: si azzera tutto, l’impossibilità di sapere come si presenterebbero le squadre alla ripartenza rende impossibile anche un qualsivoglia pronostico. Sappiamo che in Serie B basta poco per passare dalla zona promozione alla zona retrocessione e giocare, come sembra, ogni tre giorni potrebbe regalare anche colpi di scena clamorosi. Ad ogni modo credo che l’Empoli non avrebbe problemi a centrare l’obbiettivo minimo dei play-off. Per la promozione diretta ci sono Crotone e Frosinone su tutte, ma è veramente tutto molto incerto

Vorrei un tuo pensiero su Pasquale Marino, l’uomo che sta risollevando una stagione che ad oggi, nel complesso, non possiamo ritenere soddisfacente…

Professionista serio, preparato, che ha saputo ridare serenità e autostima ad un gruppo che a un certo punto sembrava essersi smarrito. Qualche riserva l’avevo sul Mister perchè mi avevano detto che non aveva più l’entusiasmo, la voglia di stupire di un tempo, ma evidentemente gli è bastata l’esperienza accumulata per ridare agli azzurri un’identità più definita e consona

Prima di chiudere, ringraziarti e salutarti, chiedo anche a te cosa ti resterà addosso di questo momento…da uomo, padre e professionista dell’informazione….

Sarà impossibile dimenticare, è una cosa che ci porteremo dietro ancora per tanto tempo e probabilmente cambierà il nostro modo di rapportarci verso l’esterno, verso gli altri. Noi abbiamo il lavoro, il giorno della spesa settimanale, ma i figli segregati in casa ormai da diverse settimane sono una sofferenza. Dovrebbe essere per loro il ciclo vitale della spensieratezza e invece si sono ritrovati di fronte un nemico invisibile che li ha limitati. Rimarranno anche rilfessioni più profonde come l’importanza della vita, che sembra una banalità ma che nella nostra frenetica vita spesso dimentichiamo o diamo per scontata e, purtroppo, ci lascerà in eredità una popolazione più povera e con meno sogni nel cassetto. Il Covid-19 preoccupa, ma preoccupa moltissimo anche la fase 2, la ripartenza della vita con tutte le limitazioni che influiranno sul tessuto economico e sulla stabilità di tante persone

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

9 Commenti

  1. Pensavo il marinai fosse a torino con martusciello.
    A parte gli scherzi il punto settimanale del marinai è una rubrica che manca su questo sito.

  2. Se riparte tutto perché il calcio no,
    I tempi come questi, tanta gente ha dovuto lavorare, e rischiando con la loro pelle,i giocatori sono stipendiati e prendano un sacco di soldi.Poi far passare il calcio sempre come il male anzi io lo considero un bene di prima necessità, io di salute stavo meglio da quando non ce vedo che sto peggio e non sto scherzando.

    • Enrico perché il calcio come la formula uno e tutti gli altri sport è comunque un gioco. Come disse qualcuno è la cosa più importante delle cose NON importanti. Con 500 morti al gg non mi sembra nemmeno da prendere in considerazione, soprattutto con ossessione come fanno i presidenti che hanno paura di perdere soldi. E per ripartire dovremmo fare 5500 (sono il tot. Dei giocatori solo di serie A) ogni 3 4 giorni e agli infermieri niente? È folle moralmente anche se le società se li pagano. Poi però i giocatori devono tutti tagliarsi del 40 % lo stipendio e quindi le tv pagheranno meno. Poi se tra 40 gg le cose cambiano se ne ridiscute ma ora è folle.

      • Dimentichi un piccolo dettaglio: che ci sono molte persone che lavorano come dipendenti (magazzinieri, fisioterapisti, impiegati, giardinieri, ecc…ecc….).
        A loro cosa gli dici?….Restate a casa?…

  3. MARINO tecnico di esperienza ma se L’EMPOLI nn avesse fatto mercato con TUTINO,CICIRETTI ECC anche MARINO avrebbe fatto fiasco perdonatemi ma diciamocci la verita’

  4. Parlare di calcio, in generale, con Alessandro è stato sempre un piacere. Profondo conoscitore della materia. Se poi la materia è azzurra… ancora meglio 🙂

  5. Continuo a non capire perchè Marinai non tenga più la rubrica settimanale che era una delle cose più interessanti, fonte di dibattiti e discussioni e a un certo punto, da parte mia, nell’anno della promozione con Sarri, di un gesto scaramantico settimanale, cioè una domanda sempre uguale che gli rivolgevo …

  6. Davvero, mi manca un po’ il punto settimanale di Marinai. Forse perché mi manca l’Empoli di Sarri, ma le sue riflessioni e i commenti successivi sono stati tra i momenti più alti di PE.

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