A cura di Claudio “Freccia”

Gruppi/compagnie, anche di paese esistenti in Curva Sud: Teste Quadre (gruppo principale), Rebel Crew, S.p.q.r., Ultimi Romantici, U. ’74, Razza Reggiana, Pedecollina Granata, A difesa di una fede.

Gruppi/compagnie, anche di paese esistenti nei Distinti: Gruppo Vandelli (gruppo principale), Gruppo Alcolico, Val Secchia, Locarno, Brigata Severino Taddei, Gruppo Giovani Vandelli, Rubiera, Avamposto Granata, Roteglia, Taneto, Valtellina Granata G.V., Guastalla, Gruppo Vandelli Baluardo.

GemellaggiAmicizie: –Cremonese: gemellaggio ultraquarantennale, sentitissimo. Il fondatore degli “Ultras Ghetto Reggiana” si trova in prigione quando stringe amicizia con un detenuto di Cremona. Alla loro uscita, si ritrovano in occasione di Cremonese-Reggiana del 18 febbraio 1979. Nello stadio di Cremona, non disponendo di un settore riservato agli ospiti, gli “Ultras Ghetto” si ritrovano fianco a fianco con gli ultras della Cremonese nella Curva Nord e così nasce il gemellaggio tra i due gruppi. Molte le visite reciproche tra “fratelli”. “Siamo stati al Tardini, siamo stati al Galleana…Cremonese e Reggiana”, il grido di battaglia. Tenuto a mano in una piazza lo striscione “Ciao Merlo fratello grigiorosso”, in memoria di un noto esponente della curva cremonese scomparso ai primi di novembre del 2020. –Vicenza: forte gemellaggio, datato 1984, rapporto fraterno. In Vicenza-Albinoleffe 09/10, nella zona dei “Lanerossi Crew 1902”, minicoreografia con cartoncini con su scritto “Onore alle Teste Quadre”. Altre volte ci sono stati giri di campo con bandieroni, come in Reggiana-Vicenza 96/97. Il 23 febbraio 2018 coreografia vicentina con bandierine bianche e rosse ed al centro la scritta “Reggio e Vicenza alè”. Nell’ultimo Vicenza-Reggiana, del 20 ottobre ’19, all’entrata delle squadre la Curva Nord emiliana realizza una coreografia composta da strisce orizzontali granata, bianche e rosse, colori sociali delle due squadre, su cui spicca lo striscione “Nella gioia o in mezzo ai guai sempre spalla a spalla ci troverai”, il tutto condito da cori per il Vicenza, ricambiati con applausi dal resto dello stadio. Più tardi la Sud vicentina espone un “Sulla strada o in gradinata sempre affianco fratello granata”. Dopo la gara le due tifoserie si sono ritrovate a bere e festeggiare sotto la Sud. –Genoa: amicizia vecchia, rinnovata recentemente. Sbandierata in campo in Genoa-Reggiana 1993/94. Alcuni genoani vanno spesso a trovare i reggiani a Reggio e vengono accolti sempre molto bene. “Fedelissimi Reggiana” presenti in Parma-Genoa 94/95. Il “Gruppo Alcolico” reggiano ha accolto molto bene anche recentemente i genoani. Pezza genoana presente il 14 ottobre 2018 al fianco dei reggiani a Fiorenzuola, Serie D. Striscione recente del “Gruppo Vandelli”: “Ciao Gigetto amico genoano”. Per la morte del “Papo”, ultrà reggiano prematuramente scomparso, i genoani hanno esposto “Ciao Papo amico reggiano”.

Ex-gemellaggi/amicizie: –Pisa: era in essere un gemellaggio durato dal 1982 al 2007, quando, a causa di divergenze di vedute riguardo alla nuova legge sugli stadi (decreto Amato), il legame venne rotto: da allora, tra le due tifoserie vi è un semplice rapporto di reciproco rispetto. –Carrarese: nell’estate del 2015, in seguito alla decisione della Sud reggiana di aderire alla Tessera del tifoso, è stato interrotto lo storico gemellaggio in essere. –Spal: vecchio legame tramutato in rivalità col tempo.

Rivalità: –Parma: rivalità feroce, odio acerrimo, astio antico, che va ben oltre il calcio. Fin dal Medioevo, all’epoca dei Comuni, le due città erano in lotta per questioni di confine. I parmensi vengono chiamati dai reggiani bagoloni.  Il derby dell’Enza, fiume che divide le due province, è stato spesso teatro di scontri. Il 4 maggio ’86 si sfiora la tragedia, con scontri tra tifosi e polizia che fanno temere una nuova Bruxelles, un campo di battaglia; provocazioni abituali negli stadi scatenano un’assurda carica dei blu. La Reggiana vinse al “Tardini” 2-1; guerriglia tra i Boys e celere, che caricò indistintamente, i Boys si opposero con la forza a quel barbaro atto, uno scontro coraggioso che costò arresti e denunce a molti ragazzi. A Reggio Emilia derby precampionato 89/90, il 1° agosto, scontri pre e dopopartita. I ragazzi parmensi di p.le Lubiana perdono lo striscione “Lubian’s”. In dicembre si torna a Reggio, coi parmensi che riempiono il settore all’inverosimile. Il 27 maggio 1990 andò in scena il derby al “Tardini” di Parma, ci si giocava la Serie A e la spuntò il Parma (2-0) per la prima storica promozione in A. Gli avversari granata vennero umiliati anche fuori dal campo, infatti furono derubati da parmensi presenti in Sud, allora senza barriere, a seguito di tafferugli, dello striscione “Ultras Ghetto”. Più precisamente un parmense colpì al volto un ragazzo con uno zaino, che cadde a terra; il parmense se ne impossessò, non sapendo che dentro quello zaino c’era lo striscione del “Ghetto”. Temendo denunce e possibili perquisizioni lo striscione (la polizia lo cercò anche quel giorno allo stadio) venne affidato temporaneamente agli allora amici di Cesena, che lo restituirono ai parmensi qualche tempo dopo. Nel febbraio 1997 andò in scena una specie di tirassegno al “Giglio”, quando l’area del Parma venne bersagliata dal lancio di razzi, petardi, bottiglie, lattine e addirittura due rubinetti. La Reggiana presentò denuncia formale contro ignoti parlando di danneggiamenti con premeditazione. La società granata si riservò poi qualsiasi azione penale e civile contro i responsabili. Nell’ultimo Reggiana-Parma (0-2), del 19 dicembre 2016, Serie C 2016/17, i reggiani organizzano una coreografia, sgamata dai parmensi, esponendo lo striscione “A sostegno dei nostri colori a difesa della nostra città”. Al ritorno a Parma, il 7 maggio 2017, i reggiani, coi volti travisati, ingaggiano un breve ma intenso scontro con le forze dell’ordine, poste a sbarramento e, dopo averlo forzato mediante l’uso di aste e bastoni e con il lancio di bottiglie e fumogeni, riescono a guadagnare l’uscita della stazione e a dirigersi verso il centro cittadino. Un bus accerchiato e colpito con spranghe e aste, passeggeri insultati. Atti di vandalismo nel settore ospiti, ultrà lancia un tombino di ferro verso gli steward: arrestato il 31enne Il 12 novembre 2017 agguato di alcuni tifosi reggiani, in direzione Bolzano, a un gruppo di parmensi, nell’Area di servizio di Povegliano Est. Sembra che nell’intento di fermare i supporters in sosta durante la trasferta verso Cittadella, alcuni reggiani avessero bloccato la corsia di accelerazione che dal piazzale dell’autogrill porta in A22, per passare in rassegna le auto in uscita. Alcune auto e furgoncini dei reggiani si sarebbero messi di traverso, almeno una 30ina le persone coinvolte, con calci a mezzi di parmensi. Identificati 35 reggiani. –Modena: rivalità accesissima, astio storico. Nel 1991 scontri in Reggiana-Modena, provocati più che altro dalla celere. Altri scontri in C1 fra i campi, forse concordati, nell’agosto 2011. All’arrivo degli agenti di polizia, fuggi fuggi generale, anche se è riuscita a fermare 3 persone di Reggio Emilia e 3 di Modena, poi Daspati. Incidenti nel derby Modena-Reggiana, Playoff di Serie D, del 25 maggio 2019, in cui furono coinvolti e denunciati anche alcuni vicentini, gemellati dei reggiani. Circa 70 tifosi granata, molti dei quali a volto coperto, avevano “marciato” verso i rivali modenesi, circa 20 persone, scagliandosi contro di loro in maniera violenta, anche grazie agli ombrelli che avevano per la giornata piovosa, e ne era nato un tafferuglio violento con il lancio di fumogeni e col danneggiamento di alcune auto in sosta. –Spal: accesa rivalità dopo il gemellaggio. Nel febbraio 2003 dei ferraresi aggrediscono e rapinano sciarpe a Reggio ad alcuni bambini di 12-13 anni, provocando la reazione reggiana, ma niente di che. Scontri in Spal-Reggiana del 4 dicembre 2005 in una domenica di follia attorno allo stadio le forze dell’ordine subirono gli assalti dei reggiani, che cercarono di rompere il cordone alla vista degli ultras spallini, Per quei fatti condannati a 3 anni di reclusione due ultras, a 2 anni e mezzo altri cinque. –Siena: rivalità perlopiù sportiva. Indagini a tutto tondo da parte della polizia dopo gli scontri, per fortuna solo sfiorati tra tifosi a conclusione della partita Robur Siena-Reggiana. Dopo il gol su calcio di rigore inesistente del Siena, fischiato al 98°, che ne ha sancito la vittoria e il passaggio alle semifinali Playoff 18/19 per la B, alcuni tifosi granata hanno scavalcato le recinzioni e invaso il campo di gioco a caccia dell’arbitro, poi i tifosi sono diventati un 100aio, e solo l’intervento massiccio delle forze dell’ordine, e anche di alcuni giocatori della Reggiana, ha evitato il peggio, anche se sono passati diversi minuti prima dell’intervento dei rinforzi. Nel frattempo anche alcuni tifosi senesi avevano invaso il terreno di gioco, dopo diverse provocazioni, contenuti però dal servizio di sicurezza. Solo dopo diverso tempo la polizia ha arginato gli ospiti, fatti rientrare nel settore loro assegnato. Danneggiati diversi seggiolini e i bagni del settore. Feriti alcuni poliziotti. –Mantova: tafferugli nel pregara di Mantova-Reggiana del 3 ottobre 2015, con un’agente della polizia rimasto ferito a una mano. Nella rissa coinvolti anche 7 ultras del Mantova. 21 ultras emiliani segnalati alla procura di Mantova. –Piacenza: 3 agenti di polizia sono rimasti feriti negli scontri tra le tifoserie di Reggiana e Piacenza, avvenuti fuori dallo stadio di Reggio l’1 dicembre 2019. Un vero e proprio agguato dei reggiani ai 3 pullman di tifosi ospiti, peraltro scortati in Tangenziale. Una 50ina di facinorosi, a volto coperto, sono spuntati nel buio da un campo, lanciando sassi e bottiglie, rompendo i vetri di uno degli autobus, costretto poi a fermarsi. I piacentini sono così scesi per rispondere agli acerrimi e storici rivali innescando un tafferuglio, ma a quel punto è intervenuta la polizia sparando lacrimogeni e evitando il peggio. L’attacco è stato violento e premeditato..-Verona: incidenti il 15 marzo 2009 al termine dell’incontro Verona-Reggiana, valevole per il campionato di Lega Pro – 1^ Divisione,gran parte dei 700 supporters emiliani, dopo essere usciti dalla loro curva, ma ancora all’interno dell’impianto sportivo, invece di dirigersi al parcheggio loro riservato, dove avevano lasciato i veicoli, tentavano d’invadere il vicino settore “Tribuna Est”, occupato da tifosi scaligeri. Dopo aver danneggiato il meccanismo di chiusura di un cancello di servizio, oltrepassavano il vallo divisorio tra i due settori del “Bentegodi”, cercando di attaccare, coi volti travisati e brandendo cinture, i tifosi dell’Hellas, nel frattempo accorsi sul posto. Il pronto intervento dei reparti di polizia evita il peggio. –Como: il 10 febbraio 2013 a Como, al tradizionale punto di ritrovo dei tifosi azzurri, si presentarono a sorpresa in incognito una 30ina di ultras della Reggiana, tra l’altro impossibilitati a assistere al match. Gli ultras locali, alla vista degli avversari andarono loro incontro, anche se in numero inferiore, e ne nacque una rissa con tanto di bottigliate, 2 tifosi per parte rimasero feriti. Il violento scontro durò pochissimi minuti, tanto che all’arrivo di polizia e Digos gli ultras granata erano già scomparsi nel nulla per fare ritorno poi a casa. La Digos però non si è arresa e con scrupolose e meticolose indagini, in collaborazione coi colleghi di Reggio Emilia, ha stretto il cerchio a 15 ultras reggiani, di età tra 18 e 30 anni. La rivalità tra le due tifoserie non è nuova, ma lo scontro del 2013 sorprese tutti perché andato in scena all’improvviso. –Spezia: forte e vecchio odio, scontri fin dall’81. In uno Spezia-Reggiana di C1, 1988/89, coi reggiani ormai promossi in B, si verificano incidenti piuttosto gravi. Gli animi si scaldano nel prepartita, quando alcuni reggiani compiono un’incursione nella curva dei locali, fermati poi dalle forze dell’ordine. Ma le ostilità riprendono nel secondo tempo, quando gli ospiti segnano il primo gol. Qualcuno brucia qualche bandiera reggiana, poi il secondo gol reggiano fa degenerare la situazione: volano sassi, mortaretti e altri oggetti. A fine gara, fuori dallo stadio le f.d.o. hanno il loro daffare per contenere le scaramucce degli ultrà delle opposte fazioni., riversatisi in mezzo di strada, armati di bastoni, fumogeni e mazze. Gli incidenti avranno poi un’antipatica coda, sembra giorni dopo, con una coppia di giovani sposi di Reggio Emilia presa di mira da ultrà spezzini. Costretta a fermarsi nel traffico la loro macchina viene circondata e danneggiata con vari oggetti, da diversi ragazzi, che rivolgono pesanti apprezzamenti alla donna. A questo punto i due coniugi escono dall’abitacolo arrabbiati, ma vengono subito circondati. Uno dei ragazzi, armato di un oggetto contundente, avrebbe vibrato alcuni colpi allo sposo, procurandogli contusioni e abrasioni al volto, al dorso e a un braccio, costringendolo a farsi medicare. In un Reggiana-Spezia 01/02, i reggiani espongono il vecchio stendardo parmense “Boys ‘77”. Larga rappresentanza di parmensi, con gli striscioni “Boys” e “Settore Crociato”, al fianco degli ormai ex amici spezzini. –Venezia: 9 ultras reggiani sono stati colpiti da Daspo dopo una sassaiola contro uno dei quattro pullman di tifosi veneziani in trasferta a Reggio il 22 gennaio 2017. –Rimini: vecchie ruggini. Scontri il 7 marzo 2004, nei guai 4 tifosi reggiani. –Taranto: antichissima rivalità ora sopita. Nell’ottobre 1971, dopo un Taranto-Reggiana, vengono arrestati alcuni tifosi armati. –Sassuolo: scaramucce il 24 marzo 2018 in centro a Reggio Emilia, dopo la partecipatissima pacifica manifestazione dei tifosi della Reggiana per rivendicare il diritto a un proprio stadio in città. Un gruppo di giovani, alcuni dei quali minorenni avrebbero cominciato ad offendere alcuni ultras reggiani, sarebbero poi volati pugni e spintoni. Poi sarebbe intervenuta la polizia. Cattivi rapporti anche con: –Ancona, –Triestina, –Livorno, –Atalanta, –Brescia, –Lucchese, –Cesena: fiere rivalità.  

Un po’ di storia: Il tifo organizzato a Reggio Emilia, come in molte altre città d’Italia, nasce negli anni 70. Il primo gruppo organizzato a nascere è l’”Ultras ‘74”. Ma la svolta vera si ha nel 1977 con la nascita dei “Forever Ultras Ghetto”, il gruppo che per circa 15 anni avrebbe trainato le redini del tifo nella Curva Sud dello stadio “Mirabello”, che prende il nome dal quartiere “Rosta Nuova”, che viene appunto chiamato il Ghetto. Successivamente si formano altri gruppi minori, come “I Fedelissimi”, “Front”, “Commandos”, “South Commandos”, “Armata Granata”, “Mods”, “Scomodi Granata”, “Vecchia Guardia”, “Sag” e altri che arricchiscono il tifo reggiano di colore, calore e passione. Nel 1991 nasce il “Gruppo Vandelli”, inizialmente come sottogruppo all’interno del “Ghetto”. Lo striscione viene esposto per la prima volta nell’ottobre 1991 ad Ancona. Nel 1995 il “Ghetto” si scioglie e poco alla volta gli altri gruppi scompaiono quasi tutti dalla curva. Dal 1995 al 1999 in curva si era in pochini. C’erano i “Fedelissimi” di Scandiano, l’unico gruppo che non si era sciolto in quegli anni bui, con un bellissimo striscione con il Lupo Alberto; c’erano quelli che si sentivano ancora del “Ghetto”, praticamente tutti; c’era qualcuno di quello che è stato il gruppo più intransigente mai visto a Reggio, il “Front”. Per colmare il vuoto venutosi a creare, il 15 agosto 1999 nascono le “Teste Quadre”. L’inaugurazione avviene  in occasione di un Pescara-Reggiana, valevole per la Coppa Italia. Teste Quadre è un nomignolo che viene attribuito simpaticamente ai reggiani, generalmente riconosciuti come testoni. Il gruppo ha avuto alti e bassi: con 5 campionati di C1 e 3 di C2 le soddisfazioni erano veramente poche. Nei primi anni 2000 il “Gruppo Vandelli” si trasferisce nei Distinti, e guiderà fino ai giorni nostri, con le “Teste Quadre” il tifo granata, appoggiato da sottogruppi come il “Gruppo Alcolico”. Per anni sono pochi a tirare le fila, la squadra delude ripetutamente e non riesce a scaldare gli animi dei tifosi. Il 13 luglio 2005 la Società, gravata ormai da un insostenibile debito, viene dichiarata insolvente e fallisce. L’anno dopo riparte dalla C2 aderendo al Lodo Petrucci. Seguono tanti campionati anonimi in C2 e C1 e bocconi amari da digerire. Nel 2018 a fine campionato, la Società viene estromessa per motivi finanziari e viene sciolta. Il titolo sportivo è assegnato alla neonata Reggio Audace Football Club che si iscrive al campionato di Serie D. Nel 2020 viene promossa in B ai Playoff e riassume ufficialmente la denominazione “Associazione Calcio Reggiana 1919”.

Curiosità: -A fine novembre 2020 esposto al campo d’allenamento lo striscione “Avanti insieme mai domi Regia!”. -Una Reggiana da record di sfiga nelle prime giornate del campionato di Serie B 2020/21, con 22 giocatori e 6 dello staff fermati dal Covid e la difesa titolare assente per molte partite. Anche il mister Alvini col Covid, Data persa 3-0 a tavolino la partita Salernitana-Reggiana del 31 ottobre 2020, decisione discutibile: la Reggiana non ha lo stesso peso politico della Salernitana di Claudio Lotito. Al campo d’allenamento esposto lo striscione “Una squadra e una città più forti di ogni avversità: lottiamo da ultras”.-Le “Teste Quadre” hanno comunicato a ottobre 2020 che un accesso limitato di pubblico e conseguente distanziamento dei posti sono esattamente l’opposto del loro andare allo stadio e che fino a quando non si potrà tornare a vivere la curva come siamo tutti da sempre abituati (chissà quando…), loro malgrado non ci saranno. -A ottobre 2020 nel pieno della seconda ondata di contagi per il Coronavirus i reggiani dimostrano ancora una volta che sono gente che non si piega davanti alle difficoltà, in un momento di forte precarietà e di allontanamento sociale ci vuole l’impegno di tutti per vincere questa difficile partita col destino. -L’11 settembre 2020 è morto a 45 anni Alessandro Iotti, conosciuto in città per essere uno storico ultrà della Curva Sud granata, cresciuto nel gruppo “Ultras Ghetto”, presenza fissa in casa e in trasferta, chiamato simpaticamente “Platini”, oppure con l’abbreviazione “Plat”, per la sua passione per il calcio francese, tifava in particolare Metz, altra squadra dai colori sociali granata, comunista attivo. Era diventato molto amico del calciatore Ivan Varone, uno dei protagonisti della promozione in B, che sconvolto, sulla sua pagina Facebook, l’ha ricordato con parole toccanti come “onorerò ancora di più questi colori per darti un sorriso lassù”. A stroncarlo sarebbe stato un infarto. Striscione esterno stadio “Ciao Plat la tua Sud ti rende onore”. Il feretro è stato “salutato” con cori, fumogeni e applausi. -Ancora una volta, dopo la gioia e l’euforia di un’inaspettata promozione, ecco un’altra doccia gelata. Il 12 agosto 2020 molti si sono sentiti distrutti dalla morte di Achille, “Chilli” per i tanti amici della Sud. -Reggio Emilia ha dovuto sopportare 20 anni di delusioni e umiliazioni su ogni fronte, forse come nessun’altra tifoseria in Italia. Una piazza di provincia con un bacino d’utenza limitato, dove gli squadroni da sempre fanno manbassa a livello di simpatizzanti e pseudotifosi. In aggiunta una azienda che vuole imporre il suo prodotto, la Mapei, e fa di tutto per rubare fette di mercato. In questo contesto, “Teste Quadre” e “Gruppo Vandelli” hanno saputo riportare entusiasmo senza i risultati: qualcosa di incredibile. Cori che partono da curva e distinti in poche realtà si vedono. La nuova sfida per le “Teste Quadre” sarà quella di riempire la Sud anche senza il “Vandelli”. Reggio ha fame di calcio, senza alcun dubbio. Il ringraziamento dei tifosi va anche a un allenatore bravo, umile e lontano dai riflettori come Massimiliano Alvini, che fa vita normale in un mondo milionario. Ringraziato anche Romano Amadei, il patròn, presidente di Immergas. -Così come successo col Potenza il 13 luglio 2020 per i Quarti di finale Playoff nazionali per la B, anche per la semifinale col Novara del 17 luglio e per la finale col Bari del 22 luglio, i tifosi granata si ritrovano per accogliere la Reggiana al suo arrivo al “Città del Tricolore”. Non potendo essere presenti purtroppo allo stadio, fanno il possibile per trasmettere così tutta la loro carica ai ragazzi, ovviamente indossando tutti la mascherina e rispettando il distanziamento imposto dalle normative vigenti. Col Bari la Reggiana vince 1-0 ed è promossa in Serie B. Il primo pensiero è andato a tutti quelli che sono saliti in cielo troppo presto. Si è festeggiato a lungo a Reggio e anche nelle città dei gemellati. -La fede dei tifosi baresi non ha ostacoli, infatti, nonostante l’emergenza Covid, dei militanti dei “Bulldog Bari 1991”, in vista della finale Playoff di cui sopra, sono andati fino al “Città del Tricolore” per appendere gli striscioni “Vinciamo l’ultima Battaglia” e “Lottate su ogni pallone, conquistate questa promozione”. La Reggiana ha giocato in casa perché ha ottenuto il miglior coefficiente in “regular season”. -Nel maggio 2020 le “Teste Quadre” hanno specificato con un comunicato che non ha realizzato, né mai lo farà, nessun tipo di mascherina, in quanto non ritenevano fosse il caso di produrre materiale di protezione individuale che ha poco a che vedere con l’abbigliamento da stadio, a maggior ragione dopo la tragica pandemia che ha colpito duramente la loro città. Il loro modesto contributo l’hanno dato con altre iniziative a sostegno del territorio. Il “Vandelli” espone “In prima liinea contro ogni male onore al Corpo Sanitario Nazionale.-Nel pieno della pandemia, a marzo 2020, “Teste Quadre” e “Gruppo Vandelli”, riconoscenti a tutto il personale sanitario di Reggio Emilia e provincia per quello che fanno per la popolazione in giorni così difficili, insieme hanno proposto una raccolta fondi da destinarsi al reparto di terapia intensiva dell’ospedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia, partendo da una base già deliberata dai direttivi dei due gruppi di 6000 €., che confidavano potesse diventare un importo ancora maggiore con l’aiuto di tutti. Ebbene, è stata raccolta la cifra di 41.994 €., devoluta tramite bonifico. -Gli Ultras non hanno richiesto nessun rimborso alla Società Reggiana per quanto concerne la quota di abbonamenti non utilizzata, ritenendo come tifosi che il loro sia un atto dovuto nei confronti di una Società che tanto ha investito nell’AC Reggiana e che purtroppo si è vista privare dei maggiori incassi della stagione 2019/20, che le avrebbero almeno permesso di rientrare in parte dei tanti costi sostenuti. I ragazzi sono certi che gli abbonati rinuncino ad ogni forma di rimborso, per dimostrare la loro gratitudine a chi gli ha permesso di disputare gli spareggi per la B. -In Reggiana-Sudtirol del 27 gennaio 2020, 23^ giornata di Serie C 19/20, ricordata la figura dello scomparso Marco, uno che nonostante le mille difficoltà della vita ha sempre dato il suo sostegno alla Regia, con lo striscione in Curva Sud “Ciao Marco riposa in pace”. -Il 26 gennaio 2020 è scomparso il fortissimo cestista americano Kobe Briant, che diceva sempre che ogni volta che tornava a Reggio Emilia era per lui una festa. Affermava: “Qui la gente mi vuole bene”. Il “Gruppo Vandelli” gli ha dedicato uno striscione toccante. -Grave lutto nella curva reggiana e nel mondo ultras in generale quando è morto, nella notte del 21 dicembre 2019, a soli 50 anni, Francesco Rinaldini, per tutti “Rinna”, figura di riferimento del tifo organizzato reggiano. Già nella notte è comparso uno striscione al vecchio “Mirabello” (“F.Rinna l’ariò la curva esulta”), dove sono stati accesi dei fumogeni granata. I tifosi della Reggiana hanno chiesto di raccogliere fondi per il rifugio Rocky. Il 24 dicembre ’19 ai funerali del “Rinna” non mancava proprio nessuno, tutti hanno voluto essere presenti per dimostrargli il loro affetto e la loro stima. Centinaia di tifosi di ogni età, da chi in passato insieme a lui ha portato avanti per tanti anni gli “Ultras Ghetto”, fino ai molti giovani che oggi compongono l’ossatura delle “Teste Quadre” e del “Gruppo Vandelli”. Presente poi anche il presidente della Reggiana, Luca Quintavalli, e tantissimi tifosi venuti da fuori provincia: cremonesi, genoani, vicentini, carraresi, pisani, i ragazzi delle vecchie “Brigate Gialloblù” del Modena. Si è battuto come un leone per tutto il tempo della malattia, fino a che le forze l’hanno sorretto. -Il 14 dicembre 2019 si è svolta la Festa di Natale e dei 20 anni delle “Teste Quadre”. In occasione della serata, presentazione e vendita del libro “Teste Quadre 1999-2019 – I migliori anni della nostra vita”. -Nel 20° anno delle “Teste Quadre”, oltre ai festeggiamenti di rito si è deciso di unire le forze per fare qualcosa anche per gli altri: il 14 dicembre 2019 alla festa di Natale e il 16 dicembre, in occasione della partita col Padova, sono stati infatti raccolti i fondi per “Casa Gioia”, centro socio-educativo e di ricerca per bambini e ragazzi affetti da autismo. Raccolti in totale 1500 €. “Ottima” scelta delle forze dell’ordine che non fanno entrare dapprima le cassette per la raccolta benefica. Vergogna.- Il fondatore della Reggiana Severino Taddei scelse il colore granata perché aveva giocato nel Torino. A lui è stata dedicata una statua di bronzo. -Martedì 24 settembre 2019 c’è stato l’inizio dei festeggiamenti per il Centenario: tutti i tifosi reggiani si son radunati in Piazza della Vittoria per poi muoversi verso Piazza Prampolini, tantissimi indossavano qualcosa di granata. Mercoledì 25 settembre tutti al salone “Pigal” per accogliere la squadra al suo arrivo, come merita una giornata che s’aspetta da 100 anni. Successivamente tutti i tifosi son stati esortati ad andare allo stadio “Città del Tricolore” con largo anticipo rispetto al solito, per consentire l’allestimento della coreografia che ha coinvolto tutti i settori dello stadio: telone con scritto “Associaz. Calcio Reggiana”, con al centro lo stemma, ai lati del telone coprisettore due strisce granata e tricolori e in basso “1919…Un amore lungo 100 anni…2019”; in curva coprisettore con lo stemma cinto d’alloro al centro e le scritte “1919” e “2019” ai lati, fumogenata dietro il telone e sopra la scritta “Da 100 anni il nostro orgoglio”. Al termine della partita, al “Pigal”, brindisi finale ed estrazione della Lotteria del Centenario. Il pullman della squadra è passato per la strada tra due ali di folla, tra 100 fiaccole a rappresentare 100 candele, con la gente che cantava sulle note dell’Aida di Giuseppe Verdi. -Il 18 luglio 2019 c’è stata la valutazione delle offerte per l’assegnazione del marchio A.C.Reggiana 1919, data molto importante per i tifosi e l’intera città. Finalmente un pezzo di storia di Reggio Emilia è tornato a casa. La tifoseria era convinta che chi si era speso fino ad allora per la rinascita degli amati colori riuscisse a fregiarsi di quel marchio che tanto mancava. Non credevano che qualche speculatore fosse così infame da provare a lucrare sull’emozioni di tanta gente. In ogni caso, memore del recente passato, una delegazione ultras si era presentata davanti al tribunale di Reggio e da lì non si è mossa finché non fosse data l’ufficialità dell’assegnazione alla Società del marchio “A.C.Reggiana 1919”, che appartiene ai tifosi che la amano.-Il 23 giugno 2019 il “Gruppo Vandelli”, durante la gara Italia-Belgio dell’Europeo Under 21, svoltasi a Reggio Emilia, ha tifato, con tanto di striscione del gruppo e tanti tricolori, per l’Italia, cantando anche l’inno di Mameli. -Nel maggio 2019 si poteva fare l’abbonamento per la fase finale degli Europei Under 21, svoltasi in Italia, al costo di 13 €. per gli adulti e 8 per gli Under 18, valido per tre partite e comprendente l’ingresso gratuito alla Semifinale Playoff 2018/19, Serie D girone D, della Regia col Fanfulla. -Per la finale Playoff col Modena in casa dei canarini il 26 maggio 2019, persa 4-1, la tifoseria, rispondendo agli appelli, si era risvegliata, dopo che aveva quasi completamente disertato lo stadio, schifati dalla Serie D, una categoria non presa sul serio. -Il 5 maggio 2019 è stato emozionante per il “Gruppo Vandelli” rivedere ancora Giovanni Vandelli allo stadio. Restano infatti indelebili i ricordi di questa icona di un calcio fatto soltanto di passione grande, attaccamento genuino alla maglia, alla città, ai colori. Decisamente anni poco fortunati quelli di Vandelli alla presidenza. Il 1987/88 è stato il suo ultimo anno di presidenza, prima che lui lasciasse senza purtroppo aver coronato il suo sogno, ovvero riportare la Reggiana in Serie B. -Nella primavera del 2019, durante un incontro con il sindaco e con i vertici della Società Reggio Audace, riguardante le iniziative legate al centenario, venne affrontato anche un tema che a tutti i tifosi granata sta molto a cuore. E’ stato chiesto al sindaco Vecchi se era pronto ad impegnarsi riguardo la messa in regola del “Mirabello”, il vecchio stadio di Reggio Emilia, per risolvere a breve termine e una volta per tutte, l’intollerabile problema che insorge ogni qualvolta vi siano concomitanze tra le partite casalinghe della Reggiana e dell’indesiderato ospite Sassuolo. Negli ultimi anni infatti situazioni di questo tipo si sono venute spiacevolmente a creare. Durante l’incontro il sindaco si è detto favorevole ad accogliere le richieste, e nel caso di rielezione ha promesso che sarà sua premura provvedere a porre la parola fine a questa situazione, che oltre a rappresentare un danno economico per la loro collettività, lede profondamente la dignità, non solo della tifoseria granata ma di tutta Reggio Emilia. Un comunicato del “Gruppo Vandelli” del 12 aprile 2019 aveva come oggetto la risistemazione del “Mirabello”. Le forze politiche locali si sono dette d’accordo. -La sera del 28 febbraio 2019 avrebbe dovuto festeggiare coi suoi amici a Novellara il titolo italiano master di salto in alto appena vinto, ma purtroppo però una macchina, mentre rincasava dal lavoro, ha ‘tagliato’ la strada alla sua moto. Così se n’è andato il “Papo”, un ragazzo perbene e un grandissimo atleta, con la Regia nel cuore. Mancherà tantissimo alla sua gente, era molto conosciuto, anche dai gemellati. Il 3 marzo ’19 sono state raccolte le offerte dei reggiani, da devolvere alla Casa della Carità, in memoria del “Papo”. Tanta gente, il giorno dopo, ha reso omaggio alla sua salma. -Scandalose, a detta degli Ultras, le 64 diffide arrivate nel gennaio 2019 dopo Siena, con la Reggiana derubata sul campo: 2 gol annullati per fuorigioco, il gol del Siena convalidato in fuorigioco, la non espulsione di un giocatore senese per fallo da ultimo uomo, un rigore non dato alla Regia e l’invenzione finale di un rigore regalato al Siena al 98°. Alcuni hanno acceso un fumogeno durante il corteo dalla stazione allo stadio, per poi posarlo a terra senza creare nessun tipo di problema. Confezionato a tal proposito lo striscione “Fatevene una ragione non molleremo mai”. -Nel gennaio 2019 si è spento Gaudio, molto compianto: con lui se ne va un pezzo di Reggio. -Bellissimo lo striscione “Vivo d’emozioni che tu non sai nemmeno di d’armi”, parafrasando una nota hit di Vasco Rossi, esposto nel periodo che il “Gruppo Vandelli” era in Tribuna superiore, durato circa un anno. Per il derby Reggiana-Modena del 7 aprile 2019 il “Vandelli” è tornato nei Distinti. -Il 28 gennaio 2019 è salito in cielo Mirco Valli, un pezzo di storia della Curva Sud. Sempre presente nelle trasferte anche le più lontane  da tempo immemorabile. Mancherà a tutti i tifosi reggiani. -Clima di alta tensione nel 2018 a Reggio per la querelle Mapei Stadium tra Reggiana e Sassuolo. Il presidente americano Mike Piazza, in poltrona dal 2016 al 2018, spalleggiato dalla tifoseria granata, si è schierato apertamente contro Giorgio Squinzi, patron della società neroverde (scomparso poi il 2 ottobre 2019). Il nodo della questione è l’utilizzo dell’impianto di Reggio Emilia, di cui l’ex presidente di Confindustria è proprietario dal 2013. Da allora è nata un’evidente contrapposizione tra i tifosi della Regia e la Società Sassuolo, considerata dagli stessi supporters granata come una presenza scomoda e malvoluta nella città di Reggio Emilia. La passione dei tifosi reggiani da anni si scontra dunque con lo strapotere economico della Mapei di Squinzi, che ha investito molto, portando nel tempo il piccolo Sassuolo quasi ai vertici della Serie A. Ma i tifosi reggiani si sentono sfrattati ed hanno più volte manifestato in piazza il loro malcontento, con vari striscioni tipo “Via il Sassuolo da Reggio Emilia”.-Bella coreografia a Firenze nella semifinale Playoff per la B persa contro l’Alessandria il 14 giugno 2017, nel settore ospiti dello stadio: striscione “Fino alla fine”, contonato da migliaia di cartoncini. -Il 6 novembre 2016 alcuni ultras sparsero venti chiodi sul campo del “Mirabello” per impedire che si giocasse Sassuolo-Vittorio Veneto femminile. Emessi 4 Daspo. -Si è spento a 53 anni all’ospedale di Montecchio (RE), dove era ricoverato da tempo, il 14 settembre 2016, il supertifoso  Paolo Reggiani, detto “Il Regio”, uno dei fondatori degli “Ultras Ghetto”, noto per la sua passione sfrenata per la Reggiana. La notizia, subito diffusasi tra i supporters granata, ha colpito soprattutto quelli che andavano allo stadio “Mirabello”. -Reggio ha dei primati da Serie A: il tricolore nacque qui il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta di un deputato, decretò che si rendesse universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori: Verde, Bianco e Rosso. -Il perché il “Gruppo Vandelli” sta nei Distinti e le “Teste Quadre” in curva: ci sono storie e intrecci sociali dietro a questa cosa, se n’è parlato più volte e la conclusione rimane che preferiscono questa scelta. Sinceramente sono stanchi di sentirsi dire sempre questa cosa, se hanno fatto tale scelta è perché l’hanno ben valutata. -Ovviamente i ricordi più indimenticabili per il popolo sportivo reggiano restano inevitabilmente legati agli d’oro della Serie A, giunta nel 1992/93 per la prima volta, riuscendo il primo anno a mantenere la categoria: memorabile in quel torneo, tra i numerosi esodi resta la vittoriosa trasferta di San Siro col Milan, quando la Regia si salvò a scapito del Piacenza, scortata alla Scala del Calcio da oltre 10mila supporters. Tornò in Serie B l’anno successivo, per poi tornare per un altro anno in Serie A (1996/97), l’ultimo. -Sempre presenti le pezze “Boys Parma con al centro un coniglio”, “Bego seimper ché e “Il Barba”.

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