Empoli Football Club e Fondazione Meyer insieme per sostenere la ricerca scientifica dell’Ospedale Pediatrico Meyer IRCCS

Empoli Football Club e Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer ETS di nuovo insieme per lo sport e la solidarietà. In occasione di Empoli-Fiorentina, gara valida per la venticinquesima giornata del campionato di Serie A TIM in programma domenica 18 febbraio alle 15.00 al Carlo Castellani Computer Gross Arena, l’Empoli e tutti i tifosi presenti potranno sostenere la ricerca scientifica dell’Ospedale Pediatrico Meyer IRCCS.

Per la gara contro la Fiorentina sarà distribuito un grande cuore I LOVE MEYER gratuitamente dai volontari dell’Associazione “Gli amici del Meyer” a tutti gli ingressi dello stadio. Sarà possibile ricambiare il regalo con una piccola offerta a favore dei bambini del Meyer ed il totale che riusciremo a ricavare andrà a sostegno degli importanti progetti di ricerca scientifica che l’Ospedale Pediatrico Meyer sta portando e porterà avanti nei prossimi mesi.

“Siamo da sempre a fianco di Fondazione Meyer e anche in questo caso abbiamo sposato fin da subito la causa – ha spiegato l’amministratore delegato e vice presidente azzurra Rebecca Corsi –; il nostro rapporto di collaborazione nasce da lontano e va avanti nel tempo, siamo felici di esser parte attiva di questa nuova iniziativa che unisce calcio e solidarietà a sostegno dei bambini”.

“Siamo molto felici – ha dichiarato Marco Carrai, presidente della Fondazione Meyer – di poter rinnovare l’amicizia con Empoli Football Club per questa bella iniziativa che vede uniti lo sport e la solidarietà. Sono molti anni che la squadra ci sostiene e ci accompagna nel percorso di sostegno del Meyer e per questo siamo particolarmente riconoscenti.”

Il Meyer diventa IRCCS: Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico

Il Meyer fa il salto di qualità e diventa a tutti gli effetti Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) per la pediatria. Il riconoscimento nazionale arriva con apposito decreto dal sottosegretario di Stato al Ministero della Salute.

Tale riconoscimento è l’ultimo atto di una complessa procedura nazionale avviata un anno fa dopo un’articolata istruttoria da parte del Meyer e culminata nella istanza di riconoscimento, avanzata dalla Regione Toscana. A seguito della valutazione positiva da parte di una commissione di valutazione indipendente, inviata al Meyer dal Ministero della Salute lo scorso dicembre e del parere positivo della Conferenza Stato-Regioni, ecco arrivato il decreto di riconoscimento.

Il mondo della ricerca e dell’assistenza sanitaria italiana si arricchisce di una nuova eccellenza, sottolinea con orgoglio il presidente della Regione Toscana insieme all’assessore regionale al diritto alla salute: un traguardo importante che onora l’intero sistema sanitario regionale a partire da tutti i professionisti del Meyer, cui va un sentito ringraziamento per questo significativo e prestigioso risultato. Il riconoscimento dell’eccellenza del Meyer testimonia la vitalità di altissimo livello della ricerca scientifica italiana applicata all’attività clinica.

La Fondazione Meyer sostiene la ricerca scientifica del Meyer.

Una buona ricerca è un presupposto fondamentale ed essenziale per una buona assistenza e viceversa: questo è il riferimento ideologico di tutta l’attività scientifica dell’Ospedale Meyer.

In condivisione con questo principio, la Fondazione realizza la sua attività di raccolta ed erogazione di fondi per la ricerca. La Fondazione finanzia progetti ed interventi per migliorare la qualità del “sistema clinico-scientifico Meyer”, sostenendo iniziative di collaborazione con centri di ricerca nazionali ed internazionali per lo sviluppo e l’impiego di tecnologie innovative nel campo della ricerca biomedica, in una stretta connessione tra discipline pre-cliniche e cliniche.

Una particolare attenzione viene posta alla ricerca traslazionale, vale a dire all’applicazione clinica dei dati ottenuti con le linee di ricerca sperimentali. Diversi settori dell’Ospedale, nella componente sia medica che infermieristica, sono coinvolti nella ricerca: dai settori chirurgici, che studiano l’utilizzo di tecnologie mini-invasive, a quelli medici interessati a nuove possibilità di diagnosi e cura di gravi malattie, specie se rare. Si accompagnano a questi, i progetti di ricerca del settore infermieristico e dei laboratori. Quello che accomuna tutti i progetti è l’origine della ricerca al letto del paziente e la ricaduta clinica dei risultati della ricerca.

I progetti di ricerca dell’ospedale possono avere un forte impatto sia sulla salute dei bambini che su tutta la salute pubblica. Pensiamo ad esempio quanto è importante, per un bambino ricoverato per un intervento chirurgico avere tempi di degenza ridotti e poter tornare rapidamente a casa. Questo è possibile se si utilizzano metodi di chirurgia microinvasiva, che consentono minor dolore, più rapido recupero, e più rapido ritorno a casa. Nello stesso modo immaginiamo cosa significhi individuare alla nascita una malattia grave e invalidante e iniziare a curarla e risolverla prima che da questa derivino danni permanenti; è lo scopo dello screening neonatale volto a individuare precocemente alcune malattie congenite.

La Fondazione è attenta alla potenzialità creativa e al patrimonio di idee di cui sono portatori giovani ricercatori offrendo loro canali adeguati per la realizzazione di progetti di ricerca, selezionati sulla base di criteri oggettivi e trasparenti.

La suddivisione dei fondi per la ricerca si attua in collaborazione con il Comitato Scientifico Internazionale e con il Coordinamento Scientifico Aziendale, secondo i principi di innovazione progettuale e corresponsione a valori di equità e meritocrazia.

I risultati dei progetti di ricerca sono stati pubblicati su prestigiose riviste internazionali ed, in alcuni casi, i ricercatori hanno ricevuto, per i loro studi, riconoscimenti specifici da importanti istituti e società scientifiche internazionali. Quella della ricerca è una sfida che pone l’Ospedale nel panorama delle realtà più innovative, consapevole che da questa sfida dipenderanno sempre di più i livelli di qualità dell’assistenza offerta.

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