Foto Empoli FC

Abbiamo incontrato il Responsabile del Settore Giovanile dell’Empoli FC, Federico Bargagna, per un bilancio della Stagione appena terminata e per dare uno sguardo alla prossima.

 

Ti chiedo innanzi tutto una valutazione della Stagione appena terminata, dalla Primavera all’Under 15…

E’ stata, come tutte le stagioni, complessa, complicata, faticosa. Però dentro di noi abbiamo la sensazione di averci messo tutti noi stessi. La valutazione ritengo che sia positiva, poi penso che spetti alla Società giudicare l’operato mio, di Matteo Silvestri e di tutti i nostri collaboratori: dall’attività di base al Settore Giovanile, agli allenatori, ai responsabili delle aree. Posso dire che ce l’abbiamo messa tutta e che la Società possa ritenersi soddisfatta di quello che abbiamo fatto sapendo che, come in tutte le avventure e tutti i percorsi, c’è sicuramente da migliorare sotto certi aspetti che magari possono non aver soddisfatto appieno le aspettative della nostra Società.

Abbiamo avuto una Primavera che ha fatto una salvezza molto tranquilla, addirittura ha sfiorato i Play Off. Abbiamo una Under 16 andata fuori ai Quarti, una Under 15 che ha perso e solo ai rigori la Finale scudetto, ma abbiamo anche una Under 17 e una Under 18 che non sono andate benissimo. Ci sono state particolari difficoltà o si tratta di problemi legati al percorso di crescita dei ragazzi di quelle squadre?

Parlando in termini di risultati numerici, partendo dalla Primavera, ritengo che il lavoro che il mister ed il suo staff insieme ai ragazzi hanno fatto sia stato davvero importante perché è un Campionato che considero sempre più fuori dal Settore Giovanile e sempre più una seconda squadra. Poi la prossima Stagione, quando affronteremo il nuovo Campionato con un fuori quota in più, sarà ancora più complesso. Tornando all’annata, la squadra ha fatto bene: ha avuto un andamento regolare, ha fatto 25 punti nel girone di andata e 24 nel girone di ritorno, dando quindi dimostrazione di essere una squadra equilibrata, di sostanza. Col senno di poi, guardando indietro, c’è mancato poco per lottare per i play off che sarebbero stati un risultato impensabile alla partenza… con qualche episodio in più a favore ci potevamo arrivare. C’è mancato un pezzettino, quel pezzettino di cui parlavamo sempre quando facevamo l’analisi con mister Buscé. Ci sono mancate quelle due vittorie di fila che non siamo mai riusciti a fare. Però, da un punto di vista numerico, rimane un Campionato importante sia come squadra, sia come singoli.

Sulle altre?

La Under 18 la considero una squadra di preparazione alla Primavera, come mister Fiasconi il cui lavoro di due anni fa ha permesso l’anno successivo di avere a disposizione per il ritiro della Primavera 7 – 8 giocatori provenienti dalla Under 18 che si sono fatti trovere pronti (faccio gli esempi di Guarino, Ignacchiti, Renzi, Fini, Marianucci). Io valuto il lavoro ed il percorso di crescita come quello più importante per una Under 18. Poi fa sempre piacere, come due anni fa al Torneo di Viareggio, arrivare a una Semifinale sebbene persa ai calci di rigore o, come quest’anno, arrivare ai Quarti con il Bologna. In Campionato Moro ha fatto un buon lavoro restando a metà classifica, se proprio vogliamo guardare solo al risultato numerico che poi non è comunque quello che ci condiziona. Il lavoro di Moro quest’anno nella Under 18 è stato importante. Sono convinto che vedremo l’utilità del percorso che Moro ha avviato nella Under 18 per i ragazzi che convocheremo quest’anno in Primavera. Arrivando invece alla Under 17 è stato un anno complesso, nel quale, parlando di rendimento numerico, è stato nel finale di stagione che abbiamo trovato la giusta regolarità finendo in crescendo. Questo ci lascia ben sperare per il futuro dei 2006. Logicamente, da un punto di vista numerico, non è stata una stagione esaltante mentre la reputo importante sotto il profilo della crescita dei calciatori, tant’è che tre quarti dei 2006 saranno aggregati con la Primavera del prossimo anno. Quindi dobbiamo scindere: da un punto di vista di squadra abbiano fatto fatica ma da un punto di vista di crescita dei giocatori qualcosa di interessante è stato fatto. Quella della Under 16 di Birindelli, da un punto di vista di classifica, è stata un’ottima annata. E’ arrivata seconda nella regular season, è arrivata ai Quarti di Finale dove siamo sconfitti da una squadra (il Milan) che, bisogna riconoscerlo, ci è stata superiore. Il lavoro di Birindelli e del suo staff è stato ottimo, ma la cosa importante è stata avere tre calciatori convocati con frequenza in Nazionale. Penso che sia importante il risultato numerico ma la testimonianza di avere in una Under 16 tre calciatori in Nazionale per noi è un grande orgoglio, siamo davvero contenti. Per come siamo improntati noi, per come siamo come Società, com’è da trent’anni da quando c’è il Presidente Corsi e il Settore Giovanile è al centro del progetto, quando abbiamo queste gratificazioni è bello per tutto il movimento.

Chiudiamo con l’Under 15. Ho seguito la squadra solo nel finale ma devo dire che è impressionante nel collettivo e nelle qualità dei singoli. Ha perso la finale ai rigori dopo che sembrava aver chiuso la partita. Non ti faccio nomi ma ci sono veramente giocatori importanti…

Non facciamo nomi. Vorrei partire da questa squadra come spunto per capire quanto noi siamo in sinergia con la prima squadra, col Presidente, col Direttore Accardi. Questa è stata una strategia societaria: andare ad investire su un gruppo di ragazzi con l’obiettivo che fra qualche anno, rimanendo con tutta l’umiltà possibile, sia un gruppo che vada ritoccato il meno possibile per essere pronto alla Primavera. Col Presidente e col Direttore Accardi che sono stati vicini a me e a Matteo Silvestri – che ha seguito da vicino questo gruppo, ancora più di me – siamo andati a strutturare ed a migliorare un  gruppo importante che anche l’anno precedente aveva perso una Finale scudetto sempre con l’Inter 3-2 a Senigallia. Su un gruppo già solido, in sinergia con la Società – perché è la forza dell’Empoli questa sinergia con la prima squadra – siamo andati a migliorare questo gruppo perché ci crediamo davvero. Il percorso di crescita è stato quello che ci aspettavano anche se c’è ancora da migliorare. In questa rosa sono stati convocati un totale di 11 calciatori nelle varie selezioni e stages della Nazionale, avendone poi 6 quasi sempre fissi, quindi è un risultato straordinario. Mister Filippeschi ha saputo poi, oltre a questo percorso di crescita del gruppo e dei singoli, portare dei risultati importanti sul campo. Non abbiamo vinto lo scudetto ma abbiamo perso solo ai rigori. In tutto il Campionato, nei tempi regolamentari, non abbiamo mai perso. Non è questo l’obiettivo del Settore Giovanile ma è quello che gran parte di questo gruppo arrivi in Primavera fra qualche anno e magari in prima squadra successivamente. Però anche sul campo, a livello numerico, hanno fatto benissimo.

Giusto quello che dici. Va sottolineato che la squadra Under 15 è l’unica squadra, tra le 100 e passa di tutte le Categorie del Settore Giovanile italiano, a non aver mai perso.

Ripeto, la sconfitta dell’Inter ci può stare, anche se avvenuta ai calci di rigore. E’ una squadra fortissima, tanto di cappello… però li abbiamo fatti sudare.

Un commento sull’uscita di scena, secondo me temporanea, di Buscè

Premetto che stiamo parlando di un un uomo che da calciatore ha fatto la storia dell’Empoli e che da allenatore ha fatto delle cose straordinarie. E’ inutile sottolinearlo, ma lo sottolineo ben volentieri, che la Società ha riconosciuto sempre in Antonio Buscé un valore aggiunto. Non potremo mai ringraziarlo a sufficienza per quello che ha fatto. Come io, a livello personale, lo devo ringraziare per il percorso che per tre anni abbiamo condiviso quotidianamente. E’ una persona che mi ha dato tanto e da parte mia è un ringraziamento al professionista ma anche all’uomo. Per lui parlano i due scudetti vinti, i tanti calciatori che è andato a formare negli anni. Ma dico cose scontate. Empoli per lui è casa e, come hai detto te, sempre si torna a casa. Noi aspettiamo Antonio perché, nel suo percorso, sicuramente ci sarà l’occasione per continuare a lavorare insieme.

Non ti chiedo niente sul mercato dei giocatori ma ti chiedo invece se avete già un’idea degli allenatori che siederanno sulle panchine della Primavera e della squadre nazionali Under il prossimo anno

Il nostro input, come Empoli – ci stiamo lavorando in questi giorni con Matteo Silvestri – è che la filiera degli allenatori resti all’interno del nostro Settore Giovanile. Partiamo dalla Primavera, gli altri li stiamo decidendo anche se dico subito che vorremmo fossero tutte figure che facciano già parte del nostro percorso perché è fondamentale conoscere i valori dell’Empoli, i metodi ed i principi che  vorremmo i nostri allenatori avessero ben presenti. Fondamentale deve essere il senso di apparenza a questa Società e proprio per questo l’allenatore che guiderà la Primavera l’anno prossimo sarà Alessandro Birindelli, perché oltre alle sue competenze tecniche, alle sue conoscenze, ha nel DNA quei valori che per noi sono fondamentali. E’ cresciuto qua, è uno dei primi prodotti di una famosa Primavera dove oltre a Birindelli, c’erano Galante, Montella, Ficini, Melis… una grandissima squadra. E’ stato una delle prime cessioni trent’anni fa. Alessandro era già stato qua, è tornato, viene da due ottime stagioni. Al di là dei risultati che ha ottenuto sul campo conta come ha lavorato, la passione e la competenza che ha messo in questi due anni. E poi, ripeto, fondamentalmente ha i colori azzurri addosso e quando è possibile per noi è importante che i nostri allenatori abbiano questo senso di appartenenza.

Sulle altre squadre pensate di riconfermare gli allenatori della scorsa Stagione?

A giorni saranno ufficiali ma faremo di tutto perché gli allenatori siano quelli che già facevano parte del nostro percorso l’anno scorso. Ci saranno dei cambiamenti, ci sarà una salita da sotto perché come noi dobbiamo cercare di creare un percorso ai nostri calciatori, dobbiamo cercare di creare un percorso anche i nostri tecnici, che siano allenatori o in altre aree specifiche.

Ultima domanda. Quanto è difficile fare il calcio giovanile in Italia? E a Empoli?

E’ complicato e complesso fare Settore Giovanile. Lo sarà ancora di più con le nuove norme che sono uscite sui vincoli. Sarà un modo nuovo di interpretare il Settore Giovanile perché quando cambiano le regole bisogna adeguarsi e cercare di lavorare al meglio con le nuove norme. Dovremo essere pronti ad un cambiamento dove non dovremo perdere la nostra forza nell’attività di base, da dove tutto parte nell’Empoli. Occorre mantenere le caratteristiche che abbiamo, essere presenti con passione e competenza nell’attività di base, però le nuove norme ci porteranno anche ad essere più presenti con lo scouting in certe fasce di età perché questi cambiamenti, che sono intervenuti da una settimana, imporranno questo.

Quali le norme più significative?

L’abolizione del vincolo e altre norme introdotte. Arriverà anche l’apprendistato. Per quanto riguarda Empoli il vantaggio della presenza della prima squadra vicino a noi, del Presidente e di Accardi, ci permette di lavorare in maniera importante e poi, inutile negarlo, possiamo far presente ad un ragazzo il percorso che può fare ad Empoli. Non è difficile da spiegare perché parlano i fatti. La grande sinergia che c’è con la prima squadra, con mister Zanetti, è un confronto continuo. E poi quello che ha fatto l’Empoli negli ultimi 30 anni… magari per un top club è fondamentale la seconda squadra, all’Empoli molto meno perchè i Viti, i Baldanzi, i Fazzini, i Ricci, vanno direttamente in prima squadra. Oltre a ciò mettiamoci pure il valore aggiunto della Società che ci mette a disposizione Monteboro che, come Centro Sportivo, è un fiore all’occhiello. E poi… il percorso dell’Empoli negli ultimi 30 anni….

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3 Commenti

  1. La domanda era, ma Busce’ è stato fatto fuori o ha deciso lui? Non c è niente di male in entrambi i casi. Però domanda troppo soft e risposta molto molto evasiva.

    • Le dinamiche all’interno di una società sono complicate e non facili da capire per chi ne è fuori.La speranza è che un giorno,Antonio torni e ci regali altre vittorie ed altre soddisfazioni.Farebbe bene a tutti

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