Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Partita che riguarda principalmente la zona salvezza quella che si gioca quest’oggi, sabato 11 febbraio 2023, alle h. 15, valevole per la ventiduesima giornata, la terza di ritorno, del campionato di Serie A di calcio 2022/23. Il pubblico che assiste dagli spalti dello stadio “Carlo Castellani” per la verità non è particolarmente numeroso, considerati i prezzi davvero agevolati e la bella giornata di sole. Gli spettatori ufficiali sono 7.881, con 1.368 paganti. Sicuramente cifre non all’altezza di un quasi derby. L’Empoli viene da quattro punti nelle ultime tre partite e domenica prossima è atteso al derby di Firenze con la Fiorentina; lo Spezia viene tre punti nelle ultime quattro partite (zero nelle ultime tre). Dalla cittadina ligure arrivano circa 800/850 tifosi spezzini, più o meno equamente suddivisi tra penultimo e ultimo spicchio di Curva Sud partendo dalla Maratona.

Gli Ultras sono anche loro quasi equamente suddivisi tra i due spicchi e sono almeno 450. All’ingresso delle squadre in campo sfoderano un bel bandierone copricurva, volutamente messo tra i due spicchi, bianco con una bella croce nera centrale, con un pallone di cuoio al centro. Partono bene, con un tifo convincente e potente approfittando peraltro dei primi 5 minuti di silenzio della Maratona, poi calano vistosamente, anche se si danno da fare e sono autori di una bella sciarpata quasi a curva intera. Dopo però accusano anche molte pause, o perlomeno, dalla Maratona si sentono poco. Neanche quando si ritrovano in vantaggio di due gol il loro tifo sembra incisivo e nel secondo tempo sembrano accusare più del dovuto l’espulsione del loro giocatore S. Esposito al 49° per doppia ammonizione, e l’1-2 dell’empolese Niccolò Cambiaghi. Tremenda per loro la mazzata del 2-2 di Vignato a tempo scaduto. Nel complesso ci si sarebbe aspettati di più, eppure hanno cullato per molto tempo il sogno di uscire vittoriosi da Empoli. Nel complesso il tifo spezzino si è espresso su livelli buoni nel primo tempo, ma insufficienti, o appena sufficienti nella ripresa. Esprimendosi con un voto, diciamo un 6,5.

Primi cinque minuti di silenzio in Maratona Inferiore, ben spiegati nel volantino che i ragazzi distribuivano alle entrate, firmato “Maratona Emiliano Del Rosso”, che riporta a grandi lettere come “Essere Ultras non è reato!” in fondo, ed inizia col titolo “Diffidati con noi, noi con i diffidati!”, e prosegue, nella sua parte iniziale, con “Durante Empoli-Spezia la Maratona Emiliano del Rosso osserverà 5 minuti di silenzio ad inizio partita, in solidarietà ai ragazzi recentemente colpiti da DASPO. Negli ultimi due anni siamo stati colpiti sistematicamente ed indiscriminatamente senza lo straccio di una prova”. Al termine dei 5 minuti di silenzio è stato esposto lo striscione bello grosso “Diffidati liberi!”. Al quinto minuto sono iniziati tre cori a favore dei diffidati, come “E non ci avrete mai come volete voi, diffidati con noi…”. Gli ultimi Daspo sono piovuti per gli incidenti del dopo Empoli-Cremonese, la sera dell’11 novembre 2023. Il tifo parte piuttosto bene, sembra ingranare ma, durante il primo tempo non raggiungerà mai vette alte, complice il rigore fischiato allo Spezia, ineccepibile come l’espulsione di Fabiano Parisi per aver “parato” il pallone sulla linea di porta, battuto da Verde e sventato dal portierone Guglielmo Vicario, ma fatto incredibilmente ribattere perché l’empolese Luperto era appena appena entrato in area, e poi ribattuto e trasformato dallo stesso Verde. 0-1 e Empoli in 10, che dopo 6 minuti andrà sotto di due gol per un bellissimo gol ancora di Verde dopo un pasticcio empolese quasi a centrocampo. Lo 0-2 e l’uomo in meno abbatterebbero un toro, ma non l’Empoli e la Maratona, che pur accusando, come sopraccennato, il colpo, tiene su ancora diversi cori, seppur non forti.

La ripresa parte col doppio giallo allo spezzino Esposito dopo 4 minuti. Gli Ultras azzurri ci credono ancora di più e fanno il possibile per portare l’Empoli alla ricerca di un pareggio ancora piuttosto insperato. La Maratona lascia partire davvero diversi cori di incoraggiamento. L’1-2 di Cambiaghi al 71° fa sussultare i cuori empolesi. A quel punto, in parità numerica, l’Empoli va all’assalto, pur subendo qualche pericoloso contropiede. La Maratona fa il suo dovere, col tifo spezzino che cala, e più passa il tempo, più ci dà dentro col tifo. Il coro “lo lolololò lolololò Empoli calcio…” che riesce sempre bene è il preludio al bel gol di Emanuel Vignato, talento classe 2000, a quel punto, il 94°minuto, davvero insperato, che fa letteralmente esplodere il pubblico di marca empolese in un urlo liberatorio. Al triplice fischio soddisfazione empolese per aver raddrizzato una partita nata male, ma anche in fondo qualche rimpianto per quello che poteva essere e non è stato, come ad esempio il rigore che Vicario aveva parato. Squadra osannata che viene sotto la Maratona a prendere i meritati applausi. Nel complesso buon tifo, a tratti più che buono, degli Ultras azzurri, che meritano un bel 7,5. Oggi si festeggiava il ventesimo anniversario dei “Cannoli Azzurri”, encomiabili tifosi azzurri in terra siciliana, presenti quasi sempre, oggi ancora più numerosi. Due gli striscioni a loro dedicati: “Auguri Cannoli Azzurri” e “20 anni di amore e sacrifici 2003/2023 Cannoli Azzurri”. Inoltre è stato esposto lo striscione “Ciao Camala” per un fratello di Parma scomparso giorni fa.

Uno sguardo altrove…: Buon pubblico al “Meazza-San Siro” per l’anticipo del venerdì sera MILAN-TORINO. Considerato giorno e ora, in buon numero gli Ultrà del Toro; sventolano alcuni bandieroni e si fanno sentire, cosa non facile, pur tifando a sprazzi. Come al solito molto buono il tifo dei milanisti: la Curva Sud rossonera sfodera ancora una volta una bella prova, con cori ben coordinati. Esposti gli striscioni: “Comunque andrà, il vostro posto è sempre qua. Diffidati con noi!” e “Achille riposa in pace”. Alla fine è festa rossonera. L’anticipo del sabato alle 18 è LECCE-ROMA. I romanisti ovviamente sono assenti – almeno il settore ospiti è vuoto – per il divieto di trasferta che pende ancora sulle loro teste dopo i famosi scontri coi napoletani in autostrada all’altezza di Badia al Pino (AR) di domenica 8 gennaio scorso. Intanto il gruppo “Fedayn”, che sabato 4 febbraio scorso, subì il furto di striscioni e materiale vario in un agguato teso da una 40ina di Ultras della Stella Rossa, gemellati coi napoletani, si dicono pronti a tentare di recuperare con un blitz programmato a Belgrado il maltolto, magari con l’aiuto di altre tifoserie, come gli Ultras della Dinamo Zagabria, gemellati coi giallorossi. Smentita dagli stessi interessati la voce che i laziali fossero andati a trovare i “Fedayn” nella loro sede al quartiere Quadraro a Roma. Buono, come di consueto, il tifo dei leccesi, che si confermano davvero una buona tifoseria. Durante i primi minuti inscenano una clamorosa protesta: oltre allo striscione fisso “Contro questo calcio!!”, espongono gli striscioni, su tre piani, “Liberi di viaggiare”, “Liberi di scontrarsi”, “Ultrà Lecce”, accendendo numerosissime torce. Bello lo stendardo “Ridotti a stozze”. L’1-1 finale soddisfa più il Lecce che la Roma.

Si gioca all’’Olimpico’ per l’anticipo del sabato sera in una fredda serata LAZIO-ATALANTA. Come di consueto buono il tifo della Nord, con il contributo del Parterre di Tribuna Tevere. Bellissimo lo sventolio degli striscioni, anche se va detto che il tifo laziale si affievolisce con l’andare dei minuti, complice una Lazio per niente bella. Piuttosto numerosi e colorati gli atalantini, che si sentono raramente, ma che nel finale si scatenano festeggiando un’importantissima vittoria che li porta al terzo posto, seppur in coabitazione con Milan e Roma. Piuttosto pochi i sassolesi alla “Dacia Arena” per il lunch-match UDINESE-SASSUOLO, anche se cercano di farsi sentire i loro numeri li condannano a un tifo non all’altezza della Serie A e della loro squadra, che strappa l’ottavo punto in 4 partite. Il tifo udinese è invece quasi incessante, da prima del via fino a fine gara. Ma dopo il triplice fischio la Curva Nord perde la pazienza e fischia la loro squadra, che deve scusarsi e lanciare un po’ di magliette per cercare una riappacificazione. Mister Sottil non capisce i fischi, dati i 30 punti in classifica. 20.912 gli spettatori ufficiali. Si gioca alle 15, unica partita in programma oggi a questo orario, BOLOGNA-MONZA, davanti a un buon pubblico: 21.692 spettatori ufficiali. I monzesi riempiono buona parte del settore ospiti, fanno un tifo più che buono e alla fine fanno festa grande per l’ottavo risultato utile consecutivo che li porta a 29 punti. Eseguono una bella sciarpata e sono molto colorati con bandieroni e belle pezze. Bellissima per contro la sciarpata iniziale dei bolognesi, accompagnata dal grande sventolio dei bandieroni, con alcuni fumogeni accesi. Larghi vuoti a Torino per JUVENTUS-FIORENTINA, gara delle 18. Come tante tifoserie hanno fatto quest’anno all’Allianz Stadium’, assente anche la tifoseria gigliata, per il solito motivo che per comprare il biglietto nel settore ospiti dello Stadium bisogna registrarsi online sul sito della Juve, ed inoltre devono essere “denunciati” anche bandiere, bandieroni, striscioni, stendardi e non si può sostare in balaustra. Presente peraltro qualche tifoso fiorentino non organizzato, ma il loro tifo ovviamente non è giudicabile. Tutto sommato buono quello juventino. La Sud bianconera oggi sembra avere voglia di tifare, almeno la parte inferiore. Presenti molte “pezze”, tra le quali citiamo i tanti tricolori, su uno impresso “20100”, nella zona dei “Viking”, “Andria 2003”, “Trani presente”, “Alberto vive”, “Ragazze andriesi”, Barletta presente”, “Brindisi presente”, “No cicchetto no party”, “58016”, “Manu e Enrico con noi”, “Indomiti”, “+39 rispetto”, “In cerca di coccole”, “Istria”. Alla fine lo stadio fa festa.

Circa 50mila gli spettatori al “Maradona” per il posticipo domenicale NAPOLI-CREMONESE. Grigiorossi presenti in circa 200, veramente da elogiare, soprattutto per la situazione di classifica veramente drammatica, mai una vittoria. Bandiere di ogni genere, grandi e piccole, in Curva B, priva dello striscione “Ultras”, come priva di tutti gli striscioni è la Curva A, come sempre dopo i famosi scontri dell’8 gennaio scorso coi romanisti. Tifo buono ma non trascendentale, migliora verso la fine col classico coro “E se ne va la capolista se ne va…”. L’intero stadio fa festa nel finale per una vittoria che li avvicina ancora di più allo Scudetto. Scritte sui muri cittadini riguardo l’agguato teso dai serbi gemellati della Stella Rossa ai “Fedayn” nel dopo Roma-Empoli: “08-01-23 giornata storta”, “Fedayn Roma la “morte” è dietro…l’’aiuola”. Bandiera della Serbia in Curva B, proprio accanto allo striscione “Fedayn Napoli”. Striscione in centro città firmato Curva A: “In eterno Famoso Ciccio vive”, grande ultrà catanese scomparso. Per il posticipo del lunedì alle 18,30 va in scena HELLAS VERONA-SALERNITANA, presenti circa 20mila spettatori, coi campani che sono diverse centinaia, davvero in buon numero vista la collocazione infelice della partita, ma il loro tifo è un po’ altalenante e non incide molto; insomma, per la verità deludono un po’. Le due tifoserie si mandano a quel paese. Bello il secondo tempo dei veronesi, davvero convincente, col primo magari in tono minore. Cori davvero belli avvolgenti, soprattutto nel finale, quando l’incitamento della Curva Sud, con la squadra in difficoltà per gli ultimi assalti della Salernitana alla ricerca del pareggio, tocca vette eccellenti di tifo. Alla fine arriva per loro una importantissima vittoria che permette agli scaligeri di accorciare a -2 sullo Spezia quart’ultimo e a -4 sulla Salernitana stessa.

Il posticipo serale del lunedì è SAMPDORIA-INTER. Tanti gli interisti presenti, che occupano buona parte del settore ospiti, facendosi sentire però solo a sprazzi, nei momenti, assai rari, di silenzio dei sampdoriani, che stasera sono davvero il dodicesimo uomo in campo. Bella la fumogenata e la classica sbandierata all’ingresso delle squadre in campo. Poi un tifo pressoché incessante per tutto il tempo, bellissimo. Come lo striscione “Finché i tifosi della Sampdoria canteranno non ci saranno problemi per il futuro”, esposto in balaustra, in Gradinata Sud, durante il primo tempo, una delle famose frasi del Presidente dello Scudetto Paolo Mantovani, petroliere scomparso nel 1993 a soli 63 anni, amatissimo dai doriani. A inizio del secondo tempo il coro “Uomo di merda Ferrero uomo di merda”, mentre nel frattempo invece in balaustra, al centro, era comparso uno striscione su di lui e un grosso “Vattene”, a sottolineare la differenza tra i due personaggi. Presente la pezza dei fratelli parmensi “Curva Nord Matteo Bagnaresi”. Lo 0-0 finale scontenta di più l’Inter.

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