Anche Mister Pasquale Marino è in attesa, come tutto il mondo del calcio, di sapere se la stagione potrà riprendere oppure se sarà decretata la fine anticipata. Arrivato sulla panchina azzurra a fine gennaio, dopo un mese e mezzo la sua stagione si è fermata e adesso il Mister parla del momento che stia vivendo e della sua squadra attraverso un intervista al quotidiano “Il Tirreno”.

“Quando si parla della voglia di riprendere presto è perchè, quando succederà, sarà un buon segno per tutti. Purtroppo al nostro paese, al mondo, sta succedendo una cosa molto più grande di noi e il problema non è certo il calcio che si è fermato. Magari fosse così.”

Secondo lei quando si potrà davvero cominciare a giocare?

“Non saprei. Spero presto, ripeto, ma non è certo un allenatore a poterlo dire. Ce ne sono anche troppe di persone del calcio che parlano.”

In che senso?

“Che leggo e sento troppe chiacchiere sulla ripresa o sullo stop definitivo. Spesso mi sembrano dettate dalla voglia di curare il proprio orticello, ma oggi è assurdo pensare di anteporre le questioni personali o private al dramma che tutti stiamo vivendo”

L’Empoli e Marino come la stanno vivendo?

“Cercando di lavorare per quanto è possibile per farci trovare pronti ad ogni evenienza. Il grosso, ovviamente, spetta ai nostri preparatori, perchè non puoi agire sulla tattica via Skype, per quello serve il campo. Io mi collego tutti i giorni per salutare i ragazzi, parlare con loro.”

Come stanno?

” La reazione del gruppo, per quanto possibile in una situazione del genere, è stata ottima. I ragazzi fanno quello che gli viene chiesto, sono attenti e tutti non vedono l’ora che si possa tornare in campo.”

Questo stop forzato in che momento è arrivato?

“L’Empoli viaggiava nella direzione giusta. Con una piccola flessione secondo me legate a qualche infortunio e alle partite ravvicinate. Soprattutto nell’ultima parte, quella col Trapani, qualcosa ci è mancato ma se devo tracciare un bilancio provvisorio devo dire che dal giorno del mio arrivo ho sempre avuto risposte importanti. Non era semplice risollevarsi dal periodo nero, ma i ragazzi c’erani riusciti e anche in poco tempo. Potevamo solo crescere.”

In effetti, almeno sotto la sua gestione, solo con Pordenone e Trapani le cose non sono andate benissimo.

“Hanno influito tante componenti ma sostanzialmente ritengo che siano state due partite diverse. Segnate anche dagli episodi.”

Eppure anche il rendimento in trasferta sembra indicare che l’Empoli soffra un po’ quando deve fare la partita..

“L’Empoli cerca sempre di fare la partita, in casa e fuori. A volte può essere meno brillante. Ma è una squadra che ha voglia di migliorarsi sempre ed è questo l’aspetto più importante.”

Come s’immagina la ripresa se e quando ci sarà?

“Sarà una sorta di mini-torneo in cui può succedere di tutto. Ma l’Empoli ha un organico che ci permette di schierare due squadre e non ha timori. Deve arrivarci nel miglior modo possibile, questo si, ma poi farà la sua parte. Ne sono sicuro.”

Tutto sta ad arrivarci.

” Ci aspetta un’ estate calda, questo è sicuro. Che si giochi o che non si giochi. In entrambi i casi ci saranno contenti e scontenti, ma dobbiamo essere pronti ad accettare tutto quello che le autorità, a partire da quelle sanitarie, ci diranno di fare.”

Ad oggi, insomma, non ci sono certezze

“Una si. Il coronavirus ci segnerà tutti.”

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