Adagio

Dopo la straordinaria vittoria di Reggio Emilia, la parola d’ordine è non farsi prendere da facili quanto affrettate esaltazioni. Piedi ben piantati a terra per puntare dritti verso un obbiettivo che, fino a un mese mezzo fa, sembrava una chimera irraggiungibile. La presenza di una figura pragmatica, concreta, realista, poco incline a effimeri voli pindarici come mister Davide Nicola, rappresenta una garanzia in questo senso. Contro il Sassuolo è arrivato il sesto risultato utile consecutivo. La terza vittoria nella gestione del tecnico piemontese. La più bella dal punto di vista emozionale. Al fotofinish del match si è materializzata l’incornata di Simone Bastoni, su sontuoso calcio piazzato di Marin, per mandare in estasi i supporters azzurri, accorsi in gran numero al Mapei Stadium. Al di là dell’importanza dei tre punti, addirittura clamorosa nell’economia del torneo – con sette squadre adesso alle spalle degli azzurri – resta da sottolineare l’ebbrezza di un istante che ha regalato una soddisfazione immensa alla tifoseria empolese. Non tragga in inganno il gol del successo arrivato in pieno recupero. I tre punti sono stati ampiamente meritati sul piano della qualità e della volontà. E anche su quello della capacità di capitalizzare nel migliore dei modi le palle inattive. Noto tallone d’Achille azzurro tramutatosi in una risorsa inaspettata.

Scherzo

È quello che gli azzurri hanno beffardamente giocato al grande ex Alessio Dionisi. Il tecnico amiatino, dopo aver condotto l’Empoli in serie A al termine della stagione 2020-21, decise di assecondare le proprie ambizioni professionali e economiche piantando in asso sul più bello la società azzurra per sposare l’apparentemente più fascinoso progetto Sassuolo. Una scelta tanto legittima quanto discutibile nei modi in cui fu posta in essere. Quasi tre anni dopo l’Empoli, sedotto e abbandonato all’epoca dal tecnico di Piancastagnaio, ha presentato il conto con gli interessi. Non si è limitato ad assestare al Sassuolo una sconfitta che rischia di diventare seriamente pericolosa per gli emiliani, ma ha provocato il bruciante esonero di Dionisi, costringendolo adesso a riformulare il proprio percorso di crescita professionale. È come se, in una sorta di contrappasso dantesco, la società di Fabrizio Corsi, nei confronti di Dionisi, avesse dato voce alle parole utilizzate da Francesca da Rimini nel V Canto dell’Inferno: “E il modo ancor m’offende”. Sì l’Inferno: quello dove sembrano essere piombati Pinamonti e compagni.

Allegro

In realtà la vittoria conquistata in terra emiliana “rischia” di rivestire un’importanza fondamentale per i ragazzi di Nicola. Lungi dall’essere già in salvo, l’Empoli è tuttavia consapevole che, da poco più di un mese, è iniziato un campionato nuovo di zecca che sta offrendo soddisfazioni inaspettate. In netta discontinuità con quanto espresso sino a metà gennaio, più somigliante a un calvario che a un progetto tecnico quantomeno credibile, capitan Luperto e soci si sono splendidamente ritrovati sul piano del carattere e della fisionomia tattica. I correttivi in corsa del mercato di gennaio – da Cerri a Niang, passando per Zurkowski – sono stati tutti centrati e funzionali alle idee del neo mister Nicola. Che si tratti di un prudente 3-5-2 o di un più propositivo 4-3-3, quello che fa la differenza è l’atteggiamento. Possiamo dirlo: il vero e proprio coniglio dal cilindro lo ha estratto la società quando ha chiamato in sella l’ex allenatore di Crotone e Salernitana. Un inguaribile ottimista, un visionario forse, che ha accettato di sfidare sé stesso in un’impresa che, da proibitiva, sta diventando clamorosamente alla portata.

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22 Commenti

  1. Nicola è entrato nella testa dei giocatori, come nel cuore dei tifosi…. avevamo bisogno di un Personaggio così per risorgere e questo credo che abbia fatto bene anche al Pres. data l’esultanza a fine gara (esultanza da momenti topici e non comune)…. non so come finirà questa stagione, ma sarei molto contento se questa esperienza potesse continuare anche in futuro….

    • Nicola non resterà se avrà una mezza possibilità altrove.
      Sa che non c’è nessuna base solida avendo praticamente 5/6 prestiti titolari ogni partita (sabato addirittura 7) e che gli acquisti arriveranno come sempre l ultima settimana di agosto.
      Si guarderà intorno appena finirà la stagione e rimarrà, come zanetti, solo se non ha nient’altro.

      • Stai facendo una previsione catastrofica. Vediamo intanto il risultato finale della classifica, e quello che dirà lui….Insomma: godiamoci un po’ il fatto di avere 7 squadre sotto di noi.

        • Non c’è nessuna previsione catastrofica ma semplicemente il ricordo di come sono andati gli ultimi mercati estivi.
          Quindi a meno che arrivi un presidente che butta 20 milioni per fare la squadra oppure un ds calcisticamente competente che conosce i giocatori a differenza di questo l andamento sarà lo stesso degli ultimi 2 anni.
          Anzi peggiore visto che i giocatori su cui fare cassa sono quasi finiti.
          E nicola non mi sembra il tipo che sposerà questa linea.
          Oppure pensi che zanetti l estate scorsa se avesse avuto tra le mani un monza, un sassuolo o un udinese sarebbe rimasto?

          Poi si sono discorsi futuri visto che per la salvezza ci sarà da sgomitare.

          • Gli ultimi 2 anni ci siamo salvati in A (non conto quello in corso).
            Se a te sembra catastrofico ok.

      • E se resta tanto prima di dicembre lo fanno fuori perché come è bravo ad entrare in corsa, non lo è da inizio stagione
        Pertanto al momento ringraziare e cambiare

  2. I correttivi di gennaio sono le mancanze di giugno.
    In aggiunta l’energia del nuovo tecnico ha contagiato tutti perchè, Nicola odia i tiepidi

  3. Sono d’accordo con Andre.
    Nell’ordine anche Giampaolo e Dionisi non furono confermati per questo motivo.
    Se la società fa un certo progetto di crescita, il mister rimane, altrimenti andrà via come gli altri.
    Secondo me è da sviluppare l’area scouting.

  4. Ma ce l avete con questa crescita. A me sembra che la serie A sia molto delineata economicamente e non c è possibilità di crescita ulteriore. Il prossimo step oltre la salvezza è metà classifica fissa cin uno sguardo nella colonna dx. Cioè quello che fanno Torino Bologna (tranne quest anno) genoa e Monza. In pratica triplicare i fatturati (impossibile aumentare gli incassi tv che pagano a grandezza piazza) e quindi aumentare di parecchio gli stipendi x convincere i giocatori a,venire da re piuttosto che a Genova o Torino. Oppure avere la famiglia Berlusconi che butta. Secondo voi è possibile questa crescita? Non scherziamo. In questo contesto Nicola come Dionisi o altri se trovano che gli dà 1,5 milioni di euro se ne andrà dove gli danno di più. È sempre stato così. Sennò rimarrà un altro anno e si riprova. Ma noi più di così non si potrà fare. Poi che c entra la critica al singolo mercato va fatta. Iniziare la stagione con un attacco come quello di settembre è stato un errore importante, ma al massimo noi si può mantenere la categoria. Punto fine.

    • C’è chi lotta per lo scudetto e non ce la fa, chi per salvarsi e non ce la fa, chi per lo scudetto e ce la fa e chi per salvarsi e ce la fa … ecco … e bene mettersi nel capo che per noi la salvezza equivale ad uno scudetto ed a permetterci tutte le volte di giocare contro Inter, Milan, Juve, Napoli, Roma, Lazio, Atalanta, Fiorentina e anche contro qualche altra buona squadra … se c’è chi crede che si possa arrivare a giocarsi l’Europa ogni anno (perchè è chiaro che arrivare 13/14 esimi o 8/9 cambia poco se si parla a livello di grande crescita) … probabilmente non ha capito che facendo il passo più lungo della gamba non solo retrocedi, ma poi fai la fine di altre squadre che nemmeno si sa in che campionato giocano se non vai a vedere su Internet. Purtroppo sei costretto a vendere i pezzi migliori ogni anno … mi pare che si dovrebbe averlo capito ormai … e mi auguro che chi la pensa così non venga tacciato di essere un Monteboriano … parola che troppo spesso esce in commenti davvero ridicoli …………….

  5. La crescita che intendo io non significa arrivare dodicesimi anziché quattordicesimi.
    Non mi interessa.
    Intendo crescere nella programmazione, nell organizzazione, nelle competenze interne.
    Che poi limitandosi strettamente ai risultati basterebbe poco in questa serie A mediocre piena di incompetenza per migliorare.

    • A ridaje con questa menata della Serie A mediocre, mediocre quanto ti pare ma che intanto la IFFHS (ripeto, non il giornalaio sotto casa) ha classificato come miglior campionato nel 2023 e che ha ancora 7 squadre su 7 in corsa per l’Europa (e diciamocelo: l’Inter è attualmente tra le migliori cinque squadre al mondo e può puntare al colpo grosso; le tre italiane in Europa League hanno tutte potenzialità da finale, Milan in primis; la Fiorentina è un top team in Conference)…è proprio da italoide meglio il dover per forza denigrare i nostri prodotti, poi però mai che ti rispondessero DOVE c’è più qualità e competenza (la Liga del Barcellona che non riesce a imporsi sulla NONA in campionato? La Bundes del Bayern che rischia di non passare il turno contro l’OTTAVA? La Ligue 1 dove un Empoli qualunque potrebbe tranquillamente giocarsi l’Europa?).

      Forse è il caso di cominciare a vedere la realtà delle cose e capire che in un calcio dove pure squadre minori, ma dalle piazze importanti, attirano fondi stranieri miliardari (per rimanere in Italia penso a Parma e Palermo, guarda caso in merito non hai risposto), riuscire ad ottenere risultati come quelli ottenuti dall’Empoli negli anni non può essere frutto del caso o di fortuna, ma di competenza e organizzazione.

      E sempre rimanendo in Italia, com’è che il fantomatico Lecce, plasmato da quel fine intenditore di Corvino, a febbraio è sotto il derelitto Empoli dell’incapace Accardi, con tanto di UNA partita vinta in cinque mesi (grazie Fiorentina)? Lo stesso Corvino che ha fatto di un Piccoli, qui denigrato all’inverosimile, una pedina fondamentale del proprio scacchiere?

      Misteri di Andre.

      • Ancora tu.
        Sei ossessionato o sei fr..io.
        Una delle due.
        Ma a me cosa me ne frega se le squadre migliori vanno avanti nelle coppe (che poi è successo l anno scorso e basta).
        Io parlo del livello generale.
        La quota salvezza da anni ormai si attesta a malapena sopra i 30 punti. Quello è il nostro campionato e trionfa la mediocrità.

        Sul lecce ti risposi l altro giorno.
        Con quel monte ingaggi dovrebbero essere ultimi staccatissimi.
        Loro hanno intrapreso una strada rischiosa ma nobile che è quella degli acquisti nei mercati minori e di avere tutti giocatori di proprietà. C’è un idea di calcio chiara.
        Anche se retrocedono (per me no) cascano in piedi.

        • Sei talmente mentecatto che tiri pure fuori offesucole da maschio beta.
          Come se poi essere froci dovesse essere un male.
          Il male è essere idioti come te.

          Sul Lecce avrai risposto, su Parma e Palermo no, pirla.

  6. Però Andre bastano 30 punti perché il divario tra le 3 fascie è enorme. Chi lotta x la salvezza fa pochi punti cin le prime 12 13 della classifica è alla fine è una lotta tra di loro nelle ultime 7 8. Quindi non è mediocrità è potere economico.

    • Appunto ormai qui ci si accontenta della mediocrità sapendo che basta poco.
      E il pre. sidente che di calcio sicuramente capisce lo ha capito e sfrutta la pochezza di questa serie A.
      Ma non sempre ti può andare bene.

  7. Se le “grandi” del campionato stanno andando avanti nelle coppe è lampante che il livello di queste squadre è molto buono viste le squadre europee di gran qualità che ci sono, ma se son forti le varie, Inter, Milan, Napoli, Fiore etc. etc. come possono essere additate di mediocrità altre piccole o medie realtà del campionato, quando un Empoli si permette di vincere a Napoli, Firenze, pareggiare a Torino con la Juve, oppure un Udinese vincere con la Juve, un Sassuolo vincere con la corazzata Inter etc. etc. etc. etc. etc. Questo vuol dire che il campionato Italiano ha molta più qualità di quello che qualcuno crede. Che poi ci siano 2, 3, o 4 squadre mediocri su 20, questo esiste in tutti i campionati del mondo. Ma occhio, perché in Italia, la prima in classifica a volte perde anche contro l’ultima, cosa che negli altri campionati ben difficilmente accade. Secondo me invece ci son tifosi che non si rendono conto di quello che ha fatto questa società con al comando il C. o. r . s. i e si pensa che sia scontato e dovuto il barcamenarsi tra A e B per tutti questi anni. Poi non tutte le ciambelle riescono etc. etc., ma nessuna squadra azzecca sempre tutti gli acquisti e chi ha meno possibilità di investire è lampante che ne azzecca meno di chi può permettersi di spendere di più (ma spesso vanno fuori e di parecchio dai parametri di spesa).

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