Quattro chiacchiere con… Tim Bacon, tifoso azzurro d’Oltremanica

Tim Bacon è un ragazzo inglese di 32 anni che tifa Empoli. La sua passione è nata quando era poco più che un bambino, quando trascorreva le sue vacanze qui in Toscana. Ieri era presente sugli spalti di Wembley, per tifare Italia, la seconda nazione del suo cuore. Lo abbiamo intervistato per parlare con lui della passione per gli azzurri e degli auspici per il prossimo anno.

Ciao Tim! Ieri sera ti abbiamo visto a Wembley a tifare Italia. Come mai questa passione per il nostro paese?
Sono venuto in Italia per molti anni. La mia famiglia possiede una casa a Cascianella, in Garfagnana. Così ho passato molte estati in Toscana. Sono un grande appassionato di calcio e io e mio padre Nick abbiamo deciso di seguire l’Empoli. È una squadra che assomiglia molto al Southampton, per cui faccio il tifo qui in Inghilterra. Una buona “Academy” ma ha perso molti grandi giocatori.

Come è nato il tuo tifo per l’Empoli?
Ho cominciato a seguire l’Empoli dal momento che era il club più vicino al luogo dove facevo le mie vacanze. E poi, sinceramente, non mi è mai interessato tifare squadre titolate, come la Juve. L’Empoli era la squadra giusta al posto giusto e, come ho detto, era molto simile al mio Southampton. Ricordo ancora i primi calciatori azzurri, Di Natale, Saudati e Rocchi!

Quante volte hai seguito l’Empoli dal vivo?
Sono venuto quattro volte al Castellani, in più ho fatto due trasferte, a Bari e a La Spezia. Speravo di poter venire qualche volta la scorsa stagione, ma a causa delle restrizioni anti-Covid ho dovuto rinunciare. Spero che il prossimo anno sia consentito viaggiare, mi piacerebbe tornare per qualche tempo a vedere partite in casa e fuori. E poi vorrei rivedere alcuni amici tra i tifosi azzurri.

Hai seguito l’ultimo campionato? Quali sono state le tue impressioni?
Sì, ho seguito l’ultima Serie B e sono rimasto molto soddisfatto dall’andamento, naturalmente. Non era facile centrare la promozione, ma la squadra ha lavorato duro ed è riuscita a ottenere un grandissimo obiettivo.

Cosa ne pensi del ritorno di mister Andreazzoli?
Credo che Andreazzoli sia la persona giusta. Conosce l’ambiente e alcuni giocatori. In più sa perfettamente cosa vuole la società e cosa vogliono i tifosi, ossia vedere un bel calcio. Sono ottimista e penso che ci siano i margini per centrare la salvezza in un campionato comunque molto difficile.

La società ha detto chiaramente di voler puntare sui giovani. Sei d’accordo?
Sì, sono convinto che sia la scelta giusta. In Inghilterra vedi molti giocatori giovani nelle varie squadre. Loro sono il futuro. Hanno sempre qualcosa da dimostrare e niente da perdere. Anche dal punto di vista economico è una scelta saggia, perché l’obiettivo deve essere quello di far crescere i giocatori per poi venderli e ottenerne il maggior profitto. È sempre stata una peculiarità dell’Empoli e ci permetterebbe di auto-finanziarci per futuri investimenti.

Parlavi del tuo paese l’Inghilterra. Secondo te perché all’estero i calciatori giovani giocano di più? Questione di mentalità?
In Italia c’è un po’ troppo timore nel rischiare di far giocare i giovani. Dovrebbero metterli alla prova, mostrare maggiore fiducia in loro. Spesso i giovani sono senza paura. Probabilmente il mancato utilizzo è dovuto al fatto che in Italia si pensa ancora, innanzitutto, a non subire gol. Per cui è più facile affidarsi a calciatori più esperti, sopratutto in difesa.

E allora speriamo di rivederti presto al Castellani!
Lo spero anch’io! Saluto tutti i tifosi azzurri!