Adagio
Il turno successivo alla sosta delle nazionali ci restituisce un Empoli in grado di fronteggiare efficacemente un avversario solido e ambizioso per la categoria come lo Spezia di Luca D’Angelo. Lontana parente della squadra fragile e disordinata vista a Reggio Emilia, la squadra azzurra non si è scomposta di fronte al vantaggio spezzino dimostrando di possedere quelle dosi di carattere e reattività capaci di riequilibrare la gara. A detta di tutti, un match dai due volti: meglio lo Spezia nel primo tempo, meglio capitan Ignacchiti e compagni nella ripresa. A dire il vero, nel finale sono stati proprio i bianconeri liguri a rendersi maggiormente pericolosi ma i ragazzi di mister Pagliuca hanno saputo arginare il ritorno degli avversari con ordine, forti anche di un Fulignati che appare sempre più un lusso per la categoria. I lavori in corso azzurri vanno avanti con fiducia. Permangono alcuni aspetti da limare in termini di concentrazione e lucidità sui quali deve intervenire il tecnico di Cecina. Leggi alla voce: ingenuo fallo di Yepes che ha provocato ancora una volta il rovinoso intervento del VAR con conseguente rigore per gli avversari.
Andante
Questo inedito Empoli, per certi versi tutto da scoprire, non è privo di organizzazione e qualità. Manca semmai una sorta di autodisciplina da perfezionare nei momenti salienti dal match, in modo da evitare certi errori grossolani che possono pregiudicare tutto il lavoro. È accaduto a Reggio Emilia e avrebbe potuto verificarsi anche contro lo Spezia se gli azzurri non potessero disporre di un giovanissimo Re Mida in grado attualmente di tramutare in oro tutto quello che tocca. È un periodo luccicante per Bohdan Popov. L’Empoli ha imposto all’attenzione generale un gioiellino da custodire con cura. Quattro gol in poco più di due partite e mezza. Un exploit inimmaginabile alla vigilia ma frutto del fiuto che da sempre contraddistingue la società di Fabrizio Corsi. Ci sono momenti in cui la palla non va dentro neanche con le mani e altri in cui qualsiasi traiettoria di tiro finisce alle spalle del portiere avversario. Gli azzurri si godono così il ragazzo ucraino sbocciato all’improvviso e attendono di buttare nella mischia Nasti e Pellegri. Due elementi in grado di offrire soluzioni di alto livello per la categoria.
Allegro
Oltre a Popov, l’Empoli può fregiarsi di altre certezze emerse in questo spicchio inaugurale di torneo. Detto di Andrea Fulignati, figliol prodigo in grado di rinverdire in salsa azzurra la parabola omonima, il team di Pagliuca sta valorizzando al meglio Salvatore Elia. L’esterno ex Spezia, abile sul piano propositivo quanto funzionale su quello tattico, si sta mettendo in luce come un potenziale crack per la categoria. Suo l’assist che ha permesso a Popov di esibirsi in una splendida torsione meno casuale e fortuita di quanto possa apparire a prima vista. Matteo Lovato si sta imponendo come leader caratteriale della retroguardia azzurra. Alla soglia dei 26 anni, l’ex Salernitana può imprimere una svolta decisiva alla sua carriera. Buono anche l’impatto dell’ultimo arrivato Andrea Ghion, raffinato sul piano tecnico quanto illuminato per senso della posizione e disciplina tattica. La squadra di mister Pagliuca deve ancora affinare la propria identità e sviluppare al meglio le proprie risorse ma quest’alba del torneo, al netto di alcune incertezze e ingenuità, sta a poco a poco diradando le foschie che inevitabilmente gravano su un progetto tecnico totalmente inedito.














Vediamo che succede a Pescara, squadra molto simile alla Reggiana….
“Lontana parente della squadra fragile e disordinata vista a Reggio Emilia”
Non sono d’accordo, eravamo padroni del campo e causa errori dei singoli abbiamo mandato all’aria la partita.
Giusta disamina. A Reggio eravamo padroni del campo. E i fragili sono apparsi loro, in affanno in 11 vs 9. Noi abbiamo pagato ingenuità singole, grosse, enormi, ma sempre ingenuità dei singoli.
Francamente il test Spezia era molto più provante rispetto a Padova e non me ne voglia Reggiana.
La squadra ha risposto bene e con foga e cuore ha raggiunto un pareggio sacrosanto…. con un pizzico di audacia, si poteva anche far bottino pieno.
A mio avviso Fulignati, Elia e Lovato sono top player per la categoria…. ma altri mi sembrano messi lì tanto per far numero…. Popov ha fatto benissimo, ma ha sempre 18anni e da lui è giusto aspettarsi errori e non che segni sempre…. deve maturare con l’idea di divertirsi a giocare…. comunque un giudizio andrà rimandato a dopo il rientro di Pellegri e Haas, con loro il giudizio (se sono quelli che ci ricordiamo) potrebbe cambiare radicalmente e con esso la prospettiva.
Non c’entra più con l’Empoli, ma è stato un giocatore a cui ho voluto molto bene: Zurkowski….. mi ha fatto male vederlo in quello stato, quasi un ex giocatore…. peccato, perché per lui e forse anche per noi, poteva finire diversamente…. peccato….
Vero, siamo tutti affezionati a Zurko. Ricordiamo però che vista la struttura che ha, col tempo e tanto sudore, magari riesce a riemergere.
Una cosa da migliorare a Pescara sarà l’approccio: sia col Padova che con lo Spezia siamo entrati in campo molli.
Col Padova e Spezia, siamo andati in difficoltà nel primo tempo, perchè contro squadre veloci non siamo in grado di compattarci nel mezzo del campo e subiamo l’iniziativa avversaria; siamo troppo larghi e sfilati; quando poi prendiamo le redini dell’incontro e gli avversari diminuiscono di intensità, l’ampiezza del nostro gioco con gli esterni larghi ci facilità nella fase propositiva; se poi inseriamo Ilie e Shpendi lo riportiamo in avanti ad affiancare Popov, mettiamo in difficoltà chiunque.
Andiamo in difficoltà a centrocampo perchè secondo me non facciamo le preventive…
Le preventive vanno studiate e provate durante la settimana; non penso che Pagliuca non faccia le relative esercitazioni.
Durante la partita, non è che non le facciamo, ma arriviamo sempre in ritardo nel fare le marcature alla ripartenza avversaria; siamo troppo lenti, per di più distanti l’uno dall’altro, e facciamo più fatica a coprire sull’avversario.
A parte la Reggiana che ci ha fatto giocare nel primo tempo, Padova e Spezia ci hanno subito affrontato con ritmi elevati come fece il Lecce l’anno scorso, attaccandoci non singolarmente, ma con un gioco di squadra, da un lato all’altro del campo (e forse, il non finalizzare subito, è stato il loro limite). Ho l’impressione che in B, molte squadre si comporteranno così.