L’ex tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha rilasciato un’intervista nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” nel quale parla anche dell’Empoli.

La chiamata di Corsi a Empoli

“Quasi mi disturbò….stavo in bicicletta. Però mi piaceva l’idea di poter applicare in Serie A quello che facevo nei dilettanti. E’ stata una fortuna. A Empoli ho passato anni bellissimi.”

La chiamavano “nonno”. Colpa di Bennacer?

“Non mi ricordo come nacque. Bennacer prima di andare al Milan mi mandò un messaggio molto bello chiamandomi così, non so se era la prima volta. L’ho sempre trovato un soprannome carino. Sono un buono e credo di aver aiutato tanti ragazzi a crescere. Asllani, Ricci, Baldanzi e compagnia”. 

A Empoli venne a trovarlo Antonio Conte…

“Partì da Torino alle sei di mattina, per evitare il traffico del primo maggio. Rimase tre giorni con noi, pranzando con la squadra come fosse uno dello staff. Ci eravamo già incontrati a Coverciano: lui aveva preso una stanza e mi aveva invitato a fare due chiacchiere. Io, lui e i nostri figli. Condividemmo schemi, idee e valori.”

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10 Commenti

  1. Grazie Mister per tutto quello che hai fatto per i nostri gloriosi colori!.. rimangono scolpiti nella memoria i trionfi (come la cavalcata dalla B alla A, ma anche le sconfitte come quella a San Siro, che hanno il sapore della gloria)

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