Nuova tappa per gli azzurri nel cammino di questo campionato di Serie B, dopo lo stop registrato la settimana scorsa contro il Palermo. Una sconfitta che, come abbiamo avuto modo di dire, non è stata traumatica come quelle che avevano caratterizzato la prima parte di stagione. L’Empoli ha comunque voglia di rimettersi subito sulla giusta carreggiata e, soprattutto, dimostrare che quel ko è stato un semplice episodio. Come raccontato a caldo, gli azzurri sono usciti sconfitti nel punteggio ma non nella prestazione. È chiaro che il risultato principalmente figlio di un paio di errori marchiani nati da situazioni individuali e non da problemi più generali di natura tattica; proprio questo fa capire come la squadra, affidata ormai da diverse settimane ad Alessio Dionisi, debba ancora crescere e migliorare sotto più punti di vista. Tra questi, l’attenzione e la precisione, aspetti che riguardano più il singolo che il reparto. La gara di Castellammare di Stabia, che stavolta non vogliamo definire una prova del nove, può comunque aiutarci a comprendere se i miglioramenti evidenti delle ultime settimane – nei risultati, nei punti conquistati ma soprattutto nel gioco e nella ritrovata affinità collettiva – possano trovare ulteriore conferma. Di fronte ci sarà una squadra che sta bene: la Juve Stabia ha un solo punto in meno degli azzurri ed è reduce da una sconfitta pesante, che ha voglia di cancellare. Sappiamo quanto la formazione di Ignazio Abate, così come negli anni scorsi quella di Pagliuca, faccia del “Menti” un vero fortino. In casa, infatti, le vespe sono ancora imbattute nonostante siano già passate da lì le tre squadre più accreditate alla promozione: Monza e Venezia, fermate sul pari, e il Palermo addirittura sconfitto. Il campo di Castellammare è da sempre insidioso, sia per l’impatto ambientale – con un pubblico caldo e vicino alla squadra – sia per quel sintetico particolare che rappresenta un vantaggio per chi lo conosce ogni giorno. Non a caso, in conferenza stampa, Dionisi ha richiamato la gara di Chiavari, il punto più basso della stagione, ricordando come quel terreno avesse messo in difficoltà gli azzurri, spesso costretti a rinunciare alle proprie trame abituali.
Domani la situazione sarà nuova e, proprio come ha detto il tecnico, bisognerà imparare dagli errori, interpretando diversamente ciò che a Chiavari non aveva funzionato. La sensazione è che la squadra, da quando è tornata sotto la guida dell’allenatore che la portò in Serie A nell’estate 2021, stia facendo passi avanti evidenti. Lo abbiamo già detto ma vale la pena ribadirlo: a un certo punto il negativismo aveva preso il sopravvento, nonostante gli aggiustamenti iniziassero a dare frutti. Uno su tutti: la fase difensiva, che già prima delle tre vittorie consecutive e dei tre “clean sheet” iniziava a mostrare segnali incoraggianti. Poi sono arrivati anche un maggior cinismo in zona gol e una concretezza che oggi rendono l’Empoli il quarto miglior attacco della Serie B, pur essendo la terz’ultima squadra per numero complessivo di tiri. Un dato che racconta attenzione, precisione e crescita. Sarà interessante capire le scelte di Dionisi in vista della gara di domani. La sensazione, come già riportato, è quella di rivedere l’undici che ha iniziato la sfida contro il Bari: non per penalizzare chi è stato schierato con il Palermo – ed è chiaro il riferimento a Ghion e Ceesay – ma perché Degli Innocenti, che veniva da una settimana particolare, e Saporiti sembrano garantire oggi un equilibrio maggiore nelle due fasi. Resta la domanda che ormai da giorni accompagna diversi pensieri: può essere arrivato il momento di vedere Pietro Pellegri dal primo minuto? La sensazione, ma sarà il campo a darci la verità quando verranno annunciate le formazioni ufficiali, è che si procederà ancora con una gestione del giocatore, che sta dimostrando di essere decisivo soprattutto a gara in corso. In una partita come quella di domani, su un sintetico particolare, non è detto che rischiarlo dal primo minuto sia la scelta migliore, considerando anche il recente infortunio. Ciò di cui siamo certi è che Dionisi farà le scelte più giuste, sia per la partenza che in funzione del finale di gara. Con cinque cambi a disposizione, che rappresentano il 50% dei giocatori di movimento, la gestione della rosa può cambiare volto alla partita. Ed è proprio in questa capacità di leggere le situazioni e intervenire al momento giusto che l’Empoli potrà trovare una delle sue armi più importanti.
C’è dunque grande curiosità per la gara di domani, una sfida che si preannuncia ostica e complicata, ma che porta con sé la speranza di vedere un Empoli capace di confermare i progressi e l’amalgama mostrati nell’ultimo periodo. Le qualità non mancano, lo abbiamo detto più volte: adesso serve mettere nuovamente tutto in cascina e riprendere un percorso fatto di continuità e risultati positivi. Siamo ormai agli sgoccioli del girone d’andata: comprese quella di domani mancano soltanto cinque partite al giro di boa, e proprio da lì si potrà iniziare a leggere in maniera più oggettiva e definita il ruolo che l’Empoli potrà recitare in questa stagione. Il passaggio di domani avrà quindi un peso importante, non solo per i punti in palio, ma anche e soprattutto per capire, in un contesto difficile, su un campo ostico, contro una squadra in salute, chi siamo davvero, quanto valiamo e cosa possiamo dare. Una partita che rappresenta un test significativo: un’occasione per misurare la crescita, la maturità e la capacità di adattarsi a situazioni complicate. Sarà un banco di prova non solo tecnico e tattico, ma anche mentale. L’Empoli arriva a questo appuntamento con la voglia di dimostrare che la sconfitta contro il Palermo è stata un episodio e che il cammino intrapreso nelle ultime settimane è quello giusto.














C.o.c.chi ma Ceesay va via per la coppa d’Africa? Sai nulla?
La sconfitta col Palermo, ci ha fatto capire che ad oggi non siamo in grado di affrontare a ad armi pari e a viso sperto, quelle tre o quattro squadre più forti del campionato, soprattutto se sei costretto a schierare un centrocampo che ha fatto acqua da tutte le parti nell’era Pagliuca.
Con lo Stabia, invece, il discorso cambia, ce la possiamo giocare, anche pensando alla vittoria: resta il fatto che dobbiamo sempre schierare un centrocampo adeguato, senza rischiare di mettere in difficoltà la retroguardia difensiva; se poi gioca o Saporiti o Ceesay, per me cambia poco, anche se preferisco il secondo; come quinto di sx, dipende dal tipo di equilibrio che vuoi avere in campo: con Carboni il baricentro è più basso, rispetto a Moruzzi.
Squadra fisica come il Palermo nel sintetico c’è rimbalzato , voglio vedere se si combina la solita partita di Chiavari se vai lì leggero pensando desse superiore si esce piangendo io eviterei di giocare con un centrocampo molle …
un dubbio anche davanti Pellegri non e pronto…
Se si guarda le quote scommesse (per quello che possono valere), partiamo sfavoriti: occorre equilibrio e concentrazione fin dall’inizio della partita.
Fiorentina
Pisa
Empoli
Carrarese e
Arezzo
Finissero ora i campionati, avremmo una B con 5 toscane.
Partita non semplice ma con tanti stimoli: sul sintetico occorre velocità, compattezza, capacità di pressare e di saper ripartire, grande concentrazione. Loro in casa hanno costruito la loro classifica e tutti sono andati in difficoltà, Palermo compreso. Sarà una prova importante ma bisogna avere fiducia perchè un risultato positivo è alla nostra portata
Sul sintetico serve solo una cosa: avere buona tecnica, ovvero passaggi precisi.
A me non sembra che soprattutto Degli Innocenti dia maggiori garanzie rispetto a Ghion tutt’altro. Ghion a mio parere e’ molto più rapido e vario nell’impostare il gioco. Poi per carità ognuno ha le sue opinioni.
Insieme no?
L’articolo mi trova concorde in molti aspetti…. Entella era sintetico, ma anche Avellino… quindi dipende come si scende in campo e quanta voglia c’è di andarsi a prendere il risultato.
Pellegri è un lusso per la B ed è un lusso per noi, ma è un giocatore (la sua storia fisica parla chiaro) che va gestito, spero che lui capisca che può essere determinante il 30 minuti come in 90… è Nasti che deve capire che le occasioni stanno per finire…. occorre ridurre al minimo gli errori individuali!!!!
va bene ma gli errori marchiani dell’uno o dell’altro centrale, si verificano troppo spesso. questo rischia di inficiare tutto il resto. Non è un aspetto secondario
Nelle ultime 3 partite prima delPalermo, la crescita sia di Obaretin che di Guarino era stata però evidente e la difesa non aveva subito e anche un goal segnandone ben 9. Segno che con un pò di attenzione in più la difesa non è così scadente come alcuni pensano o credono. Non ddimntichiamo che parliamo comunque di due difensori giovanissimi e che mancano sicuramente ancora di quell’esperienza necessaria in un campionato dove ci sono marpioni e pochi giocatori davvero tecnici. Qualche sbaglio è da mettere in conto nella loro crescita!
Mi spieghi che crescita ha fatto Obaretin?
Quello che fa lui in campo lo potrei fare anch’io: basta passare la palla al portiere o al centrale almeno 19 volte…
Tanto quest’ anno non hai da salire, ma da costruire.
Non c’è dubbio che il cammino casalingo della Juve Stabia è un buon cammino. Unica squadra imbattuta del campionato tra le mura amiche. (Ma anche noi eravamo imbattuti, quindi……) Segna in media un goal a partita ( 7 in sette incontri ) e perciò non proprio un attacco da temere in maniera particolare, ma sempre parlando di turni casalinghi i goal sul groppone per loro sono stati soltanto 3. Un’altra opportunità per capire cosa faremo da grandi dopo che quella con il Palermo ci ha visto tirare il freno a mano sotto il profilo del risultato. Credo che il miglior modo per affrontarli sia quello di giocare con un solo trequartista (Saporiti o Ilie) e due punte davanti (qui ci si può sbizzarrire con le ipotesi di chi schierare e non da ultimo chissà che non si possa partire con il doppio centravanti ( Pellegri-Nasti, Nasti-Popov o Popov-Pellegri). Sulla sinistra, rinunciare a Moruzzi, in questo momento non avrebbe davvero senso!