Saper trasformare un problema in una opportunità è sicuramente indice di bravura. Questo è esattamente quello che è successo per il delicato ruolo del portiere ad Empoli, nella stagione in cui veniva a mancare colui che ha scritto la più grande pagina di storia. Sostituire Vicario era compito arduo, ma la società ha sempre avuto le idee molte chiare da questo punto di visa. Senza volerci prendere meriti, noi già sul finale dello scorso campionato avevamo fatto un preciso nome su chi potesse essere il nuovo portiere azzurro. Vero che durante l’estate poi sono arrivate alcune altre possibili piste, ma l’indirizzo era sempre quello, e quello è arrivato: Elia Caprile.

Purtroppo però Caprile si può definire tutt’altro che fortunato. Andando oltre quell’errore che di fatto è costata la gara con il Verona, il veronese si è andato ad infortunare nella settimana che lo avrebbe visto in porta a Monza. Gara che sarebbe dovuta essere il suo riscatto, un pò come successo anche a Vicario. Questo stop, ma non raccontiamo niente che non si sappia, ha fatto prendere una decisione alla società, visto che su Perisan non c’era la fiducia per investirlo del ruolo di primo. E la scelta è caduta su uno di quei profili che era davvero difficile da poter ipotizzare in un ipotetico toto-portiere. Berisha aveva giocato la sua ultima partita il 30 maggio del 2022, poi per tutta la stagione 22/23 è stato spettatore non pagante del Torino, un destino che non sarebbe cambiato in questa stagione.

L’Empoli, nella figura di Pietro Accardi, è andato lì, è andato a bussare alla porta di un portiere che si era saputo ben distinguere in passato e che sicuramente fosse in cerca di riscatto e rivincite. Certo, l’avvio di stagione non era certo in discesa, con prima la Juve e poi la Roma. Ma già nella gara con i bianconeri, seppur persa, aveva già fatto intravedere alcune positività che be facevano sperare. La gara con la Roma non può certo essere presa valuta per un giudizio oggettivo, giudizio che invece dalla gara successiva è andato in crescendo. E di gara in gara l’albanese ex Atalanta ha messo dentro quella sicurezza che diventa cardine per tutto il pacchetto arretrato. Ci eravamo interrogati, con il rientro in gruppo di Caprile se potesse esserci un nuovo avvicendamento. Al momento sembra non essere preso nemmeno in esame un ballotaggio, Berisha si dimostra portiere affidabile ed Andreazzoli ha trovato lui a difendere la porta. E quella di Berisha è davvero una situazione, con anche un pizzico di fortuna visto che il mercato era ancora aperto, di come una grossa negatività si è potuta trasformare in opportunità.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

11 Commenti

  1. Il profilo di Berisha corrisponde al tipo di portiere che andava preso subito.Il destino in questo caso ha voluto metterci lo zampino.Caprile sarà un grandissimo portiere,ma non tutti i giocatori hanno la stessa velocità di adattamento.Alla fine fare il secondo ad un portiere più esperto,potrà essergli di beneficio.

  2. Capri.le a gennaio andrà via se Berisha continua così. Capri.le ha bisogno di giocare ma anche l’Empoli a bisogno di fare il proprio interesse e le due esigenze non collimano al momento.

  3. Esatto. Non avendo un prodotto nostro da far sbocciare chi se ne frega di Caprile. Finché Berisha fa bene è giusto giochi lui. Magari si fosse in posizione di classifica più tranquilla come 2 anni fa e l anno scorso, allora il rischio lo potevi anche correre. Ma no in un contesto simile dove ogni punticino diventa oro colato x evitare la retrocessione.

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