Con un gol di astuzia e di classe Thomas Campaniello all’83’, dopo una partita molto dura, sofferta, a tratti complicata per gli azzurri, realizza (da subentrato al 69′)  il gol vittoria che porta l’Italia Under 17 per la prima volta nella sua storia ad una Semifinale mondiale: il 24 prossimo, lunedì, ci sarà l’Austria che nell’altro “Quarto” ha battuto il Giappone. Dopo la doppietta realizzata nella vittoriosa gara degli “Ottavi” con l’ Uzbekistan Campaniello si conferma cannoniere di razza. Ancora presto per pronosticare quale sarà il suo futuro nel mondo del calcio; negli anni abbiamo visto grandi promesse sciogliersi come neve al sole e per questo non vogliamo regalare a Thomas nessuna sviolinata di paludoso ottimismo ma solo concedergli la nostra fiducia di oggi. 

L’Italia dei grandi, che rischia per la terza volta di fila di non andare al Mondiale, l’Italia che ai suoi massimi vertici calcistici dà la colpa della pessima situazione del pallone nel nostro Paese alla Champions e alla pirateria, l’Italia che fa giocare nel suo massimo Campionato il 67% di stranieri a fronte del 37% della Spagna, l’Italia cha ha nelle sue squadre Under qualità e risultati, dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere. E chiedersi perché così tante promesse evaporano poi nel nulla, spariscono senza lasciare traccia. E se lo dovrebbero domandare anche i Presidenti delle Società, che affidano ai Procuratori e agli Agenti ( volutamente scritti con la lettera maiuscola perché alla fine chi comanda merita comunque un certo rispetto…) le loro sorti salvo poi lamentarsi che ci sono giocatori-bidoni e bilanci in rosso. I “prontisti” del calcio nostrano, che pure tra i lettori di questo sito abbondano, dovrebbero farsi qualche domanda. Mentre nella Premier, in Bundestliga o nella Liga fanno le loro comparse ragazzi del 2009, mentre giocano in pianta stabile diversi 2008 e molti 2007, qui si sta ancora a discutere se un giocatorie “è pronto” per giocare in prima squadra fermandosi alla sua carta di identità, alla sua altezza, ai suoi muscoli. A noi, vecchi ormai, ed estranei ai mercati, ai social, ai dibattiti televisivi sui mali del calcio, non interessa sapere nè la data di nascita né l’anatomia di un giocatorie ma vedere se è bravo o no: in una parola, se sa giocare al calcio. 

La Nazionale Under 17 continua il suo cammino e Campaniello pure. Non sappiamo se gli azzurri si fermeranno alla Semifinale o se andranno avanti. La squadra oggi è apparsa stanca, nel primo tempo la gara l’ha fatta il Burkina Faso, ma si sono visti anche tratti di buona tecnica e di personalità. E così, mentre un’Italia si gioca in due partite il sogno mondiale, ce ne è un’altra che in questi anni quel sogno lo ha conquistato. Ci sarà un perchè se poi il sogno si ferma sempre qui??

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13 Commenti

  1. Intanto è un gioiellino dell’Empoli in una rassegna mondiale e il fatto che ci abbia portato in semifinale, è un vanto per la nostra città.

  2. Dovrebbe essere un predestinato, ma infortuni ed una cattiva gestione lo hanno un po’ bloccato
    L’hanno scorso tolto dalla primavera (poi retrocessa dove il fenomeno Popob non è bastato) per andare in pianta stabile in prima squadra. Ripeto lui e non Popov
    Speriamo resista alla corte delle big perché la Juve lo vuole da diversi anni

  3. Caro Direttore, se si guarda ai 2008 e anche a giocatori ancora più giovani, in questo inizio di anno calcistico 2025/26, in Italia hanno giocato già 5 calciatori, più che in Premier (3), in Liga (4) e in Bundestliga (2).
    Se poi si guarda ai 2007, le cose cambiano radicalmente: serie A (2 soli giocatori), Premier (12), Liga (7), Bundestliga (14).
    Questo può dare in parte ragione al suo discorso, ma il problema potrebbe anche essere un altro, e cioè che in Italia, in serie A, si cerca di puntare subito ai giovanissimi giocatori, ma poi (sbagliando o no) si constata che purtroppo o non sono ancora all’altezza, o non si ritengano in grado di fare quel salto di qualità che ci si poteva aspettare, e vi si rinuncia drasticamente; purtroppo la scarsa crescita della qualità dei giocatori italiani, è certificata dal decennio NO della Nazionale.
    Forse occorre rivedere il modo di gestire i vari settori giovanili, e forse sarebbe il caso di prediligere più la creatività e l’invenzione fuori dalle regole di un giovane, invece della rigida applicazione di schemi, di come stare in campo e anche della forza fisica/atletica.

  4. Sicuramente, qualcuno che non è un giovincello, si ricorda di Pellecchia, giocatore pronosticato da più di un addetto ai lavori come il futuro Montella. Invece non sempre i giovani fanno quel passo che in tanti si aspettano e Pellecchia.. non lo fece.
    Detto questo sono almeno due anni che ne lodo le prestazioni (sia di lui che di Blini), ma nel frattempo si son essi in evidenza altri ragazzi piuttosto interessanti come Monaco, Lauricella, Antonini (un centrale difensivo), Busiello e mi fermo perchè ce ne sono altri che spesso hanno fatto panca l’anno scorso in A (Anche se non hanno giocato). E forse sarò uno dei pochi, ma credo fermamente che anche Tosto farà il suo bel cammmino in maglia azzurra.

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