L’allenatore del Verona, Igor Tudor, ha parlato in conferenza per presentare il match di domenica contro l’Empoli.

Gli assenti sono tanti: riesce a recuperare qualcuno?
“C’è da inventarsi qualcosa, abbiamo recuperato pochi elementi. È una situazione un po’ particolare: siamo arrivati ad un momento un po’ di emergenza. Va accettato e la partita va preparata senza scuse. Il mio modo di vedere lo sport sin da quando giocavo è che nei momenti difficili bisogna dare di più, bisogna tirare fuori qualcosa di diverso, perché la fortuna che ho avuto a giocare con i più forti, come Zidane, mi ha fatto capire che si esaltavano nelle problematiche. Un atleta è sempre un atleta, il modo di vivere il calcio a tutti i livelli deve essere questo. Penso di allenare giocatori forti, e i giocatori forti devono ragionare così”.

La presenza dei tre davanti conta ancora di più.
“Valgono tutti. Domenica avremo una bella formazione, faremo la nostra partita, contro un avversario forte e con un’identità precisa. Sarà difficile: l’Empoli gioca allo stesso modo con tutti, nella maniera giusta”.

Si sente di dire che siete la sorpresa di questa stagione?
“Non sta a me dirlo. Io alleno, provo a ottenere sempre il massimo dai giocatori, poi nel calcio ci sono le opinioni, che stanno ad altri. So come nel calcio oggi ci sei e magari domani no: bisogna stare sempre sul pezzo, perché lo sport è così. Basta poco, ed è un ‘mondo’ che non sempre condivido. Nel calcio non c’è bianco o nero, forte o scarso. C’è un mondo di opinionisti, e uno sport pratico: bisogna sempre ragionare col ‘grigio’, a metà tra bianco e nero”.

A livello di soddisfazione personale, è la sua miglior stagione da allenatore?
“Abbiamo fatto cose importanti, probabilmente sì. Anche in questo c’è una valutazione un po’ superficiale: a Udine ho avuto la stessa media punti che ho qua. Per fare paragoni bisogna sapere le cose, e a volte non è facile. Non voglio fare commenti sul mio lavoro, non credo sia giusto”.

C’è qualcuno da cui si aspetta un passo in avanti?
“Le difficoltà vanno sempre viste come un’opportunità, specie per chi ha fatto qualche partita in meno. Mi piace vedere qualcuno che magari non è nel suo ruolo…. Mi è dispiaciuto non dare spazio a Hongla perché gli altri facevano bene, ora sono felice di farlo giocare. Nel calcio può cambiare tutto velocemente, se fa una grande gara perché non lo dovrei confermare la settimana successiva? Come dice Vialli, dipende tutto da come la vedi te: anche un problema può essere un’opportunità”.

Coppola giocherà?
“Non voglio svelare la squadra, vedrete domani. Siamo in un’emergenza importante”.

Che rapporto ha con D’Amico e Setti? Questa ‘filiera corta’ è un po’ il vostro segreto.
“Sono d’accordo… L’ho detto sei mesi fa: le società migliori sono organizzate con meno persone possibili”.

E il vostro rapporto personale?
“Abbiamo un rapporto buono, professionale, ognuno fa il suo. Come dovrebbe essere, niente di meno e niente di più”.

Cancellieri può giocare sull’esterno?
“Può fare il quinto, a sinistra o a destra, oppure uno dei tre davanti”.

Tameze è importante per voi, difficilmente lo sposterà sull’esterno…
(fa una smorfia, ndr)

Un commento sulle parole di Spalletti dopo i cori di domenica scorsa?
“La società ha già preso posizione. A Verona io sono uno straniero: mi sento di dire che la gente di Verona è tutto tranne che razzista, è l’osservazione che posso fare io”.

Quando rientrerà Retsos?
“La prossima partita”.

Quanto ha pesato per lei non aver fatto il ritiro estivo con la squadra?
“È difficile valutare, sicuramente una base te la dà. Quando entri in corsa conosci i punti di forza della squadra. Ci sono due aspetti: quello fisico, e il gioco. La forza di questa squadra è sempre stato il pressing, l’intensità. Poi c’è da aggiungere la fase d’attacco. La base la devi mettere sempre nella preparazione, quando hai bisogno di punti devi andare sulle cose che ti danno più garanzie. Poi a mano a mano aggiungi qualcosa in fase d’attacco, ma ci vuole più tempo. Se lavori molto alla fase d’attacco dai l’input di pensare meno alla fase difensiva, che è quella che ti porta punti”.

Fonte: tuttomercatoweb

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14 Commenti

  1. Ottimo allenatore, in difesa gioca a uomo come nel basket modello juric. Riesce a far rendere i suoi giocatori il 110% di quello che possono dare. Hanno realizzato 54 gol, sono il quarto attacco del campionato e hanno tre uomini in doppia cifra, in tutta Europa solo loro e il liverpool. Mi piacerebbe un giorno vedere un empoli così forte

  2. Satta….quanti anni hai? L’Empoli di Cagni, quello di Sarri e quello di Giampaolo erano più forti del Verona di Tudor.

    • Anche l empoli di silvione con vannucchi rocchi tavano di natale mi pareva più forte se si parla di gioco e di bellezza ma a livello di risultati solo quello di cagni forse si avvicina al verona di tudor. C’è sempre mancato la continuità dei risultati anche con sarri e Giampaolo si poteva arrivare più in alto ma ci siamo sempre fermati. Uguale quest’anno

  3. Le ultime tre righe dell’intervista a Tudor dovrebbero fare riflettere…in senso generale…ogni allenatore che allena squadre medio-piccole come la nostra…cit.”se alleni molto alla fase di attacco dai l’input di pensare meno alla fase difensiva, che però è quella che ti porta i punti”…😊

  4. E’ vero l’ultimo concetto di Tudor è un messaggio certamente involontario e non voluto proprio per noi. Perchè spessissimo in casa prendiamo goal perchè mentalmente la testa dei giocatori è impostata in modalità attacco/propositiva e non c’è la percezione del pericolo, che in serie A (più che in serie B) arriva anche quando sei in controllo apparente della partita.

    Il fatto di essere considerati difensivisti ha fatto diventare tanti allenatori Italiani troppo poco attenti alla fase difensiva, alla ricerca della costruzione dal basso sempre e comunque in stile Guardiola di 10 anni fa che raramente porta vantaggi concreti.

      • ….come lo saranno le nostre da qui alla fine , molte partite adesso avranno risultati indirizzati.
        Il Genoa se trova i goal diventa pericoloso , ha centrocampo e difesa di ferro , corrono e pressano 95 minuti , a noi ci hanno massacrato

  5. Il Genoa sta lottando per la salvezza e secondo me ci crede parecchio. Se non erro è all’ottavo risultato positivo consecutivo e dopo 7 pareggi è arrivata la vittoria. Il Toro son 8 partite che non vince ed è evidente che è in netto calo psico fisico.Da dire che non c’era l’espulsione per secondo cartellino e veramente VERGOGNOSO Izzo che finge un colpo alla caviglia volando in aria. Mi auguro che possa intervenire la prova televisiva con una bella squalifica.

  6. Da una parte è bene che il Genoa sia rimasto in corsa (Cagliari e Samp da incontrare).
    Da ricordarci sempre che squadre di media classifica, non ci faciliteranno mai, anzi lasceranno punti agli altri; quindi occhio al Verona di domenica.
    L’intervento falloso di Ostigard era da ammonizione, ostacola pericolosamente Izzo, e secondo me lo tocca anche.

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