E’ la Nigeria la vera vincitrice della 74ª Viareggio Cup. Nella Finale di ieri 26 febbraio i nigeriani del Beyond Limits hanno battuto 2-0 i congolesi del Centre National Brazzaville. Ma altre due squadre nigeriane avevano conquistato le semifinali: lo Ojoud City e il Mavlon. E’ stato l’Arica il continente che ha dominato il Torneo. Presentatasi con 6 squadre ne ha portate 4 in Semifinale. Di contro sparita l’Italia, al via con 9 squadre, via il resto d’Europa (5 squadre), gli USA (2 squadre), l’America del Sud e l’Australia (1 squadra ciascuno).

Quello che è successo nella 74ª Viareggio Cup dovrebbe sollecitare i Dirigenti dell’Italia pallonara ad una riflessione su quello che è lo stato del calcio italiano ma temiamo sia inutile. Pochi i giovani cresciuti italiani nei vivai, ancora meno quelli che debuttano nelle prime squadre. Non si fa niente per invertire la rotta, solo proclami. Il calcio è sempre più in mano ai procuratori, sempre meno scouting, gli affari dominano su tutto. Ne è un piccolo ma significativo esempio, anche nel mondo del calcio giovanile, il potere che anche lì stanno assumendo le TV. Si guardi il calendario della competizione Primavera 1: uno spezzatino da far invidia a quello che succede in Serie A.

Due parole anche sulla Viareggio Cup. Inutile rivangare i tempi del Torneo di Viareggio, quando partecipavano le migliori formazioni giovanili del calcio europeo e mondiale, quando gli stadi erano pieni, quando davvero il Torneo era una vetrina che metteva in mostra alcuni tra i migliori talenti del calcio nostrano e non solo. Da qualche anno, da troppi anni, il Torneo rischia di essere una mera testimonianza di un passato che non c’è più. Il cambiamento della formula (passare dalle formazioni Under 19, Primavera, a quelle Under 18) non sembra aver stimolato la voglia di molti clubs italiani e stranieri a partecipare. Le assenze parlano. Non abbiamo la ricetta magica (quella la trovino gli organizzatori vecchi o magari nuovi) ma appare evidente che così come il Torneo è destinato a morire. Lo dicono, ne parlano, gli addetti ai lavori, fuori da ogni ipocrisia di facciata.  Occorre operare un profondo rinnovamento. Occorrono nuove energie e nuove capacità.

Articolo precedenteInfo biglietti per Empoli-Cagliari
Articolo successivoCorsi: “Nicola è un martello. STADIO: speriamo nel progetto entro la fine del Campionato”

2 Commenti

  1. Perfettamente d’accordo e aggiungo che l’italia e’ patria di portieri e difensori che hanno regalato mondiali ed europei…capisco importare fantasisti ma puntare su ronzini stranieri penalizzando i giovani tricolore e’ tafazzismo calcistico e becero affarismo … inoltre se huysen fosse italiano sarebbe in lega pro a farsi le ossa in panca e ad imparare come si difende, oltre che a fare (bene) la fase di possesso…

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here