La seconda eliminazione dell’Italia da un Mondiale ha portato con sè qualche polemica (non troppe in verità…c’è stata quasi una autocensura della stampa nazionale) e si è RI-aperto il dibattito sul perché il calcio nostrano stia facendo brutte figure a livello internazionale (almeno) da un decennio.

Non staremo qui a fare analisi socio-politico-sportive sul fenomeno: sarebbe molto complesso da sviluppare sulle pagine di PE. Ma qualche dato lo vogliamo portare all’attenzione e condividerlo con i nostri lettori. Poi ognuno tragga le considerazioni che crede.

GLI AGENTI

Ormai, si sa, il “dominus” del calcio è il mercato. Che non dura solo da Luglio a fine Agosto o a Gennaio ma, di fatto, si protrae per tutto l’anno. Non c’è settimana che non si parla di questo o quel giocatore che se ne va, di quello che non sa se rimane, di quello che vuole andare via. Il modo indicativo non esiste nel mercato se non nei verbi dubitativi: pare, sembra, si dice. Esiste il condizionale dovrebbe, andrebbe, sembrerebbe..ecc

Un mercato che dura 365 giorni all’anno. Un’unica domanda: ma i contratti che li fanno a fare se sono solo carta straccia???

Comunque, un ruolo certamente importante (decisivo?) in questo tipo di mercato lo stanno svolgendo da qualche anno gli agenti. Ed allora è interessante riportare quanto scritto su “Calcioefinanza” di ieri 29.03.2022 che ha pubblicato la graduatoria stilata dalla FIGC che, in base all’art.8 sulla trasparenza, ha reso noti i Compensi dei Procuratori Sportivi per l’anno 2021 nel massimo Campionato italiano, con il dettaglio società per società.

Complessivamente, dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 le società della massima serie hanno versato nelle tasche dei procuratori (per operazioni come acquisti o cessioni del giocatore o per rinnovi di contratto) quasi 174 milioni di euro, 36 milioni in più dei 138 versati nel 2020 con aumento di spesa di circa il 26%.

In questa graduatoria, guidata dalla Juventus, troviamo l’Empoli al 16° posto con una spesa di 3.631.850 di euro. Non tanto se paragonato ad altre realtà ma, a quanto ci risulta, quasi il doppio di quanto la società di Monteboro spende per il suo intero Settore Giovanile!

Ecco comunque la graduatoria:

  1. Juventus – 28.914.175 euro
  2. Inter – 27.512.882 euro
  3. Roma – 25.962.250 euro
  4. Milan – 12.567.884,67 euro
  5. Atalanta – 8.353.775 euro
  6. Fiorentina – 8.256.475 euro
  7. Sampdoria – 7.227.645,10 euro
  8. Napoli – 6.906.264,11 euro
  9. Sassuolo – 6.817.361,37 euro
  10. Udinese – 5.820.175,61 euro
  11. Cagliari – 4.979.275 euro
  12. Lazio – 4.716.477,29 euro
  13. Genoa – 4.678.770 euro
  14. Verona – 4.539.516,75 euro
  15. Bologna – 3.961.288,80 euro
  16. Empoli – 3.631.850 euro
  17. Torino – 3.492.116 euro
  18. Spezia – 2.391.278,14 euro
  19. Venezia – 1.859.570,25 euro
  20. Salernitana – 1.242.844,59 euro

I GIOVANI ITALIANI

Una premessa. Nel calcio il cosi detto “ius soli” esiste e quindi quando parliamo di italiani parliamo di ragazzi nati o cresciuti fin da piccolissimi  in Italia, indipendendentemente dalla Nazionalità dei loro genitori. Qui non si tratta di trovare quei cavilli giuridici per cui abbiamo visto negli anni giocare nella Nazionale giocatori cosi detti “oriundi”, che avevano acquisito la nazionalità italiana in virtù di un matrimonio o di qualche lontano parente. La differenza tra italiani e stranieri che faremo è solo relativa al Paese di provenienza, Paese nel quale il ragazzo è nato e cresciuto fino ad una età nella quale è stato portato in Italia. Ci sono state speculazioni in questo tipo di trasferrimenti, in alcuni casi si è parlato di vera e propria “tratta” e ci sono state inchieste delle Procure (una non molto lontana da qui…). Lasciamo perdere comunque questo tipo di problematiche e rimaniamo ai fatti.

Da una ricerca fatta sembra che nel Campionato di Primavera 1 il minutaggio degli stranieri in questa Stagione è pari al 31,84 %, in crescita rispetto alle due precedenti stagioni dove era del  28,5%. Se, sempre nel Campionato Primavera 1, consideriamo invece i giocatori che hanno già un contratto (quelli insomma che le società ritemgono più “pronti” per i Campionati professionistici) la percentuale sale al 42,81%, con un inremento di quas il 5% rispetto alle due stagioni precedenti.

Se andiamo a vedere il minutaggio dei giocatori nelle ultime Stagioni di Serie A e Serie B (per la stagione corrente i dati si fermano alla 15° Giornata di A e alla 12° per la B) vediamo una crescita notevole dell’utilizzo di giocatori stranieri. In Serie A si passa dal 24,09% della Sagione 2017/18 al 30,18% di quella attuale. In Serie B dal 56,35% del 2017/18 al 64,23% della Stagione attuale.

Altri dati importanti ce li ha detti l’allenatore della Nazionale Under 21 Paolo Nicolato (già vincitore di uno scudetto Primavera con il Chievo Verona nella Stagione 2013/2014 e dal 2016 nel giro delle squadre Nazionali azzurre) in una intervista pubblicata da “La Gazzetta dello Sport” il 21 marzo scorso. Ci dice che la media dei giocatori italiani Under 21 nel Campionato di Serie A è del 2,7% mentre la percentuale dei minuti giocati dei calciatori Under 21, dei minuti complessivi del Campionato, è del 4%. Quelli schierati titolari per ogni squadra, a partita, sempre in Serie A, è dello 0,43%, Gli italiani che entrano dopo il 70’ di gioco sono l’80%, .

E in Serie B non va poi tanto meglio. 3,7% Under 21 di media in rosa, 7% minuti giocati, 0,8% Under 21 titolari in ogni squadra, il 65% entra oltre il 70’.

Sono solo numeri ma che raccontano molte cose.

Terremoto nel calcio? Mica più di tanto. Si sentono le stesse frasi udite dopo l’eliminazione del 2017. E poi, diciamocela tutta, l’aveva indovinata Tancredi nel celebre romanzo “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, quando dice: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.». E’ già successo. Che succeda di nuovo?

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10 Commenti

  1. Ma per quale motivo devono esistere i procuratori, che io definirei dei mangia pane a tradimento, ma non possono trattare direttamente sia i presidenti che i direttori sportivi, o che per essi facenti parte delle società calcistiche,per tagliare fuori i procuratori,i giocatori stessi dovrebbero trattare con le società.Ma si dirà e per i minorenni come facciamo, ci penseranno i genitori stessi a trattare anche se sono stranieri, se non hanno genitori avranno qualcuno che risponde per loro,ma qualcuno dirà i giocatori non lo possono fare, perchè si distraggono dal gioco,ma non vanno mica a zappare la terra dalla mattina alla sera.Poi parliamoci chiaro se andiamo avanti con questi stipendi fra qualche tempo di società ne rimarranno poche sane, ne fallirà parecchie,presidenti coglioni ne rimangono pochi, il giochino si romperà presto, a meno che i tifosi non siamo completamente ciechi come talpe, e continuino a portare soldi nelle casse societarie.

  2. Il calcio esisteva ed era migliore anche quando non esistevano i procuratori.
    Ora è diventato un sistema non più possibile da estirpare.
    Anche un giovanissimo e promettente calciatore a il procuratore.
    Certamente si tratta di cifre inaccettabili che contribuiscono a far naufragare il sistema.
    Un giocatore che conosciamo tutti, persona intelligente, trattava da solo ed i procuratori esistevano già 20 anni fa.

  3. Secondo me il procuratore è un lavoro come tanti altri in tutto e per tutto chi è onesto secondo me fa anche il bene del ragazzo….consigliare le società giuste e cercare di risolvere i problemi al calciatore…
    Poi come in tutti i lavori ci sono anche i delinquenti….ma non ci puoi fare niente…
    E per ultimo l’unica cosa che ritoccherei sono le percentuali quelle si…. Sono troppo alte…ma ritoccherei anche gli stipendi dei calciatori….

  4. Bisogna ritornare a 20 anni fa. Il procuratore lo deve pagare il giocatore e di solito la percentuale era un 3 o 4 % dello stipendio come da contratto. Ora invece i procuratori fatturano alle società servizi di ogni genere x attività svolte alla compravendita del giocatore stesso. In pratica si chiama conflitto di interessi

  5. Non si chiama conflitto d’interessi. Circa un anno fa, ma forse anche meno, ci fu una trasmissione su RaTV 3 di “Presa diretta” curata da Corrado Jacona. Lì si vedevano bene chi erano e quanti affari organizzavano i cari procuratori. C’è chi ha gli uffici a Montecarlo, chi ce li ha a Malta…cioè dove non pèagano quasi nulla di tasse. Un giornalista inviato a Malta negli uffici di un procuratore vide che la sede c’era (una stanza) ma nessuno ci andava mai. Quelli fanno affari qui e non pagano le tasse qui. CVon tutto quello che guadagnano! Uno schifo. E si facevano i nomi dei cari procuratori, li si vedevano ripresi qua e là…Ma che roba! Se qualcuno non interviene duramente, ma del governo (intendo), questo schifo non finirà.

  6. E ancora: non abbiamo più dei campioni in Nazionale, se si eccettuano Bonucci e magari CHiellini. Dove sono i Baresi, Maldini, Rivera, Pirlo, Baggio ecc.ecc.? Chissà perché non ce n’è più uno di quel livello. Chiaramente ciò dipende dal calciomercato, dall’internazionalizzazione pazzesca …Si vive in una società, l’Italia, truffaldina, con distanze sempre più grandi fra i ricchi e i comuni lavoratori…e i poveri. La mafia è dappertutto. Ecco cosa tocca vedere a me da vecchio. Il Belpaese! Ma consoliamoci: c’è stato anche chi ha scoperto di recente il Rinascimento Saudita. Cacchio! Chissà che ne pensa Brunelleschi!

  7. I procuratori prendono provvigioni insostenibili rispetto a conti e bilanci attuali, le società ed i loro dirigenti (in generale) non sono capaci di farne a meno ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti ! Purtroppo i presidenti ed i dirigenti (in generale) del calcio sono molto meno capaci e preparati rispetto a quelli presenti in altri settori, anch’essi spesso come noto non infallibili ma certamente mediamente migliori !

  8. I procuratori devono pagarseli i tutelati, ovvero i calciatori.
    Per il resto niente di nuovo sotto il sole, soliti discorsi, solito articolo, solito latte versato.

  9. E invece l’articolo è importante e necessario. Questo perché riporta all’attenzione di tutti quali sono i veri problemi che non sono quelli del 4321, 4312, 532, e così via, con cui molti di voi giocano come fossero cose serissime.

  10. Gli Agenti: il problema non è solo italiano, in premier league hanno speso 324 milioni di euro, in Bundesliga 204 milioni (2020), poi c’è la Spagna e addirittura il Portogallo.
    Giovani in prima squadra: nel 2020 in europa, la squadra più giovane era il Milan, poi diverse squadre francesi (tanto di cappello) e al 13° posto il Verona e al 19° il Cagliari.
    Il problema più grosso per la nazionale, è che giovani di classe ce ne sono ben pochi; tutti bravi giocatori, ma che poi a livello internazionale ma anche nazionale spariscono nel nulla. Credo che sia più un problema di inadeguatezza degli addetti ai lavori che dei ragazzi stessi; il calcio va proprio riformato alla base con nuovi e più appropriati quadri tecnici; e finchè l’unico principale scopo è quello di valorizzare il giovane al solo fine speculativo, non si arriverà da nessuna parte.

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