Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”
Match che riguarda da vicino la zona Europa e la zona salvezza quello che si gioca oggi all’’Olimpico’ di Roma, domenica 12 maggio 2024, alle h.12,30, valido per la 36esima e terz’ultima giornata del massimo campionato italiano di calcio 2023/2024, davanti a spalti quasi gremiti, 55mila circa gli spettatori, data la grande festa dei 50 anni dal primo storico scudetto del 1973/74 della Lazio, con il popolo laziale che rende omaggio ai suoi eroi che sfilano prima della partita. Era la Lazio di capitan Giorgio Chinaglia e di mister Tommaso Maestrelli, mai troppo rimpianti. L’Empoli ha raccolto sette punti nelle ultime cinque partite, mentre la Lazio ne ha racimolati, nello stesso arco di gare, ben dieci. Lazio che gioca al piccolo trotto, sotto ritmo, contro un Empoli grintoso e determinato ma sciupone in zona gol, dove si fa vedere comunque più volte (clamorosa l’occasione sbagliata da Caputo al 35°). Lazio che passa in vantaggio su azione di calcio d’angolo con un tocco sottomisura di Patric al 48° e chiude la pratica con Vecino in contropiede all’89°.
I tifosi empolesi presenti oggi a Roma sono 320, un numero né alto né basso se si considera tutto, la trasferta non proibitiva, l’orario e il giorno della gara e le esigenze di una classifica che certo non sorride molto. Sono in maggioranza ultras i partecipanti alla trasferta, effettuata con diverse macchinate, un pullman dei “Desperados Empoli”, uno degli “Ultras Empoli” ed uno dell’”Unione Clubs Azzurri”. Gli ultras azzurri si sgolano a perdifiato pur di non far mancare l’incitamento all’undici di Davide Nicola, con poche pause. Tanti i cori che i capiultrà fanno partire, per un tifo degno dell’importanza della partita. Molti i cori secchi, come “Eh eh forza azzurro forza azzurro eh” ed “Empoli! Empoli!”, ma tanti anche quelli prolungati, come il “Alé alé ohoh alé alé ohoh e forza azzurro alé gli ultrà son qui con te lotta per vincere”, uno dei primi ad essere proposto. L’impegno e la spinta verso i giocatori da parte dei tifosi empolesi certo non manca. I cori vanno da “Forza azzurro facci un gol…” a “Empoli calcio…”, da “Per la mia città io canterò…” a “E’ la mia vita è per sempre accanto a te…” e “Lotta col cuore azzurro lotta col cuore…”. I cori empolesi si fanno sentire in uno stadio pressoché pieno e arrivano puntuali i fischi dei tifosi laziali. Eseguiti anche i soliti classici cori per i diffidati. Peccato comunque che molti dei presenti nel settore ospiti si limitino a vedere la partita e basta. Presenti anche alcuni stranieri. Esposto lo striscione “Benvenuta Sveva”, per la nascita della figlia di un esponente dei “Desperados”. Fanno bella mostra di sé lo striscione “Empoli Club Valdinievole” e, tra le altre, la pezza “Lore con noi”. Dopo il gol di Patric, giunto un po’ inaspettato visto che la Lazio, fino a quel momento, non aveva prodotto quasi nulla, si avvicinano alla vetrata che divide la Curva Sud dal settore empolese, diversi energumeni di fede laziale che sbraitano facendo versacci provocatori di cattivo gusto, scatenando ovviamente la reazione di almeno 20-25 ultras empolesi che a loro volta si avvicinano verso di loro, ma ci pensano poi gli steward a riportare la calma nei pressi della vetrata. La cosa non si ripete al secondo gol laziale perché gli stessi steward presidiano la zona e non si va oltre qualche gestaccio da lontano. Sul 2-0 gli ultras empolesi, che durante la gara avevano sventolato incessantemente alcuni bandieroni e qualche bandierina, accusano inevitabilmente il colpo. Ma al triplice fischio del signor Aureliano di Bologna tutto l’Empoli si avvicina al settore ospiti a ricevere gli applausi convinti degli empolesi, che riconoscono alla squadra di essersi battuta con l’onore delle armi. Consueto è il lancio di maglie verso i tifosi. Il livello del tifo azzurro è da considerarsi oggi più che buono. Voto: 7,5.
Molto bella la festa di tutta la gente laziale, che prima della gara canta gli inni della propria squadra, come “Lazio mia”, “Un’aquila nel cielo vola”, “I giardini di marzo”, bellissimo quando viene intonato da tutto lo stadio, da brividi, del grande Lucio Battisti, che si dichiarava laziale quando era in vita, “Ma il cielo è sempre più blu”, nota hit di Rino Gaetano, e altri ancora. L’atmosfera del prepartita è senza dubbio festosa, elettrica. Accesi anche diversi fumogeni qua e là. Ma non tutte le ciambelle riescono col buco e la coreografia in Tribuna Tevere non si legge granché bene. La scritta che si forma, che esclude la parte più bassa dove sventolano numerosi bandieroni, è “Meravigliosa”, per metà (“Meravi”) bianca su sfondo celeste, e per l’altra metà (“Gliosa”) celeste su sfondo bianco. Belli comunque alcuni striscioni, ad esempio “1974-2024…oltre il tempo immortali!”, esposto nel pregara in Curva Sud, dove sono raffigurati, disegnati su diversi stendardi, gli eroi di quello storico Scudetto, e, verso la fine, “…Poi diventano bandiere”. Belli anche gli striscioni dei Gruppi “Avamposto” e “Generazione Chinaglia”, mentre ne appare uno nei primi minuti di gara in Tribuna Tevere che sembra indirizzato al presidente Lotito (“La nostra storia non ti appartiene”). Il colpo d’occhio è davvero notevole, la Curva Nord è pavesata di numerosissimi bandieroni biancocelesti, con tutti gli striscioni dei Gruppi al suo posto, ed in basso la scritta “Il futuro è solo il ricordo di uno stupendo passato”. Ma il tifo canoro sarà abbastanza deludente, con lunghissimi minuti di silenzio: la Nord propone alcuni cori che somigliano più che altro ad uno strano brusìo e la Sud è più impegnata a prendere in giro gli empolesi presenti che a tifare. Come la Lazio in campo sembra non aver voglia di giocare, anche il suo popolo, seppure in un’atmosfera festosa, sembra non averne tanta di voglia di tifare. Quindi la festa è riuscita ma non appieno, per un pubblico che aspetta ancora di vincere qualcosa di veramente importante. Il potenziale e l’orgoglio comunque ci sono. Il livello del tifo biancoceleste è comunque tutto sommato da considerarsi oggi più che buono. Voto: 7,5.
Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì sera è FROSINONE-INTER. Il “Benito Stirpe” è pieno zeppo, la tifoseria di casa ha caricato la squadra fuori ed esegue un buon tifo, almeno nel primo tempo. Riceve la visita dei gemellati paganesi, con tanto di pezza “Pagani”, al grido “Frosinone e Pagani olé…”. Bello il bandierone con la scritta “Mascalzone ciociaro” e la pezza “Frosinone tifa Frosinone”. Fumogeni accesi a più riprese. Belli comunque i bandieroni di entrambe le tifoserie. Buono il tifo interista, settore ospiti ovviamente pieno che riceve la visita dei gemellati laziali presenti con la pezza “Ultras Lazio”. Accese torce. Il clima è di festa, verso la fine alzati cori come “Uno di noi Inzaghi uno di noi…” e “Salta con noi Simone Inzaghi…,” per l’allenatore dello Scudetto della seconda stella. Il risultato finale è un roboante 0-5. Al sabato alle 18 va in scena NAPOLI-BOLOGNA, coi bolognesi che sono davvero tanti e colorati, ma hanno poche bandiere, non si sa se non gliel’hanno fatte entrare. Bel tifo sulle ali dell’entusiasmo per la storica qualificazione in Champions League, centrata matematicamente con questa vittoria (0-2) e festeggiata in centro a Bologna con cori, bandieroni e torce accese. Nelle curve napoletane diversi battimani e bandieroni sempre sventolati, lo stadio comunque presenta larghi, comprensibili, vuoti. Eseguiti diversi cori, perlopiù anti-Bologna, come “Chi non salta insieme a noi cos’è, chi non salta insieme a noi cos’è, è un bolognese…”, oltre a “Noi vogliamo gente che lotta”. Esposto lo striscione in Curva A “Gli anni passano l’essenza resta: fiero lo sguardo e sempre alta la testa”, per l’anniversario del Gruppo “Masseria ‘91”. L’anticipo del sabato sera alle 20,45 è MILAN-CAGLIARI. I tifosi sardi non sono molti, visto anche che era necessaria la Tessera del tifoso, ed è poca cosa il tifo. Quelli milanisti sono ancora in contestazione, soprattutto con la Società, ed espongono al secondo anello la scritta “Noi pretendiamo e meritiamo una Società forte e vincente”, ed al primo, “Milano non si accontenta”. La Sud alza all’inizio il coro “Noi siamo la Curva Sud”, poi seguirà la partita seduta e in silenzio. Lo stadio presenta qualche vuoto di troppo, anche se la partita, che il Milan vince 5-1, è ininfluente ai fini della classifica per i rossoneri.
Alle 15 della domenica c’è GENOA-SASSUOLO, con gli emiliani insolitamente in discreto numero in trasferta e che organizzano anche una coreografia con plastiche metà nere e metà verdi, con ai piedi lo striscione in latino “Ubi tu, ibi ego” (l’ego dell’ego), frase che esprime fedeltà e amore. Lodevole il loro impegno anche se non si sentono praticamente mai. I genoani sono autori di un tifo eccellente, e non è certo una novità, e di una bellissima sciarpata. Ad inizio partita espongono lo striscione su tre piani “5-5-2024 che sia ben chiaro a tutti, delle vostre schifezze ne pagherete le conseguenze, non hai difeso il tuo club perché non sei ultras ma solo spazzatura, niente tregua e di voi nessuna paura, se un giorno vi decidete diteci dove e quando volete! Carogne infami”, di discutibile gusto, con riferimento agli scontri avvenuti domenica 5 maggio scorso a Genova tra genoani e sampdoriani, coi primi che assalirono la sede degli “Ultras Tito”, principale Gruppo doriano. Il Genoa, pur non avendo più nulla da chiedere alla classifica, onora il campionato vincendo 2-1. 31.412 gli spettatori ufficiali. Alle 15 domenicali si gioca anche HELLAS VERONA-TORINO, coi tifosi del Toro che non espongono striscioni dei Gruppi ultras ma solo la lunga scritta “Giocatori senza dignità specchio di questa Società, via Cairo e gli ingrati dalla nostra città”. Non sono molti e proseguono la protesta anche contro le diffide che gli sono piovute tempo fa. La Curva Sud si colora di gialloblù con una bella fumogenata dopo una splendida cascata di carta d’altri tempi, col coro sulle note dell’Aida di Verdi. Esposto lo striscione “Sempre dalla parte dei nostri fratelli!”, con la parola “fratelli” scritta coi colori sociali della Sampdoria. Qualche imbecille purtroppo fa il verso ai torinisti dell’aereo che casca offendendo la memoria della tragedia di Superga del 4 maggio 1949, dove perì il “Grande Torino”. 25.964 gli spettatori ufficiali. Finisce 1-2 col Torino che spera ancora in un posto in Europa ed il Verona che ancora non è salvo. Alle 18 domenicali c’è JUVENTUS-SALERNITANA, coi tifosi campani che hanno onorato la trasferta, anche se non in molti, con qualche Gruppo ultras granata presente. La cosa gli deve fare onore visto che la Salernitana, che in campo riuscirà a cogliere un 1-1 inaspettato, è retrocessa da tempo. Il tifo juventino non convince molto a dire il vero, con la Curva Sud che deve e può dare di più. Vedremo come se la caverà mercoledì 15 maggio a Roma nella finale di Coppa Italia con l’Atalanta, quando gli stimoli saranno sicuramente superiori. 37.470 gli spettatori ufficiali.
Il posticipo della domenica sera è ATALANTA-ROMA, vero e proprio spareggio per la Champions. I romanisti, reduci dalla bella e sfortunata trasferta di Leverkusen di giovedì 9 maggio scorso, nel ritorno della Semifinale di Europa League, dove presenziarono in almeno duemila, oggi non sono molti ed offrono alcuni bandieroni, alcune pezze, più lo striscione da trasferta del “Gruppo Quadraro”, e poco altro, a parte l’inciviltà di lanciare alcuni fumogeni in campo. Anche i bergamaschi vengono dalla Semifinale del 9 maggio di Europa League, giocata a Bergamo contro il Marsiglia e vinta 3-0, dove organizzarono una stupenda coreografia in Curva Nord, con cartoncini tondeggianti gialli e blu, sfondo nero sulla sinistra e azzurro sulla destra, e al centro, riprodotto fedelmente con cartoncini bianchi, il profilo della figura della Dea “Atalanta” coi capelli al vento fatti con cartoncini neri ondeggianti. Oggi non propongono niente di particolare a livello coreografico, se non un tifo costante con poche soste, in balaustra la frase “Forza Atalanta la Nord è con te”, oltreché lo striscione “Roma 15-05 gobbi nei Distinti, siete così convinti?”, esposto nei primi minuti di gara, e riferito alla finale di Coppa Italia Atalanta-Juve, che si gioca a Roma mercoledì 15. Bella la festa nel finale per l’importantissima vittoria per 2-1, con tanti fumogeni accesi; si alza poi il coro “Ce ne andiamo a Dublino olé”, città dove si giocherà la finale di Europa League il 22 maggio prossimo col Bayer Leverkusen 14.895 gli spettatori ufficiali. Il posticipo del lunedì alle 18,30 è LECCE-UDINESE, con il Lecce che, conoscendo ovviamente tutti i risultati del weekend ed essendo già salvo, non si impegna certo alla morte. L’Udinese è seguita da circa 200 tifosi, presenza importante quindi giocando di lunedì, che sono molto colorati e offrono un buon incitamento. Si sente nitido nello stadio il coro “Udine! Udine!”. Davvero lodevoli. Faranno festa alla fine per il fondamentale risultato di 0-2. Bella atmosfera al “Via del Mare”, forte spinta. Bel tifo della Nord che tuttavia omaggia un ultrà scomparso con gli striscioni “11-05-1994 – 11-05-2024 non un ricordo ma una presenza nel nostro cuore!” e “Vivi in ognuno di noi eterno Mimmone!”, oltre ad “Antonio non mollare”. Fumogeni accesi in Curva Sud, dove si distinguono diversi Gruppi come “Indomabili Lecce”, “Brigata Borghetti”, “Mena Mee Lecce”, “South Railing Group” e altri ancora. A un certo punto parte la “ola” in tutto lo stadio e si fa festa. La Nord chiede un gol al Lecce che però non verrà. Buono il colpo d’occhio dello stadio. Il posticipo del lunedì sera alle 20,45 è FIORENTINA-MONZA, coi monzesi che sono piuttosto pochi e senza bandiere e striscioni ancora una volta, per protestare contro le diffide piovutegli negli ultimi tempi, ed hanno inoltre altre scusanti come la collocazione infame della partita e la classifica da tempo tranquilla. Accenneranno una sciarpata. Inizia bene il tifo viola e prosegue su buoni standard, col pubblico che comunque non accorre numeroso. Fatto all’inizio il coro “Non ne possiamo più delle divise blu, no al calcio moderno no alla pay-tv”. Vince la Viola in rimonta 2-1. A fine gara la Curva “Fiesole” carica i giocatori in vista della finale di Conference League di Atene con l’Olympiacos, in programma mercoledì 29 maggio prossimo.
“Ubi tu, ibi ego” ahahahahaha che mongoloidi
Siamo a mercoledì e ancora non è stato accennato niente per la trasferta di Udine, anzi addirittura si da notizie sul tutto esaurito degli udinesi… praticamente si da risalto all’avversario, come siamo lontani da un minimo senso di appartenenza purtroppo tutti d’accordo.
Cosa si dovrebbe sapere? Oggi con un telefonino fai tutto. I biglietti sono in vendita. Compri e parti. Su cosa ci dovrebbero informare e chi? Chi vuole andare in pullman chiama il centro di coordinamento e prenota. Anche quando qualcuno invocava aiuti economici io credo che le società calcistiche da diversi anni non si prestito più a queste cose. Non per soldi ma per non essere poi invischiati in casini legali se ci fossero degli incidenti fra tifoserie o gente che spacca roba. Un conto è in casa biglietti a 2 euro, ma pagare le trasferte credo non lo faccia più nessuno x questi motivi.
Tutto giusto, chi è interessato si informa da solo.
@Massy: pubblicizzare in qualsiasi modo un evento aiuta ad essere in di più, lo stesso PE potrebbe dare più informazioni sulla trasferta, su cosa i tifosi stanno allestendo oppure in quanti fino ad adesso hanno comprato il biglietto (vedi tuttofrosinone.com), la stessa società potrebbe avere una comunicazione diversa a riguardo e non parlo di pagare la trasferta… ma semplicemente di far sentire la sua voce, credo che a questo giro i tifosi siano importanti, la rubrica del Freccia è molto interessante a riguardo però è fatta dopo la partita non prima ! esempi positivi a mio parere sono gli striscioni “tutti a sassuolo” di poche giornate fa… la SCUOLA DEL TIFO in assoluto un esempio concreto di formazione e informazione ad un senso di appartenenza… tutto quello che fanno Desperados e Ultras da anni da un esempio e informa se vuoi. Più se ne parla meglio è più si da informazioni più saremo. Lo stadio a nostra misura e con una curva sarà un vero motore trainante se saremo bravi a restare anni in serie A e B. Tutti possiamo fare meglio per crescere a livello di tifoseria anche nelle piccole cose. TUTTI A UDINE.
Beati tubi innocenti…
Beato il vostro beneamato…
Beati voi tifosi che vi credete superiori…
Beata ignoranza…
E come diceva un vecchio una volta “Un c’è bene “ricordatelo…
Beati voi che un capite un caxxo…