Non tragga in inganno il titolo. Quella con il Cagliari non è una partita da dentro o fuori. Non è il classico spareggio che, se perso, ti fa finire nel baratro senza possibilità di riprenderti. La sfida di domenica è semmai una gara fondamentale per saggiare le velleità di un Empoli che non è certo sprofondato ma che, inevitabilmente, sente aumentare il fiato sul collo da parte di chi lo insegue.

Il pareggio di Bologna è stato ormai archiviato. Siamo tornati a casa con un punto che ha mosso la classifica ma che ha lasciato più di un interrogativo sul futuro azzurro. È questo l’Empoli attuale? Possiamo pensare solo a difenderci? Che fine ha fatto quel tanto decantato stile di gioco, composto di fitte trame? Riusciremo mai a riprenderci, in termini di fase realizzativa? Tutte domande lecite che molti tifosi, nella loro testa, si saranno sicuramente posti. È vero che la difesa ha spesso portato la croce e ha evitato di uscire sconfitti, ma a questo punto del campionato non basta. Occorre fare quel passo in più, e in questo l’attacco svolge un ruolo determinante. Senza gli acuti dei tre tenori – quali essi siano visto che l’ampio parco attaccanti a disposizione di mister Martusciello – i gol e, di conseguenza, le vittorie non potranno arrivare.

Quando ci riferiamo alla “partita della vita” ci riferiamo ad altro. Ci riferiamo all’atteggiamento della squadra, che deve essere quello di chi ha la voglia spasmodica di riprendere ciò che ha lasciato per strada. Non sarà facile, perché avremo di fronte un avversario ben dotato fisicamente e tecnicamente. Ma dobbiamo provarci con ogni forza, senza alcun rimpianto. E mettere in campo quella fame che serve alle squadre in lotta per evitare la retrocessione.

Nessuno dice che il cammino quest’anno sarà meno duro. O pretende che l’Empoli possa andare oltre alle aspettative di salvezza. È diventata ormai una cantilena che ha stuccato più del necessario, quello di considerare giornalisti e tifosi impreparati di fronte alla stagione di sofferenze. Noi siamo quelli degli anni in C, delle risalite e delle ridiscese, dei novanta minuti pazzi di Empoli-Vicenza. Chi tifa azzurro sa bene a cosa va incontro: l’Empoli si ama nei momenti migliori e nei momenti sofferti, altrimenti si parteggia per altre formazioni. Ora tocca ai ragazzi dare prova del loro carattere. E noi, come sempre, saremo al loro fianco, “nella gioia e nel dolore”.

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Empolese DOC e da sempre tifoso azzurro, è un amante delle tattiche e delle statistiche sportive. Entrato a far parte della redazione di PianetaEmpoli.it nel 2013, ritiene che gli approfondimenti siano fondamentali per un sito calcistico. Cura molte rubriche, tra cui i "Più e Meno" e "Meteore Azzurre.

7 Commenti

  1. Discorsi del menga, il pubblico incita se vede determinazione e voglia di vincere; serve una vittoria anche sporca, anche senza gioco, anche a culo, ma serve una vittoria. … poi per favore il discorsi o si ama o si odia andateli a fare a qualcun altro.

  2. Io credo che questo articolo doveva essere rivolto all’allenatore non alla squadra che esprime quello che gli viene trasmesso e con questo ho detto tutto.

  3. 0-0…non mi dispiacerebbe…è difficile ma non impossibile soprattutto se il Cagliari è ancora scosso dalle 5 pappine prese dal Napoli e punterà a gestire la partita senza spingere in modo ossessivo.Considerato che la società non vuole intervenire sulla guida tecnica e che mi pare abbia pure idee confuse su come migliorare la rosa almeno
    muoviamo la classifica e speriamo le tre dietro facciano sempre peggio di noi e che la quota salvezza sia ridicola.

    Cmq se perdiamo…se prendiamo una batosta a quel punto direi che siamo al capolinea.

    • È mo che siamo al capolinea, Pescara ha solo illuso sulla guida tecnica. .. Anche la gente è ormai rassegnata, parlate con la gente in centro e capirete il pensiero dei tifosi.

  4. Non sarà la partita della vita per carità,ma se vado a vedere quante partite abbiamo vinto dopo 16 turni di campionato,mi vien da dire che la chiamerei la partita delle certezze…..certezze che con certe squadre ce la possiamo giocare per i 3 punti e poi i 3 punti portarli a casa.8 partite e una sola vittoria in casa….se ti vuoi salvare la caselle delle vittorie interne deve avere un importante impennata.Non che il Cagliari vada preso sottogamba,perchè praticamente ha il doppio dei nostri punti e ben 11 punti sulla terzultima….cosa che li farà giocare con buona tranquillità,anzi son sicuro che non verranno a fare barricate!Se vinciamo con Cagliari e Palermo ci avviciniamo a chi ci precede,con un paio di pareggi c’è solo da sperare che quelle dietro continuino a non far punti….cosa difficile perché sicuramente a Gennaio metteranno mano al portafoglio e nel fondo classifica comincerà un altro campionato….Ecco perché non sfruttando questi turni casalinghi(Udinese compresa)si incomincerebbe a rischiare davvero grosso!Quando lotti per salvarti,se giochi con squadre di medio-bassa classifica,la vittoria sul tuo campo deve diventare un tabù per le altre squadre…..sennò è facile che la serie B arrivi prima del previsto….quindi fuori gli attributi e giocare in modo concreto….a me tifoso non interessa arrivare in porta con il pallone….voglio concretezza e goals.

  5. Linea alta, fuorigioco, massimo 2 tocchi a centrocampo, pressing offensivo e, soprattutto, sfruttare finalmente le palle gol che capiteranno. Oggi bisogna entrarci, in area. E cercare se occorre anche i’rigore: C’è Rizzoli. Se i’rigore c’è, lo dà.

    • Parliamo di un gioco che non abbiamo più perché non abbiamo i giocatori per farlo …. bisognerebbe cambiare modulo per sfruttare al massimo il capitale umano a disposizione … bisognerebbe. ..

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