Il calcio è ripartito ieri con la semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Juve e Milan, e tra meno di una settimana ripartirà anche il campionato di B. Prima il recupero tra Ascoli e Cremonese e poi, venerdi 19 alle 17:30, sarà la volta degli azzurri nella mai semplice sfida di Spezia. E la ripresa della stagione, che ad un certo punto ha rischiato di fermarsi con il congelamento della classifica, è indubbiamente una grande opportunità per l’Empoli, l’opportunità di provare a raggiungere quell’obiettivo per cui questa squadra è stata creata.

Non prendiamoci in giro, per quanto non possa essere ad oggi facilissimo, c’è voglia e speranza di poter essere promossi in serie A alla fine dei giochi, sfruttando anche – per quanto sia diventata questa l’opzione B – gli spareggi dei playoff che magari se giocati con una classifica buona possono dare anche un vantaggio in più. L’Empoli era indiscutibilmente in ripresa prima del lock down, soprattutto dopo l’arrivo di Pasquale Marino capace di far vincere i suoi quattro volte di fila e poi trovare altri quattro punti con la sola sconfitta interna subita per mano del Pordenone. Una squadra presa al quintultimo posto e lasciata prima dello stop al nono, ad una sola lunghezza dall’ottava che rappresenta il primo posto utile per giocare l’appendice finale. La sensazione, e non per partigianeria, è che la squadra avesse le carte in regola per scalare la classifica nelle dieci giornate finali e potersi giocare un posto importante, chissà, forse anche quel secondo che oggi è detenuto dal Crotone al quale abbiamo preso quattro punti. L’Empoli sarebbe stata la più penalizzata di tutte se i giochi fossero finiti anzitempo. E la conferma di questo la si ha nelle parole di alcuni Presidenti di altre squadre ed addetti ai lavori che avrebbe voluto ampliare gli eventuali playoff (se fossero stata l’unica strada possibile per giocare) anche agli azzurri.

Sicuramente i risultati non positivi della prima parte di stagione hanno dovuto far ridimensionare il tutto, ed adesso sarebbe davvero sbagliato parlare di promozione diretta e pensare a solo quello come obiettivo da raggiungere. L’asticella è scesa ai playoff, situazione sicuramente più rischiosa rispetto alla stagione regolare ma situazione che però – e si torna li – da una opportunità importante ed interessante. Però il concetto non cambia, si vuol provare a giocarsi la promozione, si vuol mantenere fede agli investimenti fatti in estate ed a gennaio con la costruzione di una squadra davvero forte sulla carta per questa categoria. Ed oggi che, “grazie” allo stop, ci si ritrova tutta la rosa a disposizione ecco che avere la possibilità di intercambiare determinati giocatori sia nel corso del match (e qui le cinque sostituzioni arrivano a fagiolo) o che in ottica turnover diventa un’arma che quasi nessuno in B possiede. Paradossalmente, e lo diciamo con molto dispiacere però, anche il giocare a porte chiuse non sarà certo una situazione avversa. Vero che in casa contro Frosinone e Benevento ci sarebbe potuto essere il pubblico delle grandi occasioni, ma giocheremo sei volte in trasferta, su campi per lo più caldi, e questo toglie certo qualcosa agli avversari che già partono da valori tecnici più bassi. Questa situazione potrebbe essere ancora più favorevole proprio ai playoff, pensate a giocare una semifinale o una finale in campi come Frosinone, Crotone, Salerno… Adesso tutto deve essere rigirato a favore, tutto deve costituire risorsa per giocarsi al meglio questa grande opportunità e dimostrare il valore di questo gruppo.

Detto questo, però, non sarà facile. Tutti gli avversari, conoscendo il valore della nostra squadra, cercheranno di giocare contro di noi (potrebbero far eccezione Benevento e Livorno) come fosse la partita della vita. Soprattutto cercheranno di coprirsi per non prenderle, chiudendo gli spazi e cercando di limitare la qualità dei singoli per affidarsi a contropiedi. L’umiltà, quella che l’ultimo Empoli stava facendo vedere, dovrà essere sempre messa sopra a tutto; pensarla al contrario potrebbe rappresentare più difficoltà dell’avversario stesso. Umiltà, ma anche consapevolezza. Si perchè non si può nemmeno far finta di non sapere e non capire come è stata costruita questa squadra, degli investimenti fatti e di cosa potrebbe voler dire non centrare quell’obiettivo che, lo si voglia dichiarare o meno, resta l’unico opzionabile nella testa dei protagonisti.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

6 Commenti

  1. Tutto riparte da zero!!! Per noi, ma anche per gli altri. Le motivazioni come prima e più di prima saranno determinanti.
    Finalmente una settimana che si conclude con una partita, non sarà la stessa cosa, ma almeno si riparte!!!!

  2. Tutto può succedere.
    Ma questo non è calcio.
    È un altro sport, si chiama “prendi i soldi (dalle tv) e scappa”.
    A qualcuno piacerà.
    A me il calcio “anche” in tv, piace fino ad un certo punto: “solo” alla televisione, mi pare davvero… un altro sport

  3. L’Empoli non stava benissimo fisicamente quando è stato sospeso tutto. I nuovi arrivati erano a corto di energie e con alcuni infortunati in difesa che sarebbe stato difficile sostituire nel breve. 1 punto in due partite in casa, con nel mezzo la vittoria di Cremona.
    Saremmo andati a Spezia e poi avremmo ricevuto il Benevento con le premesse sopra, avremmo avuto 6 trasferte su 10 partite da disputare.
    Adesso le condizioni si sono livellate o sfalzate completamente, chi affronta adesso un Cosenza, Trapani, Livorno per fare qualche nome li trova con poco allenamento, mentre immagino che un Benevento abbia calcolato di chiudere la pratica in 15 giorni e quindi con preparazione leggera.
    Tutto è stravolto, se passassimo indenni Spezia allora potremmo avere chance perchè sul medio/lungo percorso potremmo sfruttare la rosa ampia. Occorre partire forte fisicamente perchè nel finale il calendario potrebbe aiutare se arriviamo con morale alto e di rincorsa.

  4. La vera incognita (come ci insegna le due semifinali di coppa Italia) è la tenuta fisica.
    Se i ns hanno fatto una pausa come Dio comanda, andiamo in A diretti, altrimenti il qualificarsi per i playoff sarà un’impresa. Aspettiamo venerdì e il 50% dei dubbi viene svelato.
    Questo non è calcio? Sono d’accordo, ma è il massimo che possiamo avere sperando nel prossimo anno in altri lidi.

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