Crescono anche nel 2023 le spese dei club di Serie A per l’attività degli agenti. La Federcalcio ha infatti pubblicato, in base all’art.8 sulla trasparenza, i Compensi dei Procuratori Sportivi per l’anno 2023 nel massimo campionato italiano, con il dettaglio società per società.

Complessivamente, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 le società della massima serie hanno versato nelle tasche dei procuratori (non solo per operazioni come acquisti o cessioni del giocatore, ma anche ad esempio di rinnovi di contratto) oltre 220 milioni di euro, con una media di circa 11 milioni di euro per ciascuna società (oltre 205 milioni di euro nel 2022).

Una cifra in continua crescita negli ultimi anni se paragonata proprio ai 205 milioni del 2022, ai 174 milioni di euro versati nel 2021 e ai 138 milioni di euro del 2020. Il dato supera decisamente anche la cifra del 2019, quando i club avevano speso 187 milioni di euro.

Nel dettaglio, ecco quanto ciascuna squadra ha corrisposto ai procuratori sportivi sotto forma di compensi, da chi ha versato di più a chi ha speso meno. In testa l’Inter mentre all’ultimo posto troviamo il Frosinone.

  • Inter – 34.807.561,60 euro
  • Juventus – 23.055.874,66 euro
  • Fiorentina – 15.391.259,40 euro
  • Roma – 15.311.250,00 euro
  • Milan – 15.274.174,44 euro
  • Atalanta – 14.773.236,00 euro
  • Napoli – 13.734.906,41 euro
  • Udinese – 11.195.500,00 euro
  • Bologna – 10.497.793,47 euro
  • Genoa – 10.391.507,00 euro
  • Lazio – 9.107.662,21 euro
  • Salernitana – 8.027.662,70 euro
  • Hellas Verona – 7.016.823,03 euro
  • Monza – 6.443.632,30 euro
  • Sassuolo – 4.901.314.34 euro
  • Torino – 4.893.658,34 euro
  • Empoli – 4.857.000,00 euro
  • Cagliari– 4.562.355,31 euro
  • Lecce – 3.246.554,83 euro
  • Frosinone – 2.674.175,84 euro
  • TOTALE – 220.163.901,88 euro
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25 Commenti

  1. Quasi 1/4 dei diritti televisivi versati dalle TV alla Lega bruciati per i procuratori, ovvero i “magnacci” del calcio.

    Non esiste nessun tipo di riforma ai campionati che possa permettere al calcio di sopravvivere se non quella di limitare l’azione dei procuratori fissando paletti ad hoc: se ciò non accadrà, il calcio morirà e sarebbe una cosa quantomai auspicabile.

    Le domeniche senza pallone senza la tua squadra del cuore impegnata sono di una rilassatezza unica 😇

  2. il problema è si quanto spendi ma ancora di più di quanto incassi. iniziamo a fare le cose alla pari per tutti e vedrai che tutto è più equilibrato.

  3. E le tasse ce le pagano? Dove hanno sede gli uffici dei porocuratori? In Italia? Alcuni certamente qua e là nei oaradisi, o mezzi paradisi, fiscali. Paghiamo qui e loro pagano poichissimo altrove! Che scandalo! E la Federazione che dice? Lascia fare…e la finanza che deve controllare? Bello schifo. Ah, dimenticavo. (E’ uscita una Ferrari in meno di 600 esemplari, costo 2 milioni. Chi di voi ne ha comprato un esemplare? Ronaldo ne ha comprato uno, Ibrahimovic pare anche lui un altro. Così si leggeva oggi su un sito. Ma questo è un altro discorso).

  4. Vietare il Castellani per il calcio ,questo scempio deve finire basta magna,magna o ci si adegua o niente …
    Bisogna adeguarsi al mondo non si può ancora far ridere il mondo ….

  5. Il procuratore sportivo fa il suo mestiere e percepisce quello che ritiene opportuno; nella maggior parte dei casi, dovrebbe essere pagato dal giocatore assistito; ma dalle cifre su riportate, sembra invece che operi principalmente nell’ambito della mediazione, e perciò nell’interesse sia dell’atleta che della società sportiva, con l’obiettivo di mediare e trovare un accordo nell’interesse di entrambi.
    Se si pensa che il loro compenso varia fra il 5 e il 15%, sembra però che la maggior parte del loro incasso sia pagato quasi integralmente dalle società, e poco o niente dai giocatori. Se prendiamo i 5 milioni versati dall’Empoli, ipotizzando una media del 10% sulle operazioni di mediazione, si arriva ad un totale di 50 milioni; è chiaro che c’è qualcosa che non torna, o meglio può tornare, se alla fine, in questo caso, tutta la mediazione è a carico dell’Empoli. Cioè i giocatori riescono a imporsi e a dirottare gli oneri degli agenti sportivi, praticamente a totale carico delle società; qui sta tutto il problema, ed è qui che si deve intervenire e subito, se si vuole salvare il salvabile. Va bene fare un mestiere da privilegiati, ma tutto ha un limite.

    • Infatti, prendiamo baldanzi uno che doveva fare la gavetta almeno almeno un altro anno visto che quest’anno per l’ infortunio ha giocato pochissimo ed invece ha dovuto cambiare procuratore per essere ceduto, che poi ha dimostrato poco per quanto ha fatto e giocato .
      Sono 4 papponi questi procuratori, prima il direttore sportivo andava a scovare i talenti tramite gli osservatori ora invece sono i procuratori a decidere il mercato , il calcio in mano a questi è finito

  6. Ragazzi, e noi ci lamentiamo dei procuratori??? Pensate che un’agenzia immobiliare prende il 3%. A parer mio è scandaloso anche questo, immagina di vendere/comprare una casa da 300.000 €.
    3% acquirente + 3% venditore, fate due conti……

    • Spiegami cosa c È di scandaloso ….fanno il loro lavoro , o pensi che le attività siano onlus ed operino in misericordia?
      Hanno strutture , pubblicità , dipendenti , corsi e tasse tasse da pagare ….non è mica obbligatorio andare alle agenzie immobiliari

      Discorsi assurdi

    • Immagina invece se fai da solo , ti impegni per 300.000 euro e poi scopri che ci sono problemi seri. Ora immagina di prenderlo in xxxx senza vaselina e rimpiangi il 3%..

  7. Tutto studiato per abbassare le entrate…
    Tanto quei 5.000.000 sarebbero di tasse…
    Quindi meglio pagare un procuratore che fa gli interessi di entrambi come detto da Guido…
    Ragazzi lo so io che un ho studiato…,ve lo potete mettere
    nel cu,lo la grammatica che vi fa bene …
    Studiate mi raccomando ma ogni tanto fate pratica andate a lavorare….

    • Enrico, tutto dipende dal tipo di rapporto contrattuale del procuratore col giocatore o con la società: la società per poter scaricare le fatture degli agenti, deve dimostrare la presenza del “mandato rosso”, che attesti l’esistenza di un rapporto contrattuale diretto tra la società di calcio e il procuratore stesso; in assenza di questo, come nella stragrande maggioranza, la somma pagata dalla società all’agente, non rappresenta un costo deducibile della società, ma un reddito di lavoro dipendente (fringe benefit), in capo al calciatore, col presupposto che l’attività dell’agente (seppur pagata dalla società) è svolta nell’esclusivo interesse del calciatore, tramite il rapporto contrattuale esistente tra lui e il procuratore stesso; quindi niente fatture fittizie dei procuratori alle società, e invece “retribuzione indiretta” con ritenuta d’acconto alla fonte del datore di lavoro.
      Quindi le cose sono un po’ più complicate, ma in Italia le vie del Signore sono infinite, e tutto può essere possibile; ma non è la prima volta che interviene la Guardia di Finanza e rimette tutto a posto secondo le regole di legge.
      In sostanza il compenso rientra nel costo dello stipendio del giocatore, mentre sostanzialmente il calciatore deve dichiararlo come reddito aggiuntivo su cui deve pagare le tasse.

      • In sostanza, la Federcalcio ha pubblicato, in base all’art.8 sulla trasparenza, i Compensi dei Procuratori Sportivi per l’anno 2023, facendo una classifica societá per società; ma questo non significa assolutamente che tali importi siano stati integralmente pagati dalle società; e anche se lo fosse, cioè versati direttamente dalle stesse società, sono sempre da ricondurre al reddito complessivo dei giocatori.

  8. birbone, tu se uscito dalla stanzina e un tu hai detto nulla.
    torna a disegna’ lo stadio novo.
    sei un birbantaccio ma mi garbi uguale

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