Fatecelo dire, il mercato è finalmente finito, da questa sera l’Empoli è fatto, e tutti a partire da mister Campilongo sapremo, anzi sappiamo, su chi possiamo contare per questa avventura

 

E’ ufficiale Nicola Pozzi è un giocatore della Sampdoria, il calciatore romagnolo ha messo la sua firma che lo lega per la prossima stagione al club blucerchiato.

Nicola lascia dopo 103 presenze e 26 gol, tutti ci ricordiamo il primo di testa al “Castellani” contro il Lecce ben 5 anni fa.

Le condizioni sono quelle del prestito oneroso, poi il prossimo giugno le due società vedranno il da farsi per il meglio di Nicola, al quale va davvero il nostro più grande in bocca al lupo perchè merita di dimostrare tutto il suo valore.

 

Diamo anche l’ufficialità dello scambio che l’Empoli ha effettuato con il Chievo dove dai clivensi viene prelevato il giocatore Antonazzo in cambio del difensore Felice Piccolo.

Si chiude dunque anche il secondo dei tre casi aperti in questa ultima giornata di mercato.

Ricordiamo che fino a pochi giorni fà sembrava dovesse essere Marchese il predestinato a passare dal Chievo all’Empoli, invece nelle ultime ore su esplicito consiglio di mister Campilongo è stato preferito l’ex Frosinone Antonazzo.

 

Ultima notizia, ma non per questo meno importante riguarda Ighli Vannucchi, il capitano resta in azzurro, sfuma il passaggio al Livorno, e forse anche in questo caso complice lo zampino di mister Campilongo, non  dunque, per fortuna, Ighli con un’altra casacca. Lo stesso Vannucchi aveva dichiarato che questa nuova guida tecnica lo aveva stimolato non poco e non ha mai nascosto l’empolesità che ormai gli è cucita addosso.

 

Quindi i giochi si completano con il passaggio in prestito di Smith al Potenza.

 

Il mercato tira giù la serranda, e l’Empoli alla fine ha salutato Marzoratti, Buscè, Moro, Piccolo, Lodi e Pozzi, ai quali va il ringraziamento nostro e di tutti i tifosi azzurri per quello fatto in questi anni. Restano invece Eder, Saudati e Vannucchi, che dovranno cercare di difendere a denti stretti la causa azzurra.

 

M.dL

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