Carlo Tavecchio“E’ l’inizio della nuova governance federale”. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, esordisce così al termine del suo secondo consiglio, in cui è stata ufficializzata la nomina a dg di Michele Uva al posto di Antonello Valentini.

 

“Apriamo una nuova stagione delle riforme – spiega infatti Tavecchio -, della modernizzazione della federazione e dell’organizzazione federale con criteri moderni e sburocratizzati”. Ma il ruolo da protagonista toccherà a Claudio Lotito, consigliere “delegato alla partita”, per dirla alla Tavecchio. E’ proprio il patron della Lazio a presentare la bozza distribuita alle componenti che ora la discuteranno “per arrivare al più presto possibile a nuova riunione in cui si formalizzeranno le riforme che si possono fare subito e quelle che devono essere sottoposte al vaglio dei limiti statutari e delle Noif”. La riforma dei campionati, “la madre di tutte le battaglie, per ridistribuire meglio le risorse”, secondo il presidente federale, dovrebbe entrare in vigore “nell’arco del triennio”. Poi c’è la riduzione delle rose a 25 giocatori (di cui 4 cresciuti nel vivaio del club e 4 nel vivaio nazionale).

 

“Consentirà l’autosussistenza economica del sistema – spiega il n.1 laziale -. Vogliamo evitare campionati all’insegna della precarietà. In Germania ci sono solo 54 club professionistici. Fermo restando gli accordi tra le componenti, l’intenzione è di portare la Serie A a 18, a 18-20 la B e scendere il più possibile in Lega Pro e questo dal 2017”. Mario Macalli, che in Lega Pro è già sceso a 60 squadre, però fissa i suoi paletti: “La mia riforma è appena partita – rileva-, posso andare da un presidente domani mattina e dirgli che 24 le mandiamo via? Se stiamo scherzando va bene? d’accordo nel rivedere il format nei tempi previsti, ma essere compatti non vuol dire condividere al 100% le cose”.

 

Stefano Scarpetti
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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

5 Commenti

  1. La riforma delle 18 squadre (come già detto dal Carli) è soltanto un modo per far prendere più soldi alle big del calcio italiano.
    E sula riforma che vuole almeno 8 giocatori cresciuti nei vivai nazionali è altrettanto inutile, visto che ormai anche le primavere sono piene zeppe di stranieri!!!

  2. Questa Tavecchio la deve spiegare: tutti i principali campionati europei hanno 20 squadre tranne la Germania che però ferma il campionato per un mese a causa delle rigide condizioni climatiche. Non parliamo dell’Inghilterra perché c’e’ un abisso incredibile tra noi e loro visto che giocano una marea di partite e non si è mai sentita una lamentela, anzi per loro un’amichevole o una partita di coppa nazionale equivale a una partita di campionato a differenza nostra. Alla fine uno deve per forza pensare che questa riforma dei campionati favorisca come al solito i grandi club. Vabbè pensiamo ad oggi che è meglio.

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