Il trequartista del Sassuolo, Hamed Traorè, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport parlando anche della sua esperienza a Empoli.

Traorè, tra i giocatori nati dal 1° gennaio 2000 in poi lei è quello che ha più presenze in A(117) davanti a Vlahovic(100). C’e una partita che ricorda più di altre?

“L’ultima con l’Empoli nel 2019, a San Siro contro l’Inter. Dentro quella gara c’era tutto: la speranza di salvarci, la retrocessione a causa di due pali, il mio gol dell’illusione, la chiusura della bellissima esperienza di Empoli, che è la squadra del mio cuore. Questa statistica mi rende felice, mi ripaga di tanti sacrifici. Ma so che il difficile viene adesso: arrivare in alto è meno complicato che restarci.”

All’Empoli iniziò da mezzala: è il suo ruolo preferito?

” Lì ho fatto il mio percorso iniziale, nel settore giovanile e in prima squadra. Andreazzoli, che io chiamavo nonno, è una persona speciale. Quando ho firmato per il Sassuolo l’ho ringraziato per quello che aveva fatto per me e lui ha risposto: “Non devi ringraziare me, ma tua mamma”. E’ un maestro.”

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14 Commenti

  1. Sono felice di queste dichiarazioni. Non è mai banale o scontata una lettera d’amore alla propria squadra. Ragazzi come lui o lo stesso Frattesi che parlano sempre bene di Empoli e dell’Empoli devono riempirci d’orgoglio. Perché non sono parole rufiane, non lo dichiarano per il nostro “bacino d’utenza” che è molto basso ma perché davvero lo sentono.
    Farò il tifo x te Junior Traore, in bocca al lupo.

    Ps: San Siro resterà comunque una notte magica per ognuno di noi. L’amore è tale anche soprattutto nella sofferenza.

    • Aggiungerei pure Marchisio, che ha sempre avuto parole di elogio della nostra piazza. Mi ricordo che la prima volta che siamo tornati in Serie A dopo il suo ritorno alla Juventus che alla stesura del Calendario disse: attendo la 10 giornata con trepidazione per il mio ritorno su un campo a me caro (giornata che si giocava Empoli – Juventus).

  2. Una partita storica.
    Finita male, ma con orgoglio, fino alla fine.
    La ricordo più di alcune promozioni.
    Spero sia lo stesso orgoglio di Marassi domani.
    Grazie Traorè del ricordo sincero.

  3. Nonostante fossi allo stadio….ogni tanto me la riguardo… con Compagnoni telecronista di sky…che impazzisce tutte le volte…io tra i migliori in campo ci metterei anche Dragosky…ma tutti fecero una partita da leggenda….anche se perdemmo…avevamo fatto letteralmente cagare in mano 70.000 mila interisti….veramente una partita come poche….

  4. E’ bello sentire parole di affetto dagli ex, soprattutto da quelli cresciuti nel nostro settore giovanile. Poi a Sassuolo non può aver avuto una partita da ricordare perchè in fondo hanno avuto due stagioni di media classifica, buonissime, ma quasi sempre senza pubblico e senza mai il pathos delle grandi sfide da dentro o fuori, quelle che rimangono indelebili nei ricordi.

    La partita di San Siro rende orgogliosi soprattutto noi che c’eravamo al terzo anello a soffrire, per tutto ciò che voleva dire essere li dopo il percorso travagliato di quella stagione.
    Quelle partite rafforzano l’orgoglio, ma personalmente fanno sempre male quando ci ripenso, perchè stavamo scrivendo la storia, ci è mancato solo quel pizzico di fortuna che avrebbe reso leggendaria quella notte.
    Resta l’amarezza grande perchè in quei minuti finali sembrava che da un momento all’altro arrivasse l’Happy end, sarebbe stato troppo bello in quel modo, quasi da film ed invece quel finale da film non ci fu e la realtà fu amara da digerire, compreso ovvio il biscotto di Firenze a renderla ancora più amara.

  5. l’Inter squadra sono delle fav e. I tifosi no. Ricordo con orgoglio che, dopo aver esultato per la Champions, rimasero ad applaudire in 70.000.000 i nostri ragazzi

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