Non arrivano a sei i mesi trascorsi da Vincenzo Vivarini sulla panchina azzurra. Era infatti il 22 giugno quando, assieme al nuovo dg Butti, veniva presentato come nuovo allenatore azzurro prendendo il posto del retrocesso Giovanni Martusciello. Un mister che in qualche modo aveva riportato alla mente un mix tra Sarri e Giampaolo, anche per la forte amicizia che c’è tra i tre e per percorsi che spesso si sono incrociati con una filosofia del lavoro molto simile. Un mister che era entrato subito in sintonia con l’ambiente, capendo quanto era successo poco tempo prima e cercando da subito di voler coinvolgere il pubblico, gli innamorati della maglia azzurra, in questo percorso di ricostruzione.

Un parto abbastanza lungo quello che ha portato alla stretta di mano ed alla firma del contatto annuale. Ricorderete che in estate, prima proprio di quel 21/22 giugno, tanto avevamo scritto e tanta era l’incertezza intorno al nome dell’allenatore. Longo, Calabro ed Oddo i più chiacchierati, assieme allo stesso Vivarini che alla fine ebbe la meglio portando con se anche uno staff tecnico tutto nuovo dopo il generale repulisti societario anche in quella specifica situazione. Un precampionato non semplice, con un gruppo di giocatori non certamente compatto tra chi doveva andare via e chi era arrivato cercando di capire lo spazio che avrebbe avuto. Un precampionato in cui più volte anche noi muovevamo delle perplessità su quanto visto, ma in fondo c’era un disegno e soprattutto un progetto tattico ben definito a partire dalla difesa a tre. La squadra man mano veniva costruita e forgiata proprio su questo assetto tattico e l’inizio della stagione, con il gruppo finalmente completo e definito, faceva intravedere che il materiale non era certo da disprezzare, anzi. Sicuramente i tanti gol presi, nonostante una classifica mai deficitaria (vedendo anche il alcuni momenti il primo posto), hanno fatto vacillare la barca di Vivarini che è stata vicina al naufragio dopo la brutta sconfitta di Vercelli. Ma dopo quella brutta parentesi era stata data fiducia al mister che di fatto aveva iniziato un lavoro particolare, atto proprio a ricercare una maggiore solidità difensiva con il logico abbassamento del baricentro ed una minore brillantezza in fase di proposizione. I risultati anche in campo però parevano esserci, e la vittoria per 1-0 con il Carpi, in quel risultato tutt’altro che banale, sembrava fosse una sorta di chiusa del cerchio. Evidentemente no.

Mister Vivarini lascia quindi, come detto, con sei mesi di lavoro alle spalle, 30 punti fatti, 8 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte. Trentasette gol all’attivo, ventinove al passivo. Numeri che difficilmente possono essere da esonero, almeno che non si pensasse (questa la logica spiegazione) che questa squadra potesse fare decisamente meglio da tutti i punti di vista magari avendo in classifica i 36 punti di Sarri nella stagione della promozione in serie A. Soltanto il tempo potrà dire se la scelta è stata vincente o meno, sicuramente ci lascia una persona di una educazione unica e di grande umiltà, sempre pronta al confronto sapendo mettere in discussione le proprie idee e rispettando ogni parte in causa. Vi riproponiamo la prima intervista rilasciata al nostro Alessio Cocchi proprio in quel 22 giugno a margine della conferenza stampa.

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27 Commenti

  1. Mister….tanto tra un po’ qualcuno smaltisce qualche grappino e torni di sicuro…..Davvero tanti ringraziamenti per aver messo in campo una squadra che finalmente ha gonfiato le reti avversarie a forza di goal….e sotto questo aspetto….se penso che alla fine del campionato scorso,dopo 38 giornate,i goal realizzati erano stati solo 29……

  2. Ti ho criticato perché da qualche settimana il gioco non era più quello che ci avevi fatto vedere fino alla partita con il Cesena, avevi snaturato l’essenza di questa squadra per coprire la difesa ….. Questo si che è stato un grande errore. Persona umile e educata mi sei piaciuto da subito …. Non meritavi questo trattamento INFAME!!!!

  3. UN GRANDE ABBRACCIO A MISTER VIVARINI

    PAGA SOLO LA CATTIVERIA DEI PIA I ALTI

    E L’OSTINATA DIFESA A 3

    IL PRIMO PASSAGGIO DAL 352 AL 3412 ERA STATO OTTIMO
    POI I TROPPI GOL PRESI
    E UN RITORNO AL 352
    SENZA I CENTROCAMPISTI GIUSTI PER FARLO
    LA POCA BRILLANTEZZA HA FATTO IL RESTO

    MA IL RESTO ERA L’ALLENATORE CON CUI AVREI PREFERITO FINIRE IL CAMPIONATO

    UNA PERSONA PER BENE CHE ERA FONDAMENTALE PER RIPARTIRE

    UN GRANDE ABBRACCIO

  4. Dispiace per la persona e per come la società si comporta , ma caro Mister se facevi il 4312 o il 433non ti mandava via nessuno ed avevi 38 punti oggi ..e bastava poco . In bocca al lupo al nuovo mister e che faccia le fortune dell Empoli

  5. Per 11 volte l’Empoli è andato in vantaggio e non ha saputo mantenerlo. Per troppe partite siam rimasti col fiato in gola a ogni cross avversario: Forse ha pesato questo, nelle scelte societarie. La consapevolezza che Vivarini (pur rimanendo un bravo allenatore) non riuscisse a lavorare sui difetti. Che si vedesse poco la sua mano.

    • E forse hanno pesato gente come te, guarda caso hai sempre sostenuto Martusciello (e lui è rimasto a dispetto di tutto), eri contro Vivarini e guarda caso l’hanno mandato via …. mah sarà una coincidenza. ….

  6. Ahahahahahahaha guarda che ultimamente m’era piaciuto parecchio, Vivarini. Ho premesso che avrei capito il suo esonero un mese fa. Non adesso. Non ora che qualche miglioramento nell’impostazione complessiva si cominciava a vedere….
    Dài, aspettiamo le 2 e mezzo pè sentì icchè ci dicono.

  7. Mi conoscono tutti, in Empoli. Puoi chiedere agli amici di PE. Se ti và, ci prendiamo pure un caffè insieme. Sono un vecchio tifoso azzurro. Uno come te.

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