Il Direttore sportivo dell’Empoli, Pietro Accardi, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di GianlucaDimarzio.com trattando vari argomenti.

Noi siamo sempre stati per tornare a giocare, pur ovviamente con tutte le precauzioni del caso, in quanto il calcio rappresenta un’azienda importante per il Paese e con le condizioni giuste, quali quelle attuali, non si poteva pensare di non riprendere. Basta pensare che la società Empoli Calcio dà lavoro a 150 famiglie. E poi, fintantoché non ci sarà un vaccino, questa sarà la situazione con la quale dobbiamo necessariamente imparare a convivere”.

In termini di preparazione come avete programmato questi mesi?

“Pur nel rispetto di tutte le direttive governative, i ragazzi diciamo che non hanno mai del tutto staccato la spina e seppur da casa nei mesi precedenti, si sono sempre tenuti in allenamento con cyclette, analisi video e mezzi di questo tipo. Poi, appena avuto il via libera per gli allenamenti individuali, abbiamo detto ai ragazzi che, su base volontaria, sarebbero potuti venire al campo e devo dire che si sono presentati tutti, a dimostrazione dello spessore non solo calcistico, ma anche umano di tutto il gruppo. Ora, pian piano, stiamo riprendendo con gli allenamenti collettivi, anche se la strada verso la normalità è ancora evidentemente molto lunga, considerando, ad esempio, che ci si può allenare soltanto in luoghi aperti, i ragazzi non possono fare la doccia al campo e debbono cambiarsi in due spogliatoi. Ma, comunque, sono tutte misure necessarie che in ogni caso non precludono minimamente il rientro in campo”.

A livello di stipendi, invece, come vi siete accordati?

“Ci tengo a sottolineare che i ragazzi sono stati splendidi anche sotto questo punto di vista, venendo fin da subito incontro alle esigenze della società. In tal senso, nei prossimi giorni formalizzeremo un accordo che abbiamo trovato già nei mesi precedenti”.

Prima dello stop forzato l’Empoli era davvero in un gran momento, con l’arrivo di Pasquale Marino in panchina e gli acquisti di gennaio che hanno rinforzato in maniera considerevole la squadra (attualmente al nono posto, ad appena un punto dai playoff):

 Sicuramente il nostro obiettivo è proprio quello di ricominciare dagli ultimi mesi, nei quali la squadra stava facendo davvero bene. Questi ragazzi hanno un potenziale davvero importante, che sono sicuro potranno esprimere a pieno nelle dieci partite che mancano. Poi certo quello che ci accingiamo ad affrontare sarà quasi un altro campionato, con tante incognite, prima fra tutte la mancanza dei tifosi. Ma questo deve essere uno stimolo in più, perché sappiamo che loro ci saranno vicino con la mente e con il cuore. Da un punto di vista atletico si riparte da una situazione anomala perché mai un calciatore sta tre mesi totalmente fermo. Anche in estate, per dirti, comunque in quel mese e mezzo di vacanza tra fine stagione e il ritiro, tra nuoto, beach volley, passeggiate ecc. ti tieni sempre un po’ in forma. Va detto, però, che l’essere umano, di natura, si abitua in fretta a situazioni nuove e anche questa volta sarà così”.

Una B a 40 squadre in futuro come la vedresti?

“Mah, non è una cosa a cui credo e sinceramente non mi entusiasma. La Serie B deve guardare alla Serie A. Quest’ultima è a venti squadre, pertanto anche la B deve rimanere tale”.

In conclusione, calciomercato a settembre…come cambierà?

“Sicuramente per i giocatori top sia in A che in B non cambierà nulla, erano richiesti prima e saranno richiesti poi. Per il resto sarà un mercato molto creativo, nel quale a far la differenza saranno le idee, ci potranno essere molti scambi per dire. Poi oggi è complicato fare previsioni. Anche da un punto di vista logistico, magari anche a Milano fra qualche mese la situazione sarà migliorata e si potranno tornare a fare incontri negli hotel come in passato. Altrimenti faremo le cosiddette call via telefono, ci adatteremo senza troppi problemi”.

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7 Commenti

  1. A noi non importano i campioni, la nostra filosofia è crearli i campioni questo è la nostra filosofia che ci tiene nel calcio che conta, grazie al Corsi da 30 anni, questi acquisti e stipendi faraonici mi mettono paura la Gumina, la mantia, Nikolau ecc a noi importa avere un bilancio sano, uno stadio a norma e ristrutturato e valorizzare i nostri giovani questo conta, se non andiamo in seria A poco conta, a me fai tristezza sinceramente caro Direttore

    • A me, al contrario, andare in serie A interessa. Guardo le partite solo per quello. Del tuo idealismo inconcludente credo non vi sia nemmeno l’odore tra le persone che amano gli spalti, e in tutta sincerità le tue mi sembrano parole finte

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