Il procuratore del portiere azzurro Elia Caprile, Graziano Battistini, ha rilasciato un intervista a Tuttomercatoweb in cui ha parlato anche del portiere appena passato all’Empoli.

Empoli poi è una società seria, lavorano molto bene con i giovani, danno opportunità per cercare di valorizzarsi, di fare esperienze importanti a livelli massimi e quindi era un progetto molto interessante, da valutare e da sposare”.

Sarà in grado di reggere la pressione dell’eredità di Vicario?
“Beh, lui ha fatto molto bene ed è diventato un’icona e un punto di riferimento per l’ambiente di Empoli. Ha lasciato veramente un’impronta importantissima, Elia deve solo stare tranquillo e sereno, pensando che Caprile è Caprile e dovrà solo fare il Caprile al meglio, dopodiché il campo dirà se sarà all’altezza di reggere le pressioni della Serie A. Io credo di sì, ma il campo sarà giudice unico e inequivocabile”.

Da Corsi ad Accardi fino a Zanetti. Quanto è stato voluto Caprile?
“Credo sia stato molto cercato, non solo a chiacchiere, ma anche con i fatti e fa molto piacere. Adesso ha già iniziato il processo di grande lavoro per farsi trovare pronto e ripagare la fiducia che è stata posta in lui”.

Quando Caprile sarà pronto per fare il titolare del Napoli?
“Fare le previsioni le faceva solo mago Merlino, io non sono un mago (ride, ndr) e quindi non mi azzardo a farle. Posso solo dire che in questo momento Napoli è presente per il fatto che ha fatto un investimento su Elia, ma il presente reale e l’unico che conta è Empoli e la realtà di Empoli. Di conseguenza tutto il resto si vedrà. Ora dovrà essere bravo, e lo sa benissimo. Sta lavorando duro per dimostrare di essere all’altezza dell’Empoli in Serie A. Altre cose si vedranno a tempo debito”.

C’erano altri club pronti a prenderlo in prestito? Le big sono state frenate dal fatto che fosse del Napoli e che non gli azzurri non lo avrebbero ceduto?
“È un ragazzo sicuramente molto stimato. Le valutazioni che fanno tutti i club, anche i più importanti, sono quasi tutte positive. E questo fa piacere. Ovvio che questo interesse forte del Napoli ha facilitato un po’ certi discorsi, ma detto questo c’era e c’è grande interesse intorno ad Elia”.

Dove deve migliorare di più e dove è ad un livello già alto?
“L’anno scorso ha fatto un campionato importante, farlo a Bari alla sua età significa dimostrare di avere il pedigree per provare a puntare veramente in alto e, step dopo step, bisogna cercare di alzare sempre un po’ l’asticella. Si dice che abbia ampi margini di miglioramento quindi deve migliorare un po’ in tutto. Per provare a puntare in alto bisogna assolutamente alzare l’asticella sempre e comunque e provare a farlo in tutte le cose: dalla personalità al carisma, dalla tecnica al fisico fino a quelle atletiche. È un ragazzo che ha le idee chiare, non gli si deve spiegare grosse cose perché sa già cosa deve fare. Conosce il percorso che deve fare e sa cosa deve metterci dentro”.

Parlare di Nazionale adesso è un bene o un male per lui?
“La sua Nazionale ora è l’Empoli e lui deve lavorare forte per esserne all’altezza, ma lo sa benissimo. Il resto sono chiacchiere, è prematuro e non ha senso mettere il carro davanti ai buoi”.

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