a cura di Cladio “Freccia”

Gruppi/compagnie, anche di paese, esistenti in Curva Sud: Vecchia Guardia, Lanerossi Vicenza Crew 1902, Zona Mucchio Vicenza, South Terrace Vicenza, Old Fans, Disorganizzati, Lonigo, Brigata Vendrame, Caneva, Central Group, Le Prime Uve Biancorosse, Campari Group, Quei da Fora, Vecio Stampo, Tempo Perso, Essetivi, Youth, Varco 22, Vicenza Sud, R Malo, Piccole Canaglie, Gioventù Villana, Bericisterici 1902, San Lorenzo, Orgoglio Berico, Cool Cats, Marostica, Brigata Valsugana Lanerossi Vicenza.

Gruppi/compagnie, anche di paese, esistenti nei Distinti Nord: C.S.D. (Contrada San Domenico), T.D.C. (Terra Di Confine), Bruta Banda, Vecchia Guardia Distinti, Boys Vicenza, Lane 1902, Gruppo Creazzo, Longa, Crazy Heads, Sandrigo, Gruppo Ringhiera, Gruppo Santafè, Distinti Saluti, Gente del Quadrato, Nove, Gati & Goti, Tormeno, Bassa Vicentina.

Politica: storicamente di sinistra, ora apolitici, con all’interno tendenze sia di sinistra che di destra, la maggioranza.

Amicizie: Pescara: è il più antico, o sicuramente uno dei più antichi gemellaggi ancora in piedi tra due tifoserie, essendo nato il 9 gennaio 1977, quando oltre 3mila pescaresi invasero Vicenza. L’amicizia nasce in quell’occasione, con il Pescara che espugna il Menti e coi sostenitori vicentini che, nonostante la delusione, applaudono l’uscita dallo stadio dei pescaresi. Così, anche nella gara di ritorno, i sostenitori biancorossi vengono accolti calorosamente dai pescaresi, che ricambiano l’ospitalità ricevuta in Veneto. Al termine del campionato le due tifoserie festeggiano insieme le rispettive promozioni in A. L’anno successivo, il primo del Pescara in A, grazie agli accordi presi tra capi-ultrà, viene sancito il gemellaggio ufficiale, in occasione di Vicenza-Pescara (1977/78), quando, nel prepartita, i leader Ciro e Moreno, rispettivamente dei Pescara Rangers e degli Ultras Vicenza, si scambiano le sciarpe a centrocampo. Patto d’acciaio al grido “Pescara, Vicenza nessuna differenza”, “Vicenza, Pescara nessuno ci separa”. Sbandierata in campo in Pescara-Vicenza 85/86 e, da rimarcare, in Pescara-Vicenza, andata Coppa Italia 97/98, una bellissima coreografia della Nord pescarese con strisce bianche-azzurre-rosse a coprire tutto il settore, uniti agli striscioni vicentini “Caneva Berica” e “Fabio Group”, con in campo sbandierata e striscione dei Vigilantes “Salutiamo i fratelli pescaresi”. Al ritorno solito cerimoniale di bandiere in campo, con la Sud che restituisce il favore agli abruzzesi, con una fumogenata bianca-rossa-azzurra. Sbandierata in campo, sempre a Vicenza, anche nel 2004/05 e nel 06/07. In quest’ultima occasione con lo striscione “30 anni di amicizia” dai colori dei due sodalizi, tenuto in mano, che fa il giro del campo, mentre in Sud campeggia il bellissimo messaggio “In onore dei nostri colori, in memoria dei vecchi amori”. In Vicenza-Parma 08/09, esposti gli striscioni “Ciao Bubù” e “Bubù vive”, nell’anniversario della scomparsa dell’ex capo dei Pescara Rangers, Marco Mazza. In Vicenza-Pescara 05/06, poco dopo la sua morte, esposto “Ciao Bubù guerriero della Nord”. Bellissima sbandierata in campo a Pescara nel 2002/03, con lo striscione tenuto a mano “1977-2003, un’amicizia storica, Vecchi Ultrà Lanerossi Vicenza”. Numerosissime nel tempo le visite reciproche, tra cui ricordiamo: nel 96/97 a Verona “Orgia Totale” e “Cherokee” e visita in Bologna-Vicenza Coppa Italia 96/97; striscione “Rangers” in curva Sud, in Vicenza-Pescara 85/86; in Vicenza-Empoli 91/92 presente forte rappresentanza pescarese, tra cui “Bad Boys”, “Park Kaos” e “Cherokee”; “Pescara Rangers” a Messina 01/02 e in Vicenza-Juve 00/01. In massa anche ai Playout con la Triestina 04/05. “Ci hai lasciato un vuoto immenso, ciao mister” per Edo, ragazzo di Pescara scomparso nel luglio ’17. Nel gennaio ’18, col Vicenza in piena crisi societaria esposto esterno stadio lo striscione “Nessun tribunale può cancellare la vostra storia…il futuro appartiene a voi che di Vicenza siete vanto e gloria!”. Al fianco dei vicentini il 17/12/18 a Verona. –Udinese: forte gemellaggio di vecchia data, fortificato negli anni. Sbandierata in campo in Vicenza-Udinese 96/97 e in Vicenza-Crotone 06/07 esposto lo striscione “Roby Fex is my friend”, dedicato a un leader scomparso della curva friulana. In Vicenza-Bologna 05/06 esposto dal gruppo “Ultras Vicenza” lo striscione “Il rispetto e il calcio ci hanno uniti…ora e per sempre amici!!! Onore ai Nord Kaos” (gruppo di Udine scioltosi in quel periodo). Numerosissime le visite di favore e gli scambi di cortesia, tra i quali ricordiamo: gli striscioni “H.t.b.” e “Vecchia Guardia H.t.b.”, presenti rispettivamente in Vicenza-Triestina 85/86 e Reggiana-Vicenza 87/88; lo striscione “Ultras” Udine presente in Vi-Frosinone 06/07, Vi-Cesena 09/10, Triestina-Vi 09/10; il “Collettivo IncUdine” presente svariate volte a Vicenza; la presenza massiccia dei gruppi udinesi nei Playout con la Triestina del 2004/05, sia in casa che fuori, e nei Playout con l’Empoli nell’11/12. Presenza udinese a La Spezia nel dicembre ’16. In occasione di Udinese-Vicenza, 3° turno di Coppa Italia 20/21, del 28 ottobre 2020, giocato a porte chiuse causa Covid, i friulani hanno esposto vicino lo stadio la scritta “Nonostante la nostra assenza per sempre Udine e Vicenza”. –Cremonese: forte gemellaggio risalente ai primi anni ‘80. In Vicenza-Carrarese 84/85 esposto lo striscione “Red Grey Supporters” Cremona. Nello spareggio di Firenze 84/85 col Piacenza, i cremonesi affiancarono i veneti, esponendo la scritta “Vicenza: Cremona è con te” e lo striscione dell’allora gruppo principale “Red Grey Supporters”. Striscione “Red White Panthers” esposto in Cremonese-Vicenza 85/86 in curva dei cremonesi, con sbandierata e scambi di sciarpe in campo. Inoltre i “Sanitarium” Cremona presenti in Vicenza-Ancona 94/95, gli “Ultras Cremona” presenti in Vicenza-Brescia 99/00 e Modena-Vicenza 06/07. Presenza vicentina in Cittadella-Cremonese 99/00. Visita ai cremonesi a Piacenza nel febbraio ’17. Il 15 dicembre 2018 esposto in Curva Sud lo striscione “Ciao Fede fratello cremonese”, scomparso il giorno prima. –Reggiana: forte gemellaggio, datato 1984, rapporto fraterno. In Vicenza-Albinoleffe 09/10, nella zona dei “Lanerossi Crew 1902”, minicoreografia con cartoncini con su scritto “Onore alle Teste Quadre”. Lo striscione “Teste Quadre” ha fatto bella mostra di sé, sia a Vicenza che in trasferta, diverse volte, ad esempio col Parma e con la Salernitana, nella stagione 08/09; altre volte ci sono stati giri di campo con bandieroni, come in Reggiana-Vicenza 96/97. In Reggiana-Vicenza del 9 ottobre 2017 esposte le scritte “Reggiana-Vicenza: unica gioia” e “Finalmente ci rivediamo! A Reggio solo la Regia, ciao fratelli”. Il 23 febbraio 2018 coreografia vicentina con bandierine bianche e rosse ed al centro la scritta “Reggio e Vicenza alè”. Nell’ultimo Vicenza-Reggiana, del 20 ottobre ’19, all’entrata delle squadre la Curva Nord emiliana realizza una coreografia composta da strisce orizzontali granata, bianche e rosse, colori sociali delle due squadre, su cui spicca lo striscione “Nella gioia o in mezzo ai guai sempre spalla a spalla ci troverai”, il tutto condito da cori per il Vicenza, ricambiati con applausi dal resto dello stadio. Più tardi la Sud vicentina espone un “Sulla strada o in gradinata sempre affianco fratello granata”. Dopo la gara le due tifoserie si sono ritrovate a bere e festeggiare sotto la Sud. –Messina: una bella amicizia, nata grazie soprattutto al fatto che i messinesi erano gemellati coi pescaresi, legati ai vicentini da un fortissimo patto. Ma il recente scioglimento del gemellaggio tra messinesi e pescaresi, mette a dura prova anche quello tra vicentini e messinesi. In Vicenza-Cesena 09/10 la Sud espone la scritta “Vicini al dolore di Messina”, riferita all’alluvione che colpì le zone del messinese nel 2009. Messinesi presenti a Vicenza anche alla vigilia di ferragosto 2012, in Coppa Italia, nel derby col Verona del 2011, e in Vicenza-Empoli, Playout 11/12. Una delegazione di ultras vicentini ha partecipato a Messina, invitati dagli Ultras Messina ’90, al 1° “Memorial Domenico Rigante ‘Gemellone’”, insieme ad ultras di Pescara, Cavese e, naturalmente, Messina, svoltosi dall’1 all’8 luglio 2012. Delegazione di messinesi al funerale del povero Eugenio Bortolon, caduto rovinosamente a Parma nel 2009, dopo un viaggio di 18 ore in treno. Messinesi e vicentini insieme contro l’Igea Virtus un po’ di tempo fa..-Metz: amicizia internazionale che risale all’incirca a metà anni 90. A Empoli, nel ritorno dei Playout 11/12, presenti le pezze “Metz 1932” e “F.C.Metz”. Ma i francesi sono stati presenti tante altre volte al fianco dei berici, tra le quali si ricordano diverse partite di fine anni 90-inizio anni 00, in Serie A, oltrechè Padova-Vicenza 09/10, Vicenza-Piacenza 06/07 e i Playout con la Triestina 04/05. Mentre in Metz-Marsiglia del 97/98 sventolano alte le bandiere del Vicenza, con la scritta, esposta dai supporters del Metz, “Benvenuti ai nostri fratelli vicentini”. In Metz-Lille del 13 agosto ’16 esposta pezza “Vicenza”. Il 19 gennaio 2019 ricordata la figura di Minou, uno dei “vecchi” della Curva Ovest di Metz, con striscioni quali “Minou toujours avec nous” (Minou sempre con noi) e “Ciao Minou”. Il 23-24 febbraio 2019 week-end passato in terra francese per i vicentini. –Lione: amicizia piuttosto recente. Nel marzo 2018 i “Lyon 1950” esposero la scritta “Una squadra storica non muore mai tanti auguri Vicenza”. Ritrovati con loro fuori lo stadio per un Nancy-Lyon con tanto di pezza “Vicenza” un po’ di tempo fa. –Eintracht Treviri: squadra che milita in 4^ Divisione tedesca, i cui tifosi, gemellati con la “Gruppa Metz”, esposero in piena crisi societaria del Vicenza le scritte “Ultras Vicenza non mollare!” e “Forza Lanerossi!”.                 

Ex-gemellaggi/amicizie: Genoa: gemellaggio finito per alcuni screzi, che durava da 25 anni, spiacevoli, incresciosi fatti dopo un Vicenza-Genoa del dicembre 2003. Uno dei primi contatti diretti vi fu in Genoa-Vicenza 79/80, coi vicentini muniti di sciarpe biancorosse nella Nord genoana. Sbandierata in campo in Vicenza-Genoa 85/86. Varie visite reciproche in passato, ad esempio gli striscioni genoani “Grifoni Ovunque” e F.G.”, erano presenti a Modena nell’89/90. In  Sud per Vicenza-Lazio 97/98 era presente lo striscione “Grifoni Ovunque” genoano. In Vicenza-Rimini del settembre 2019 esposto nei Distinti Nord lo striscione “Oltre i colori davanti alla morte ciao Maurizio”, in memoria dello storico ultrà genoano venuto a mancare in quei giorni. Como: gemellaggio che era tra i più vecchi e sentiti della Sud. Un rapporto sincero e particolare, che non si esauriva solo nell’ambito calcistico. In Como-Vicenza 90/91, giro con bandieroni e scambi di sciarpe. I vicentini presenziarono poi al fianco dei comaschi in Venezia-Como (2-1), nello spareggio di Cesena, con striscioni “Vigilantes” e “Berici” da trasferta. Sbandierate in campo con striscioni anche nel 91/92 e 92/93, sempre a Vicenza, e nel 94/95 a Como. –Ravenna: bella, datata amicizia. In Ravenna-Vicenza del 92/93, striscione “Forever” vicentino in curva ravennate. In Vicenza-Ravenna 93/94, sbandierata in campo, accompagnata dallo striscione “Ra e Vi for ever”. Lo striscione “Ultras Ravenna” è stato presente diverse volte alle partite del Vicenza. Il rapporto è stato chiuso non per qualche motivo particolare, ma semplicemente per mancanza di volontà da ambo le parti di continuare un rapporto che era diventato solo istituzionale, non venendo più coltivato. –Pisa: era un forte gemellaggio, nato sul finire degli anni ’70, miseramente naufragato nel tempo. Dicono che si ruppe a un Vicenza-Sampdoria, all’incirca nel ’97, in quanto il gruppo di pisani che aveva fatto visita ai vicentini avrebbe voluto caricare i doriani, al contrario dei veneti. –Treviso: più che altro c’era un amicizia con alcuni esponenti della tifoseria trevigiana. Quando, nel ’98, morì il trevigiano cardiopatico Fabio Di Maio, a seguito di una carica della celere, alcuni esponenti della Sud andarono al suo funerale. Ora l’amicizia si è trasformata in rivalità (vedi sotto). –Milan: amicizia durata dal 1976 al 1999 finita per futili motivi, durante un Vicenza-Milan: dal settore dei milanisti sbarcati a Vicenza si levò il coro irridente “Serie B, Serie B” e la Sud vicentina ovviamente non gradì. Di lì allo scambio di insulti il passo fu breve. Non era però un gemellaggio ufficiale. Presenza rossonera in Juve-Vicenza 97/98 e Vicenza-Verona 91/92, con la sezione vicentina delle Brigate Rossonere. In Vicenza-Verona 93/94, presente lo striscione “Armata” dei milanisti, più altre pezze.

Rivalità: –Verona: rivalità sentitissima, odio acerrimo. Vicenza-Verona, sin dagli anni ’70, è sinonimo di derby caldo. Una sfida anche politica che metteva di fronte “compagni” e camerati. Fin dai primordi del calcio le sfide con Verona sono sempre state un macello. I veronesi si sono visti per la prima volta nel 76-77, penultima di campionato, per un Vicenza-Atalanta. Arrivarono alle spalle dei vicentini, che si trovavano sull’argine vicino alla tribuna, cogliendoli di sorpresa. L’anno dopo, per rendere ai veronesi quello che avevano subìto, i vicentini andarono in giro a cercare gli “autonomi” per portarli allo stadio. La stagione 77/78 è ricordata proprio per gli incidenti durissimi coi gialloblù. Nel 1978, in occasione di Verona-Roma, le due tifoserie, all’epoca gemellate, posarono con lo striscione “Ultras” rubato dai veronesi ai vicentini. Nel 78/79, in Vicenza-Verona, venne esposta una bandiera veronese. Bare e croci in curva, come usavano all’epoca, in Vicenza-Verona 79/80, con tumulti in campo e sugli spalti. In Vicenza-Padova 82/83, stendardo “B.G. Verona” esposto in Sud. Nell’85/86, in Vicenza-Genoa, esposto striscione delle “Brigate” Verona. In Verona-Vicenza 93/94, esposto dai veronesi lo striscione rubato “Tartan Army”. Incidenti a Verona anche nel 94/95, esterno stadio e a Vicenza, nel novembre 2000, quando gli agenti dovettero effettuare cariche per disperdere le opposte fazioni, con protagonisti anche una 50ina di tifosi vicentini, caricati dai carabinieri, che effettuarono una fitta sassaiola, con il bilancio di sei agenti e un vigile contusi, più due veronesi feriti. A Verona, nel 2003/04, esposto lo striscione “Scalette”, rubato ai veronesi, accompagnato dalle scritte “Prima ‘scalette’ dopo ‘ascensore’”, “Do you remember?” (accanto a “Scalette”), più altri di sfottò. Nel derby casalingo del settembre ’12, i veronesi indispettiscono il pubblico locale calcando la mano sullo scioglimento dei Vigilantes. In uno striscione disegnano il simbolo dei Vigilantes, il “boia”, seguito da “chi molla”, in un altro ne mettono la sigla, scrivendo “Non cantavate, non caricavate…V.Vi o morti le cose non sono cambiate”, parafrasando il vecchio striscione “Non caricate, non cantate, rivogliamo le Brigate”, esposto dai vicentini a Verona negli anni 90. Tensione sugli spalti in Verona-Vicenza del 9 febbraio 2013. Scontri anche il 1° maggio ’17, provocati più che altro dai vicentini, con gli scaligeri che però non stanno a guardare. –Padova: rivalità molto sentita, anche se il vero derby è sempre stato col Verona. I rapporti coi padovani sono sempre stati piuttosto ambigui. Nel ’77, alcuni vicentini poco più che 15enni si recavano a Padova, con loro che militavano in C2, magari quando il Vicenza giocava molto lontano fuori casa. Per un Padova-Reggiana, i padovani li contattarono per affiancarli, avendo ancora poca esperienza ultras, portandogli anche alcuni tamburi (allora avevano solo 3 tamburi e un piccolo striscione). Però lo stesso anno in Serie A, stadio esaurito, loro andarono insieme agli juventini, anziché andare coi vicentini, alimentando sospetti. Nel 1981 i “Vigilantes” si impossessano del primo striscione “Ultras” biancoscudato con stella a 5 punte al centro. Nel 1982/83 i berici giunsero all’’Appiani’ di buon’ora occupando la Nord si ritrovarono insieme nella stessa curva. Comunque i padovani se lo ripresero, quando uno degli “Hell’s Angels” riuscì a procurarsi le chiavi del magazzino vicentino, portando via anche lo striscione “Vigilantes”. I vicentini si vendicarono recuperando lo striscione qualche settimana dopo, ricambiando la visita, prendendosi anche “Hell’s Angels Ghetto”, esposto in Sud, e riesposto poi 14 anni dopo, scatenando una rissa tra giovani, ignari dello smacco, e anziani padovani, più “Collettivo”, “Alcool”, “Trips” e “Navajos Cavese”. Lo striscione “Hell’s Angels Ghetto”, così come quello del “Collettivo”, vennero esposti diverse volte in casa e in taluni casi anche fuori dai vicentini. Ad esempio il primo venne esposto in Vicenza-Modena 83/84 e 84/85. Era normale a Vicenza in quel periodo. Nell’87/88 nuova visita ai vicentini per trafugare “Vigilantes Vicenza”, poi i vicentini però decisero di rompere gli schemi andando a riprendersi lo striscione di persona in un Padova-Messina: si mischiarono al pubblico della gradinata e, a fine gara, andarono sotto la curva di casa a cercarli, per poi caricarli. Furono attimi di tensione in un fuggi-fuggi generale, coi padovani che si riorganizzarono: nel parterre, per alcuni minuti, successe il finimondo. I Vigilantes si dimostrarono un bel gruppo, anche se gli striscioni rimasero al loro posto, almeno fino all’intervento della polizia, che isolò i vicentini portandoli fuori dallo stadio e, tra altri tentativi di contatto, fecero riprendere al loro capo lo striscione “Vigilantes”, lasciando stare gli altri stendardi. In un derby di Coppa Italia dell’85, con l’illecito di Taranto fresco fresco che i padovani non avevano digerito (costò la retrocessione a tavolino), pochissimi ultras si mossero dalla città del santo, e quasi tutti casual, con più di qualcuno che a fine partita si trovò a fare di corsa il tragitto Menti-Stazione. Nel marzo ’94 derby violento all’Appiani, coi padovani che persero la testa quando videro bruciare lo storico striscione “H.a.g.” in curva ospiti: partita sospesa e incidenti prima, durante e dopo la gara. Nel tempo però le cose sono cambiate, infatti, si sono incontrati di nuovo, nel settembre 2000, in un autogrill, i padovani in trasferta a Vercelli (un pullman), i vicentini a Milano (3 pullman di Vigilantes), coi vicentini che non ebbero voglia di scontrarsi, forse perché tanti padovani erano ragazzini e ragazze. Alla fine arrivò la Polizia che li rispedì a casa. Lo stesso giorno, i padovani incontrarono all’andata la “Caneva Berica”, i cui componenti scesero all’autogrill senza neanche accorgersi della presenza padovana, poi, appena realizzarono di essere praticamente circondati, salirono sui pullman e ripartirono. Striscione antisemita dei padovani a Vicenza proprio il 27 gennaio 2018, data in cui ricorreva la “giornata della memoria”; i padovani appena scesi da un autobus tentano di raggiungere i tifosi vicentini. Il 22 settembre 2019 violenti scontri tra ultras di Padova e Vicenza venuti a contatto con utilizzo di mazze, bottiglie e cinture nel parcheggio dell’area di servizio Montefeltro Ovest, sull’A14: emessi 22 Daspo. I primi, che avrebbero attaccato, dovevano andare a Pesaro, i secondi, che hanno reagito, a Gubbio. –Atalanta: vecchia rivalità, ancora sentita. Circa a metà anni ’70 fu rubato agli atalantini lo striscione “Panthers”, che fu poi reso, grazie al compianto Moreno che ci mise una toppa. Nel 78/79 esposto in Vicenza-Atalanta lo striscione “Atalanta Eagles”. In Vicenza-Atalanta 79/80 e 80/81 i vicentini esposero in curva bare e croci coi colori nerazzurri dei bergamaschi. Incidenti in Atalanta-Vicenza 99/00. –Brescia: antico odio, piuttosto sentito, vecchia ruggine già dagli anni di C1. Nell’83/84, scontri tra vicentini e bresciani in Brescia-Vicenza. A Brescia nell’84/85, esposta dai bresciani la scritta “VI = bastardi”. Stesso anno, a Vicenza, un ragazzo con la bandiera biancorossa arrivò in campo fin sotto gli ultras bresciani. Molto “vivace” un Brescia-Vicenza del novembre ’99, con una scazzottata, una zuffa furiosa in campo per delle sciarpe, alla fine lacrimogeni e alta tensione. Incidenti nel settembre 2000 in Vicenza-Brescia, con botte e sassaiole nella notte calcistica. Un’altra volta, sempre in quegli anni, assedio ai bresciani dissolto dai manganelli, con 5 tifosi biancorossi e due poliziotti contusi. Gruppi di vicentini tentano il contatto con gli ospiti, ma le forze dell’ordine intervengono energicamente. A Brescia, il 28 aprile 2015, poco più tardi del fischio finale una 30ina di bresciani tende un agguato ai pullman dei tifosi berici. Gli ultras lanciano sassi, aste e bastoni, contro almeno 5 degli 11 autobus che trasportano tifosi del Vicenza, che hanno riportato danni. Volano vetri e schegge, qualche manganello, qualche tafferuglio. Ferito ad un occhio da schegge di un vetro laterale frantumato dagli ultras con un asta di legno, un bambino di 12 anni vicentino, ricoverato in ospedale a Brescia. Già nel prepartita però un 100aio di bresciani cercava di avvicinarsi all’opposta fazione, ma il pronto intervento delle f.d.o. evita il contatto. Deferiti alle Autorità 25 ultras bresciani per incidenti ai margini di Vicenza-Brescia del 26 marzo 2017, vicino lo stadio, grazie alle immagini della Digos; scesi dai bus-navetta cercarono, scortati, di dirigersi verso i vicentini ed in seguito si scontrarono pesantemente coi “blu”. –Triestina: derby del Triveneto molto sentito; accesa, vecchia rivalità. In Vicenza-Triestina 85/86, con gli udinesi al fianco, esposto lo striscione rubato “Ultras Trieste”, oltre a un “Verona merda”. L’anno dopo scontri e tumulti sul terreno di gioco. Esposto lo striscione “Ultras Trieste” in Vicenza-Spezia 91/92 e in Triestina-Vicenza 92/93. In Triestina-Vicenza 02/03 esposto lo striscione rubato ai vicentini “Euforia Biancorossa”. Diversi incidenti e scontri in passato, ad esempio nel 2004/05 a Vicenza nel Playout di B, quando i triestini, sistemati nel vecchio settore ospiti, si beccarono coi confinanti gruppi vicentini che allora stazionavano in Nord, tirandosi di tutto. Pare anche che i tifosi giuliani abbiano fermato col freno d’emergenza il treno che li portava a Vicenza a 2 km. dalla stazione, raccogliendo strada facendo sassi che hanno lanciato poi verso un parcheggio. Napoli: rapporto deterioratosi senza rimedio, passando da una flebile amicizia, specie col C.u.c.b., a una fiera rivalità. Episodi incresciosi nella finale di Coppa Italia del ‘97, con lancio di razzi, bombe carta e arredo bagno al San Paolo, all’andata, e accoltellamento di un vicentino da parte di partenopei al termine della gara di ritorno, mentre il grosso della curva si trovava ancora a festeggiare dentro lo stadio. Due accoltellati napoletani non ultras nel marzo 2001. In Vicenza-Napoli 05/06 esposta la scritta “Fedayn E.A.M. Essere Alla Moda” e ci furono degli scontri. Nel 2006/07 esposti in Vicenza-Napoli gli striscioni “Quando il Vesuvio vi sterminerà grande festa si farà”, “Napoli: lame e delinquenza, vi disprezza tutta Vicenza” e “Crepate voi e Maradona”. –Torino: nel campionato 1977/78, in Verona-Lanerossi, c’era la presenza dello striscione torinista “Sag” in curva veronese. A quei tempi veronesi e torinisti erano gemellati, e fu quindi inevitabile che, dopo 2-3 domeniche, in occasione di Vicenza-Toro, succedesse qualcosa, con due pullman di ultras granata presenti (e una 20ina di veronesi aggiunti), che si sistemarono al primo piano, in curva ospiti, dove però, di fatto, venivano sistemati tifosi abitualmente di entrambe le squadre. Dal parterre, settore sottostante, alcuni vicentini si aggrapparono agli striscioni granata, strappandoli. Da qui la reazione con una violenta zuffa. L’anno dopo i granata, memori del fattaccio, non si sistemarono al primo piano, come facevano tutte le altre tifoserie (e loro stessi negli anni precedenti), ma nel parterre. Anche in questa partita, dei tifosi del Toro sbagliarono curva e non se la cavarono bene. Ci fu una sassaiola all’interno dello stadio, e incidenti, stile cariche e controcariche, fuori, coi granata che misero a ferro e fuoco tutta la zona stazione-stadio, con focolai un po’ dappertutto. Per questa partita doveva essere inaugurato un bandierone biancorosso, con la “morte” nel mezzo, ma il ragazzo che lo stava portando allo stadio fu intercettato da un gruppetto di ultras granata e derubato. Lo stesso bandierone sarà poi utilizzato per anni e anni in Maratona. Parapiglia dovuto ad aggressione di tifosi torinisti verso alcuni vicentini che si trovavano nelle vicinanze di un locale nei pressi dello stadio il 19 dicembre 2009; un vicentino si è fatto medicare. –Treviso: ex-amicizia trasformatasi poi in rivalità, perlopiù campanilistica. Nel maggio 2009, notte di tensione al “Tenni” di Treviso, maxi rissa tra una trentina di tifosi vicentini e 22 trevigiani. A scatenare la zuffa, sedata in pochi minuti dalle f.d.o., l’arrivo alle 21 di un gruppo di tifosi berici che, senza biglietto, stavano acquistando i tagliandi per il settore ospiti. Alla loro vista, i supporters trevigiani scesero dalle gradinate e, una volta aperta la porta di sicurezza dello stadio, li aggredirono con cinghie, bastoni, sassi e bottiglie, scagliando contro di essi anche un tavolino in plastica. –Bologna: vecchia rivalità. A Bologna, nell’83/84, fitto lancio di oggetti di ogni genere dalla Sud vicentina: bulloni, petardi, agrumi, monete, una di queste colpì il portiere bolognese Bianchi (ex di turno) alla testa, facendolo cadere, con conseguente sostituzione del portiere e ‘0-2’ a tavolino. Si ricorda poi un Vicenza-Bologna di fine anni ’70, quando gruppi di vicentini e bolognesi si azzuffarono nei pressi di un parcheggio, coi primi che presero di mira diverse auto targate “Bologna”, tra le quali anche quella del giornalista di Tuttosport, Gianfranco Civolani, che trovò la sua Alfa rovesciata contro un albero. –Venezia: vecchia rivalità regionale, soprattutto campanilistica. In Vicenza-Venezia del 90/91 esposto lo striscione “Brigata Caio” dei veneziani, finito in mani beriche, e la scritta “To mare spusa da pese” (il tuo mare puzza di pesce). –Juve: altra rivalità, non particolarmente sentita, ma in passato macchiata da alcuni incidenti. Striscione dei piemontesi in Juve-Vicenza 98/99: “Amici dei milanisti, gemellati coi genoani: ecco perché siete così infami”. –Spal: vecchia rivalità, derivante dalle tante annate passate in C1 dalle due squadre. Incidenti nell’87/88. In Spal-Vicenza 91/92, esposto dai ferraresi lo striscione di sfottò “Miagolantes”, rifatto quasi identico a Vigilantes. Nell’agosto ’99, per la Coppa Italia, lancio di bottiglie di vetro ai pullman dei ferraresi, sia prima che dopo la partita. Scontri anche durante Spal-Vicenza del 4 settembre 2016, all’esterno dello stadio: alcuni vicentini sarebbero stati aggrediti da un gruppo di spallini nell’area parcheggio riservata agli ospiti. Nel dopogara una 30ina di spallini hanno cercato il contatto con gli avversari che stavano ripartendo, a sua volta scesi dal pullman cercando di reagire alle provocazioni. Tra i due gruppi insulti e diverse bottiglie che sono volate, raccolte dai cassonetti poco distanti. –Lecce: in Vicenza-Lecce, maggio 2001, un pullman di leccesi, arrivato in anticipo sull’orario previsto, trova ad aspettarlo, al posto delle f.d.o., un gruppo di vicentini con intenzioni bellicose. Ne nasce un parapiglia, volano botte da orbi e solo l’intervento delle f.d.o.  riporta la calma. Feriti due leccesi. –Sampdoria: rivalità stemperata nel tempo, ma si ricordano, in Vicenza-Sampdoria 73/74, i tifosi vicentini bruciare le bandiere della Samp dopo averle rubate. –Perugia: rivalità vecchia, ora poco sentita. Esposto lo striscione “Boys” dei perugini in Vicenza-Fiorentina 78/79. –Parma: non corre buon sangue, è risaputo, anche perché i vicentini sono gemellati coi reggiani, acerrimi nemici parmensi. Esposto in Vicenza-Parma 83/84 lo striscione gialloblù “Fuck you”, molto probabilmente rubato. A Vicenza nel maggio 1987 i parmensi si scontrano con gli ultras locali prima d’entrare allo stadio. Un ragazzo dei “Boys Parma”, prima della gara conquista una bandiera biancorossa sul terreno di gioco. –Modena: vecchia ruggine. In Modena-Vicenza 86/87 i modenesi espongono lo striscione “Boys”, finito nelle loro mani. Incidenti a Modena nell’89/90, con scontri sugli spalti. I modenesi sono stati comunque pubblicamente ringraziati per lo striscione che fecero a Moreno, a cui seguì un “Onore a Moreno, onore a Modena”, in Modena-Vicenza 93/94. Incidenti in un derby Modena-Reggio del 26 maggio 2019 in cui furono coinvolti e denunciati alcuni vicentini. –Cesena: andare a Cesena è sempre stata una trasferta rischiosa e in un Vicenza-Cesena, primi anni 90, subirono il furto di uno striscione da uno sgabuzzino. Nel dopopartita di Vicenza-Cesena, del settembre ‘12, una trentina di ultras biancorossi, tutti con lattine di birra e bottiglie in mano, aspettano le auto dei tifosi cesenati e le inseguano, colpendole con bottiglie e scarpate alle auto, e mandando in frantumi un parabrezza. 12 romagnoli denunciati per scontri avvenuti il 21 novembre 2015 nel pregara di Vicenza-Cesena. Raggiungendo il parcheggio ospiti in modo isolato, eludendo il servizio di bus-navetta al casello di Vicenza Est, alcuni ultras muniti di oggetti contundenti come aste di bandiere e ombrelli, si incamminano verso il Bar dello stadio, abituale ritrovo della tifoseria locale, dando inizio a una colluttazione, uno scontro durato poco, sedato solo dalle forze dell’ordine. –Fiorentina: fiorentini gemellati coi veronesi, acerrimi rivali dei vicentini e questo basta a giustificare l’odio. Ai primi anni 70 alcuni tifosi veronesi andarono a Vicenza per seguire un Vicenza-Fiorentina, in chiave anti-Vicenza. –Salernitana: rivalità non accesa. A Vicenza nei pressi dello stadio nel 2015 alcuni salernitani furono attaccati da circa 20 ultras vicentini, armati di spranghe: danneggiate alcune auto sistemate nella zona antistadio. Nel novembre 2016, qualche minuto prima di Salernitana-Vicenza ci sarebbero stati disordini all’esterno dell’’Arechi’: un nutrito gruppo di tifosi granata prova ad entrare in contatto con gli ospiti, con lancio di fumogeni verso il pullman veneto per far scendere i vicentini, ma intervengono le forze dell’ordine. La ruggine risale alla rivalità accesa tra salernitani e pescaresi, legati da storico gemellaggio coi vicentini. –Avellino: deprecabile episodio nel corso di Vicenza-Avellino del 20 febbraio 2016: i tifosi di casa hanno ripetutamente rivolto agli irpini il coro “Benvenuti in Italia”. Al giocatore dell’Avellino Roberto Insigne non sfugge l’episodio e si lascia andare al gesto dell’ombrello verso la tifoseria biancorossa, surriscaldando ulteriormente gli animi. In passato gli irpini hanno rivolto ai veneti “Figli di una madre cagna”. –Como: dopo il gemellaggio la rivalità. Nel febbraio ’16 tre tifosi del Como, a margine della partita, vengono aggrediti da ultras veneti. Un comasco si è fatto medicare. La rissa sarebbe nata tra una 50ina vicentini contro i 3 comaschi e sedata dalla Digos. I 3 comaschi sono risultati già colpiti da Daspo e quindi denunciati. –Spezia: tra i due gruppi i rapporti sono tesi da tempo. Momenti di tensione al termine di Spezia-Vicenza del 9 maggio 2015, con pullman di tifosi veneti finiti in un agguato teso da ultras di casa. Inizia una sassaiola e gli autobus, complice anche il traffico, si fermano diversi minuti, con alcuni tifosi biancorossi scesi e scontratisi con gli spezzini per alcuni istanti perché l’intervento delle forze dell’ordine che seguivano la carovana divide le due fazioni. Danneggiate alcune auto in sosta, paura tra i passanti. –Sambenedettese: scontri che sarebbero durati 2-3 minuti nel dopopartita a Vicenza il 5 novembre 2017, ai margini dei quali è stato ridotto in coma da ripetute manganellate il tifoso marchigiano Luca Fanesi, 44enne. I tifosi vicentini si sono presi cura della sua famiglia, la moglie, alla quale hanno affittato una casa, e i suoi figli, prestando le cure necessarie a Luca, che dopo essersi svegliato dal coma, è rimasto molto colpito dal comportamento dei vicentini (all’esterno dell’ospedale un “Forza Luca non mollare!”; ovviamente accanto a lui i suoi compagni di curva: anche questo è essere ultras. Il loro contributo l’hanno dato anche gli Ultras del Padova e della Virtus Bologna. Si è cercato di trovare verità e giustizia per Fanesi, il cui caso è stato archiviato dal Gip. –Monza: per degli ultras coinvolti negli scontri avvenuti al termine di Vicenza-Monza il 13 marzo 2019, andata semifinale Coppa Italia 18/19 di C, 12 vicentini e 10 brianzoli, è scattato il Daspo. La gara è stata vinta dal Monza con un gol di Marchi al 93’, che si è recato sotto la curva Sud vicentina mostrando il dito medio e sputando verso i tifosi, poi espulso per il gesto. Un 100aio di supporters del Lane avrebbe reagito al gesto aspettando i pullman dei tifosi del Monza. Una 40ina di loro sarebbero scesi dagli autobus e ne sarebbe seguita una rissa, condita anche da oggetti contundenti. –Lazio: tensione in un amichevole estiva Lazio-Vicenza nel 2015 ad Auronzo di Cadore, sede estiva del ritiro laziale. La ruggine c’è perché i laziali sono acerrimi nemici dei pescaresi, gemellati coi vicentini.

Storia del tifo vicentino: Il movimento ultras a Vicenza ha inizio nella prima metà degli anni ’70, agli albori del tifo organizzato, e gli stessi ultras erano un numero molto limitato, si parla di un centinaio di persone al centro della curva, circondate da gente comune che andava allo stadio senza incitare particolarmente la squadra. Gli ultras avevano come abbigliamento mimetiche, baschi e sciarpe di lana biancorosse. Il primo gruppo organizzato a nascere è quello degli “Ultras” nel novembre 1975, insieme a “I Marines”, anche se il primo striscione in assoluto della curva non fu “Ultras” ma “Sanguinari Curva Sud” (S.C.S.), un lenzuolone rubato in casa di qualcuno con un teschio rosso di profilo. Ci si cominciava a trovare dal giovedì sera, per vedere cosa fare, con Moreno che andava al Centro di coordinamento per allestire i pullman per le trasferte e, nella mente, gli ultrà del Toro, che nel 1976 vinsero lo scudetto e che in quel periodo erano presi da molti come modello di tifo. In quegli anni diverse compagnie, come “I Marines”, “Commandos” e “Kamikaze” si alternano in curva finché non si decide di unire la tifoseria dietro un’unica sigla. Come nome viene scelto “Vigilantes”, al tempo utilizzato solo da un sottogruppo della curva laziale, dal quale viene copiato il nome, cercando di non andare sui soliti Brigate, Fossa, Ultras…; il primo striscione, interamente disegnato a mano su stoffa, rosso con scritta bianca e simbolo nero, boia o incappucciato, preso da Tex Willer (fumetto in cui i Vigilantes erano uomini incappucciati che agivano al limite della legge, per difendere le loro idee) fa il suo esordio il 3 settembre 1978, in un Vicenza-Bologna di Coppa Italia. Il Vicenza, in quegli anni, va alla grande (secondo posto dietro la Juve proprio nel 77/78) e questo favorisce molto l’ascesa del gruppo e della tifoseria in generale. Lo striscione dei Vigilantes, dal ’78 all’82, viene affiancato da “Red White Panthers”, ma  dal 1983 i Vigilantes prendono definitivamente le redini della curva. Inizialmente gli ultras si muovono col Centro di Coordinamento, più tardi, in seguito ad incomprensioni e per la troppa differenza di mentalità, decidono di staccarsi, potendo contare su “numeri” di tutto rispetto per l’epoca. Sono anni in cui è molto forte la rivalità coi veronesi: il vero derby è sempre stato con loro, anche se, nei primi anni 80, a Verona non si presentano, o vanno nell’anonimato assoluto, evitando pure di esporre gli striscioni biancorossi. In quel periodo nascono numerose amicizie, molte delle quali durano ancora: Pescara su tutte, ma anche Genoa, Pisa, Reggiana, Cremonese, Udinese…Negli anni 80 il Vicenza finisce in C, ma la tifoseria continua a seguire appassionatamente il “Lane”. Nell’84/85 più di 10mila tifosi vicentini invadono Firenze per lo spareggio col Piacenza, che riporta i berici in Serie B. Ma dopo due anni però, arriva una nuova retrocessione in Terza Serie (dall’85/86, anche se la primissima comparsa dello striscione si era avuta nel 79/80, ci sono i “Boys”; striscione col Che Guevara; dall’86/86 gli “Alcool”) che stavolta non è un semplice passaggio: la curva si svuota, come il resto dello stadio, e i Vigilantes rasentano lo scioglimento, scongiurato solo dall’attaccamento dei capi storici (Moreno e Pancho su tutti). Altri gruppi fanno la loro comparsa tra la seconda metà degli anni 80 e i primi anni 90: “Bronx Biancorosso”, “Nucleo” e “Warriors” nell’86, “Venceremos (86/87, si notano poco), “Sconvolts” (’87), “Vecchia Guardia (87/88), “Hells Boys” e “Lega Berica” (’88), “Brigata Belfast” (1988/89), “Gatti Randagi” (’89), “Caneva Berica” e “Berici Alcolici” (90/91), “Plotone” (’91). Viene sfiorata anche la C2, sia nell’88/89, evitata da un rigore di Pizzi col Trento all’80°, con la gente a bordo campo, che nell’anno dopo, scongiurata dal vincente spareggio di Ferrara col Prato, con 8mila vicentini al seguito. Il 29 novembre ‘92, a Empoli, si verifica un grave fatto: la polizia, nel tentativo di disperdere una carica dei vicentini, presenti in circa 2.500 unità quel giorno al “Castellani”, spara dei colpi di pistola ad altezza d’uomo che feriscono due ragazzi. L’inchiesta si trascina per anni, per concludersi, come spesso accade in questi casi, con un nulla di fatto. Ad ogni anniversario i ragazzi hanno esposto uno striscione per ricordare l’avvenimento, che, nel tempo, ha condizionato non poco il modo di porsi dei veneti nella maniera di vivere la curva. L’anno degli spari di Empoli si chiude con la promozione in B e un nuovo ciclo di vittorie ha inizio. I Vigilantes tornano a crescere di numero, nascono i “Kapovolti” nel 1993, ma si verificano altri fattori interni alla curva che ne cambiano l’impostazione, su tutti il progressivo abbandono del “nucleo storico”, flagellato dall’eroina (la droga miete molte vittime anche a Vicenza) e il proliferarsi di nuovi gruppi, spesso non in sintonia col gruppo storico. Comunque con la promozione in A il gruppo torna su ottimi livelli, raggiungendo l’obiettivo di tenere compatta la curva. I “Vigilantes”, però, sono sempre più “tifosi di club” e meno “ultras”, interessati più all’incitamento che al contatto “fisico” con gli avversari. Facevano un tifo eccellente e portavano in trasferta migliaia di tifosi, veri e propri esodi come gli 8mila di Milano e i 10mila di Verona, certo non tutti ultras, ma quasi mai finivano sulla “cronaca nera” dei giornali. Col tempo, questo modo di fare, sempre meno “ultras”, allontana dal gruppo sempre più ragazzi, con un’indole più sanguigna, che vanno a formare altri gruppi. I più radicali sono sicuramente il “Fabio Group” (’90), formato da molti “vecchi Vigilantes” e con la tendenza a raccogliere i ragazzi più sbandati della tifoseria berica, simbolo il tao, e gli “Ultras” ’93, formati in larga parte da skinheads. Il “Fabio Group” nasce in contrapposizione ai “Vigilantes”, con l’idea di unire le varie compagnie di quartiere sotto un unico gruppo a numero chiuso e sempre lo stesso. Il gruppo cresce esponenzialmente e non si rivela un fuoco di paglia, tutt’altro. L’avvio, però, non è dei più facili, sono etichettati come gruppo da non frequentare e la loro presenza dà fastidio a più persone. I rapporti con gli altri gruppi si fanno tesi di domenica in domenica, fino a sfociare in continue discussioni che trovano sfogo nella trasferta di Como nel 91/92. Ci sono stati momenti tesi, come i tafferugli coi “Vigilantes”, e, poiché in curva regnava il caos, per evitare il protrarsi della situazione, viene deciso di fondare il “D.U.C.S.” (Direttivo Ultrà Curva Sud), con Moreno al comando, che aveva il compito di mediare tra tutti i gruppi, per mettersi d’accordo su coreografie, trasferte, comportamenti, in modo da evitare litigi. Successivamente viene sciolto perché ci si rende conto che non serve più. Si può dire che Vicenza è stata forse la prima città italiana a vedere la nascita del movimento Skinheads, e che molte teste rasate frequentavano la Sud già dagli anni 80, posizionandosi nel parterre della vecchia curva Sud, ancora a due piani. Non erano un gruppo vero e proprio, bensì più una banda, non troppo ben vista, ovviamente, dai “Vigilantes”. In seguito vengono presi di mira dalla polizia e spariscono, coi reduci che aderiscono poi agli “Ultras 1993”. Nascono intanto nuovi gruppi, tra questi citiamo “Wild Cats” (92/93), “Skorretti Ultrà Vicenza” (1992), “Buba’s Group” (’93), “Busagati” (’94), “Pessimi Elementi” (94/95) e altri ancora. Nel 1997 il Vicenza di Guidolin conquista la Coppa Italia, battendo il Napoli in finale e l’anno successivo è protagonista di una splendida cavalcata in Coppa delle Coppe, fermato solo dal Chelsea in semifinale. E’ quella la fine del Vicenza di Delle Carbonare: l’anno successivo si conclude con la retrocessione in B, da cui riemergono subito, ma solo per un anno, e, da allora, è sempre stata Serie B fino al 2013. Nel 1997/98 nasce il “Gruppo Nardini Bassano”. Finita l’epopea biancorossa, anche gli screzi all’interno della tifoseria si dilatano sempre più: verso la fine degli anni 90, “Fabio Group” e “Kapovolti” si spostano in Curva Nord, ai quali faranno compagnia le “Ombre di…vino”, finchè l’intera curva verrà assegnata agli ospiti. Tanto per dire, crollano due storiche amicizie, quelle con pisani e genoani. Nel nuovo millennio la curva vicentina non è più la stessa. La curva, negli anni 80 e 90, era ben altra cosa: prendeva a calci nel culo i padovani e portava migliaia di persone in trasferta. Nel 2004 dallo scioglimento di “Fabio Group” e “Kapovolti” nasce il 10 ottobre la “Curva Nord Vicenza”. Nel dicembre 2004 avviene il ritorno della società in mano a imprenditori locali e la nomina a presidente di Cassingena. Nel 2006 la Curva Sud rimane in mano al duo Vigilantes-Caneva, la curva si esprime sempre su buoni livelli, anche se non è più quella di una volta. All’orizzonte si vede la nascita di nuovi organismi, come il “Lanerossi Crew 1902”, nel 2009, che, insieme ad altri gruppetti, si mettono in contrapposizione coi Vigilantes-Caneva, e ne minano la centralità. Le nuove normative sugli strumenti di tifo e la famosa Tessera del tifoso, vedono i nuovi gruppi su posizioni nettamente contrarie, e si fanno paladini della lotta contro suddette “misure di sicurezza” prese dal governo italiano. I “Vigilantes” sono ormai al crepuscolo, i nuovi gruppi, tra i quali “South Terrace”, “Zona Mucchio”, “Banda Thiene”, ecc., prendono il sopravvento, portando nuova linfa e freschezza alla curva. Si arriva così allo scioglimento dei Vigilantes nell’agosto 2012. Nel maggio 2013, durante un Vicenza-Empoli, sull’1-5 a favore dei toscani un gruppo di ultras vicentini forza un cancello, entrando in campo con l’obiettivo di interrompere il match, cosa che infatti avviene per 28 minuti, prima che l’intervento degli steward, con l’aiuto di alcuni giocatori del Vicenza, riesca a portare l’ordine al “Menti”. Al termine del campionato 2013/14 il Vicenza perde i Playoff contro il Savona per la promozione tra i cadetti, arrivando 5° nel girone, ma viene ripescato in B in sostituzione del fallito Siena. Il tifo organizzato intanto si mobilita seriamente contro la Società. Tra i cadetti, nel 2014/15 la squadra si risolleva, terminando terza, ma furono fatali ancora i Playoff, stavolta con i fratelli pescaresi. Nel 2017 i biancorossi, nel frattempo rilevati da una nuova cordata di imprenditori vicentini, retrocedono in Serie C, cosa che acuisce ulteriormente la crisi economica del club. Il tifo è sul piede di guerra. Dichiarato fallito e messo in esercizio provvisorio, nel 2018 il Vicenza rischia addirittura la retrocessione in Serie D, ma riesce a salvarsi vincendo i Playout contro il Santarcangelo, con gli ultras che si ricompattano per l’occasione (striscioni “Tutti al Menti” per la città). Il titolo sportivo del club viene ritirato dalla F.I.G.C. Ma l’imprenditore Renzo Rosso acquista il ramo societario dell’azienda biancorossa e lo conferisce a un’altra squadra di sua proprietà, il Bassano, che grazie ad una deroga federale si trasferisce a Vicenza e cambia denominazione in “L.R.Vicenza Virtus”, ponendosi come erede di fatto della storica tradizione calcistica berica. Il Vicenza può così iscriversi al campionato di Serie C 2018/19 utilizzando la matricola sportiva del Bassano. Arriverà un 8° posto che scontenterà la piazza. Alcuni ragazzi degli ex gruppi della Curva Nord, più altri gruppi della Sud come “C.S.D.”, “IX Marzo” e altri, si spostano nei Distinti, facendo oggi parte del cosiddetto “Quadrato” o “Distinti Nord”. La stagione regolare 2019/20, sotto la guida di Domenico Di Carlo, ex calciatore biancorosso (bella carica la Sud per la sua presentazione), si interrompe in anticipo a causa della sospensione del campionato dovuta alla pandemia di Covid-19, ma, trovandosi al primo posto in classifica al momento dell’interruzione del torneo, il Vicenza viene dichiarato vincitore del girone B di Serie C dal Consiglio federale della F.I.G.C., che ne ufficializza la promozione in Serie B. Viene allestita una squadra nell’estate 2020 per una salvezza tranquilla.

Personaggi storici del tifo vicentino prematuramente scomparsi: -Moreno Toniolo: primo capo ultrà della Sud, fondatore del primo gruppo organizzato, gli “Ultras”, morto improvvisamente nel ’92. Moreno era un elemento carismatico della curva, per la sua dedizione e temerarietà conosciuto anche nelle grandi piazze del Nord, un po’ come il Pompa a Firenze o il Bimbo a Bologna. Era il “factotum”, la curva e gli ultras la sua casa. Punto di riferimento insostituibile, non smise mai di seguire il Vicenza. A lui è dedicato lo striscione “Moreno presente”, sempre esposto in curva. Al suo funerale presenti comaschi, milanisti e genoani. -Fabio Cucco: morto il 2 settembre ’90 a 33 anni. A lui era dedicato il gruppo ultrà “Fabio Group”. -Simone “Ippo” Zaniolo: morto il 17 settembre 2011 a 38 anni, tornando da una trasferta a Cittadella. Gruppo di appartenenza: Fabio Group. Sulla sua epigrafe è scritto: “uomo amico ultras per la vita”. -Francesco Iselle “Francis”: morto a 32 anni, appartenente al gruppo “Vigilantes”. -Roberto Zardo: morto il 18 gennaio ’97 a 33 anni, appartenente al “Fabio Group”. -Renato Carboniero “Carbo”: morto a 33 anni, appartenente al “Fabio Group”. -Tibe: “voce” storica della Curva Sud, appartenente ai “Vigilantes”. -Eugenio Bortolon, morto a soli 19 anni per le gravissime lesioni riportate nella caduta accidentale dal parapetto del settore ospiti nella partita Parma-Vicenza del 23-05-09. Eugenio, appartenente alla “Caneva Berica”, era alla seconda trasferta e le sue condizioni apparvero subito disperate al medico sociale del Vicenza, suo primo soccorritore. Morì in tarda serata all’Ospedale Maggiore di Parma. I parmensi si adoperarono non poco nei soccorsi, prestandosi affinché fosse fatto il possibile, nonostante i rapporti non idilliaci coi vicentini.        

Curiosità: -Ultimi mesi del 2020 funestati da lutti tra i componenti delle tifoserie gemellate. Il 7 novembre 2020, prima di Cremonese-Vicenza, i capitani delle due squadre depongono un mazzo di fiori ai piedi della Sud, uniti nel dolore per la scomparsa di Daniele, tifoso della Cremonese venuto a mancare in quelle ore. Mentre il 12 settembre 2020 era scomparso Plat, conosciuto tifoso della Reggiana, e il 3 agosto era morto Lele, fratello cremonese, anche lui ben conosciuto a Vicenza. -Una menzione a parte merita la morte di “Spaghetti”, avvenuta ai primi di settembre di questo maledetto 2020; era così amichevolmente soprannominato per le sue origini italiane, ragazzo della nuova generazione che portava avanti un importante gemellaggio coi fratelli francesi del Metz. Sempre presente nei momenti più importanti, ha dimostrato innumerevoli volte un grande amore per Vicenza e i vicentini. Davanti allo stadio “Menti” tenuto a mano lo striscione “Ciao Spaghetti! Ton esprit grenat sera toujours avec nous!” (il tuo spirito granata sarà sempre con noi). -Nel luglio 2020 a Reggio Emilia, esposto all’esterno del “Mapei Stadium” lo striscione “Reggiana, Vicenza: insieme sarà tutto più…bello”. -L’8 giugno 2020 il Vicenza è ufficialmente in Serie B e i suoi ultras ringraziano tutti, dalla Società che ha lavorato bene, ai giocatori che sul campo hanno dimostrato quanto valevano, a mister Di Carlo, vero trascinatore, ai tifosi, ribadendo che nulla gli è stato regalato, ma questa vittoria resterà sempre un po’ amara, perché chiunque avrebbe voluto realizzarla sul campo. Non se la sentono di fare caroselli quando ci sono loro concittadini che hanno perso parenti e amici o sono economicamente in grosse difficoltà a causa della pandemia che ha fermato il mondo. Si godono il momento, con soddisfazione e rispetto, nella speranza di tornare a scaldare il prima possibile le gradinate, con tutto l’entusiasmo di cui sono capaci. “Bentornati fratelli” scrivono i “Pescara Rangers” all’esterno del loro stadio. -A maggio 2020 4mila mascherine anti-Covid, in tessuto biancorosso, sono state realizzate, su iniziativa della tifoseria in collaborazione col Centro di Coordinamento, per sostenere l’attività dell’ospedale San Bortolo, mentre la Curva Sud ha consegnato 200 mascherine per il Comune di Vicenza, altre 500 ai Vigili del Fuoco, 80 alle suore Poverelle dell’Istituto Palazzolo e altre 200 ad altri gruppi locali. Altre mascherine, dal 7 maggio 2020, sono rimaste a disposizione della cittadinanza e il ricavato delle offerte è stato devoluto al San Bortolo. -Il 4 aprile 2020 è scomparso l’ex calciatore del Lanerossi Vicenza, del quale ha difeso la maglia dal 1971 al 1974, Ezio Vendrame, un simbolo per tutti coloro che amano il vecchio calcio fatto di uomini: giocatore, allenatore, scrittore, genio del calcio, anticonformista. Una sua illustrazione, insieme a quella di un altro mito di Vicenza, Paolo Rossi, è stata messa all’asta su eBay, il cui ricavato andrà devoluto all’ospedale contro il Covid-19. -Il 28 marzo 2020 apposto davanti all’ospedale cittadino, grazie all’aiuto della Protezione Civile e del Comune, su iniziativa della Curva Sud, lo striscione “In questa battaglia siete voi i guerrieri, onore a medici e infermieri!”. -Raccolta fondi nel pieno della prima ondata di contagi da Coronavirus, il cui versato va direttamente alla fondazione San Bartolo dell’ospedale di Vicenza. Inoltre, sulla pagina Facebook della Curva Sud, pubblicato un ulteriore servizio di pubblica utilità e assistenza per le categorie più deboli o in difficoltà (“Vicenza sicura”). -Il 9 marzo 2020, per l’anniversario del L.R.Vicenza, esposto lo striscione in città “Da sempre ti rendiamo onore…tanti auguri nostro folle amore!”. -Tutto lo stadio il 19 gennaio 2020, in Vicenza-Carpi, in particolar modo Curva Sud e Distinti, si uniscono al ricordo di Patty, barista della Sud, conosciuta da tutti per la sua gentilezza, grande tifosa del Vicenza, scomparsa un paio di giorni prima ancora troppo giovane. Striscione della Sud “Ciao Patty, ricorderemo sempre il tuo sorriso”. -Sono ormai diversi anni che, con raccolte fondi allo stadio, in parte usate per finanziare le coreografie, vengono raccolti soldi poi consegnati all’Istituto Palazzolo-Suore delle Poverelle in Contrà Burci, impegnati ad aiutare delle realtà meno fortunate che riguardano alcuni bambini, presso l’area di Casa Betania. -Per Vicenza-Ravenna del 17 novembre 2019, un po’ in tutto lo stadio esposte molte bandiere del Veneto con le effigi del Leone di San Marco, ad esprimere la propria solidarietà verso la città di Venezia, che affonda sotto le acque della sua Laguna, e verso tutti i veneti alluvionati. -Ricordata la figura dello scomparso Mariano “vecchio” ultrà vicentino, in Arzignano-Vicenza del 23 ottobre 2019: “Splenderai sempre in fondo al tunnel, ciao Mariano”. -In occasione di Vicenza-Rimini del 15 settembre 2019, 4^ giornata Serie C 19/20, organizzata una bellissima coreografia per i 100 anni dalla nascita di Romeo Menti, uno degli eroi del Grande Torino di Superga perito il 4 maggio ’49, a cui è intitolato lo stadio: al centro cartoncini neri su sfondo bianco a formare il numero “100”, e ai lati strisce di cartoncini bianchi e rossi. -Grande entusiasmo la sera del 27 agosto 2019 per la presentazione ufficiale della squadra 2019/20 in Piazza dei Signori. -Il 6 luglio 2019 Festa della Curva Sud allo stadio, come tutte le estati. -Nel marzo 2019 organizzata una raccolta fondi per il piccolo Giovanni che a causa di una rara malattia, l’Emimelia tibiale, è nato senza una tibia e la possibilità di vederlo camminare e giocare è molto costosa. -A Trieste il 18 novembre 2018, 12^ giornata di C 2018/19, esposta la scritta “Ciao Principe”, in onore di Marco Reboli, uno dei padri fondatori della Nord piacentina, scomparso dopo una feroce malattia. -Anche la tifoseria vicentina, come molte altre, decide di appoggiare un progetto di solidarietà partito dalla Curva Sud del Venezia, con lo scopo di aiutare una bambina, Nina, colpita da una grave e rara malattia. La raccolta fondi si sviluppa per vari canali, con la Sud che decide di raccogliere i fondi anche in casa con la Vis Pesaro il 7 ottobre 2018. Versata con bonifico bancario la cifra raccolta in varie città di 10.605 €. -A poco più di due anni dal sisma del 24 agosto 2016 che colpì l’Italia centrale, si è concluso il progetto “Ultras Italia per Amatrice”, promosso dai “Red Blue Eagles Aquila 1978”. La somma raccolta grazie alle molte tifoserie che hanno aderito è pari a 161.277 €. ed è stata utilizzata per la costruzione di due campi polivalenti, una tribuna coperta, tutto il materiale sportivo per la stagione 2018/19 dell’Amatrice Calcio e un pulmino da 9 posti utilizzato per la scuola calcio. Il 21 settembre 2018 alcuni ultras vicentini sono scesi all’inaugurazione. -Prima dell’agognato passaggio di proprietà al bando d’asta a Renzo Rosso, di tempo ne era stato perso fin troppo ed era forte il malcontento e la protesta verso la Società di tutta la tifoseria. “La nostra pazienza è come la vostra dignità…finita” è uno striscione del 2012 nella sede del ritiro. I tifosi erano in piena opposizione alla dirigenza Cassingena, anzi, avevano emesso un comunicato dai toni “forti”, convinti che la solita noiosa giustificazione “Vi abbiamo salvato dagli inglesi”, più volte adottata in quegli anni, non bastasse più, ed auspicando “la cacciata di questi loschi e tristi attori”. Nell’aprile ’14 venne esposto fuori dal “Menti” lo striscione “La nostra dignità vale più di una categoria. Fuori i coglioni”, poco prima che il Vicenza venisse ripescato in Serie B al posto del Pisa, sentendosi umiliati da tutte le componenti, come ad esempio dal presidente Pastorelli, dimessosi nel giugno 2017, al quale è stato più volte rinfacciato che il Vicenza non è un gioco. La tifoseria si è sentita presa in giro da vari personaggi che si sono succeduti, incompetenti che hanno dichiarato di avere il Vicenza nel cuore rivelandosi poi degli approfittatori bugiardi, fautori di 15 anni di disastri sportivi ed economici, “uomini” che hanno guardato solamente i loro interessi senza preoccuparsi minimamente dei loro tifosi che ameranno sempre il biancorosso, esigendo chiarezza e dicendosi ormai stanchi. In Vicenza-Spezia del 18 maggio 2017, ultima giornata di Serie B 16/17, che decretò la retrocessione in C, la Sud si illuminò con una fumogenata e con al centro un telone copricurva stemma della Società, esponendo scritte quali “Calciatori e società vergogna di questa città” e “Ma quale retrocessione? Lanerossi eterna passione!”, rispondendo così a modo suo all’umiliazione di squadra e società. Il 23 luglio 2017 a Pergine, sede del ritiro estivo, esposta la scritta “Finchè la Vi.Fin esisterà, la nostra lotta continuerà”, società di imprenditori vicentini che doveva aiutare il Vicenza Calcio, ma invece rimandava sempre la vendita; con questa nel mirino saltata una trasferta importante come quella di Padova. In Vicenza-Triestina e Vicenza-Fano dell’ottobre ’17 striscione unico “Chiuso per dignità”. Il 19 gennaio 2018 al Teatro Astra organizzato un incontro tra istituzioni, industriali, sportivi, cittadini e tifosi per salvare le sorti del Lane, dal titolo “Via i mercanti dal Menti”. In Vicenza-Bassano del 29 aprile ’18 curva vuota al centro col solo striscione “Oggi restiamo fuori vergognatevi traditori”, con nel mirino i giocatori. -Bellissima coreografia nel derby col Padova del 27 gennaio 2018 con una distesa di plastiche nere, accompagnate dalla scritta “Con le bandierine in mano sventola poro padovano”, poi in alto lo striscione “Dal buio…torneremo a splendere”, e dopo una maglia gigantesca del Vicenza. -Il 10 dicembre 2016, per il derby Vicenza-Verona, bellissima scenografia della Sud divisa a metà da bandierine biancorosse, con il “1902”, anno di nascita della Società, e il logo “R” come Lanerossi. -Nell’agosto 2012, anche uno dei gruppi più apprezzati e ricchi di tradizione nel vasto panorama ultras, come i “Vigilantes”, ha deciso di sciogliersi, diffondendo con un comunicato la notizia. Il 1° agosto, al termine di una riunione, nella sede storica di Contrà San Domenico, arriva la più sofferta delle decisioni: lo storico gruppo ultrà, il più importante della Sud, cessa di esistere dopo ben 34 anni di storia e attività. Va però chiarito che gli elementi dei Vigilantes non sono scomparsi, tifano dai Distinti Nord, riconoscendosi nella pezza “CSD”, un tempo in Sud. -In Empoli-Vicenza, ritorno Playout 2011/12 dell’8 giugno, 3-2 empolese ricco di fortissime emozioni e di ripetuti colpi di scena, i gruppi della Sud rispondono alla grande, con quasi 1600 vicentini presenti, che fanno un buonissimo tifo. -I vicentini sono molto legati alla città e alla squadra di calcio. A Vicenza c’è stata, fin dalla fine degli anni ’70, una grande tradizione calcistica che ha portato migliaia di tifosi allo stadio. Fino a non molti anni fa, circa un decimo della città andava regolarmente allo stadio. -Erano sempre presenti i drappi “Moreno presente”, “Anche se tutti…noi no!” e, almeno in casa, “Alessandro presente”.

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2 Commenti

  1. Ho letto quasi per intero il lunghissimo pezzo. Complimenti alla Redazione di P E, che avrà ovviamente raccolto dati qua e là, ma è un pezzo ottimo.

  2. Complimenti, tutto raccontato benissimo. L’unico appunto che vi faccio da vicentino è su uno striscione rivolto ai veneziani: l’avete tradotto dal dialetto veneto come “il tuo mare puzza di pesce” ma in realtà “to mare” vuol dire “tua madre”!! Saluti avanti ultras

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