A cura di Claudio “Freccia”

Gruppi esistenti: Nuova Guardia, Ultras Movement Salerno-Eterna Passione, Centro Storico, Mariconda, I.g.u.s., Frangia Kaotika, Salernitanità, Pazzi di Lei, Viking Guerrieri, Ravello Casual Firm, Giffoni Granata, 089, Anf Salerno, Quelli di Milano, Rebel Skull 1994, Nucleo Storico, Brigata 2016 Salerno, Vecchi Ultras, Donato Vestuti Curva Sud, Selvaggi, Teddy Boys, 1984, Old Clan Salernitana 1919, XIII Legio Salernitana Semper Fidelis, Prigionieri di una Fede, Ultras Salerno S.C.P. (Salernitana Che Passione), Salerno Raito, Q4 Granata, Quelli di Sempre, Sezione Voghera, Sezione Milano, Sezione Torino, Ugb, Salernitana Quelli di Brescia, Tennent’s Group, Salerno Ultras, Torrione Salerno.

Settore: Curva Sud “Siberiano”, tranne Indociles Gres Ultrà Salerno, Salerno Ultras, Tipi Strani, Torrione Salerno e altri gruppetti, nei Distinti.

Storia del tifo salernitano: I primi germogli di tifo a Salerno risalgono al 21 settembre 1975, quando, in un Salernitana-Reggina, nascono gli “Ultras bar Nettuno”, una ventina di ragazzi, con lo striscione di circa 30 metri, imponente per quei tempi. Avevano un bandierone bianco con un grande teschio granata e un tamburo. La domenica successiva si aggiunsero ragazzi che frequentavano il “Bar Reali”, la loro caratteristica principale era la costanza nel seguire con passione la squadra. I due gruppi si fusero subito. Prima trasferta a Vasto, che coincise con una giornata ricca di incidenti. Gli ultras andarono tutti insieme in pullman: erano gli anni in cui non c’erano né scorte, né divisioni negli stadi, e quando vennero attaccati pensarono solo a difendersi egregiamente, i cani sciolti ne combinarono di tutti i colori. Il primo fumogeno fu acceso il 25 gennaio 1976. Da quel momento i ragazzi del “Nettuno” e del “Bar Reali” diventano punto di riferimento per tutta la curva. Il campionato 1975-76 termina mestamente, i ragazzi del “bar Nettuno” si sciolgono e la denominazione per l’anno seguente è “Ultras Real”. La squadra continuava a deluderli, ma il gruppo era sempre al suo fianco. Vengono comprate 30 magliette, fatte confezionare con la dicitura “Ultras Real”. All’inizio della stagione ’77-78 gli entusiasmi scemano, la squadra non mantiene mai le premesse iniziali, però per fortuna arrivano le nuove generazioni, così gli “Ultras Real” si sciolgono ed arriva il momento dei “Panthers Granata”, che appaiono per la prima volta col loro striscione l’11 settembre 1977. Il gruppo storico è composto da amici che si ritrovano al bar “Nettuno”, erano sempre pronti, sulle barricate dentro o fuori. Sono loro il primo vero nucleo ultras di Salerno e da loro nasce il movimento ultras a Salerno. Sempre nel ’77 sopraggiunge un fatto nuovo, la nascita dei “Fedelissimi bar Trieste”, pieni di entusiasmo, trovano anche una sede decente. Il nome cambia poi in “Fedelissimi Antica Salerno”, perché tutto era nato nel centro storico. Il primo bandierone a Salerno lo confezionano loro. Sono anni splendidi, lotte all’ultimo sangue coi cavesi, trasferte pericolosissime affrontate con spavalderia e senza alcuna scorta, derby con la Nocerina diventati storici, in uno dei quali, vinto 4-1 in una giornata piovosa, venne aperto lo striscione “Rosso il sangue nero la morte, bastardo rossonero questa è la tua sorte” lungo 50 metri, al termine della partita. Sono anni di fervore, nel ’78 nasce il “Club Plaitano”, che nel ’90 diverrà, col crescere delle fila “Ultras Plaitano”. Ma gli anni ’70 si chiudono con una tragedia: la morte, il 28 ottobre 1979 in un derby del laziale Vincenzo Paparelli, colpito in pieno volto da un razzo sparato dalla curva romanista. E’ l’inizio della prima repressione contro gli ultras. Tra l’81 e l’82 nascono altri piccoli gruppi: i “Fighters”, ovvero i ragazzi del Club Ippocampo; i “Fedayn”; i “Warriors”, piccolissimo gruppo in cui milita Ciccio

Rocco, futuro capo-ultrà e gli “Ultras” di Vincenzo e Carmine Rinaldi, alias il “Siberiano”. Nel 1982 i “Panthers” si riuniscono insieme a questi quattro gruppi andando a formare i “Granata South Force”, come logo una stella a cinque punte, che può considerarsi una prosecuzione dei “Panthers”. Nel 1986 nasce il “Wild Group”. Dal campionato 87/88 il lanciacori è Ciccio Rocco, e lo sarà fino al maledetto campionato di Serie A. Ciccio e il “Siberiano” danno vita ad un binomio inscindibile. Il motto dei G.S.F. era “Vivere Ultrà per amare Salerno”. Alla penultima giornata della Serie C1 girone B 1989-90, nella trasferta di Brindisi, che consente alla Salernitana il ritorno in B dopo 23 anni, lo stadio è quasi interamente granata. Sono gli anni in cui il tifo è compatto, entusiasmante, assordante e costante, non condizionato dall’esito delle partite. Nell’89 nascono gli “I.G.U.S.”, ancora in attività. Nel 1990, con la Serie B e il passaggio dal vecchio “Vestuti” allo stadio “Arechi”, il tifo granata si arricchisce di tanti altri piccoli gruppi. Nascono la “Nuova Guardia”, gruppo del quartiere Pastena, i “Viking Guerrieri” (settembre ’90), dalla fusione di “Viking Granata” e “Guerrieri Salerno”, e, da una scissione dei G.S.F., il “Nucleo Storico”. Altro gruppo che ha lasciato un’impronta indelebile, ora disciolto, è stato quello degli “East Side”, nati nel 1988, primo gruppo granata a realizzare materiale molto curato e il primo a portare bandiere a due aste. Dopo essere venuto un punto di riferimento per la curva, si scioglieranno nel 1995. Nell’88 era nato anche il “Commando Ultrà”. Nei primi anni ’90 in curva anche gli “Upset Minds” e il “Gruppo Pompa”. Nasceranno inoltre i “Mummions”, ragazzi del club Somma, e gli “Untouchables”, ragazzi di Vietri sul Mare. Il 26 giugno 1991, a Pescara, viene perso lo spareggio-salvezza in Serie B, contro il Cosenza, ricco di incidenti. E’ un brutto colpo per Salerno. Nel 1993/94 il presidente Pasquale Casillo porta sulla panchina granata l’allenatore in seconda della sua squadra principale (il Foggia): Delio Rossi. Comincia in modo brusco il rapporto col nuovo mister, che invece porterà, dopo la coda Playoff, i granata in Serie B. La tifoseria granata raggiunge grandi livelli di organizzazione, comincia l’era delle mitiche coreografie, ancora oggi ineguagliate, e rispetto in tutta Italia. Non mancano tra i gruppi i momenti di tensione. Nel 1997/98 la Salernitana vince il campionato di Serie B e viene promossa in A, per la prima (e unica) volta. Nell’anno della Serie A la Sud è protagonista di sbalorditive scenografie, da oscar. Poi, a fine campionato, avviene la tragedia di 4 ragazzi morti bruciati sul treno che li riportava da Piacenza. La curva sarà profondamente segnata da questo lutto. Ci vorrà del tempo alla Sud per riprendersi, perché molti ragazzi abbandonano i gruppi e molti di questi gruppi si sciolgono. Negli anni 2000 la Salernitana vivacchia in Serie B, sempre seguita appassionatamente dai suoi sudditi. Nell’aprile 2010 un altro gravissimo lutto devasta la curva granata: muore Carmine Rinaldi, per tutti il “Siberiano”, vero capo-ultrà. Nel 2011, a seguito del fallimento del club, avvenuto al termine della stagione, viene fondato il “Salerno Calcio”. Nel luglio 2012 il sodalizio acquisisce i beni immateriali della “Salernitana Sport e cambia la ragione sociale in “Unione Sportiva Salernitana 1919”. Gli ultras portano avanti la battaglia del marchio e dello stemma, l’Ippocampo. Dal 2012 Raffaele Russo “’o Viking”, ex capo-ultrà, si presenta nuovamente in curva Sud dopo tanti anni di assenze, cominciate nel 2005 in seguito al fallimento della storica società della “Salernitana Sport”. Intorno al 2012 si sono sciolti i “Granata South Force” e gli “Ultras Plaitano”. Nell’agosto 2014 si sciolgono i “Fedelissimi”. Nel 2014/15 la Curva Sud Siberiano viene eletta come la curva più bella della Terza Serie nazionale tramite un sondaggio del canale web ufficiale della Lega Pro. Il resto è storia dei nostri giorni.

Gemellaggi/Amicizie: –Bari: un gran bel gemellaggio, una fratellanza vera e propria, un legame delle due città, che va oltre il calcio, quella tra Salerno e Bari. Nel 15/16 a Bari, un corteo parte dalla Nord dopo un susseguirsi di canti, sventolio di bandiere, battimani, il tutto reso suggestivo da torce e fumogeni, e arriva sotto il settore ospiti. All’Arechi, al ritorno, grandiosa coreografia della Sud con carta argentata, e gli stemmi delle due società ai lati, al piano superiore, e sotto la scritta “Since 1983”, anno in cui nasce il gemellaggio, e i volti dipinti di alcuni capi-ultras delle due tifoserie. Già dal mattino cori di stima, abbracci e pranzo effettuato da esponenti baresi e salernitani, nonostante l’altissima posta in palio del match. Nel dicembre 2016, al “San Nicola” di Bari, corteo come l’anno precedente. Molti i salernitani accorsi, ai quali viene data tutta la Curva Sud. L’intero stadio è uno sventolio di sciarpe salernitane e baresi in goliardia. Striscione “Seguaci” Bari esposto in Sud per Salernitana-Avellino del maggio ’17. In Salernitana-Bari del 4 novembre 2017, giocata davanti a 17mila spettatori, è, manco a dirlo, un’altra occasione di amicizia, passione, fratellanza tra le due città, che si assapora non solo quando si affrontano le due compagini, ma anche quando un barese va a Salerno a farsi “un giro” o un salernitano va a far visita a Bari per un weekend o per andare a gustare qualche specialità culinaria barese. Bella la coreografia barese: “tre colori, due città”. Innumerevoli le visite reciproche in passato. Marzo 2016: in città esposta la scritta “Da Salernoa Bari finchè morte non ci separi”. –Brescia: ogni volta che le due squadre s’incontrano si rinnova questo bel gemellaggio Nord-Sud, nato per motivi assai tristi nel nome di Roberto Bani, bresciano morto a 28 anni a Salerno il 10 maggio 1997, che cadde picchiando violentemente la testa sui gradoni. I tifosi granata, distrutti e commossi, parteciparono emotivamente come pochi a quell’evento drammatico: durante i 6 giorni della speranza, nella sala di rianimazione del “San Leonardo”, fu un autentico via vai, una storia purtroppo senza lieto fine. I salernitani, sconvolti dall’accaduto, raccolgono contributi per aiutare la famiglia di Roberto, stessa cosa fanno i supporters breasciani. C’era già prima una certa amicizia, ma da allora l’amicizia fu sempre più forte, unica che cresce anno dopo anno in ricordo di Roberto. Nel 15/16 a Brescia gli ospiti espongono “Salerno saluta Brescia” e, esposto dietro la Curva Nord, “Roberto Bani: gli Ultras non muoiono mai…”. Al ritorno, a Salerno, i campani espongono “Ricordando Tone e Bani salutiamo gli amici bresciani!” e, fuori lo stadio, lo striscione “La curva Sud saluta gli amici di Brescia”. Quest’ultimi si uniscono all’ultimo saluto che la curva Sud tributa a un tifoso troppo presto scomparso con lo striscione “Ciao Gennaro CNB”, mentre i salernitani mostrano “Nel bene e nel male con animo guerriero ciao Gennaro fedelissimo vero”e “Quest’ultimo viaggio non lo faremo insieme, Gennaro che la terra ti sia lieve!!!”. A Ferrara, nel 16/17, espongono lo striscione “Ciao Emilio ultras bresciano”. Pezze bresciane in  Verona-Salernitana 16/17.  Drappi bresciani anche in Parma-Salernitana 17/18 e striscione campano dopo le numerosissime diffide che hanno colpito la curva lombarda “Vicino agli amici bresciani…diffidati liberi”. –Reggina: vecchio gemellaggio, risalente alla stagione 1986/87, che si regge su basi solide, anche se, per la verità, prima di quella stagione c’erano stati incidenti tra le due tifoserie. Fu il “Commando Ultrà” della Reggina a contattare i “Granata South Force”. In 3 si recarono in Calabria, ospitati nella sede del gruppo reggino, che spiega come non tutta la curva sia d’accordo sul gemellaggio, in base ai trascorsi non certo pacifici. Nonostante i dubbi e le incertezze i campani si recano allo stadio e posizionano in curva reggina lo striscione “Ultrà Salerno”. La situazione si fa subito tesa e sembra degenerare da un momento all’altro ma, nel corso della gara, la tensione si stempera e alla fine tutti i gruppi reggini li vanno a salutare, si spiegano, si scusano e gli danno appuntamento a Salerno. Il gemellaggio si consolida nel campionato 87/88 proprio a Salerno, da allora il rapporto tra le due tifoserie è diventato indissolubile.  Innumerevoli le visite reciproche, ad esempio i reggini erano presenti in Salernitana-Avellino del maggio ’17 e del marzo 2018. Il 28 dicembre 2017 ultras salernitani insieme ai gemellati di Reggio Calabria, prima di imbarcarsi per la Sicilia per poi

raggiungere Palermo. –Andria: amicizia dovuta soprattutto ai baresi, gemellati sia con Andria che con Salerno. Striscioncino “Brigata Fidelis” esposto in Avellino-Salernitana15/16. Andriesi presenti in Salernitana-Avellino 16/17.

Schalke 04: bel gemellaggio internazionale, giovane ma fortissimo, che dal 2016 unisce la Curva Sud Siberiano ad una delle tifoserie più calde della Germania. In occasione del match d’esordio della Bundesliga 17/18, i tifosi dello Schalke 04 sfoggiano un’inedita bandiera che raffigura, uno accanto all’altro, il logo della propria squadra a quello dell’Ippocampo.  Tedeschi presenti con tanto di drappo in Salernitana-Perugia 16/17. Presenti gli “Ultras Ge” anche a Vicenza nel febbraio 2017, in Salernitana-Avellino 16/17 e, in molti, per Salernitana-Ascoli 17/18 in cui si festeggiò i 27 anni di attività della “Nuova Guardia” Salerno, gruppo gemellato direttamente con loro. Ultras di Gelserkinchen  presenti per le strade di Salerno nell’ottobre 2016 per il derby col Benevento. A febbraio ’18 esposta dagli “U.Ge” in una gara casalinga la frase “Curva Sud Siberiano nessuna diffida vi fermerà”. Monopoli: rapporto di bella amicizia che dura ormai da diversi anni, un po’ raffreddatosi ultimamente. Le due compagini da tempo non si affrontano. Bellissima e ben riuscita iniziativa organizzata dalla curva Sud Monopoli, a fine 2014,  che nel giro di poco tempo mise in piedi un’amichevole tra la loro squadra e la Salernitana, decidendo di devolvere l’intero incasso a favore del piccolo Armandino di Salerno, affetto purtroppo da una rara malattia. La giornata trascorse all’insegna dell’ideale, dell’amicizia e della solidarietà. Presenti per l’occasione anche diversi ultras di Bari e Salerno. Giro di campo nel prepartita coi bandieroni per rinsaldare lo storico gemellaggio, con tenuto in mano lo striscione “Salerno saluta Monopoli”. In curva i pugliesi espongono “Benvenuta Salerno” e “Armandino alla riscossa!!!”. Gemellaggio che risale più o meno alla stagione 84/85 al motto di “Monopoli-Salerno gemellaggio anche all’inferno”. Presenza dei monopolitani in Salernitana-Barletta 14/15, gara che oltre alla matematica promozione in Serie B, ha visto anche rinnovarsi l’amicizia con –Barletta: un rapporto che dura dal 1990/91. I padroni di casa li accolgono con lo striscione, esterno stadio, “Benvenuti agli amici di Barletta”. In Salernitana-Bari 15/16, i campani espongono “Ultras Barletta non mollate”; i pugliesi hanno visto fallire la loro squadra nel 2015.

Buoni rapporti/recipr.rispetto: –Venezia: tra le due tifoserie vi è un gran rispetto. Venezia-Salernitana, 1^ giornata di campionato 17/18: i padroni di casa espongono “Benritrovati ultras granata” e “Siberiano vive”; gli ospiti “Michael sempre con noi”, ultras veneziano prematuramente scomparso nel giugno 2017. –Ascoli: grande rispetto, consolidato, che potrebbe trasformarsi in futuro in un’amicizia ufficiale, iniziato nel 2013, quando, nel campionato di Lega Pro 1^ Divisione, la squadra granata fece visita all’Ascoli. Diversi ultras della Curva Sud Siberiano, all’epoca tutti sprovvisti di Tessera del tifoso, trovarono grande disponibilità da parte degli ascolani nell’acquistare i ticket per assistere al match, aggirando così l’obbligo della Tessera. Inoltre esposero lo striscione “Nazzareno vive”, ultrà ascolano morto nel 1988 al termine di Ascoli-Inter, dopo un violento pestaggio da parte di skins nerazzurri. Gli ottimi rapporti che intercorre tra gli ascolani e i ragazzi di Reggio Calabria e Bari, non fa che favorire il feeling. In Salernitana-Messina 14/15 esposto in Sud lo striscione “Esempio di vera passione…ciao Alberto tifoso ascolano!”. Gli ascolani a Salerno nel 15/16 espongono lo striscione “R.i.p. Marco”, tifoso granata venuto prematuramente a mancare. Sempre in quegli anni esposero “Ciao Simone! Vicini alla Salerno Ultras”. –Latina: i pontini non mancano mai con gli striscioni, di ricordare il “Siberiano”. Diversi anni fa c’era rispetto anche con la Paganese, tant’è che lo striscione “Ultras Pagani” lo si poteva notare ogni tanto tra i salernitani. –Benevento: c’è un bel rispetto negli ultimi anni. La Curva Sud Benevento, nell’ottobre 2016, portò la propria offerta per la causa

del piccolo Francesco Pio, bambino salernitano gravemente malato. –Ravenna: c’era un gemellaggio una volta, ora solo reciproca stima. –Liverpool: un gruppo di supporters della città dei Beatles, gli “Scousers” hanno seguito dai “distinti” alcune recenti partite clou della Salernitana.

Rivalità: –Avellino: acerrima e ormai vecchia rivalità regionale. Comunque esposto in Avellino-Salernitana15/16, dai granata, lo striscione “Matteo lotta da ultras”, un bambino di Avellino allora gravemente malato. In Avellino-Salernitana del 24 dicembre 2016, gli ospiti espongono su più piani la scritta “Per questa partita abbandoni il presepe…ti sembra bello? lascia perdere i gradoni…e torna al bue e l’asinello!”. Il 13 maggio 2017, penultima di campionato di B, si rinnova la rivalità a colpi di striscioni, cori e coreografie. Originale quella della Sud “Siberiano” ispirata ad una simpatica serie di cartoni animati: “Curva Sud Agnellino”, scritto su sfondo bianco verde, a copiare il loro “Curva Sud Avellino”, con un gigantesco personaggio che…pensa “vita da pecora”. Un tifoso avellinese colpito al braccio da un petardo lanciato dal settore “distinti”. Uno striscione in Sud recita “Parli di essere nel mondo ultras alla ribalta, ma nei nostri derby non sei mai andato oltre al ‘chi non salta’”. –Napoli: la rivalità è nata quando i tifosi napoletani della Curva A, affiancarono gli stabiesi nella finale Playoff di C 1993/94, Salernitana-Juve Stabia, mentre “Palummella”, storico capo-ultrà napoletano, e una delegazione del suo Cucb, andò tra i salernitani,. Fino ad allora si poteva dire che il rapporto tra le due tifoserie fosse di assoluta tranquillità, finché il Napoli ha disputato la Serie A. Da quel momento invece nasce l’inimicizia, che sfocia in vera e propria rivalità. Il sorpasso, mal digerito dagli azzurri, avvenne nel 1998, allorché la Salernitana viene promossa in Serie A (l’unico anno che ha disputato la massima serie) e il Napoli retrocesso in B. Alla 1^ giornata di A nel 1998, 12mila salernitani invadono Roma esponendo lo striscione “Napoletano guarda come si fa la Serie A”. Due campionati successivi le due squadre si ritrovano rivali in cadetteria; da allora gli scontri tra tifosi hanno fatto sempre da scenario alle partite in campo. Incidenti piuttosto pesanti nel novembre 2002, coi salernitani che avevano il dente avvelenato per quanto successo l’anno prima, quando un gruppo di 30/40 napoletani caricò sotto la Tribuna di casa e si scontrò con i pochi ultras di Salerno allora presenti che ebbero la peggio, uno di loro fu anche accoltellato. I salernitani nel 2002, in circa 200/300 si portano vicino al cordone che divide le due fazioni e inizia a caricare, prima la polizia, rompendo il cordone e poi i vari pullman, pulmini, auto private e ragazzi che a piedi raggiungono la curva Nord attraverso la zona loro riservata, che invece non era isolata come si doveva. Tutto ciò va avanti per diverso tempo, fino a che la polizia carica energicamente con l’uso di tantissimi lacrimogeni, riuscendo a disperdere i salernitani. Mentre il grosso della Sud rientra in curva all’esterno rimangono una 40ina di ragazzi che aspettano l’arrivo che aspettano l’arrivo della Curva A napoletana, che si trova nella zona industriale bloccata dalla celere. Poi arrivano 5 bus di napoletani arrivati col treno, che vengono energicamente caricati dai pochi salernitani rimasti, visto la presenza di un solo cellulare. Dai pullman non scende nessuno, la gente si limita ad abbassarsi per non essere colpita dagli oggetti. Intanto sotto la Nord arrivano ben scortati in corteo altri napoletani che avevano viaggiato in treno. La situazione si normalizza, ma, a fine gara ancora scontri, coi salernitani che provano due cariche, respinte dalla celere, con i napoletani che prima provano a invadere il campo, e poi, dopo essersi scontrati con la polizia, riescono a sfondare un cancello e ad uscire, ci sono dei corpo a corpo, che però durano poco, con la celere che respinge entrambe le fazioni. I salernitani da lontano lanciano qualche oggetto, mentre i napoletani continuano a scontrarsi con la celere per poi ripartire coi pullman per impedire nuovi scontri alla stazione, che invece avvengono fino a Napoli. Altri scontri anche nel 2004. –Casertana: le due tifoserie sono divise da una rivalità di vecchia data. Un vecchio Casertana-Salernitana 1982/83: la guerra cominciò già al botteghino, i salernitani entrarono nella stessa curva dei rossoblù. La Salernitana segnò su una punizione dubbia, fatta anche ripetere. All’esultanza granata iniziò inevitabile il corpo a corpo. Gli ospiti si difesero bene, erano compatti, ma, progressivamente, il grosso dei salernitani uscì dallo stadio, rimasero dentro in pochi; ultimo ad abbandonare la curva il “Siberiano”, che fu circondato fuori lo stadio da un gruppo di punk armati di catene, che gli insultarono la mamma, lui reagì anche se era solo e ingaggiò un duello coi punk, le dette e le prese, a terra lo picchiarono selvaggiamente, con un bidone di ferro lo stavano ammazzando. In Salernitana-Casertana del 2015, esposto in Sud lo striscione, rubato in precedenza, “Rossoblu Coccagna”. A fine gara da registrare qualche scaramuccia, sedata velocemente dalle forze dell’ordine. Un agguato congiunto, un mix  tra casertani, reduci da Catania, dove ci avevano rimesso due stendardi, e messinesi, a pochi chilometri dall’imbarco dei traghetti a Messina, il 27 febbraio 2016, a un pulmino e ad un auto con a bordo 15 tifosi della Salernitana di ritorno da Trapani. I due mezzi, entrambi danneggiati,  furono accerchiati e speronati da 80 supporters, e colpiti da spranghe e pietre. Poi cominciò la colluttazione. I granata, sebbene in netta inferiorità, scesero e reagirono difendendosi. Gli scontri sarebbero terminati con la difesa del drappo da parte dei salernitani, e con l’arrivo della polizia. –Cavese: acerrima storica rivalità di campanile, anche se c’è rispetto. Violenti scontri ai tempi della C, soprattutto negli anni ’80. In un vecchio striscione “Cava provincia di Salerno”. –Verona: storica, tipica rivalità Nord-Sud. Nel 2016-17 a Salerno fin troppo decise le misure preventive sul piano dell’ordine pubblico, con chiusura di metropolitana, cinema e locali di ristorazione e posizionamento di container a rendere un fortino inespugnabile il settore ospiti. Numerosi gli incidenti in passato, specialmente a Salerno. I salernitani, numerosi al “Bentegodi” di Verona nel 16/17, espongono un eloquente “Verona merda”. –Vicenza: le due tifoserie certo non si amano e non se lo mandano a dire. Attimi di tensione nel post-match di Vicenza-Salernitana 15/16, quando alcuni granata vengono intercettati da ultras biancorossi. A Salerno, nel 16/17, prepartita movimentato all’arrivo dei bus con i tifosi ospiti. Un gruppetto di salernitani parte verso i bus con lancio di torce e bottiglie, ma la pronta reazione delle guardie evita qualsiasi possibilità di contatto tra le due fazioni. –Nocerina: pessimo rapporto, anche per motivi campanilistici, vista la breve distanza che separa Salerno da Nocera Inferiore: appena 15 Km. Di rilievo internazionale fu il clamoroso episodio relativo al campionato 2013/14, definito “derby farsa” e “derby della vergogna”: i tifosi nocerini, ai quali era stato fatto divieto di assistere alla gara a Salerno, minacciarono i calciatori della propria squadra affinché non giocassero; quest’ultimi, una volta effettuate tutte assieme le tre sostituzioni, inscenarono dei finti infortuni fino a costringere l’arbitro a sospendere la gara per insufficiente numero di giocatori rossoneri. Ai molossi fu fatto divieto di proseguire il campionato (società radiata), e a tecnici, dirigenti e calciatori vennero inflitte severe sanzioni. –Perugia: amicizia risalente all’inizio degli anni ’90, sfociata poi in un gemellaggio a tutti gli effetti. Questo fino al 31 marzo ’94: gara di Coppa Italia Salernitana-Perugia; l’arbitro De Santis, quello di Calciopoli, decide di indirizzare la partita a favore degli ospiti. Sull’1-0 per i granata, decide di assegnare una punizione per un presunto fallo fuori area. La Salernitana protesta, il Perugia batte la punizione a sorpresa e Pagano mette dentro a porta vuota, l’esultanza sotto la Sud è plateale, il gol viene assegnato scatenando un putiferio, con la tifoseria granata inviperita. Invasione di campo di uno spettatore con tanto di transenna e cori contro il presidente del Perugia Luciano Gaucci., che fece storcere parecchio il naso ai circa 20 perugini presenti al seguito. Fatto sta che il rapporto tra le due tifoserie si ruppe irrimediabilmente e già nella gara di ritorno i pochi granata vennero accolti da fischi e striscioni offensivi, anche se si dice che il

rapporto tra le due fazioni si fosse incrinato già in precedenza. Nella stagione successiva si ebbero scontri all’esterno del “R.Curi” di Perugia, con la folta rappresentanza granata che più volte provò a trovare il contatto con quella di casa nei pressi della Nord. In quegli anni venne realizzata dalla Sud una coreografia raffigurante una confezione di Baci Perugina, con dedica che recitava “Ogni bacio tira un altro bacio, come ogni odio porta un altro odio, così come rispettiamo vogliamo essere rispettati, ma contro i vili ed i mediocri la nostra coerenza è più forte della vostra demenza”. –Inter: gli “Ultras Plaitano” nel 2005 si fecero rubare lo striscione dagli interisti, in occasione di Inter-Reggina, dove erano  a fianco dei gemellati reggini, poi lo recuperarono grazie all’intervento della Digos. Il gruppo, secondo il “codice” non scritto degli ultras, avrebbe dovuto sciogliersi, anche secondo gli altri gruppi della Sud. Gli interisti credevano di inseguire dei reggini per rubargli lo striscione, ma nelle borse c’erano solo sciarpe della Reggina e nessun striscione. In Piazzale Lotto intervenne la polizia per fermare l’aggressione di 10 tifosi dell’Inter contro 4 della Salernitana, che persero lo striscione, pur se in nessun modo avevano provocato. Il direttivo del “Plaitano” era rimasto a Salerno, il quale con troppa facilità e leggerezza affidò lo striscione in mano a ragazzi che certo poco avrebbero potuto fare in caso di attacco, ostentando tra l’altro felpe del proprio gruppo ultras. –Foggia: rapporti tesi anche per la rivalità che i rossoneri hanno coi baresi, fratelli dei salernitani. In Salernitana-Foggia del 21 dicembre ’17, esposto all’esterno dello stadio lo striscione “In giro per l’Italia numerosi e compatti, all’Arechi invece i soliti 4 gatti!!!” (erano solo 300 da Foggia). –Taranto: incidenti pesanti a Taranto alla fine degli anni ’80. –Frosinone: numerosi attriti in passato, soprattutto per le sfide incrociate in Serie C. –Monza: ritorno finale di Coppa Italia Lega Pro, aprile 2014: alcuni ultras della Salernitana andarono verso la curva Nord, pare senza intenzioni bellicose, sembra fossero diretti a salutare i gemellati di Bari, Reggina, Brescia e Monopoli, ma mentre passarono nell’area della Tribuna, si avvicinarono a quelli del Monza e iniziarono i tafferugli. Tre i feriti tra i tifosi ospiti. Intervenne la polizia evitando che la situazione peggiorasse. –Cosenza: vecchia ruggine. –Ternana: striscione anni ’90 “Puttana la Ternana”. –Genoa: rivalità ormai sbiadita.

Curiosità: -La tifoseria salernitana è da tempo in aperta contestazione col patron Claudio Lotito, invitato ad andarsene, reo di non aver potenziato a dovere la squadra al mercato di gennaio. La tifoseria è stanca delle sue parole e diserta lo stadio: col Novara, domenica 25 marzo 2018, i paganti erano solamente 3.311, a fronte di 3.381 abbonati, e in curva era presente il solo striscione “Nessuna resa”. La curva a Lotito ha sempre riconosciuto i meriti dei campionati vinti e il fatto di aver speso 300mila euro che investì a fondo perduto per evitare di partire dall’Eccellenza, ma ora è stufa di tanti proclami e promesse disattese, ricordandogli che la Salernitana è della tifoseria. Il direttore sportivo Angelo Fabiani, in una recente intervista, ha dichiarato che i due patron, Lotito e Mezzaroma, sarebbero disposti anche a passare la mano, se trovassero validi acquirenti. Esposto a Siano, fine febbraio ’18, lo striscione “Salerno non è un hobby o una succursale…tornatene a Roma…Lotito maiale!!!”, inoltre “Società assente mercato da pezzenti! fuori dal cazzo direttore e presidenti” e “Lotito vergogna…Salerno merita rispetto”. Dura contestazione contro la società anche alla fine di Salernitana-Spal del 28 febbraio ’17. Nel gennaio ’17: “Stanchi dei riassunti delle puntate precedenti, Salerno merita progetti vincenti…”. -L’11 marzo ’18 è andato in scena all’Arechi il secondo round del derby con l’Avellino, che ha perso anche stavolta dopo il 2-3 dell’andata, per la gioia dei quasi 16mila presenti (comunque folta rappresentanza avellinese). Numerosi gli striscioni ironici e pungenti, come “Fai l’amico dello juventino e il gemellaggio con l’olandese. Ma resti sempre un cafone di paese”. Nel finale la Sud rivendica il successo dell’andata firmato Minala: “Ormai lo sa il mondo intero: l’incubo dell’Irpinia è l’uomo nero” e “’Gnummazzo’ granata” (termine tipico del dialetto avellinese, che indica una senzazione di “vuoto” allo stomaco, causato da una cocente delusione difficile da metabolizzare; una percezione negativa, che si presenta come un pensiero ricorrente). Rivalità messa da parte al minuto 13, quando, come accaduto durante il minuto di raccoglimento prima del match, tutto lo stadio ricorda Davide Astori, capitano della Fiorentina scomparso il 4 marzo a Udine. La Sud gli dedica lo striscione “Ovunque tu sarai…i veri capitani non muoiono mai!”. Purtroppo non tutto è filato liscio sul piano dell’ordine pubblico. Già allo stadio s’era diffusa la notizia di un vero e proprio agguato da parte di una sparuta rappresentanza di teppisti bianco verdi nei confronti di alcuni inermi tifosi granata che passavano di lì, diretti allo stadio. Dal manipolo criminale irpino sarebbero state danneggiate anche diverse auto e avrebbe tentato di speronare alcuni passanti in motociclo. L’intervento delle forze dell’ordine ha riportato, a fatica, la calma. Disordini anche in Tribuna a pochi minuti dal fischio d’inizio, quando alcuni tifosi granata hanno provato a entrare nella zona destinata ai parenti dei calciatori dell’Avellino. Ma sono subito intervenuti steward e forze dell’ordine per calmare le acque, che si erano agitate inspiegabilmente. -Il 13 aprile 2010 muore a soli 46 anni, colto da un infarto mentre lavorava, Carmine Rinaldi, per tutti il “Siberiano”. La tifoseria perse una delle colonne storiche, perché Carmine era una leggenda del vero tifo salernitano: fisico da granatiere, biondo, occhi azzurri, era chiamato da tutta la città sportiva “Il Siberiano” perchè allo stadio era solito presentarsi ogni domenica con la sua maglietta numero 15 a maniche corte (sponsor Antonio Amato) con qualsiasi temperatura. E’ stato tra i fondatori della “Granata South Force”. Coadiuvato dai suoi amici inseparabili in curva e fuori, Toni Gioia e Ciccio Rocco, ha disegnato pagine indelebili della storia della Salernitana. Un esempio per tutta la tifoseria che ammirava la sua fede incondizionata alla casacca. Prima del rito funebre il feretro del “Siberiano” è stato portato al vecchio stadio “Vestuti”, la sua seconda casa. Ad accoglierlo migliaia di tifosi, che esposero lo striscione “Il nostro addio è un arrivederci…salutiamo il Siberiano”. Innumerevoli i cori a lui rivolti, cantati a squarciagola da tutti i presenti. Una coreografia venne organizzata appositamente per lui ed a lui nel tempo sono stati dedicati striscioni come “E’ doveroso onorare la memoria perchè di te si tramandi la storia! Siberiano in eterno”, “Auguri Carmine ovunque tu sia”, “Dell’essere ultras hai fatto uno stile di vita, la tua curva con fierezza ti onora ogni partita, Siberiano vive” (aprile 2017 in città), “Ricordiamo la memoria dell’uomo che ha fatto la storia! Tra le sue frasi celebri “Quella è nostra, è la nostra vita la Salernitana”, “Ogni singolo ultras è un bravo ragazzo” e “Riconoscevamo solo la casacca non chi la indossava”. -Esposto al “B.Stirpe” di Frosinone il 17 marzo 2018 lo striscione “Inizia il tuo secondo tempo Rip Giampiero”, dedicato al famoso Avvocato, tifosissimo della Salernitana, Giampiero Naddeo. Quasi 1.500 i salernitani nel settore ospiti. -Salernitana-Parma (0-1) del 26 febbraio 2018, è stata condizionata dalla straordinaria ondata di gelo che invase l’Italia in quei giorni, col minimo dei paganti stagionale. A fine gara, fuori lo stadio, pesante contestazione a squadra e Lotito. Lo zoccolo duro ricorda Alessandro Rubino, 34 anni, tifoso granata scomparso alcuni giorni prima la partita per una brutta malattia, con lo striscione “Alessandro fai buon viaggio, la curva Sud ti rende omaggio”. Ai funerali del ragazzo, che ha seguito negli anni la Salernitana in casa e in trasferta, gruppi di Bari, ma anche dalla vicina e storicamente rivale Avellino. Accesi numerosi fumogeni, numerose sciarpe sul feretro. -In Salernitana-Perugia del 9 dicembre 2017, i padroni di casa espongono uno striscione per Antonio, ultrà della “Nuova Guardia”, ferito in un incidente stradale mentre si recava a Brescia per seguire la Salernitana. Striscione anche nei “distinti” per Enzo dei “Tipi Strani”: “L’ultimo treno, l’ultima corsa, l’ultima trasferta: buon viaggio Enzo anche in cielo arrivi in prima linea”. -Mano pesante da parte della Questura di Palermo dopo i fatti di Palermo-Salernitana del 28 dicembre ’17, quando un gruppetto di tifosi granata fu fermato, identificato e segnalato dopo i controlli di rito. In un pullman dei campani venne rinvenuto materiale pirotecnico pericoloso, inutilmente occultato nel tentativo di passare i controlli. I 45 occupanti del bus ricevettero tutti il Daspo, della durata di due anni. Un minuto di silenzio per ogni Daspo ricevuto, praticamente tutto il primo tempo, è stato osservato durante il match casalingo con la Pro Vercelli del 17 febbraio 2018, col solo striscione in Sud “Risorgeremo come l’alba, chi è come noi non si stanca!”. Il Daspo collettivo è l’ennesimo strumento liberticida e classista in mano a chi spesso dimostra incapacità organizzativa. -In occasione di Salernitana-Cremonese del 19 novembre 2017, la curva Sud è carica ed accoglie l’ingresso in campo delle squadre con una bellissima coriandolata bianco-granata, con dei maxi-stendardi che formano la scritta “Curva Sud” al 2° anello e “Vinci per noi” al primo. Realizzato anche uno striscione a sostegno di Luca, ultras della Sambenedettese caduto in coma dopo Vicenza-Samb, per le percosse subite dalla celere. -Salernitana-Frosinone,10^ giornata campionato di B 17/18, si gioca dopo la vittoria nel derby a Avellino ed è grande l’euforia che si respira allo stadio “Arechi”. Una fumogenata, un lunghissimo striscione di ringraziamento in balaustra e un “Che l’Italia lo sappia, la storia continua, Minala al 96°” al primo anello. -Avellino-Salernitana, derby del 15 ottobre ’17 passerà alla storia per l’incredibile rimonta dei salernitani, chiamati da quelle parti “pisciaiuoli”, dal 2-0 per l’Avellino al 2-3 salernitano, con gol di Minala al 96’ che, come impazzito, va a zittire la curva Sud avellinese. Così come impazziti di gioia sono i salernitani presenti, a cui si unisce la squadra, continuando a cantare e festeggiare la vittoria per alcuni minuti. Tanti gli striscioni e i cori di sfottò. -Una tifosa della Salernitana è stata denunciata dalle autorità per aver tentato di introdurre all’interno dello stadio “Partenio-Lombardi” 6 fumogeni, nascosti tra reggiseno e slip. Una volta rinvenuti i fumogeni incriminati si è provveduto all’identificazione della tifosa per la quale è prevista l’emissione del Daspo. -Nella trasferta di Brescia del 2 dicembre 2017, purtroppo un minibus della “Nuova Guardia” è incappato in un incidente stradale in autostrada, per fortuna senza gravi conseguenze, a parte il ferimento di un ragazzo, Antonio, costretto per un po’ ad essere ricoverato all’Ospedale di Firenze. A Brescia, sia in curva bresciana che in curva ospiti, è stato esposto lo striscione “N.G. presente”. Il primo numero del Magazine “La Voce” della “Nuova Guardia” scrive in copertina “Antonio-La tigre della Sud”. Anche gli ultras dello Schalke 04, in una gara casalinga, hanno voluto essergli vicino con la scritta “Buona guarigione, Antonio”. Anche i tifosi dell’Avellino, con un comunicato, hanno espresso tutta la loro solidarietà ai tifosi salernitani coinvolti nell’incidente, oltre a quelli del Savoia. -Salernitana-Ascoli del 7 ottobre ’17: la “Nuova Guardia” festeggia i 27 anni e viene omaggiata dalla striscione “Da 27 anni su e giù per lo Stivale, difendendo un ideale…non aspettatevi un finale! Buon compleanno N.G.”, oltre ad un altro significativo: “Abbiamo fame di riscrivere la storia, avanti tutta vittoria dopo vittoria!”. -In alcune partite, da 2-3 anni a questa parte, esposto il solo striscione, a rappresentare tutti i gruppi, “Prima di tutto la Salernitana”. -Per Salernitana-Pescara del 16 settembre 2017 ricorrono i 40 anni dalla fondazione di uno dei gruppi che han tracciato la strada al movimento ultras salernitano, i “Panthers”. La curva gli dedica lo striscione “Panthers 77…tutto iniziò così!!!”.-I salernitani a La Spezia, nella 1^ giornata di B 16/17, durante il minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto che ha colpito il CentroItalia, espongono la scritta “Vicini a questa ennesima tragedia…fratelli d’Italia non mollate!!!”. -In occasione di Salernitana-Latina del 2016, esposti significativi messaggi quali “C’è chi si lega ad una presidenza chi ad un lieto fine…noi innamorati della maglia i conti li facciamo alla fine!!!” e “Il tempo che passa non scalfisce il tuo ricordo, ma ne rafforza la leggenda…Siberiano vive”. -In Salernitana-Spezia 15/16, la “Nuova Guardia”, con un comunicato manifesta la scelta di tesserarsi, decisione che crea qualche frizione in curva tra loro e con chi resta fermo all’idea di opporsi al tesseramento. Uno striscione degli U.M.S., all’anello superiore, recita “Distinguersi per non estinguersi…”e intorno tanti cartoncini con scritto “No Art.9”, il cui omonimo striscione (con Articolo scritto per intero), è sempre presente in balaustra. -Ironiche e pungenti le scritte “Ci fate pena” e “Mai un azione, scarsa originalità…siete rimasti agli anni della Serie A”, esposte dalla Sud in occasione di Salernitana-Avellino, 1^ giornata Serie B 15/16, verso gli irpini. Esposto lo striscione “Executors”, precedentemente rubato agli avellinesi. -Nessuno a Salerno dimenticherà mai quel 24 maggio 1999, una data scolpita nella memoria comune della città. Una tragedia senza senso, innescata dal gesto sconsiderato di uno o più folli, che provocò un incendio sul treno che riportava a casa circa 1500 salernitani dalla sfortunata trasferta di Piacenza, ormai vicino a Salerno, e quindi la morte di 4 giovanissimi ragazzi. Il dramma della retrocessione all’ultima giornata del campionato di Serie A 1998/99, con la città convinta di aver appena vissuto un incubo, non fu nulla davanti alla morte di Vincenzo, Ciro, Simone e Giuseppe: in pochi attimi tutta Salerno sprofondò nel baratro, e il tifo organizzato, per un po’ di tempo, non fu più lo stesso. -In Salernitana-Pisa, Coppa Italia 15/16, da segnalare lo spostamento nei “distinti” degli “I.G.U.S.” (Indociles Grex Ultrà Salerno) che raggiungono i ragazzi della “Salerno Ultras”, già posizionatisi in quel settore l’anno prima. Nel proseguo della stagione spazio anche agli “Old Style 1919 Salerno”. -Molte le iniziative della Sud nel campo della beneficenza e del sociale, alcune le rammentiamo qui di seguito. -In occasione del match Salernitana-Carpi del 17 dicembre 2016 gli ultras della curva Sud hanno effettuato una raccolta fondi destinata alla costruzione di un centro sportivo polifunzionale ad Amatrice. Ai varchi d’accesso dei vari settori i punti di raccolta. -Batte forte il cuore della curva per il piccolo Samuele, un baby tifoso granata che a soli 5 anni sta combattendo contro una grave malattia. In Salernitana-Ternana del 4 settembre ’17 gli è stato dedicato lo striscione “Di vittorie ne abbiamo viste tante, adesso vogliamo vedere la più importante: forza Samuele”. -In Salernitana-Frosinone del 1° maggio ’17, il primo coro è per Genny, 2 anni, di Pagani, che combatte contro la Cdg, una malattia rara e dura da battere. Una coreografia è stata organizzata apposta per lui, la Sud si è mobilitata per la sua causa. In tutti i settori dello stadio sono stati raccolti fondi, per un totale, solo alla partita, di 5.547 euro, donati all’Associazione Amici di Genny. -Il 5 ottobre 2016 è stata organizzata dalla curva Sud “la partita del cuore”, un’amichevole tra la Salernitana e la Curva Sud Siberiano a sostegno del piccolo Francesco Pio, gravemente malato, con offerta volontaria all’entrata. In curva l’unico striscione “Solo per Francesco”. Raccolti 11.723 €. Anche i bresciani dopo l’iniziativa “Tutti uniti per Francesco” hanno organizzato in terra lombarda l’amichevole Darfo-Brescia, il cui ricavato, 4000 €., è tutto per Francesco. -Nel settembre 2016 una rappresentanza dei ragazzi della curva, a nome di tutti i tifosi granata, ha donato al reparto di “Oncologia pediatrica” del “San Leonardo”, 30 lettini pieghevoli, per permettere ai familiari dei bambini di potergli stare vicino anche di notte e potersi riposare un po’, e un nuovo defibrillatore per l’emergenze, doni frutto della Lotteria organizzata nell’ambito dei festeggiamenti per il compleanno della Salernitana, il 19 giugno. -Salernitana-Paganese 14/15 si disputa dopo la morte, in settimana, dell’indimenticabile Peppino Soglia, presidente del ritorno in B dei granata, dello stadio “Arechi” e dell’arrivo a Salerno del povero Agostino Di Bartolomei. Un galantuomo, attaccatissimo ai granata; la curva gli tributa un doveroso omaggio scandendo per lui un “lode a te Peppino Soglia”, un simbolo del calcio che non c’è più. -Bellissimo lo striscione esposto in Salernitana-Ischia del 2015: “La più grande vittoria ho sognato…il ritorno in

curva di ogni diffidato”. -Giuseppe Plaitano, ucciso da un colpo vagante di un poliziotto il 28 aprile 1963 negli incidenti in un Salernitana-Potenza, non è, come da molte parti riportato, la prima morte di un tifoso in uno stadio italiano. La prima morte in assoluto in uno stadio risale al maggio 1920 a Viareggio ed è quella di Augusto Morganti. -All’inizio degli anni ’90, mentre tutte le tifoserie italiane esibivano gli striscioni dei gruppi, i granata facevano già quello che molte tifoserie fanno oggi, ossia lo striscione unico che rappresenta tutti i gruppi. Era bellissimo lo striscione gigante “Salerno”. -In diverse trasferte al Nord, molti anni fa, al fianco dei salernitani c’era il Commando Ultrà Marsiglia con tanto di striscioncino.

Clubs principali: Club “Mai Sola”, Milano Granata, Salerno Club 2010

Politica: ufficialmente apolitici.

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