FERRARA, ITALY - OCTOBER 22: Fans of Spal during the Serie B match between SPAL and Carpi FC at Stadio Paolo Mazza on October 22, 2016 in Ferrara, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images for Lega Serie B)

A cura di Claudio “Freccia”

Gruppo principale: 8 Settembre

Altri Gruppi/sottogruppi/compagnie: Dietro le Quinte, Zona Gad, Quelli di Maiero, Vecchia Guardia, Vecchio Irish, Gruppo Copparo, 0532, Mods Ferrara, Semper Chi, Fam Far du Tir!, Fino all’Ultimo Bar, 1907 Ars et Labor, Spal d’Amar, Tipi da S.P.A.L. (Società Polisportiva Ars et Labor), Picia càl Football, Due Aste, Saganà 1973, Quelli che Bastano, Basso Profilo, Lo Spruzzino-oltre il 90°, Grez Aldamar, Tridente da Sogno!, Gruppo Mignon, Squirtati di Spal, Pezzi Grossi Migliaro, Bastardi da Ovest, Gruppo Bomber, Veniamo…in massa!!!, Renazzo c’è, Torino, Gruppo Prostata, Barco presente, Versa Cà Brùs, Veneto Biancazzurro, Wor Bas, I Bassotti, Old Pigs, Gruppo Tamplun, Wien Weissblau Amer Wieder Spal, Sempre Duri, Su lo Spal, A Sen Tgniz 1986-1992, Semper Fidelis, Bere e Sostenere, Basta il Coraggio, Passione Popolare, Stanzone Biancazzurro, Mai Indomiti cammineremo Ancora Assieme, Amarti Perdutamente, Am Pias l’Efèt, Disastrati Spal, Gruppo Argenta, Spal I want you, Torre Fossa, A Zzuen Tùt, Quartiere Satellite, Imbarag ad Spal, MalBoys, Forza Spal-Bolzano Biancazzurra, Dai cal vien!, Vecchio Stile Spal, Forrest Spal, Milano, Poggibonsi.

Settore: Curva Ovest “Campione”.

Politica: ufficialmente apolitici.

Gemellaggi/amicizie: –Ancona: bellissimo fraterno gemellaggio che vide l’alba nel lontano 1984. L’amicizia cambiò completamente i connotati nel 1997, quando i ferraresi si presentarono alla festa per i 10 anni del “Collettivo Autonomo Ancona”. Da quel momento in poi si può parlare di vero e proprio gemellaggio. Un rapporto suggellato negli anni, con giri di campo con bandieroni, grandi mangiate e bevute insieme, moltissime visite reciproche, attestati di stima e fratellanza. Il 6 luglio 2019 gli spallini hanno partecipato al “Memorial Vincenzo Mengoni” dei fratelli anconetani. Per Inter-Spal del 1°dicembre ’19 esposto lo striscione “Ferrara grida forte il tuo nome, Vincè! Guerriero lotta insieme a me”, dedicato al capoultrà anconetano scomparso ormai diversi anni fa. Per le ingiuste diffide di Spal-Parma, tenuto su da alcuni ragazzi di Ancona lo striscione “La gente come noi non molla mai, Ferrara non mollare”. Ai primi di marzo del 2020 viene esposto su una rete nella città di Ferrara la scritta “115 anni da onorare e festeggiare: auguri Anconitana”, per l’anniversario della società dorica. –L’Aquila: amicizia nata dopo il terremoto di L’Aquila del 6 aprile 2009, dopo che il loro gruppo principale “Red Blue Eagles Aquila” si fece promotore di una sottoscrizione riguardante tutti gli ultras d’Italia per la costruzione, nell’“Area Ultras Italia”, sorta all’interno del parco di Piazza d’Armi, dello “Skatepark Maurane Fraty”, una bambina straniera di soli 12 anni morta la notte del terremoto. Il 6 aprile 2019, a 10 anni esatti dal terremoto, è stato esposto all’esterno dello stadio di Ferrara lo striscione “L’Aquila 6-4-09 il terremoto vi ha colpito ma mai piegato, per un futuro insieme non scorderemo il passato”. Il 30 giugno 2019 alla festa della Ovest hanno incontrato la mamma di Anna (vedi sezione “Curiosità” e, oltre ad aver lasciato una consistente donazione per permettere l’acquisto di un mezzo di trasporto idoneo per la bimba, hanno anche donato il libro “Dipende da voi”, scritto da Chiara, una mamma che ha perso un piccolo bambino disabile, e che, in sua memoria, con l’aiuto degli Ultras dell’Aquila, ha costruito “Parcobaleno” un parco giochi giochi per bimbi disabili e normodotati. Le due mamme sono state messe in contatto. Per le note ingiuste diffide dei non fatti di Spal-Parma, comminate a febbraio ’20, attaccato nei pressi dello stadio lo striscione “No alle diffide basate su intenzioni presunte, no alle difide senza giusto processo”. Vicinanza agli aquilani per l’anniversario del terremoto che li colpì, i quali hanno esposto allo stadio “6 aprile 2009…custodi della memoria e del significato di questa giornata, 6 aprile 2020…affinchè ora e per sempre da nessuno sia mai dimenticata”. –Cosenza: amicizia recente, nata soprattutto per  la famosa vicenda del ferrarese Federico Aldrovandi (vedi sezione “Curiosità”), il cui volto su un bandierone in passato in alcuni stadi non è stato fatto entrare. Allora i cosentini a Carpi il 6 ottobre 2018 esposero gli striscioni “Paura di mostrare i volti della vostra vergogna” e “Federico ovunque”. I cosentini confezionarono lo striscione “Vicini al vostro dolore ciao Marco”, un ragazzo della Ovest molto conosciuto scomparso nel febbraio 2019. Gli spallini erano presenti al 10° Memorial “Ettore Covello”, ultrà del Cosenza prematuramente scomparso diversi anni fa. il 18 ottobre 1989, esattamente 31 anni fa, viene ammazzato Donato Bergamini, per tutti “Denis”, ferrarese di nascita, per la precisione di Argenta, giovane e promettente calciatore, all’epoca dei fatti militante nel Cosenza. La verità è stata insabbiata per più di 25 anni col tentativo di far passare quella morte per suicidio. Oggi sappiamo che fu tutta una messa in scena, che Denis è stato soffocato poi gettato, già morto, sotto un camion in transito per nascondere la verità. Ancora oggi però, a distanza di oltre 30 anni, non sono stati puniti i colpevoli. Ed è per questo che le due tifoserie chiedono giustizia. Infatti, a ottobre 2020, esterno stadio “Mazza” di Ferrara, è apparsa la scritta “Verità e giustizia per Denis!”.  Potenza: bella amicizia, ma che si sta via via affievolendo visto che sono poche le occasioni per ritrovarsi tra le due tifoserie. Presenti nel 2014 per festeggiare i 40 anni del movimento ultras ferrarese.

Buoni rapporti/stima reciproca: –Carrarese: vedi sezione “Ex-gemellaggi/amicizie”. –Napoli: rapporti di reciproca stima anche per il gemellaggio fraterno con gli anconetani, a loro volta gemellati coi napoletani. La mattina di Spal-Napoli del 27 ottobre 2019 un gruppo di tifosi napoletani, insieme a ragazzi della Ovest, ha voluto spontaneamente portare un mazzo di fiori dove riposa forzatamente Federico Aldrovandi. –Venezia: c’è rispetto.

Ex-gemellaggi/amicizie: –Carrarese: dalla metà degli anni ’80 al 2014 è stato in vigore un sentito gemellaggio con loro, interrotto a seguito di divergenze di posizione in merito alla Tessera del tifoso, ma tra i rispettivi direttivi permane tuttavia un rapporto di reciproco rispetto, tanto che a Cittadella, nel 2016, la Ovest rende omaggio a un ultrà carrarese scomparso con lo striscione “Ciao Mauro spirito indiano”. –Genoa: rapporti amichevoli soprattutto negli anni ‘90, consolidatisi per la condivisione di una sfortunata trasferta in terra sarda nella stagione 95/96 a bordo di un traghetto bloccato per 8 ore al largo di Porto Torres, causa mare forza 9, con circa 50 estensi diretti a Olbia e molti genoani diretti a Cagliari. In Bologna-Spal del 30 agosto ’19 esposto il messaggio “Ciao Mauri”, grifone genoano amico della vecchia Ovest. –Carpi: negli anni ’90 tra le due tifoserie esisteva una vera amicizia, in special modo dal 1992 al 1999, con visite reciproche nel corso degli anni. –Bologna: sembrerà assurdo ma in uno degli scontri di piazza nel ’77 a Bologna, alcuni membri degli “Ultras Spal” entrano in contatto con esponenti dei “Forever Ultras” di Bologna e da lì nasce un’amicizia che produce frutti positivi e che, in diverse occasioni, porta gli spallini a frequentare da alleati la curva “Andrea Costa” di Bologna, e che porta loro ad affiancarli con fedeltà, onore e grande senso di rispetto per la Spal, nella Ovest! Una grande e atipica alleanza che presto lascia spazio alla rivalità di cui sotto. –Reggiana: vecchio sentito gemellaggio dal 1977 alla fine degli anni ’90.

Rivalità: –Bologna: rivalità sentitissima, storica, acerrima. Circa 52 Km. separano Bologna da Ferrara, ma bastano per un odio quasi ininterrotto. In Bologna-Spal 93/94, anzi, in curva bolognese apparve lo striscione “Se odio significa rispetto, allora non fregiatevi del nostro”. Rubati in passato dai bolognesi gli striscioni “Spal=uragano”, “Gioventù Estense” e due “Spal Club”. –Padova: vecchio odio, acerrimo rancore. La rivalità era molto sentita, come del resto con tutte le città venete. Fondamentalmente era il Veneto a stare antipatico ai ferraresi. A Padova nell’86 circa 400 ferraresi fecero il diavolo a quattro e con inaudita sfrontatezza mostrarono, oltre allo striscione del neonato “Gruppo d’Azione”, “Figli di puttana” e “Ci fate schifo”. Al ritorno, a Ferrara, i padovani prima della gara, con lo stadio vuoto, riuscirono a prendere due importanti striscioni: “Gioventù Estense” e “Supporters”. L’incazzatura dell’intera curva ferrarese si riversò sulle strade: gravi violenze provocate dai teppisti locali vicino allo stadio e alla stazione. Padovani vengono intercettati da alcuni elementi del Gruppo d’Azione, aggrediti in corsa e derubati di sciarpe e qualche stendardo. Un’auto distrutta di tifosi veneti col conducente tirato giù per i capelli, e via guerrigliando…Rissa tra spallini e padovani nella stazione di servizio di Bentivoglio il 12 agosto 2018. 11 tifosi individuati e rinviati a giudizio. –Modena: tra le tifoserie di Ferrara e Modena vi fu rivalità estrema per tutti gli anni ’80 e ’90. Aree urbane delle due città diventavano campi di battaglie, gruppi di ragazzi si fronteggiavano in parcheggi, si scontravano agli incroci, in mezzo al traffico, scontri all’arma bianca lungo viali, volanti a sirene spiegate, imboscate, pestaggi, ambulanze intorno allo stadio. Nel 1983 i modenesi devastarono completamente un pullman di spallini. Le due città sono in qualche modo simili, non troppo, ma si ricordano a vicenda. Oltretutto entrambe “estensi”: Ferrara fu capitale degli Estensi per prima, poi, dopo circa 3 secoli, nel 1598, lo scettro passò a Modena. Modenesi odiati ma nello stesso tempo ammirati. –Lazio: identificati, perquisiti e sottoposti a Daspo 22 spallini e 9 laziali, protagonisti di uno scontro prima dell’amichevole disputata a Auronzo di Cadore, da anni sede del ritiro della Lazio, il 28 luglio 2018. Nella circostanza le due opposte fazioni si sono fronteggiate in una maxirissa nei pressi di un bar con ripetuti assalti a colpi di bastoni, cinghie, catene e altre armi improprie.  Momenti di tensione dopo Spal-Lazio del 15 settembre 2019, quando uno sparuto gruppo di spallini cercano lo scontro con tifosi laziali. 4 ferraresi, denunciati dalla polizia avrebbero lanciato, lungo l’arteria che porta più velocemente ai caselli autostradali, bicchieri pieni di birra e oggetti vari verso le auto, inveendo contro i supporters laziali e minacciando anche i passanti con le cinture. Dinamiche però non chiare. Probabilmente si è trattato di strascichi legati ai tafferugli in montagna nel luglio 2018. Ma la rivalità affonda le radici all’incirca a 3 anni fa, quando tifosi spallini vennero aggrediti a Roma dopo un Lazio-Spal. –Vicenza: storica rivalità. Incidenti anche piuttosto recenti. –Carpi: prima e dopo l’amicizia targata anni ’90, scontri e rivalità. Il 5 novembre 2016 si ritrovarono nella stesso autogrill lungo l’autostrada A21, coi carpigiani che tornavano da Vercelli e gli spallini da Novara, e vi furono scontri tra le due fazioni. –Parma: forte, antico odio; gli ultras ferraresi, in occasione di un derby casalingo del ’78, vengono letteralmente massacrati. Un ferrarese, animato da spirito di vendetta, torna a Parma per un raid notturno durante la settimana successiva, lanciando una molotov contro la sede dei “Boys”. Nell’ottobre ’82 i parmensi, in trasferta a Ferrara, conquistano lo striscione spallino “Boys”, poi esposto. Cruenti scontri in un amichevole estiva nel luglio 2010 a Levico Terme, in Trentino, con un uomo ferito alla testa da un oggetto contundente e alcune auto distrutte. Gli scontri sarebbero avvenuti fuori dall’impianto, con una 30ina di supporters ducali che avrebbero aggredito il gruppetto di “avversari”; per gli ultras ducali si sarebbe trattato di una reazione al furto di una bandiera da parte di un gruppetto di spallini, per i quali si sarebbe trattato semplicemente di un “agguato”. Scontro sfiorato poco prima Parma-Spal del 27 gennaio ’19 tra una 50ina di spallini e una 20ina di parmensi, vicino lo stadio. Dentro a 7 Minivan di ultras estensi sfuggiti ai controlli, vengono trovati uno sfollagente, un manganello telescopico di metallo e 52 tubi di gomma. –Milan: ultras spallini violenti prendono a sassate alcuni tifosi milanisti, poi fuggono facendo perdere le proprie tracce; succede in una pizzeria prima dell’incontro del 10 febbraio 2018 dove stava pranzando un gruppo di tifosi rossoneri. Gli spallini si sono dapprima nascosti in una via limitrofa, indossando passamontagna, e sarebbero poi tornati armati di bastoni e cinghie, oltre che di un sasso scagliato verso i milanisti, che ha per fortuna solo colpito il vetro antisfondamento della pizzeria. –Reggiana: dal gemellaggio ad una acerrima rivalità il passo è breve. –Verona: vecchie ruggini, datata rivalità veneta. –Maceratese, –Spezia, –Pistoiese, –Ravenna, –Mantova, –Cesena: rivalità sfociate in incidenti soprattutto nel periodo tra fine anni ‘90 e inizio anni 2000. –Fiorentina: momenti di tensione prima di Spal-Fiorentina del 19 novembre 2017, quando sono venuti a contatto due gruppi contrapposti delle due tifoserie. E’ volata qualche bottiglia, tifosi con le cinghie in mano. –Lucchese: vecchia rivalità datata anni ’80. –Massese, –Como, –Brescia, –Atalanta, –Triestina: rivalità tutte più o meno sentite, sfociate nel tempo in scontri. –Rimini: rivalità non sentitissima ma scontri piuttosto recenti, anche se di poco conto.

Un po’ di storia: A Ferrara il movimento ultras nasce durante la stagione 1974/75, grazie al “Generale” e al suo gruppo di 40 persone, che danno vita agli “Ultras Spal”, ovviamente localizzati nella Ovest, densamente popolata e, ai tempi, scoperta. Inizialmente membri del “Club Zaganél”, nato nel 1973, ben presto il gruppetto si stacca dal Club sportivo ed enogastronomico. Viene cucito il primo striscione, realizzato a grandi rettangoli alternati e opposti bianco-azzurri, con la scritta nera “Ultras”, dalle dimensioni non troppo grandi poiché fatto sulla misura della balaustra rossa posta a mo’ di ringhiera sulla scalinata della curva. Quel primo striscione viene inaugurato in occasione di due trasferte consecutive in Piemonte, a Novara e Alessandria. Gli obiettivi “militari” sono esclusivamente rappresentati da alcune tifoserie avversarie. D’altra parte, nei tristi anni 70, noti per essere gli “anni di piombo”, scontrarsi con la polizia non era poi così difficile, bastava scendere in piazza e partecipare a una delle tante manifestazioni non autorizzate e lo scontro era assicurato. Nella seconda metà degli anni 70 si formano poi gruppi quali “Armata Biancazurra”, “Legion of The Hooligans”, “Supporters”, “La Fossa Estense”, Nutty Boys”, “Spal Army”.  La massima espansione del movimento ultras spallino si ha negli anni 80, inizialmente coi preesistenti gruppi, ai quali poi susseguono, tra gli altri, “Gioventù Estense”, “Astra Alcool” 1981, la “Vecchia Guardia 1974”, “Spal Fans”, “Boys 1986”, “Crazy Brothers”, “Brothers Spal”, “Pigs-I Maiali di via Cattaneo 1987”, “Stoned Again”, “Rebels”, “Brigata 1978”, “Commando Ultrà Bianco Azzurri”, “Toasters Group”, “Gruppo Asterix”, “Alcool Group”, “Nirvana Korp”, “Irish Clan”, “Gruppo Copparo”, “Le Iene”, “Nobiltà Estense”, “Frangia Ostile”. A metà anni ’80 era consuetudine, secondo l’organizzazione della “Gioventù Estense”, in accordo con la Spal, appendere gli striscioni circa 3 ore prima dell’inizio della partita e ritornare allo stadio dopo, all’apertura dei cancelli. La “Gioventù Estense” era l’insieme di tutti i gruppi ultras della Ovest, era la seconda generazione del tifo organizzato e raccoglieva dai 1000 ai 2000 tifosi, a seconda delle occasioni. Il 2 novembre 1986 nasce il “Gruppo d’Azione”, il più attivo nell’inneggiare a scontri con le tifoserie rivali, fino al suo scioglimento, avvenuto nel 1992 a causa di un incidente occorso durante la finale del Campionato europeo-Under 21, disputata a Ferrara, quando una studentessa viene ferita accidentalmente da un razzo sparato dal settore dei supporters spallini. Dopo lo scioglimento della “Gioventù Estense”, il gruppo di spicco diviene quello dell’’Astra Alcool’, nome che deriva dall’omonimo bar di ritrovo dei tifosi, i quali inaugurano uno dei periodi più belli e intensi del tifo ferrarese, con la Spal in Serie B o al limite ai vertici della C1. Alla fine degli anni 80, nel 1989, nascono i “Boys”, che nel 1997 diverranno la colonna portante della curva. Nell’89 arriva però, per la prima volta nella storia della Spal, la retrocessione in C2. Gli anni ’90 sono tra i più deprimenti della storia calcistica e ultras della Spal: gli estensi annaspano nell’inferno della C, la curva è allo sbando, retta solo grazie alla buona volontà dei “Boys”, non molti per la verità. Ma anche loro, nella stagione 2001/02 gettano la spugna in seguito alle numerose diffide piovute sul gruppo. Comunque, pur non avendo beneficiato di un consistente ricambio generazionale, a causa degli scarsi successi sportivi e delle difficoltà societarie sopravvenute a partire dagli anni 2000, il movimento ultras biancoazzurro rimane comunque attivo e vitale. In quegli anni, tra i principali gruppi che reggono la curva si ricordano anche “Tradizione Estense”, “Porro Group”, nato nel 1998 e scioltosi nel 2010 stanco di fronteggiare la sistematica repressione e la Tessera del tifoso, “Poggio”, “Nucleo”, “A Modo Nostro”, “Vecchio Nutty”, “Vecchio Astra” e “Ultras Spal”. Vi è stato un periodo in cui la curva appariva tendere verso uno stile “british” con pezze come “God Save The Fans”, “Militanti Ultras”, “Orgoglio Estense”, ecc. Il disappunto per l’introduzione della Tessera del tifoso porta, nel 2010, allo scioglimento di buona parte dei gruppi ultras attivi in curva, conseguentemente c’è un attimo di sbandamento, addirittura nell’agosto 2012 nasce la “Banda Caos”, da ex fondatori del “Gruppo Stoned Again Gioventù Estense” e “Gruppo d’Azione”, ma dura poco. Già dal 2011, fino al 2013, il tifo organizzato si unisce sotto il nome di “Estensi Curva Ovest”. Sono anni deprimenti dal punto di vista sportivo: nel 2012 la squadra retrocede nella vecchia C2, la società fallisce per difetto finanziario e viene fondata la “Real Spal”, che riparte dalla Serie D. Il 12 luglio 2013, su pressione del sindaco di Ferrara, la vecchia proprietà trova l’accordo con la famiglia Colombarini per la fusione tra Spal e Giacomense, pertanto il club di Masi San Giacomo rileva e adotta il marchio storico della Spal e trasferisce il proprio terreno casalingo allo stadio “Paolo Mazza”, che fu il factotum della Spal giovane della A targata anni ’60. Nel 2013 la Spal viene inserita nel girone A di Lega Pro Seconda Divisione. L’acquisizione della Spal da parte della famiglia Colombarini contribuisce a rinvigorire l’entusiasmo della tifoseria. Dalla prima gara interna della stagione 2013/14, le frange più radicali del tifo si riuniscono nel collettivo “Curva Ovest Otto Settembre”. Proprio l’8 settembre 2013, in uno Spal-Monza di Lega Pro, fa la sua prima comparsa lo striscione “Non camminerai mai sola” che da allora diviene un po’ la summa filosofica del tifo spallino. Nel 2014 la Spal viene ammessa nella Lega Pro unica, nel 2015 arriva 4^ nel girone B di Lega Pro (Serie C). Dal 2016 comincia l’escalation: dalla C alla A nel giro di 2 anni. Il tifo cresce a dismisura, il seguito è notevole, in casa lo stadio è quasi sempre pieno e fuori il seguito è importante. La Serie A, che arriva dopo 49 anni, porta con sé migliaia di tifosi nuovi e grande entusiasmo, nuove dinamiche, interessi economici talmente grandi che fino a pochi anni prima era impossibile solo immaginarli. Arrivano due salvezze consecutive in Serie A, ugualmente esaltanti, anche se la prima nel 2018 è soffertissima, passando da un 17esimo posto, mentre la seconda arriva con tre giornate di anticipo, per concludere il campionato in 13^ posizione a 42 punti. L’ambiente si monta la testa ma alle prime contestazioni dovrebbe invece prendere consapevolezza che fino al 2013 giocava in Serie D, contro squadre come Tuttocuoio, Formigine, Mezzolara, Bagnolese, Riccione, solo per citarne alcune, giungendo settima. La curva però non si perde d’animo e spinge i ragazzi in campo fino a Covid permettendo, ma la stagione di Serie A 2019/20 comincia male, sotto una cattiva stella, e finisce peggio: ultimo posto in classifica staccatissimo, con soli 20 punti.   

Curiosità: -Il 26 settembre 2020 è stato presentato il libro “Federico Ovunque”, di Daniele Vecchi, tifosissimo della Spal, riguardante il famoso caso Aldrovandi e la storia di una battaglia per la memoria e la verità, nel 15° anniversario della sua assurda uccisione. Il 25 settembre 2020 viene inaugurato un parco a suo nome ad Ospital Monacale, con la Curva Ovest che srotola il bellissimo striscione “I bambini giocheranno tra le tue braccia e il tuo nome si leverà forte nel vento. Aldro vive”. In Spal-Lecce del 25 settembre 2019, 5^ giornata di A 19/20, a 14 anni esatti dall’uccisione di Federico Aldrovandi, la curva mette in scena in sua memoria una coreografia davvero da applausi: la scritta “Aldro vive!” composta da cartoncini celesti su sfondo bianco, la sua gigantografia a tutta curva tra “Aldro” e “vive!”, su cui campeggia il significativo striscione “Per te, per la tua indomita famiglia perché non accada mai più”. Il 20 ottobre 2018, ancora una volta a Roma, a distanza di circa un anno dal primo divieto, negato l’ingresso del bandierone col volto di Federico, e non solo: non sono stati fatti entrare i colori spallini, le magliette raffiguranti il volto di Federico, quelle del gruppo “8 Settembre” e anche le comuni t-shirt “Curva Ovest Ferrara”. Visto che è stata calpestata non solo la dignità di tifosi e ultras, ma anche i più elementari diritti di cittadini, gli spallini decisero, seppur con sofferenza, di non entrare allo stadio. Sempre a Roma, il 4 novembre ’18, per Lazio-Spal, striscioni e pezze capovolte per il divieto d’accesso del volto di Federico. Non ci sono parole riguardo la vile decisione dei rappresentanti dell’ordine, forse presi dai sensi di colpa. Si è replicato anche in Milan-Spal del 29 dicembre 2018: senza parole. Non è stata fatta entrare neanche a Udine il 21 gennaio 2018. Una delle obiezioni che più spesso vengono fatte da parte della tifoseria di Ferrara, a chi porta avanti la battaglia nel nome di Federico, si riassume in parole come “Che c’entra Federico con la Spal, con il tifo?”, anche se a suo padre, tifosissimo della Spal chiedeva sempre “Che ha fatto la Spal?”, guarda caso quando vinceva, ma Federico potrebbe essere ognuno di noi, era un ragazzino di 18 anni non legato all’ambiente curvaiolo, ma avrebbe potuto essere uno qualunque degli amici di curva. La Ovest festeggia insieme ai suoi genitori tutti i 15 luglio il suo compleanno, affinché la città intera non dimentichi il fattaccio della notte del 25 settembre 2005 quando Federico si fece lasciare dagli amici in una via vicino casa per tornare a piedi, dopo aver trascorso una serata in una discoteca di Bologna, e aver assunto, durante la nottata, modiche quantità di sostanze stupefacenti ed alcool, e, trovandosi di fronte alla polizia, reagì bruscamente, ma i poliziotti chiamarono rinforzi, sostenendo di essere stati aggrediti da Federico a colpi di karate e senza un motivo apparente. Lo scontro tra i 4 poliziotti e il giovane diventa violento, anche troppo, visto che i poliziotti gli schiacciano il torace sull’asfalto con le ginocchia e lo lasciano morire dissanguato, tra le grida “basta” e “aiuto” di Aldro che si udivano a centinaia di metri. Inoltre 54 lesioni aveva addosso. -Tre Lutti hanno colpito il mondo della Ovest recentemente: l’8 settembre 2020 è stato celebrato l’ultimo saluto a Gianluca Zambelli, per tutti “Zimba”, ex barista e operaio morto per una malattia contro la quale combatteva da oltre un anno. Davanti alla chiesa l’ultimo saluto della Ovest: “Buon viaggio Zimba”. Il 21 settembre è toccato a “Gix” Gabriele e il messaggio è stato “Vivrai per sempre nel cuore della Ovest, ciao Gabriele continua a tifare con noi”. Ai primi di ottobre 2020 ha lasciato questo mondo con la Spal nel cuore Marco, al quale la Ovest augura “Buon viaggio”. -In un clima al limite del surreale il 3 settembre 2020 si appresta a partire ufficialmente la stagione 2020/21 con la presentazione della maglia. La Ovest è stata combattuta fino all’ultimo, rispetto all’opportunità di presenziare, perché alcuni di loro sono impossibilitati a farlo per via di una diffida tra le più assurde e ingiuste mai comminate nella storia della giurisprudenza calcistica, quella dei cortei di piazza in occasione della presentazione della squadra nel 2018. Provvedimenti che rasentano il ridicolo, assolutamente pretestuosi e privi di qualsiasi logica di sicurezza, contro i quali hanno ricorso e continueranno a farlo, data anche la provocatorietà delle forze dell’ordine. Tuttavia il momento storico li induce a mandare un messaggio, seppur simbolico, in quanto l’attaccamento ai colori rimanga da sempre inalterato. La Ovest, con un comunicato, aveva dichiarato che non partecipava alla presentazione di metà agosto 2019, con decisione soffertissima, visto che non si trattava di una protesta nei confronti di squadra e società, per il solito motivo. -La mattina dell’11 luglio 2020 prima dell’allenamento di rifinitura, una delegazione della Ovest, in numero limitato per non creare presupposti di assembramento per quanto riguarda il Covid, è andata al centro sportivo e ha parlato a muso duro con la squadra, ricordandogli la storia che si cela tra le righe della maglia biancazzurra e i motivi per cui devono onorarla, non tanto per la retrocessione (è stata un’annata disgraziata), ma a loro giudizio bisogna affrontare la situazione con dignità e con rispetto nei confronti della tifoseria. -La sera del 9 luglio 2020 il direttivo di Curva Ovest si è schierato a fianco dei suoi diffidati, accompagnandoli davanti alla Questura dove li attendeva l’assurda procedura della firma, in relazione a partite giocate a porte chiuse, nonostante i presupposti di pericolosità presunta fossero assolutamente decaduti con la disposizione di giocare in assenza di pubblico. Non si tratta più di prevenire un reato, né di sicurezza in senso generale, ma siamo ormai alle ripicche, ai dispetti. -La Ovest si è schierata apertamente, mentre i convogli militari attraversavano Ferrara trasportando salme provenienti da Bergamo di gente sconfitta dalla pandemia, e destinate ai servizi cimiteriali ferraresi, in uno scenario tristemente noto, contro la riapertura dei campionati di calcio, pensando che non fosse minimamente possibile riaprirli, perché il calcio è della gente ed è giusto che il calcio ne rispetti i problemi, il lutto, il tempo minimo in cui fare silenzio, che non potrebbe certo essere quello simbolico e ipocrita del minuto ad inizio partita, ma un tempo a misura d’uomo. Per rispetto dei tifosi e di quello che hanno attraversato, non vogliono sentir parlare di risvolti economici e scenari di depressione finanziaria riguardanti l’universo calcio, soprattutto della Serie A. Il calcio non è niente senza la sua gente, ma ancora una volta ha vinto il Dio denaro. Alla ripresa della Serie A, a giugno 2020, hanno precisato che per quanto li riguarda il contesto della pandemia svuota il calcio di qualsiasi contenuto e che classifica, partita e categoria li interessano meno di prima, se la direzione in cui si muove la ripresa è quella di uno spettacolo asettico, a beneficio di spalti vuoti. Se non possono abbracciarsi dopo una vittoria o sventolare le bandiere in faccia a una sconfitta, preferiscono non esserci affatto. La battaglia che da anni conducono contro ogni forma di teatralizzazione del calcio è giunta a una scelta decisiva. Non saranno mai complici di un progetto pilota di distanziamento sociale, volto in maniera nemmeno troppo velata alla standardizzazione del cliente-calcio e che va a discapito di quel folklore e di quella storia che invece il tifo rappresenta. In quei giorni così paradossali e surreali in città sono stati esposti striscioni quali “Soldi, telecamere, effetti speciali, noi siamo la storia, voi solo maiali. Ci fate skyfo”, “Tv senza memoria, deridono i morti, calpestano la storia…”, “Su Sky non guardare gli incontri ci vediamo agli autoscontri”. Dopo pochi giorni è apparsa al Centro di via Copparo la scritta “Grazie per tutto quello che ci avete dato ma il rispetto verso di noi va sempre onorato, no alla curva contingentata”. -Erano giorni difficili per tutti, anche per i “curvaioli” che prima di questa tragica emergenza vivevano di aggregazione, abbracci, esultanze collettive, stretti come un unico corpo dentro la Ovest, che, vicino alla gente comune ferrarese, e soprattutto alla gente più debole, come anziani, indigenti e disabili, dal 26 marzo ha pensato bene di mettersi a disposizione per consegne della spesa a domicilio, occupandosi di tutto loro. Tutto ciò ribadendo che non è un servizio destinato a chi non ha tempo o vuole risparmiare, ma a chi ha difficoltà motorie e non si può muovere da casa. Inoltre per fare commissioni e per consegne di medicinali a domicilio, sempre con la stessa prassi, pensando a tutto loro e non facendosi pagare nulla più di quello che spendono per tali servizi. Tutto questo ottenendo ufficialmente il Patrocinio del Comune di Ferrara e pubblicando i loro numeri sulla pagina ufficiale di facebook “Curva Ovest”. In seguito sono stati acquistati generi alimentari di cui c’era bisogno, uova e colombe pasquali alle famiglie con bambini. Attraverso un bonifico o una ricarica Postepay è stata organizzata una raccolta fondi; tanta l’emozione, lo sguardo di gratitudine delle persone che ricevevano questo dono per loro immenso..-Intorno al 24 febbraio 2020, 11 diffide piovono sulla testa dei ragazzi della Ovest, mettendo in ginocchio il direttivo, ma queste diffide, per il prepartita di Spal-Parma del 5 ottobre 2019, si basano solo sul reato di “intenzione”, non previsto dal nostro Codice penale: nessuna violazione, nessun fatto, nessun danno, nessuna prova, ma tuttavia 11 condanne esecutive. Con pene che rasentano l’incredibile. In alcuni casi 5 anni di diffida con doppia firma, una limitazione della libertà personale paragonabile alla detenzione. Un provvedimento giudiziario, basato su ‘non scontri’ che lascia sconcertata la parte più calda del tifo ferrarese. Neanche il minimo contatto, solo che i parmensi, spostandosi a piedi verso il settore ospiti, finiscono con l’attraversare una zona di transito di spalllini, ma anziani, donne, bambini (non gli Ultras), muniti di sciarpetta, bandierina, maglietta, che non si preoccupano di niente tanto sono a casa loro e soprattutto c’è chi li protegge. Ma siccome invece non c’era un bel nessuno a proteggerli, ecco che un gruppo di Ultras decide di frapporsi tra il flusso della gente e i supporters crociati, diciamo a scopo precauzionale. Tutto qui. Uno Stato di diritto (l’Italia dovrebbe esserlo nella sua espressione esecutiva), dapprima valuta gli accadimenti oggetto di indagine, guarda agli effetti e dispone le conseguenze dal punto di vista della sanzione ed eventualmente della limitazione della libertà dell’individuo. Quanto sopra però stavolta decade, perché è stata data una limitazione della libertà personale a 11 cittadini in assenza di evento giudicabile. Chi è vittima di un errore giudiziario, anche clamoroso, nell’ambito della sicurezza negli stadi, non ha alcun tipo di tutela: gli Ultras chiedono umanità e uguaglianza rispetto agli altri cittadini. I parmensi, che hanno pagato con 9 diffidati e che quel giorno, tra l’altro esposero un bel “Federico vive”, la pensano esattamente allo stesso modo. Al 27 febbraio 2020 la Curva Ovest aveva 40 diffidati, per la maggior parte diciamo “meritati”, ma quelli che proprio non meritano sono gli 11 arrivati per i non fatti di Spal-Parma e 3 per la presentazione in piazza della squadra nell’agosto 2018. Per questi ragazzi, ma anche per tutti i diffidati, era stato proclamato uno sciopero a partire dalla prossima partita, dopo il 27 febbraio, a parte aperte, cosa che non si è verificata solo perché gare a porte aperte non ce ne sono più state, almeno per la Spal, in seguito alla famosa emergenza Covid che di fatto ha chiuso gli stadi. Lo sciopero prevedeva i primi 14 minuti di ogni partita in silenzio, seduti e senza colore, un minuto per ogni ingiusta diffida, per poi scatenare l’inferno con la solita esplosione di colori, rumore e folklore, in modo da far vedere il “prima” e il “dopo”, facendo vedere a tutti come potrebbe ridursi uno stadio in un futuro prossimo. -Alcuni giorni dopo, sulla stampa locale e in rete, viene descritta una situazione di estrema pericolosità con molte persone parzialmente travisate, armate di catene e bastoni. A riprova che quanto raccontato non corrisponde al vero, esiste il provvedimento con cui il Gip (Giudice per le Indagini Preliminari) non convalida il provvedimento di obbligo di comparizione ai danni di 4 tifosi (su 5), due parmensi e due ferraresi. Le motivazioni cui adduce sono chiare e inequivocabili, dopo aver visionato prove e immagini, anche se si può esprimere solo sull’obbligo di comparizione, non sulla diffida e la sua durata. -Il 22 febbraio 2020, per Spal-Juventus, esposto lo striscione “17-2-2017/17-2-2020: Lillo con noi continua a vivere”, a ricordare il “papà” della Ovest, Nicola Villani, popolare come “Lillo” o “il Sindaco”, un vero tifoso, sempre presente sugli spalti anche nei momenti critici, presenza fissa agli allenamenti al Centro di via Copparo, amico di tutti. In occasione di Spal-Perugia del 25 febbraio ’17 esposto lo striscione “Ciao Lillo Sindaco della Ovest”, accompagnato da un grande lenzuolo con la sua effige. -In Spal-Sassuolo del 13 febbraio 2020, esposti in curva gli striscioni “La Ovest sentirà la tua mancanza gigante buono. Ciao Zambo”, “Una vita spesa alla ricerca della verità, il rispetto della Ovest per un grande papà, ciao Domizio” (il babbo di Denis Bergamini) e “Ad un anno di distanza sei sempre nella nostra testa…con te in balaustra il secondo anello sarà sempre in festa, ciao Pare fratello nostro”. Il 10/02/2019 era stato portato a Bergamo (esposto solo quello) il bellissimo striscione “Oggi solo per Marco!” in ricordo di Marco “Pare” Pareschi, giovane ultrà lanciacori scomparso alcuni giorni prima. Contro la Fiorentina, nella successiva partita casalinga del 17 febbraio, allestita una coreografia eccezionale in suo onore: in due striscioni la frase “Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti, che come allora sorridi”, tratta dalla famosa canzone del cantautore Francesco Guccini “Canzone per un’amica”, poi la sua gigantografia innalzata come per magia al centro della curva, e dietro cartoncini blu su sfondo di cartoncini bianchi che formano la scritta “Pare è qua”. -Il 10 febbraio 2020, data dell’esonero di Leonardo Semplici da allenatore della Spal, dopo aver prodotto autentici miracoli sportivi a Ferrara, la pagina ufficiale facebook “Curva Ovest” pubblica: “Gli allenatori vanno e vengono. Gli uomini restano per sempre. Leonardo uno di noi!”.  -Per Spal-Bologna del 25 gennaio 2020 la tifoseria chiama a raccolta il pubblico ferrarese, affinché porti allo stadio una bandiera per colorarlo. La Ovest è una distesa di bandiere e bandieroni, con in basso la bella scritta “Guarda bambino, questa è la tua bandiera, amala ora e da grande saprai difenderla”. -Buon seguito di tifosi spallini a San Siro il 15 gennaio 2020, per Milan-Spal, 8.i di finale di Coppa Italia 19/20, di mercoledì alle h.18, con ben in evidenza lo striscione “Meritateci”, esposto anche in altre occasioni. -800 ferraresi a Firenze, ultimi in classifica, il 12 gennaio 2020 espongono fuori lo stadio lo striscione “Dalle tribune ai settori popolari…no agli esperimenti sociali”. -Per Torino-Spal del 21 dicembre 2019, 17^ giornata di A 2019/20, primi 15 minuti di silenzio e scritta all’esterno “Solidali ai Torino Hooligans”, gruppo vittima di esperimenti sociali in curva. -Bellissima coreografia in Spal-Lazio del 15 settembre 2019, dove si legge in curva la scritta “Carica!”, formata da cartoncini bianchi, con cartoncini neri che stondano le lettere, su sfondo di cartoncini blu e ai lati due strisce bianche. A suggellare il tutto lo striscione in basso “Sii forte che nessuno ti sconfigga, nobile che nessuno ti umili e te stesso che nessuno dimentichi”. Nell’occasione esposta la scritta “14-09-1994 – 14-09-2019 il tuo nome in questa curva, il tuo ricordo nei nostri cuori, ciao Campione”, deceduto il 14 settembre 1994, a soli 21 anni, a causa di un incidente stradale nei pressi di Ferrara, accanto al compagno di squadra Antonio Soda, la cui auto terminò la sua corsa contro un albero. -Il 28-29-30 giugno 2019 molto ben organizzata la “Festa della Curva Ovest”, con dibattito sulla repressione e sugli abusi di potere, esprimendo la vicinanza al bresciano  Paolo Scaroni e la profonda indignazione per l’ingiustizia che sta vivendo. A distanza di svariati anni lo Stato non ha saputo punire i suoi carnefici in divisa, che l’hanno ridotto in coma per 2 mesi e invalido al 100%. Poi il solito calvario tra omertà e insabbiamenti. Sul palco Lino Aldrovandi, papà di Federico; Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi; alcuni avvocati di grido nel mondo Ultras. Alla festa del 2019, pubblicizzata anche da uno speciale di 53 pagine “Spal tra le righe” di 13 scrittori curvaioli, era in vendita una t-shirt per poter aiutare concretamente Anna, una bimba disabile di 9 anni, affetta da grave malattia genetica fin dalla nascita. -Spal-Milan, ultima di campionato 2018/19 del 26 maggio ’19: grandiosa coreografia con il bandierone copricurva “Curva Ovest” e in basso lo striscione “C’è chi vedeva il nostro destino già segnato, ma con l’orgoglio dei provinciali una nuova strada abbiamo tracciato!”, poi, sollevato il copricurva, una bella fumogenata. -Per Spal-Napoli del 12 maggio 2019, terz’ultima di campionato, curva a strisce fatte di bandierine bianche e azzurre, con al centro il messaggio “Tifate con noi…dal secondo anello della Ovest”. Un secondo anello che fisicamente non esiste ma che ognuno, alzando gli occhi al cielo, scorge distintamente, onorando gli ultras scomparsi. -In Spal-Sampdoria (1-2) del 3 marzo 2019, esposto esterno-stadio lo striscione “Firenze 27-2-19: ennesima vergogna di uno Stato carogna!”, riferito ai fatti di Firenze avvenuti dopo la Semifinale di andata di Coppa Italia 2018/19 Fiorentina-Atalanta, che hanno visto coinvolti gli occupanti di almeno un pullman di ultras atalantini, vittime innocenti delle barbarie della Celere. -Ad inizio stagione 2018/19 è stato ampliato e rimodernato lo stadio di Ferrara, portandolo da una capienza di 13.020 a 16.134 spettatori. -Al pari di squadra e società, anche in curva si è programmato a lungo termine: dagli “anni bui” in cui si facevano i primi tentativi di riunire i gruppi portanti della Ovest sotto un’unica bandiera, fino agli ultimi anni in cui si è riusciti a dare alla curva una sede di ritrovo ed è stato raggiunto l’obiettivo prefissato di dare il via ad un unico grande movimento di curva, che oltre a incorporare il gruppo “8 settembre”, ala ultras e organizzativa della curva, raduna anche tante altre sensibilità e modi di tifare. Vogliono dimostrare a loro stessi che sanno crescere, che sanno resistere alle diffide, che sono aggregazione e passione. -Il 22 ottobre 2016, in Spal-Carpi di B, 10^ giornata, esposto lo striscione “In un mondo che non ci vuole più” e coi cartoncini bianchi su sfondo azzurro formata la scritta “Ultras”. -In occasione della partita col Vicenza del 4 settembre 2016 la colletta a favore delle zone colpite dal terremoto nel centro Italia del 24 agosto ’16 fruttò 4.510 €., una “pizzata” successiva altri 2.225 €. La Ovest ha finanziato il progetto “Ultras d’Italia per Amatrice”, inaugurato il 21 settembre 2018: strutture sportive con 2 campi polivalenti, una tribuna coperta, tutto il materiale sportivo per la stagione 2018/19 dell’Amatrice Calcio e un pulmino da 9. -Sempre esposte le pezze “Pippi”, indimenticato ultrà dell’Irish Clan scomparso 24 anni fa, “Paciu Forever” e “Con noi dal secondo anello della Ovest”.

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