L’allenatore del Frosinone, Alessandro Nesta, ha parlato in conferenza alla vigilia della sfida con l’Empoli.

Mister Nesta, altro tour de force con 5 partite da giocare in sedici giorni. Può rivelarsi lo spartiacque del campionato?

“Sicuramente questa che si apre sarà una fase del campionato molto importante, abbiamo perso del terreno ed è necessario fare tanti punti se vogliamo riprendere la corsa. L’importante comunque è che recuperiamo al meglio della condizione tutti i giocatori a disposizione, in modo da avere anche maggiori rotazioni dentro la partita”.

Può dirci la condizione della squadra, come stanno i ragazzi e chi non ci sarà contro l’Empoli?

“Io sento un po’ di scoramento perché abbiamo lasciato dei di punti ma quanto dirò ora non deve essere preso come una scusante: abbiamo giocato contro il Pordenone con 12 giocatori, proprio per questo non cerchiamo mai alibi. Ci siamo presentati sul campo e pareggiato. Nei successivi 15 giorni abbiamo avuto qui al campo di allenamento appena 11 giocatori per fare le consuete partitelle settimanali. In quel lasso di tempo, in quelle partite durante la settimana di allenamento potevamo schierare 5 giocatori contro altri 5. E allo stesso tempo avevamo 14 ragazzi sul divano, a casa, con il Covid. Adesso stiamo pagando qualcosa, perché quelli che sono tornati hanno perso la condizione, la stessa condizione che siamo riusciti a mantenere negli altri. E allora dico di più: quando hai due giocatori fermi col Covid è un conto, quando ne hai 14 che debbono ritrovare la condizione, è normale che la squadra abbia un calo di rendimento. Io sento tante parole ma questo è un dato di fatto. Lo ripeto: nessuno cerca scusanti, sicuramente ripartiremo e sicuramente riprenderemo il cammino quando i giocatori staranno tutti bene. Stiamo uscendo da questo periodo nel quale si vedeva chiaramente che i ragazzi non andavano. E per questo sono fiducioso per il futuro. Accettiamo tutte le critiche, sennò chi fa questo lavoro come il nostro dovrebbe pensare di fare altro ma chiedo allo stesso tempo anche lucidità nei giudizi: quello che è capitato qui a Frosinone nel mese passato (da prima di Natale, ndr) è stato qualcosa di eccezionale. Poche squadre in Europa hanno subìto come noi. Non è una scusante e lo sottolineo ancora altrimenti non mi sarei presentato con il Pordenone, dove abbiamo rischiato di fare una brutta figura ma siamo andati a giocare. Quello che chiedo è semplice: stiamo vicini alla squadra, tutti. Qui c’è un allenatore che si prende tutte le responsabilità, però diamo un peso a questo periodo che abbiamo trascorso. Non è che si recupera un giocatore ed è subito pronto per dare il massimo. Da qui in poi stiamo crescendo, torneremo quelli di prima del Covid quando eravamo al 3° posto. La scorsa stagione prima dello stop eravamo ad 1 punto dalla seconda. Mi piace che tutti valutino le cose come stanno con il massimo della serenità ed attenzione”.

Con la partenza di Dionisi il Frosinone perde qualcosa in leadership e in termini realizzativi?

“Dionisi ha fatto quello che ha fatto qui, non debbo certo dire io nulla di più su un giocatore come lui. Come è successo a tutti i giocatori che sono stati a lungo in un club, c’è un inizio e c’è una fine. Faccio un grande in bocca al lupo a Federico, ci siamo abbracciati quando è andato via. Lo ringrazio per quello che ha dato durante la mia gestione. Abbiamo avuto i nostri problemi ma tutto si è sempre chiuso con un abbraccio e una stretta di mano, anche duranti i confronti duri. Che non serve nascondere, perché ci sono stati. La cosa più bella è stata quando è andato via, l’ultimo giorno: ci siamo abbracciati. Ecco, gente di sport, gente di calcio fa queste cose. Quando c’è da discutere si discute ma l’onestà tra le due parti deve rimanere sempre. Tutte le cose finiscono. Quando giocavo io sono andato via dalla Lazio dopo 10 anni, poi sono andato via dal Milan dopo altri 10 anni: lo ripeto, tutto ha un inizio e tutto ha una fine”.

Pensa che dall’esito di queste due gare da giocare in quattro giorni possa dipendere l’esito del futuro di Nesta sulla panchina del Frosinone?

“L’ultimo dei problemi che mi pongo”.

Che cosa teme dell’Empoli? Si aspetta una partita dove ci sarà parecchio tatticismo?

“Credo che in questo momento le squadre che stanno meglio in serie B sono la Cremonese e proprio l’Empoli, che esprime qualità e gioco. Sarà una partita difficile e non sarà come quella dell’andata quando abbiamo perso immeritatamente. Adesso troveremo una squadra diversa, superiore, consapevole di quello che fa”.

Quanto influiscono le assenze di Ciano e Millico sulla scelta iniziale tra il 3-5-2 ed il 4-3-3?

“L’altro giorno abbiamo fatto un tempo male con un modulo e il secondo migliore con l’altro. Vediamo, in base a chi avremo a disposizione ci saranno le scelte opportune”.

La partita di Empoli è molto difficile, vuoi anche per l’ottimo momento della squadra toscana. Quali indicazioni le saranno utili ripensando anche alla partita di andata?

“Non troviamo, come ho già detto, la stessa squadra dell’andata. Ha preso coraggio, ha delle idee e le ripete. Noi dobbiamo ritrovare compattezza e agonismo, una libertà di testa come qualche mese fa. E poi ognuno ha le proprie carte e ce le giocheremo”.

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