Riprenderà oggi il lavoro della squadra che si fermerà domani per osservare il riposo settimanale. Si torna in campo tra una settimana esatta, infatti gli azzurri sono stati calendarizzati ancora di sabato. All’orizzonte una di quelle gare che dovremmo provare a vincere; mettere in cascina tre punti con lo Spezia significherebbe andare davvero davvero vicini al rettilineo finale. La settimana che verrà sarà importante per l’integrazione dei due nuovi innesti con Piccoli che potrebbe già giocarsi una maglia da titolare. A Roma, nella gara giocata ieri, si è purtroppo interrotta la bella e lunga striscia di risultati positivi, ben sei. Una sconfitta che – come ormai ampiamente raccontato – nasce nei primi cinque minuti di gioco dove due calci d’angolo killer di Dybala permettono, prima ad Ibanez e poi ad Abraham, di schiacciare a rete. L’Empoli ha dimostrato però carattere e materia grigia. La squadra non si è assolutamente lasciata andare, rischiando un passivo da pallottoliere, ma ha iniziato a produrre gioco alzando sempre di più il proprio baricentro e creando diverse ansie al copioso pubblico presente ieri allo stadio. L’unico momento difficile della gara, dopo ovviamente i due gol, lo si registra in apertura di secondo tempo ed arriva sempre da una palla inattiva. In quel caso però abbiamo assistito forse al momento più alto dello straordinario percorso di Vicario: una tripla parata consecutiva che ha lasciato tutti di sasso. Che il nostro fuoriclasse sia tra i pali ormai lo sappiamo e quindi questo fa parte della storia e delle evoluzioni delle partite. Una sconfitta che non può e non deve gettare nessuna croce, sarebbe davvero una bestemmia sia per l’atteggiamento che la squadra ha fatto vedere sia per la classifica che c’è. La riflessione può essere fatta sulla sterilità vista in avanti, quasi un “deja vu” della prima parte di stagione. Nonostante il pallone sia stato mosso parecchio (55% del possesso) siamo arrivati soltanto due volte a tirare in porta e senza mai creare grandi grattacapi. Una partita che se letta di squadra non può assolutamente trovare particolari critiche – anche perchè di perdere contro una Roma fresca di eliminazione in Coppa Italia ci sta – ma se questa la analizziamo singolo per singolo trova alcuni passi indietro da evidenziare. Sono quelle partite che trovano, guardandole dal nostro punto di vista, maggiore difficoltà nel commento e nel giudizio. Il secondo tempo degli azzurri è di gran qualità e tenacia ma va da se che andare sotto di due al pronti via, condiziona inevitabilmente il match, sia per te che hai preso due belle sberle in sequenza ma, forse, anche per l’altro che ormai la considera fatta e vinta. Sarebbe stato sicuramente interessante se l’indirizzo della gara fosse stato di diversa natura con magari una migliore resistenza in quel primo spicchio, forse questa Roma che qualche problemuccio ce lo ha, avrebbe fatto molta fatica a raccontarla. Ma con i se e con i ma non andiamo da nessuna parte. Gara da archiviare con le dovute riflessioni ma senza ammattirci oltre il dovuto; l’Empoli ha un percorso alle spalle ben solido e la propria guerra la sta vincendo al netto di alcune battaglie che – alla fine poi va letta anche cosi – non fanno necessariamente parte del nostro dovere.

Azzurri in campo con il 4-3-1-2 con Parisi che torna dopo aver scontato il turno di squalifica ed in avanti Baldanzi a supporto di Caputo e Satriano. Roma con il 3-4-2-1: Abraham riferimento con Dybala che parte dal centrodestra e Pellegrini dal lato opposto. La gara si mette sin da subito in salita per l’Empoli. Al secondo minuto su un calcio d’angolo di Dybala arriva il colpo di testa vincente di Ibanez. Passano sei giri di lancetta e sempre da un angolo di Dybala stavolta è Abraham a superare Vicario. Partita che si fa tremendamente difficile per gli azzurri. La Roma mette la partita sull’aspetto fisico cercando di sfruttare al meglio le situazioni da fermo: punizione di Pellegrini, testa di Abraham a lato non di molto. L’Empoli si fa avanti pericolosamente al 37’ quando Baldanzi penetra centralmente e serve Caputo che calcia di prima intenzione con il sinistro: soluzione murata da Mancini prima che possa intervenire Rui Patricio. Col passare dei minuti cresce l’Empoli, con gli azzurri che prendono campo e convinzione. Al 42’ calcio di punizione di Marin che si perde alta sopra la traversa. Poco dopo, sempre da un piazzato di Marin, Ebuehi mette alto a pochi passi da Rui Patricio. Grande occasione per l’Empoli che chiude in avanti questa prima parte di gara. C’è tempo anche per un destro dal limite di Akpa Akpro che esce non di molto e per una conclusione debole di Satriano. Si chiude così il primo tempo.  Si riparte con con gli stessi ventidue e con Vicario mostruoso nel dire di no in sequenza a Dybala e poi da distanza ravvicinata prima a Mancini e poi al tentativo di Abraham. L’Empoli c’è: sfonda centralmente Baldanzi che avanza e ci prova con il sinistro, blocca Rui Patricio. Ancora Empoli con un sinistro di Parisi dal limite dell’area. Al minuto 61 i primi due cambi azzurri: dentro Piccoli e Cambiaghi per Caputo e Satriano. Al 69’ altra opportunità per l’Empoli sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Marin, da pochi passi Cambiaghi gira alto. Prima sostituzione della Roma con Bove per Dybala mentre al 74’ mister Zanetti inserisce Henderson per Akpa Akpro. Nel finale di gara dentro anche Stojanovic e Pjaca per Ebuehi e Bandinelli. L’Empoli termina la gara in avanti, la Roma si difende e chiude gli spazi. Finisce 2-0 per i giallorossi.

Guardando alle singole prestazioni si torna a premiare quel Guglielmo Vicario come uomo partita dei nostri. Nonostante la sconfitta compie quella triplice parata che è un qualcosa di straordinario, paragonabile ad un gol in piena rovesciata di un attaccante. Già nel primo tempo, e sempre su un colpo di testa proveniente da un angolo, si era superato mettendo sopra la traversa e dicendo no ad Abraham. Giocatore immenso, forse nemmeno lui due anni fa avrebbe potuto credere a questo tipo di performance che lo vanno a collocare di diritto come il più forte della serie A. Secondo gradino del nostro podio per Baldanzi. Vero, non è stata una gara dove ha potuto graffiare e lasciare il segno. Però partono sempre dai suoi piedi le azioni più interessanti e potenzialmente pericolose. In una gara dove i singoli hanno davvero offerto poco allo spettacolo, lui ha saputo accendere la luce. Terzo gradino per un giocatore che sicuramente ha vissuto la partita di ieri come un derby: Akpa Akpro. Lotta, recupera palloni e crea spesso superiorità numerica; questa in sintesi la sua partita che dimostra un percorso di grande crescita, ponendolo oggi come giocatore quasi imprescindibile. Positive anche le singole prestazioni di Luperto e Cambiaghi, per il resto non si raggiunge la sufficienza con una paio di elementi che non possono non finire dietro la lavagna. Il primo, e dispiace, è Caputo che gioca la peggior partita dal suo ritorno. Sempre solo ed isolato non crea mai quei presupposti di amalgama per il reparto, poi nelle poche occasioni in cui spunta fuori è annullato sistematicamente da Mancini. Passo indietro poi per quel Marin che veniva da una bella esaltazione. In fase di impostazione non ne azzecca praticamente una ma anche quando c’è da difendere palesa alcuni problemi facendo mancare quell’ordine che un regista dovrebbe avere. Mister Zanetti l’aveva preparata bene ma la staticità della difesa in occasione di quei due corner fatali va a compromettere il dettame iniziale. Le prova tutte in corso di gara ma la squadra, che si riprende mentalmente e chiude spesso e volentieri la Roma nella propria metà campo, non sa mai essere cattiva. Su questo ci sarà da lavorare in settimana, soprattutto perché in questo specifico aspetto c’era stata una crescita e le sensazione è che quello non fatto non sia completamente per merito e bravura degli avversari.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

20 Commenti

  1. Con la Roma, a Roma, la sconfitta ci può stare e va accettata…. in molti lo speravano, ma l’Empoli è costruita per salvarsi, altrimenti gli obiettivi erano altri…. la squadra mi sembra entrata in campo un pochino molle e disattenta, poi, superati i primi 10 minuti siamo tornati, quasi, quelli di sempre…. ecco, è ancora vivo il girone di ritorno con Nonno, praticamente fatto da spettatori non paganti …. il Mister deve esser bravo ora a tirare la corda e evitare rilassamento e distrazioni….. di mercato.

  2. I Primi dodici minuti abbiamo sbagliato le marcature in difesa. Sul secondo goal c’è stato un errore di un nostro giocatore. Non ho capito chi era. Ma pazienza. E’ vero, ci poteva stare. Faremo meglio con lo Spezia. Forza noi!

  3. L’importante è non fare come il nonno,
    Nel girone di ritorno si vinse con il Napoli, alla 15 di ritorno, in più era quasi un girone che un si vinceva perché era dalla 17 di andata sempre contro il Napoli….
    Ora il vantaggio c’è l’ha Zanetti, deve solo passare una ventina di ore a riguardarsi le partite del nonno e fare l’opposto ….
    meglio di così, niente scuse …

  4. I ragazzi hanno mostrato carattere cosa che, per il nostro campionato uguale salvezza, è importantissimo, adesso sotto con gli allenamenti e pronti per lo Spezia gara fondamentale forza Empoli forza azzurri

  5. Giusto, Vicario e Baldanzi i migliori. A Caputo possiamo rimproverare ben poco: si gioca male se non c’è intesa con il compagno di reparto, e per intesa intendo rapidità di manovra, distanze adeguate e visione di gioco comune; con Baldanzi e Caputo, cosa c’entra Satriano? Può solo entrare nel secondo tempo. Non sfruttare fin dal primo minuto Cambiaghi, mi sembra un’eresia; Piccoli, buona alternativa a Caputo.
    Marin (a parte il buon tiro che ha), purtroppo è lento, distratto e senza carattere; ieri a inizio partita con un Bandinelli anche lui partito a rilento, siamo stati in balia della determinazione della Roma; se non ci fosse stato Akpa, a centrocampo nella prima mezzora non si avrebbe toccato e recuperato alcun pallone. In effetti Henderson, se si disciplina di più senza avere pretese di trequartista, può benissimo svolgere il compito di centrale di centrocampo, con più velocità e visione di gioco. Marin mezzala ? Mah, ho anche qui diversi dubbi.
    In difesa, ci può stare qualche prova non propriamente sufficiente di De Winter o Ebuehi (entrambi giovani e ieri emozionatissimi), è chiaro che si aspetta il rientro prima possibile di Ismajli.

  6. Personalmente…vivendo a Firenze e avendo praticamente a scuola di mio figlio tutte nane isteriche…che si ricordano di avere una primavera solo quando vince…e che rosicano sempre per vederci li in classifica…baratterei la sconfitta con lo Spezia e la vittoria a Firenze….ma siccome sono per l’uovo oggi e la gallina domani meglio se viene…faccio un passo indietro per la mia goduria e dico meglio concentrati e duri con lo Spezia e poi si vedra’

  7. lo spezia verra’ ad empoli rimaneggiato e vincere e’ d’obbligo. Citta’ e stampa devono passare il messaggio alla squadra che sabato e’ una finale e le finali non si giocano, si vincono!

  8. Sui calci d’angolo marcare a uomo.
    Far riposare Satriano oppure insegnargli a scambiare il pallone con Caputo.
    Intanto vinciamo con lo Spezia e poi rivinciamo con le nane.
    Forza ragazzi tutti allo stadio!

  9. Abbiamo la sicurezza di potercela giocare sempre e con tutte , questo non è poco , giocare per vincerla con Spezia e Poi belli motivati e pronti a Firenze a giocare per vincerla

  10. Sconfitta con la Roma contemplata e “ovvia”..x come e’ maturata sono problemi del Mister e del suo staff. E comunque la squadra, a prescindere dal risultato..non smette mai di giocare e non molla di un solo minuto. Bravi.
    ORA SOTTO CON LO SPEZIA E FORZA RAGAZZI

  11. Mamma mia che fanatici a Roma! Ero lì dopo anni. 4 inni prima della partita e il quinto a fine. Roba da matti. Lo speaker che alle sostituzioni per loro viene giu le tribune mentre i cambi nostri non lo senti nemmeno……Giuro che da ora in poi li metto al pari delle nane in quanto ad antipatia

    • Max gli inni cantati da tutto lo stadio sono stupendi e li fanno in tutta Europa, solo a Empoli nessuno lo canta e neanche sulle formazioni si urlano i nomi degi giocatori. Sarebbero gli unici momenti in cui ci potremmo far sentire ma gli ultras non lo vogliono fare

  12. Purtroppo l’ Empolese si sa..a livello di passione e calore (a parte i soliti noti) ..lascia molto a desiderare!! noi il nostro inno si canta in 50 forse..e ai cambi si batte a fatica le mani. Lo stadio poi fa i suo…scollegato e tutti a distanza siderale da un settore a un altro. Se si fosse in uno stadietto tutto attaccato e unito senza pista…sarebbe un altra storia. Ma di sicuro. Anche con gli stessi spettatori. Ora che vuoi fare..la tribuna ci sa a 100 metri

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