Grazie alla gentile autorizzazione dell’Ufficio Stampa dell’EMPOLI FC riprendiamo dal Match Program distribuito ai tifosi in occasione della gara Empoli – Roma del 12 settembre scorso l’intervista fatta dall’Ufficio Stampa stesso al Direttore del Settore Giovanile azzurro Federico Bargagna.

Intercettare talenti fin da giovanissimi, accompagnarli passo passo nel percorso di crescita fino alla prima squadra, approdo e obiettivo finale del vivaio dell’Empoli. Come ribadisce a più riprese il Responsabile del settore giovanile azzurro Federico Bargagna, coadiuvato nella sua azione dal Responsabile dell’area tecnica del settore giovanile Matteo Silvestri. “La base è creare degli uomini – spiega Bargagna – far crescere i ragazzi a 360 gradi, questo è ciò che riteniamo fondamentale: da noi arrivano bambini di 8-9 anni che si confrontano con i nostri istruttori che iniziano a farli crescere. L’obiettivo è far arrivare più calciatori possibile in orbita prima squadra”.

C’è ovviamente un percorso che porta allo scopo finale.   

“Ci sono tanti piccoli step annuali e anche durante l’annata stessa ci sono vari percorsi di crescita che ci prefissiamo, insieme, pian piano che crescono, ai risultati: non è fondamentale il risultato della squadra nel settore giovanile ma iniziare a trasmettere il valore della competizione e del risultato. I ragazzi devono essere preparati per quando andranno a giocare nelle prime squadre”.

Foto Empoli FC

Fazzini con lo Spezia, Baldanzi a Lecce ed Ekong con la Salernitana: tre calciatori che nell’estate del 2021 vincevano il tricolore con la Primavera e che hanno fatto il loro esordio in Serie A dopo appena cinque giornate. Segno del buon lavoro fatto?

“È la vittoria di tutta la società, di tutto il settore giovanile e di tutte quelle persone che hanno contribuito alla loro crescita. Baldanzi, Fazzini e Degli Innocenti è da oltre dieci anni che sono da noi, Ekong sono quattro-cinque. Una grande soddisfazione per la nostra proprietà, per il nostro Presidente”.

Cos’altro dimostrano questi esordi?

“La grande sinergia che c’è fra prima squadra e settore giovanile, lavoriamo fianco a fianco quotidianamente. La presenza del Presidente Corsi e del Direttore Accardi, con il quale c’è un rapporto straordinario, è continua”.

Che effetto le fa vedere questi ragazzi in pianta stabile con la prima squadra? Considerando anche che spesso mister Zanetti ha espresso giudizi positivi.

“Mister Zanetti sta facendo un lavoro importante, gli sta dando fiducia, le sue parole ci fanno piacere. Da parte nostra c’è grande soddisfazione nel vedere che i ragazzi sono arrivati all’apice del percorso che l’Empoli si era prefissato. La prima squadra è l’obiettivo di tutto il lavoro del settore giovanile: in questo senso, negli ultimi trent’anni questa società ha fatto cose eccezionali”.

L’Empoli ha storicamente un settore giovanile di alto livello. Come si alimenta questa capacità di sviluppare talenti e lanciare calciatori?

“Io sono stato giocatore del settore giovanile dell’Empoli circa trent’anni fa, era il periodo in cui esplodevano Montella, Galante, Birindelli, Caccia, Ficini. Sono tornato da dirigente trent’anni dopo: la società è cresciuta senza perdere concetti come il saper aspettare i calciatori e farli crescere: questa è la nostra forza e la nostra differenza con il Presidente Corsi in testa, il Direttore Accardi e Mister Zanetti che sanno attendere il momento giusto, vedendo quando i ragazzi sono pronti e dandogli la possibilità. Oggi tanti giovani scelgono Empoli perché se ci sono i valori, i giusti step e se lo meritano il percorso per arrivare in prima squadra è molto più veloce che in altre situazioni”.

C’è anche un’attenzione particolare verso il territorio?

“Per noi è fondamentale perché fondamentale è il primo scouting nelle primissime categorie, riuscire a lavorare tanti anni sul calciatore ci permette di costruirlo. Oltre che i valori tecnici, nel percorso è importantissimo trasmettere il senso di appartenenza verso il club: alla lunga è un valore aggiunto”.

Che percorso si attende dalla Primavera di quest’anno?

“Da quando è stata istituita la Primavera 1 e con il nuovo format con le retrocessioni penso sia diventato un campionato quasi di prima squadra, la competitività è molto molto alta. È la parte finale del settore giovanile ma la considero quasi staccata perché le dinamiche sono quelle di una prima squadra. Basta vedere i nomi del campionato Primavera 1 per capire le difficoltà che andremo ad incontrare. Il nostro è un gruppo nuovo verso il quale abbiamo grande fiducia, arriviamo al termine di un percorso importante con i 2002 e 2003: possiamo dire che è finita una generazione, negli ultimi quattro anni i 2003 hanno vinto due titoli. In questa stagione è iniziato un nuovo percorso con i 2004 e 2005, un gruppo sul quale abbiamo fiducia con Mister Buscè e il suo staff che rappresentano un valore aggiunto. Siamo certi che tireranno fuori il massimo dalla squadra”.

Che obiettivo che si è dato?   

“La salvezza, mantenere la Primavera 1 è importante per tutto il settore giovanile. Dovremo raggiungerlo attraverso la crescita dei calciatori, alzando la prestazione dei singoli migliora la squadra. Sarà complesso e faticoso ma faremo di tutto per centrare gli obiettivi che ci siamo dati”.

E invece sulle varie Under?

“Parto dall’Under 18, una formazione a servizio della Primavera e che considero funzionale per la crescita dei giocatori. Mister Moro saprà completare dei calciatori che nel corso dell’annata saranno utili alla Primavera. L’Under 17 di Mister Lisuzzo? Un gruppo importante, viene da un’annata in cui ha finito in crescendo raggiungendo i playoff, uscendo solo agli Ottavi con la Lazio”.

Mentre l’Under 16 e l’Under 15?

“I 2007 di Mister Birindelli sono un buon gruppo, ragazzi di ottima prospettiva: siamo sicuri che Alessandro saprà alzare il livello di una squadra che lo scorso anno ha fatto bene. Mentre l’Under 15, i 2008 di Mister Filippeschi, l’anno passato ha fatto qualcosa di straordinario fermandosi a pochi centimetri dallo scudetto, perso in finale con l’Inter. Filippeschi è un allenatore di grandi potenzialità e prospettive. Sono convinto che per loro sarà una stagione importante. Tra l’altro, fra poco usciranno le convocazioni della Nazionale di categoria ed è possibile che ce ne siano diversi di questo gruppo, lavoreremo su un’ottima base che nel tempo ci darà delle soddisfazioni”.

Fonte: Ufficio Stampa Empoli FC

Articolo precedenteL’arbitro di Bologna-Empoli
Articolo successivoGiudice Sportivo serie A | Fermato Akpa Akpro

5 Commenti

  1. Oltre a Guarino (giocatore di cui ho parlato fin troppo) … e Boli (ragazzo forte ma che ancora, almeno difensivamente deve crescere soprattutto nella garra) … quest’anno mi sembra, almeno ai miei occhi, un ottimo elemento il terzino Angori … Credo che anche il centravanti Nabian … piano piano entrerà nella mentalità giusta che richiede il campionato Italiano … e riuscirà a dire la sua … Renzi ha iniziato benissimo il suo campionato lottando con la giusta grinta. Forse qualcosa in più mi aspettavo da Kaczmarshi … ma gia dall’anno scorso … vedremo se quest’anno tirerà fuori tutte le sue qualità al 100% …………..

  2. Veramente uno dei migliori settori giovanili d’italia, complimenti veramente alla società; ed è vero che per molti giovani, entrarvi a far parte rappresenta un obbiettivo ambitissimo, anche perchè l’Empoli dà più possibilità di poter accedere alla prima squadra rispetto ad altri club.
    L’importante è saper attendere il momento giusto, e capire quando i ragazzi sono pronti, senza anticipare troppo i tempi, e per una società di dimensioni come la nostra, non è sempre facile dover aspettare, ma è necessario soprattutto per il bene dei ragazzi stessi.

  3. Un suggerimento, appreso leggendo ciò che fanno in Spagna: far giocare molto a calcetto fino a 15-16 anni in modo da apprendere e perfezionare al massimo la tecnica per poi riportarla da grandi sul campo principale.
    Sarà, ma tuttora si vedono certi strafalcioni che nella massima serie non dovrebbero essere ammessi.
    Forse è per questo che gli Spagnoli tecnicamente ci sono superiori?…

  4. Cuorematto, in parte quello che dici è vero. Molti su questa testata, rimproverano ai club italiani di non avere il coraggio e la saggezza di fare debuttare i giovani in prima squadra; a parte che questo non è vero, non siamo assolutamente gli ultimi in europa, anzi siamo davanti a campionati come in Inghilterra e spagna, il problema è però un altro: purtroppo non emergono più giocatori come i vari Totti, Del Piero, Baggio, ma giocatori nella normalità, ed è chiaro che le società, che devono vincere subito, preferiscono altri giocatori anche stranieri. E quale può essere la spiegazione ?
    Oggi siamo in presenza di generazioni completamente differenti; negli anni ’70 e ’80 non esistevano videogiochi e social network, non si trascorrevano le giornate davanti ad uno schermo, ma si usciva a giocare con gli amici per ore ed ore; si giocava in strada o in qualsiasi spiazzo libero, con spensieratezza gioia, cercando di imitare gli idoli del momento ed è proprio così che si sviluppavano l’estro, la classe e la fantasia; tutte qualità che oggi mancano ai giocatori italiani. Oggi un ragazzino inizia a giocare giovanissimo solo in una scuola calcio, e probabilmente è lì il problema; la tecnica di base probabilmente non viene tenuta nella dovuta e prioritaria considerazione, e si preferisce impartire subito le inutili nozioni di tattica e della ricerca esasperata della condizione fisico-atletica; cioè in pratica abbiamo smarrito l’importanza del talento, e non sappiamo più come tirarlo fuori, e si preferisce creare subito un giocatore bravo atleticamente e tatticamente; in questo senso è vero che in Spagna ci si comporta in modo diverso ed i ragazzini vengono addestrati a dare priorità alla tecnica sin dai pulcini.
    Un ragazzino di 9 fino anche a 11/13 anni, non deve essere limitato da idiote regole di tattica, ma deve essere libero di esprimersi, divertirsi e sognare; bisogno liberargli la testa da concetti che lo limitano e che deve imparare solo più avanti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here