Una delle pagine più significative della secolare storia azzurra è legata all’allenatore Luigi Cagni. Il tecnico bresciano ha guidato l’Empoli dal 2006 al 2008 e ha legato il suo nome alla storica, e per certi versi irripetibile, qualificazione in Coppa Uefa. Ma non solo. Il destino dell’Empoli si è intrecciato a quello di Cagni, stavolta da avversario, nell’epica partita di playout con il Vicenza. Un’altra esperienza che non dimenticheremo mai.

Ciao mister. Partiamo da una domanda quasi obbligatoria di questi tempi, come stai passando questo periodo di “quarantena”?

Vivo in un piccolo paese della costa ligure, quindi rispetto a molti altri mi sento un privilegiato. Spero che a breve si possa avere la possibilità di uscire maggiormente; fra l’altro qui non ci sono stati contagiati e non credo abbia senso continuare con certe restrizioni”

Gli esordi. In precedenti interviste hai sempre detto che Giampiero Vitali, ex mister azzurro, è stato un esempio per te: puoi spiegarci il motivo?

E’ stato sia un compagno di squadra che il mio allenatore, me lo ricordo nella stagione 1984-85 a San Benedetto del Tronto. Un uomo con cui ho avuto un rapporto eccezionale, di grande umanità. Sul piano calcistico ho tratto insegnamenti tattici, lui attuava il 4-3-3, modulo innovativo per quei tempi che successivamente ho deciso di utilizzare anche io”.

A proposito della tua carriera da allenatore, la tua esperienza iniziale a Empoli è stata molto positiva. Al primo anno subito salvezza.

Arrivavo dall’esperienza di Catanzaro, dove le cose non erano andate per il verso giusto. Quindi ero animato da tanta voglia di rivincita, nel gennaio del 2006 sono stato scelto dalla società, per rimediare ad una situazione non positiva, arrivando alla salvezza“.

Mister Gigi Cagni, foto di archivio

Arriviamo alla storica qualificazione in Coppa Uefa, qualcosa di speciale e forse unico: com’è stato possibile?

È accaduto qualcosa di unico, razionalmente è inimmaginabile pensare che l’Empoli possa tornare in Europa. E’ stato possibile grazie ad un insieme di componenti. Intanto eravamo in un campionato dove non c’era la Juventus, e il Milan aveva molti punti di penalizzazione. È stata una stagione in cui avevamo giocatori di alto livello, tutto è andato per il verso giusto. Ricordo un allenamento a Monteboro, mancavano quattro o cinque giornate alla fine. Eravamo tutti in cerchio, e dissi alla squadra che la Coppa Uefa era alla portata. Non dicevamo niente all’esterno, ma noi ci credevamo e facemmo di tutto per arrivarci”.

Il sorteggio ci pone di fronte lo Zurigo, parliamo di questo doppio confronto e della gestione di quelle due gare.

Decisi di schierare una squadra molto giovane, perchè la priorità per noi era il campionato. C’erano dei giocatori della Primavera, fra i quali ad esempio Iacoponi. L’andata andò bene, vincemmo con merito per 2-1. Alcuni titolari mi vennero a chiedere di giocare, io decisi comunque di proseguire su questa strada. Al ritorno, purtroppo arrivò una brutta e immeritata sconfitta”.

La scelta quindi di schierare le due formazioni con lo Zurigo fu totalmente tua?

La società non intervenne a riguardo. Presi questa decisione, come ti dicevo prima, perchè il nostro primario obiettivo era la salvezza. Alla fine dei conti non si rivelò probabilmente corretta. Da qual momento si ruppe qualcosa, i risultati cominciarono a non arrivare e dopo qualche giornata ci fu il mio esonero. Arrivò al mio posto Malesani, l’errore di quella stagione, ammesso dallo stesso direttore Pino Vitale, è stato quello di richiamarmi – senza nulla togliere al mio collega – troppo tardi. Con onestà il direttore lo ammise. Mi dispiace tanto per quella retrocessione, anche perchè non è stata mia responsabilità”.

La tua storia con Empoli è particolare, pochi anni dopo arriva il drammatico playout di serie B proprio al “Castellani. Partita per certi versi pazza, e unica. Proviamo a raccontarla?

Anche in quel caso venni richiamato nelle ultime giornate, riuscimmo a fare una grande rimonta. In caso di salvezza avrei avuto un contratto con cifre davvero significative. La gara di andata si concluse per 0-0, quindi ad Empoli dovevamo vincere a tutti i costi. Una partita letteralmente dominata, con Paolucci che ci portò sul 2-0. Ricordo la faccia di mister Aglietti in quel momento. Eravamo una squadra giovane, infatti finimmo per pagare due ingenuità facendoci rimontare. A cinque minuti dal termine rigore per noi, va sul dischetto Paolucci, che non era il rigorista, e lo sbaglia”.

Perchè lo ha battuto lui? La tua reazione qual è stata?

Appena ha preso il pallone, io mi sono affannato ad urlare implorando che non lo calciasse lui, purtroppo non mi hanno sentito. Cosa ho pensato? in quel momento ti crolla il mondo addosso, capisci di non riuscire a portare a termine il tuo lavoro. Poi al 94′ Maccarone sigla il 3-2, ma ormai la nostra retrocessione era stata sancita pochi minuti prima. Alle volte le storie dei club sono caratterizzate da certi episodi, da quel momento il Vicenza ha faticato. Direi sono frutto anche di politiche poco oculate, anzi in alcuni casi scellerate delle società”.

In definitiva l’esperienza di Empoli come la possiamo giudicare complessivamente?

Una bellissima esperienza, non soltanto a livello calcistico. La Toscana è un posto meraviglioso, si sta bene, si mangia divinamente. Anche con la gente ho avuto un bel rapporto, ricevendo molto affetto e gratitudine. Colgo l’occasione per salutarli”.

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19 Commenti

  1. 3 a 0 a Zurigo sconfitta immeritata ma che partita ha visto, uno che manda la primavera in campo assurdo, eravamo migliaia a Zurigo, tifosi dell’Empoli arrivati pure dalla Sicilia e lui schiera la primavera, peccato la qualificazione era alla nostra portata.

  2. C’ero anch’io e concordo con te.
    E poi, quando dice che la retrocessione non fu responsabilità sua, secondo me sbaglia: la decisione di non mettere in campo i titolari nello partita con lo Zurigo, spaccò lo spogliatoio, o per lo meno incrinò qualcosa.
    Ma poi, dico, ti capita una volta nella vita di andare in Europa, non dai tutto per cercare di andare più avanti possibile???(classica mentalità solo italiana…..).
    Facevi giocare la squadra titolare, mantenevi così unito lo spogliatoio, provavi ad andare ai Gironi, e poi in quelle sei partite, hai voglia te di far giocare i giovani e fargli fare esperienza….

  3. Dopo 15 anni potrebbe anche dire la verità una volta per tutte, almeno chiudiamo il discorso.
    Il 4 a 0 di Siena dove lo mettiamo?

  4. Partita dominata dal vicenza in quale suo mondo?
    Tra andata e primo tempo del ritorno avemmo 5/6 occasioni nitide e loro si trovarono totalmente a caso sullo 0-2.
    Poi dire che non aveva nessuna responsabilità sulla retrocessione è imbarazzante.
    Via su cagni non fare il ridicolo che dopo empoli hai fatto una carriera mediocre.

  5. …..è una persona corretta, e anche a distanza di anni non fa capire, nemmeno tra le righe, che la scelta di sbattersene della Uefa non fu sua. Ma che interesse avrebbe un allenatore a fare ciò? Oltre a pregiudicarsi ulteriori meriti sportivi, rischierebbe, come poi è successo, di ritrovarsi in mano una squadra demotivata e che gioca contro il suo allenatore. Quell’anno retrocedemmo sia per scelta della società, sia per la scarsa professionalità di alcuni elementi che, da dopo Zurigo, come dei bambini capricciosi, decisero di legarsela al dito.

  6. Si, sportivamente parlando non è stato corretto il “tirare i remi in barca” di qualcuno. Ma l’ incazzatura di chi non ha potuto sfruttare l’unica occasione di potersi confrontare in Europa è comprensibile. Noi tifosi compresi.

  7. Non c’entra niente il fatto di passare il turno o meno … magari anche con i titolari uscivi al primo turno. Credo che in una manifestazione così importante un allenatore abbia il dovere di schierare la formazione più forte e se poi quella più forte comprende chi quella competizione l’aveva conquistata sul campo è una ragione in più per dire che mister Cagni l’abbia toppata e alla grande! Tra l’altro eravamo ad inizio campionato e 2 partite in più non avrebbero compromesso nessun cammino in campionato! Credo che la societa6 avrebbe dovuto aver una spiegazione già da subito e doveva impedire a Cagni di attuare una ca..z.z. ata simile. Detto questo il risultato di Empoli fu bugiardo perché nonostante tutto i giovani azzurri crearono tantissime occasioni da goal( un Abate strepitoso a destra a giocare da ala) e loro su due occasioni segnarono un goal del tutto immeritato dato che se la partita finiva 5-1 sarebbe stato il risultato giusto. In quella di ritorno se non ricordo male fu annullato un goal regolarissimo di Marianini che ci avrebbe portato sull’ 1-1 e quindi probabilmente doveva essere lo Zurigo a passare il turno e non una matricola come l’Empoli!
    .

  8. Pur con il grande rispetto dovuto a mister cagni, l’intervista contiene 3 punti fortemente contestabili:

    – il resoconto della gara di ritorno a zurigo (anche se ammetto fa piacere il parziale riconoscimento dell’errore che fu la scelta dei giocatori)
    – il resoconto della stagione della retrocessione (Malesani non stava facendo male fino alla rottura di Pozzi)
    – il resoconto del playout di ritorno. Nel quale il vicenza non aveva dominato un bel niente. Primo tempo ai punti per noi. E secondo idem come dicono i numeri.

    Comunque grazie mister per un paio di begli anni. Ricordo con piacere la salvezza in rimonta con Rigano/Tavano.

  9. Non far giocare i titolari fu un errore della società e del mister, sarebbe servita più esperienza a chi prendeva decisioni… comunque rimane un traguardo storico e con un po’ di sogni e tanto buon lavoro negli anni, potrebbe anche ripresentarsi l’occasione… forza magico empoli.

  10. Io la penso come Wood. Daniele non è stato Cagni a decidere di schierare i ragazzi. E’ stata la società che sapendo che potevamo passare il turno non voleva fare altre 6 partite il giovedi’ fino a dicembre. Poi se dovevi giocare con il Borussia o il Siviglia non sarebbe stato possibile schierare i primavera. Con questo non voglio avallare la scelta della società ma un pochino la potremmo anche capire. Il problema sono stati i giocatori che come bambini che non gli hanno dato il lecca lecca si mettono a piangere. Cagni si è preso la colpa che non fu sua. Anche su Malesani la penso come Gigi, è vero l’inforunio di Pozzi ma nelle ultime gare prima dell’esonero con Malesani eravamo scarichi. Perdemmo in casa con una Samp senza obbiettivi mollando la presa. Sul vicenza non ha pero’ ragione. Sulle 2 gare meritammo decisamente noi. Che poi sul 2 0 ormai per loro sembrava fatta e che una squadra di marpioni non l’avrebbe mai persa siamo d’accordo, ma non che lo meritavano.

    • Quindi, come dice Wood, la retrocessione avvenne per scelta della società.
      Ok: Allora se la società voleva retrocedere, come mai si preoccupò di non passare il turno per evitare di ingolfare il calendario con le partite di coppa?
      Non ti sembra in contraddizione?….

  11. Al di là di qualche dichiarazione discutibile in questa intervista (gestione doppio confronto UEFA, retrocessione 2008, finale playout 2012), È STATO UN SIGNORE.

    Uomo composto, corretto, discreto e abile a gestire lo spogliatoio. Allenatore non spettacolare, ma esperto e di grande sostanza.
    Complice anche le penalizzazioni altrui e il declassamento in B della Juventus, ha comunque fatto toccare all’Empoli il punto più alto della sua storia centenaria: la partecipazione in Coppa UEFA.

    Un sogno pazzesco, un’apice sublime sproporzionato per la dimensione di Empoli e quindi mai più raggiungibile, purtroppo credo.
    Siamo persone serie e non facciamo gli sciocchi: CHAPEAU MR CAGNI 👏🏻👍🏻🧢

    • Le penalizzazioni altrui non ci favorirono, perche’ alla fine tutte le squadre penalizzate ci finirono sopra comunque.

      • Giusto, anche perché di penalizzate ricordo solo Milan, Fiorentina, Reggina e forse Lazio.
        Questo testimonia ancor più il campionato strepitoso che fecero gli Azzurri

    • Concordo Co te e Zapata, quando arrivò a Empoli dopo somma e con una squadra non proprio fortissima ci regalò una salvezza insperata….. E poi ci ha fatto divertire… E nelle interviste sempre un signore grande mister.

  12. Gli voglio bene ma la gestione Zurigo è una macchia troppo grossa.
    Eravamo più di mille!!! E i senatori avevano meritato un riconoscimento. Io ho giocato solo nella UISP, ma state sicuri che se ero un senatore mi incavolavo, e parecchio anche!!! Poi anche se provi a fare il professionista, se il rapporto è rotto è rotto. Si può provare ad accomodare, ma per sslvare l’Empoli da sempre ci vuole il 101% di tutte le componenti.

    • Anch’io ero presente a Zurigo e quel giorno me lo ricordo come fosse ieri.
      Anch’io avrei messo più titolari in campo di quanto fu fatto.
      Lo Zurigo ebbe anche parecchia “fortuna” nella doppia sfida: all’andata segnò il 2-1 con Alphonse a 10 minuti dal termine e poi a Zurigo venne annullato il regolarissimo pareggio 1-1 segnato da Marianini al 43mo con un arbitro sloveno assai discutibile in tutto l’incontro. La squadra resse, combatte, cerco il pareggio con forza, per poi finire in barca nei 10 minuti finali anche lì e perdere 3-0.

      Risultato bugiardo. Un sogno spezzato all’uscita dal Letzigrund per gli oltre 1300 cuori Azzurri 🧢 saliti in Svizzera 🇨🇭

      Ormai è andata così, inutile continuare a piangerci addosso

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