L’ondata di commozione e coinvolgimento che ha attraversato il Paese dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin non poteva lasciare inerme la Lega di A. Già pronta a scendere in campo per la lotta alla violenza sulle donne nella tradizionale giornata di campionato all’insegna di #unrossoallaviolenza (iniziativa giunta alla settima edizione), stavolta l’associazione dei club incrementa le attività. In collaborazione con WeWorld le attività si moltiplicano.

I calciatori e gli arbitri scenderanno in campo con un segno rosso sul viso, i capitani di tutte le squadre porteranno al braccio la fascia simbolo della giornata e, prima della partita, indosseranno insieme agli arbitri, grazie alla collaborazione di Figc e Aia, una speciale t-shirt con la scritta «Il calcio dice NO alla violenza contro le donne»; al momento del sorteggio del campo, i due capitani leggeranno un messaggio e in televisione, in Italia e all’estero, andrà in onda una grafica dedicata a #unrossoallaviolenza; in ogni stadio il podio portapallone e la lavagna luminosa per le sostituzioni saranno personalizzati con l’adesivo dell’iniziativa; sui maxischermi sarà trasmesso lo spot della campagna e lo speaker della squadra di casa leggerà un messaggio per sensibilizzare i tifosi presenti sugli spalti; nel pre e post gara, infine, i dirigenti, gli allenatori e i calciatori che si presenteranno ai microfoni per le interviste di rito porteranno sulla propria giacca l’adesivo di #unrossoallaviolenza e leggeranno un appello per fermare ogni forma di violenza sulle donne.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

2 Commenti

  1. Tutti palliativi che non servono a niente…quello che veramente ci vorrebbe è la “certezza della pena” cosa che in Italia “non esiste”…quando uno viene condannato all’ergastolo dovrebbe scontare interamente la pena e cioè non uscire più di galera altro che “riti abbreviati”…sconti di pena o altro…oppure come fanno in Texas ed il problema sarebbe risolto alla radice!

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