L’attaccante dell’Empoli Ladies, Arianna Acuti, ha rilasciato un intervista a Calcioinrosa.it.

Sei entrata a far parte del progetto dell’Empoli, allora Castelfranco, fin da subito. Nella stagione 2018/2019 le tue reti in azzurro hanno giocato un ruolo fondamentale per la promozione della squadra in Serie A. Cosa ti è rimasto di questa incredibile esperienza?

«Quella è stata un’annata veramente bella; riuscire a salire di categoria è stata una soddisfazione immensa. Venivamo dalla delusione della retrocessione e la motivazione della squadra non era al massimo. La voglia di fare bene, però, non ci mancava e, sotto questo aspetto, mister Pistolesi ci ha aiutato moltissimo dandoci grinta e carica.
Per quanto riguarda le mie 13 reti, posso dire che mi fa piacere avere il titolo di capocannoniere di quella stagione, ma trovo che il risultato che abbiamo ottenuto insieme, come squadra, sia ancora più importante. Ogni rete è frutto di tanto lavoro, non solo personale ma collettivo».

Con mister Pistolesi hai condiviso un lungo percorso e sei cresciuta molto come calciatrice. In che modo hai preso la notizia del suo esonero?

«Sono nell’Empoli, ex Castelfranco, da sei anni ormai e, in tutto questo tempo, è sempre stato lui ad allenarmi. Non ho preso bene la notizia del suo addio; il mister è indubbiamente la storia della squadra. Allo stesso tempo, però, mi sento di dare fiducia alla società che sta investendo molto in questo nuovo progetto».

A prendere il suo posto in panchina, a partire dalla prossima stagione, arriva mister Alessandro Spugna dalla Juventus alla sua prima esperienza nella massima serie. Hai già avuto modo di parlarci?

«Ci siamo sentiti telefonicamente e mi è sembrata una persona molto in gamba, tranquilla e con tanta voglia di lavorare. Avendo un bel palmarès alle spalle non sarà sicuramente facile per lui, ma è determinato a farci imparare e ad imparare, in prima persona, da questa esperienza molto importante per tutti noi».

Visto l’arrivo del nuovo tecnico ed in tema di calcio mercato, rimarrai in questo nuovo progetto?

«La società si sta organizzando adesso per fare la squadra e, ad essere sincera, non posso dire molto perché ancora non so granché. Vediamo come si evolverà la situazione.
Per me sarebbe un onore poter restare ad Empoli anche con questi cambiamenti perché, dopo sei anni in questa piazza, la sento come casa mia; la presidente Corsi e tutta la società ci stanno dando veramente tanto».

Come state affrontando la ripartenza dopo il lockdown?

«Noi abbiamo ricominciato ad allenarci individualmente al campo all’inizio di questa settimana, rispettando ovviamente tutte le norme ed i controlli del caso. Ci voleva. Venendo da un gioco di squadra, ritrovarsi da soli, tra le quattro mura di casa o in giardino, è stato molto difficile per tutti anche perché la ripartenza sembrava lontanissima. Tornare in campo è stato come il primo giorno di scuola: una felicità immensa.
Questo stop è stato un duro colpo per molte realtà del calcio femminile ma anche di quello maschile e di tutti i settori del lavoro. Da calciatrice spero che nessuna società fallisca ma molte, specialmente quelle che non hanno l’appoggio di una società maschile, faranno davvero fatica. Essere supportati, al giorno d’oggi, è fondamentale, ma nel femminile è anche vero che tutto è possibile: ci sono un sacco di società piccole che hanno fatto la storia».

Con quali compagne ti trovi (e ti sei trovata) meglio durante gli anni in azzurro?

«Fare nomi è difficile perché ho un rapporto speciale con tutte: abbiamo condiviso tante esperienze in questi anni. Conosco Rachele Baldi da molto tempo, giochiamo insieme dagli anni del Siena ed ho un ottimo rapporto con alcune delle giocatrici più “storiche” come Cecilia Prugna, Lucia Di Guglielmo e Norma Cinotti. Chiunque viene ad Empoli lascia qualcosa; è difficile dimenticarsi chi passa da qui».

Quale squadra ti ha messo più in difficoltà e quali difensori ti hanno dato più filo da torcere?

«Parlando di questa stagione, la squadra che mi ha impressionata maggiormente è la Fiorentina. Le viola ci ha messo davvero in difficoltà nella partita di andata.
I difensori che mi hanno reso le cose difficili, invece, sono un po’ tutti. Il livello della serie A di quest’anno è davvero alto e le squadre che ti ritrovi ad affrontare in campo sono organizzate molto bene, e non parlo solo delle big».

Qual è stato il tuo gol più bello e quali altri ricordi con piacere?

«Il gol con la Juventus: indescrivibile; si tratta di un’emozione che mi dà ancora i brividi.
Ricordo anche il gol dell’ 1-0 con il Sassuolo di quest’anno ma il più importante, a livello di emozione, è sicuramente quello con le bianconere in una partita veramente tirata dove abbiamo mostrato un gran gioco che ci ha portato ad azioni belle come questa. Non mi chiedere come ho fatto perché non te lo saprei dire; so solo che la felicità di essere al Castellani, con un grande pubblico, ha sicuramente contribuito».

Quali sono i tuoi obiettivi personali e di squadra per la prossima stagione? Magari un posto in nazionale?

«Sicuramente è il sogno di qualsiasi ragazza che gioca a calcio. Io sono dell’idea che bisogna dare sempre il massimo, lavorare sodo ed impegnarsi; tutto quello che deve venire, verrà da solo. Nel caso in cui dovessi restare all’Empoli, vorrei riconfermarmi come quest’anno, se non fare di meglio. A livello di squadra, riaffermarsi nella massima serie sarebbe grandioso.
Se invece dovessi andare via, sarei pronta a dare il mio contributo nella nuova avventura».

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