Il difensore e capitano dell’Empoli, Sebastiano Luperto, ha parlato in vista della gara con il Milan con un intervista rilasciata all’edizione locale del Tirreno.

Luperto, allo Stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena arriverà il Milan. L’ultima volta contro i rossoneri è finita 0-0 a San Siro. Cosa servirà per uscire di nuovo dal campo con un risultato positivo in tasca?


“Contro di loro bisogna sempre fare la partita perfetta se vuoi fare punti. Il Milan è una grandissima squadra, ognuno dovrà dare il massimo e curare ogni minimo dettaglio in campo per cercare di fare bene”.

Quest’anno l’Empoli ha già messo a segno due vittorie importanti contro Fiorentina e Napoli. Quale è stata la chiave di queste grandissime prestazioni contro squadre di alta classifica?

“È importante entrare in campo con l’atteggiamento giusto. Sia contro la Fiorentina che contro il Napoli ci siamo difesi bene non prendendo gol e poi siamo stati bravi nello sfruttare le occasioni che si sono create durante i novanta minuti per fare gol e conquistare i tre punti”.

Da quando è arrivato mister Andreazzoli sulla panchina azzurra, l’Empoli ha tenuto per cinque volte la porta inviolata. Cosa è cambiato da inizio stagione a ora in fase di non possesso?

“Sicuramente è cambiato qualcosa a livello tattico per quel che riguarda il modulo, ma soprattutto c’era bisogno di tempo per trovare la giusta amalgama tra di noi”.

Dal ritorno a Empoli tre anni fa, pian piano è diventato il leader della difesa azzurra. Dove pensa di essere cresciuto in queste ultime stagioni?

“Credo di essere davvero maturato tanto. Le partite che ho giocato mi sono servite per far crescere la mia autostima. Poi qui mi trovo benissimo perché sento la fiducia di tutto l’ambiente e questo mi permette di esprimermi al meglio delle mie capacità”.

Quest’anno è il capitano dell’Empoli. Quanto orgoglio c’è ad indossare questa fascia?

“Avere questa responsabilità mi fa piacere. Da capitano, cerco di aiutare i miei compagni quotidianamente. Il mio approccio alla partita non è cambiato, da quel punto di vista sono sempre quello di prima”.

Nell’anno appena concluso, unico giocatore dell’Empoli a scendere sempre in campo. Cosa c’è dietro questa continuità di rendimento?

“Il lavoro quotidiano. Fare tanta palestra e tanta prevenzione spesso fa la differenza. Cerco sempre di stare attento a ogni minima cosa durante la preparazione per poi poter star bene fisicamente dall’inizio alla fine della stagione”.

Anche nei momenti più difficili, il supporto dei tifosi non è mai mancato. Quanto è importante per voi sentire il calore della gente ogni volta che mettete piede in campo alla Carlo Castellani Computer Gross Arena?

«Ci fa sempre piacere vedere come i nostri tifosi siano sempre dalla nostra parte. Speriamo di ripagare il loro affetto con qualche risultato positivo in più».

Superate da poco le cento presenze con la maglia dell’Empoli. C’è una partita o un momento al quale è particolarmente legato?

“Il primo anno, finito con la promozione dalla B alla A nell’estate 2018, mi è rimasto nel cuore. Avevamo una squadra davvero forte, ogni partita avevi la sensazione di poter dominare su tutti”.

Con la partita di domenica si chiude il girone di andata. Avendo affrontato praticamente tutte le altre squadre, come giudica il valore della Serie A di quest’anno?

“A mio parere, il livello della Serie A è salito. Dalla B sono arrivate squadre molto attrezzate che hanno una grande storia alle spalle, come Genoa e Cagliari. Vedo il campionato più livellato verso l’alto, con tante formazioni di buona qualità”.

A oggi, chi è l’attaccante della Serie A più difficile da marcare?

“Direi uno tra Lautaro Martinez e Zirkzee. Sono due giocatori completi e molto bravi tecnicamente. Quando giochi contro di loro puoi provare a giocartela con il fisico, ma devi sempre stare con gli occhi sbarrati per non concedere nulla”.

Molto probabilmente il Milan si presenterà con Giroud come punta centrale. Come si fa a fermare il francese?

“A livello aereo è molto bravo, in area è uno che si difende bene. In più sa far giocare bene la squadra, facendo salire il baricentro. Ma non è l’unico giocatore pericoloso che ha il Milan. Dovremo stare attenti non solo a lui, ma a tutta la squadra che ci troveremo di fronte”.

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